Visualizza wikitesto di Tagma

{{nota disambigua||titolo=Tagma (zoologia)}}
{{unità militare
 |Categoria = esercito
 |Nome = Tagma
 |Immagine = Fighting between Byzantines and Arabs Chronikon of Ioannis Skylitzes, end of 13th century..jpg
 |Didascalia = Reparti di cavalleria pesante dei Tagmata caricano la controparte araba, immagine tratta dalla Cronaca di Ioannis Skylitès, fine XIII secolo.
 |Nazione = {{BYZ}} 
 |Attività = VII-XI secolo
|Servizio =[[Esercito bizantino]] 
 |Tipo = Cavalleria pesante- misto fanteria e cavalleria
 |Battaglie = [[Guerre arabo-bizantine]]
 |Descrizione_struttura_di_comando = 
 |Struttura_di_comando = 
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 |Descrizione_comandante_corrente = 
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 |Ref = 
 }}

Il '''tagma''' (plurale '''tagmata''') fu un'unità militare, corrispondente all'odierna definizione di [[battaglione]] o [[reggimento]], in uso nell'[[esercito bizantino]], introdotta nell'VIII secolo dal basileus [[Costantino V]] come propria guardia personale.

== Storia e ruolo ==

Nel suo significato originario, il termine "tagma" ({{Greco|τάγμα}} dal greco {{Greco|τάσσειν}}, " mettere in ordine") è attestato dal IV secolo in riferimento a un battaglione di fanteria di 200-400 uomini (anche definito'' bandum''o'' numerus'' in latino,'' arithmos'' in greco),<ref name="ODB">Kazhdan (1991), p. 2007.</ref>, ancora in uso, come grado militare, nella [[Marina militare greca]].

=== Dal secolo VIII al X ===

Progressivamente il significato del termine si restrinse fino a comprendere le sole truppe di fanteria professionali, spesso mercenarie, di stanza, come guarnigione, a [[Costantinopoli]], dentro e fuori le mura<ref name="Bury47">Bury (1911), p. 47.</ref> il cui scopo del resto poteva essere assimilato a quello della [[Guardia pretoriana]] nella Roma imperiale.

Nel VII secolo, a seguito della riforma dei [[Thema|Themata]], i sovrani decisero di ridurre il numero degli effettivi dell'esercito di stanza nella capitale per fare maggiore affidamento sui Themata dell'Anatolia ma tale scelta si dimostrò controproducente dato che le nuove unità, affidate ad ufficiali locali, sovente si ribellarono agli imperatori: in soli 60 anni il Thema dell'[[Opsikion]], il più vicino a [[Costantinopoli]], fu coinvolto in cinque ammutinamenti dei quali il più importante fu l'usurpazione del suo comandante, [[Artavasde (imperatore)|Artavasde]], contro il legittimo sovrano [[Costantino V|Costantino V Isaurico]] avvenuta nel biennio 741-743.<ref>Treadgold (1995), p. 28.</ref>

[[File:Asia Minor ca 780 AD.svg|thumb|alt=thème de l'Opsikon|left|Il thema dell'Opsikon, la cui vicinanza alla capitale fu causa di ben cinque rivolte militari contro i sovrani in carica]]
Ripresosi il trono ed eliminato l'usurpatore, Costantino V (regno 741-775) riformò le unità della Guardia imperiale di Costantinopoli ed istituì un nucleo di soldati professionali e fedeli<ref>Haldon(1999), p. 78.</ref>, i ''tagmata'', appunto, allo scopo di fornire difesa contro rivolte provinciali e come supporto dell'autorità imperiale nei conflitti religiosi in merito all'[[Iconoclastia]] intrapresa dall'imperatore in continuazione alle politiche [[Leone III Isaurico|paterne]].<ref>Haldon(1984), pp 228-235.</ref>

In un primo momento I ''tagmata'' furono concepiti come unità permanenti di cavalleria pesante,<ref name="Bury48">Bury (1911), p. 48.</ref> per sfruttare il vantaggio di una maggiore mobiltità rispetto alla fanteria fornita dai Themi e, durante la fase difensiva dell'impero, tra l'VIII e il IX secolo, il loro ruolo fu quello di truppe di riserva e di presidio, insieme alla fanteria locale, della [[Tracia]] e [[Bitinia]], le regioni più vicine alla capitale.<ref name="Bury48" />

Per via del ruolo, ben presto gli incarichi di comando divennero particolarmente ambiti dato che avrebbero potuto comportare per un giovane ufficiale dell'aristocrazia o della burocrazia urbana la possibilità di attirarsi i favori dell'imperatore e una fulgida carriera nei più importanti Thema dell'Asia Minore<ref>Haldon (1999), pp 270-271.</ref> anche se fu essenziale l'apporto dato dalle popolazioni anatoliche le quali, grazie anche ad un alto grado di mobilità sociale<ref>Haldon(1999), p. 272.</ref>, anche se spesso di umili origini, in brece tempo monopolizzarono le alte cariche militari e finirono per contrapporsi alla burocrazia civile della capitale per influenza sullo stato.<ref>Haldon(1999), pp 272-273.</ref>

Nel loro periodo di massimo splendore, tra i secoli IX e X, si annoveravano quattro ''tagmata'' corretta ("{{Greco|τὰ δ τάγματα}}"):<ref>Bury (1911), pp 47-48.</ref>

* Le ''''' [[Schola (unità)|Scholai]]''''' (Gr. {{Greco|Σχολαί}}, "le scuole"): composte dai veterani più esperti, costituivano il diretto successore alle guardie imperiali create da [[Costantino I]] (r. 306-337). Il termine'' scholarioi'' (σχολάριοι), anche se nel suo senso letterale, si riferiva soltanto alle uomini delle ''Scholai'', divenne un riferimento generale per tutti i soldati comuni dei ''tagmata''.
* I ''''' [[Excubitores|Exkoubitoi]]''''' o'' Exkoubitores'' (lat. Excubiti, Gr. {{Greco|Ἐξκούβιτοι}}): avevano la funzione di truppe di guarnigione nella capitale, furono istituiti da Leone I.
* Gli '''''Arithmos''''' (Gr. {{Greco|Ἀριθμός}}, "Numero") o '''''[[Vigla]]''''' (Gr. {{Greco|Βίγλα}}, dalla parola latina per "guardia"): repartoscelto, istituito dall'imperatrice [[Irene (imperatrice)|Irene]] nel 780 per quanto forse ebbe origini ancor più antiche come sembrano indicare i nomi arcaici dei ranghi degli ufficiali.<ref>Haldon (1999), p. 111.</ref> Nelle campagne militari svolgevano il compito di guardia al campo imperiale, trasmettevano gli ordini del sovrano e custodivano i prigionieri di guerra.<ref name="Bury60">Bury (1911), p. 60.</ref>
* Gli '''''[[Hikanatoi]]''''' (Gr. {{Greco|Ἱκανάτοι}}, "gli esperti"): reparto istituito dall'imperatore [[Niceforo I il Logoteta|Niceforo I]] (r. 802-811) nell'810.

Ai Tagmata furono aggregati:
* I '''''[[Noumeroi]]''''' (Gr. {{Greco|Νούμεροι}}, dal latino'' [[numerus]]'', "numero"): reparto scelto che probabilmente incluse il preesistente dei '' Teichistai'' (Gr. {{Greco|Τειχισταί}}), che, risalenti al IV secolo, avenvano il compito di presidiare le mura di Costantinopoli.<ref>Bury (1911), p. 65.</ref>
* Gli '''''[[Optimaton|Optimatoi]]''''' (Gr. {{Greco|Ὀπτιμάτοι}}, dal latino ''ottimati'', "i migliori"): nei primi tempi unità di élite ma, dall'VIII secolo, fu ridotta a compiti di supporto quale quello di sorvegliare e proteggere le salmerie dell'esercito (il {{Greco|τοῦλδον}}, ''touldon'').<ref>Haldon(1999), p. 158.</ref> A differenza dei '' tagmata'', erano stanziati fuori Costantinopoli presso il'' thema Optimatōn'' presso il quale il comandante, o '' [[domestikos]]'', degli ''Optimatoi'' esercitava l'incarico di governatore.<ref>Bury (1911), p. 66.</ref>
* Gli uomini della ''[[Marina bizantina|Flotta Imperiale]]'' ({{Greco|βασιλικόν πλώιμον}},'' basilikon plōimon''): unità di marina, annoverati tra i ''tagmata'' in alcune fonti<ref name="Bury48" />

Infine troviamo la '''''[[Hetaireia]]''''' (Gr. {{Greco|Ἑταιρεία}}, " i compagni"), corpo di cavalleria pesante, mercenario, di stanza presso le frontiere orientali ed in Anatolia; orni reparto in cui il corpo era suddiviso era sotto il controllo di un rispettivo'' Hetaireiarchēs''.

== Effettivi e organizzazione ==

Data l'imprecisione delle fonti contemporanee, è oggetto di vivace discussione l'esatta dimensione e la composizione dei ''Tagmata'' anche se in alcuni elenchi arabi e presso i testi dei geografi arabi [[Ibn Khordadhbeh]] e Ibn Qudāmah troviamo una stima finale di {{M|24000}}, dato considerato da alcuni studiosi quali John Bagnell Bury<ref>Bury (1911), p. 54.</ref> e John Haldon come eccessivamente elevato e rivisto per un dato finale di {{M|1000}}-{{M|1500}} uomini ad unità<ref>Haldon(1999), p. 103.</ref>.

Altri, invece, come [[Warren Treadgold]] e (in parte) Friedhelm Winkelmann, accettano le stime poste dalle fonti contemporanee, e correlandole con gli elenchi del '' Klētorologion'', definirono una stima media di 4.000 soldati per ogni ''tagma'' (compreso l'''Optimatoi'' e il ''Noumeroi'').<ref>Treadgold (1980), pp 273-277.</ref>

{| class="wikitable" style="text-align:center; margin: 1em auto 1em auto"
|-
! Anno !! 745 !! 810 !! 842 !! 959 !! 970 !! 976 !! 1025
|-
! Effettivi totali
| {{M|18000}}<ref>Treadgold (1997), p. 358.</ref> || {{M|22000}}<ref>Treadgold (1997), p. 427.</ref> || {{M|24000}}<ref name="Treadgold576">Treadgold (1997), p. 576.</ref> || {{M|28000}}<ref name="Treadgold576"/> || {{M|32000}}<ref name="Treadgold548">Treadgold (1997), p. 548.</ref> || {{M|36000}}<ref name="Treadgold548"/> || {{M|42000}}<ref name="Treadgold576" />
|}

Per quanto concerne la gerarchia e la struttura di comando, ogni unità era sottoposta ad un ufficiale, il '' [[domestikos]]'', tranne per il corpo dei Vigla, in cui la figura del ''domestikos'' era sostituita dal ''[[Drungario|droungarios]]''.
L'ufficiale comandante era a sua volta assistito da due luogotenenti, chiamati'' topoteretes'' (. Gr. {{Greco|τοποτηρητής}}, lit "segnaposto", "luogotenente"), ciascuno dei quali comandava una metà del gruppo<ref>Treadgold(1995), p. 102.</ref> e, a differenza dei Themata, mancano i livelli permanenti di comando intermedi, i ''tourmarchai'', altrimenti definiti ''[[Chiliarca|Chiliarchi]]'' o '' oi pentakosiarchai'' fino a quando Leone VI introdusse la figura del ''droungarios''<ref>Treadgold (1995), p. 105.</ref>.

Ogni ''Tagmata'' era suddiviso in ''[[Bandon (impero bizantino)|Bandon]]'' o Bande ognuna delle quali comandata da un ''[[Komes]]'' ("conte"), chiamato'' skribōn'' negli'' Exkoubitores'' e ''[[Tribuno militare|tribounos]]'' nei ''Noumeroi'' ed ogni Banda a sua volta era composta da diverse compagnie, con a capo un ''[[Centurione|kentarchos]]'', o'' drakonarios'' ("draconarius") per i ''Exkoubitores'', e'' vikarios'' ("vicario") per i ''Noumeroi''.

Progressivamente il ''domestikos tōn Scholōn'', comandante del reggimento delle ''Scholai'' assunse sempre maggiore importanza fino a divenire alla fine del X secolo, di fatto, l'ufficiale di grado più alto dell'intero esercito<ref>Treadgold(1995), p. 78.</ref>; la seguente tabella illustra la struttura delle Scholai nel IX secolo<ref>Treadgold (1995), p. 103.</ref>:

{|border=1 cellpadding=4 cellspacing=0 align=center style="border-collapse:collapse; border:0 none; vertical-align:top;" frame=void rules=rows
|- valign=bottom style="border-bottom:1px double #999;"
! align=center | Ufficiale
! align=center| Unità
! align=center | Effettivi
! align=center | Suddivisioni
|- valign=top style="border-bottom:1px solid #999;"
| Domestikos (1)
| Tagma
| {{M|4000}}
| 20 bandon
|- valign=top style="border-bottom:1px solid #999;"
| Topotērētēs (1/2)
| 
| {{M|2000}}
| 10 banda
|- valign=top style="border-bottom:1px solid #999;"
| Komēs (20)
| bandon
| 200
| 5 kentarchiai
|- valign=top style="border-bottom:1px solid #999;"
| Kentarchos (40)
| kentarchia
| 40
| 
|}

== Esercito professionale: X-XI secolo ==

A seguito delle campagne di riconquista del X secolo, il ''tagmata'' fu spesso impiegato nei compiti di conquista e presidio delle nuove province<ref>Haldon(1999), p. 84.</ref> e come conseguenza delle nuove esigenze militari vide aumentati i propri effettivi: <ref name="Warfare118">Haldon (1999), p. 118.</ref> [[Michele II l'Amoriano|Michele II]] (r. 820-829), istituì i '' Tessarakontarioi'', un'unità speciale di fanteria di marina, il cui nome derivò dall'elevata paga di 40 ''nomismata''<ref>Haldon (1999), p. 125.</ref>, [[Giovanni I Zimisce]] (r. 969-976) istituì gli '' Athanatoi'' (dal greco. {{Greco|Ἀθάνατοι}}, "Immortali"), un corpo di cavalleria pesante [[Catafratto|catafratta]], ulteriormente rafforzati da [[Michele VII Ducas]] (r. 1071-1078).

Inoltre, Giovanni Zimisce istituì gli ''Stratelatai'', anch'essi un reparto di catafratti, e i '' Satrapai'', che però ebbero breve vita, gli ultimi sovrani della [[dinastia dei Macedoni]] istituirono, nel 1040 ca, i ''Megathymoi'' e gli ''Archontopoulai'' e Alessio I i ''Vestiaritai'' di Alessio I<ref name="Warfare118" />; molte di queste unità di nuova costituzione furono accomunate da una forte presenza di mercenari stranieri, che divenne ancor più rilevante nei ''Maniakalatai'', comandati [[Giorgio Maniace]] nelle sue campagne in Italia, e composte da soldati franchi o normanni<ref name="Warfare118" /> fino alla [[Guardia variaga]] (gr. {{Greco|Τάγμα τῶν Βαραγγίων}}), istituita da Basilio II (r. 976-1025) nel 988 e composta da {{M|6000}} mercenari di origine normanna.

Il regno di Basilio II, vide anche l'inizio di una profonda trasformazione del sistema militare bizantino: Infatti, alla metà del X secolo, la diminuzione degli effettivi della fanteria dei temi, dovuta a un fenomeno di impoverimento dei contadini anatolici e dalle nuove esigenze difensive ed offensive presso i confini orientali, indussero i sovrani alla costituzione di forze permanenti provinciali sul modello dei ''tagmata'' imperiali<ref>Haldon (1999), pp. 115-118.</ref>.

Infatti, tutte le [[Guerre arabo-bizantine (780-1180)|conquiste bizantine in Oriente]], furono garantite attraverso la creazione di una catena di ''themata'', i cui distaccamenti di fanteria professionale operavano raggruppati in reparti più grandi sotto il comando di '' [[duce (storia romana)|doux]]'' o'' [[Catapano|katapanō]]''<ref>Haldon (1999), pp. 84-85.</ref> ma, se questa strategia poteva dare i suoi frutti contro minacce di piccola scala, non avrebbe mai potuto respingere un attacco in forze.<ref>Haldon (1999), pp. 85-91.</ref>

A tale problema si aggiunse quello del declino dei ''Themata'' dovuto ad un progressivo depauperamento della piccola proprietà terriera, principale fornitrice di reclute per le milizie, cosa che indusse i sovrani a fare sempre più ricorso ad unità permanenti indigene o mercenarie, più professionali e con il vantaggio di essere maggiormente affidabili rispetto alle milizie locali, estremamente legate alla nobiltà del territorio di appartenenza.<ref>Haldon (1999), pp. 92-93.</ref> e, per tali ragioni, furono incrementati gli effettivi di ogni singola unità: probabilmente, infatti, il numero dei soldati oscillava dai 400 o 500, tipici dei reparti mercenari stranieri, agli oltre {{M|1000}} delle unità più grandi.<ref>Haldon (1999), pp. 103-104, 116.</ref>

Ciò comportò, nell'XI secolo, la scomparsa della distinzione tra le milizie provinciali dei ''Themata'' e le unità professionali e il termine Tagmata prese ad indicare indistintamente ogni unità dell'armata imperiale; le sconfitte subite da Bisanzio nella seconda metà dell'XI secolo, tra cui [[Battaglia di Manzicerta|Manzicerta]], sottrassero allo Stato territori e risorse e, fatta eccezione per la Guardia Variaga, i ''Vestiaritai'', l{{'}}''Hetaireia'', i ''[[Vardariotai]]'' e le unità delle ''Scholai'', altre unità furono progressivamente abbandonate e ai principi del XII secolo il termine Tagmata assunse definitivamente il significato indistinto di reparto militare.<ref>Haldon (1999), pp. 119-120.</ref><ref>Treadgold (1995), p. 117.</ref>

== Fonti contemporanee ==
* Elenchi di pubblici uffici, i ''Taktika'', di cui in particolare il ''[[Taktikon Uspenskij]]'' (ca. 842), il ''[[Klētorologion]]'' di Filoteo (899), e il ''[[Taktikon dell'Escorial]]'' (ca. 975).
* Manuali di arte militare, in particolare i ''Taktika'' scritti dall'imperatore [[Leone VI il Saggio]].
* Fonti arabe: gli scritti dei geografi [[Ibn al-Faqih]], [[Ibn Khordadhbeh|Ibn Khurdādhbah]] e [[Qudama ibn Ja'far]], la cui opera si basa, tuttavia, sul precedente lavoro di [[Muhammad ibn Abi Muslim al-Jarmi|Muḥammad b. Abī Muslim al-Jarmī]] (ca. 840), un ufficiale di frontiera fatto prigioniero dai Bizantini, forse nel ''raid'' compiuto da [[Teofilo (imperatore)|Teofilo]] nell'837, poi tornato libero verso l'845 in seguito a uno scambio di prigionieri. Ci ha lasciato un'importante descrizione delle forze militari di Costantinopoli esistenti al suo tempo, tanto più importante vista l'assenza di consimili fonti bizantine sul periodo da lui trattato.<ref>Cfr. di [[Ignatij Julianovič Kračkovskij]], "Izbranniye Sochineniya", in: ''Arabskaya Geograficheskaya literatura'', Moskva-Leningrad, 1957.</ref>
* Gli scritti del basileus [[Costantino VII Porfirogenito]]: il ''[[De Administrando Imperio]]'' e il ''[[De Ceremoniis]]''

== Note ==
<references />

== Bibliografia ==

* Alain Ducellier e Michel Kapla ''Bisanzio'', Milano, San Paolo, 2002.
* {{fr icon}} {{Cita pubblicazione | doi = 10.3406/bch.1960.1551 | nome = Glykatzi-Ahrweiler | cognome = Hélène | linkautore = Hélène Ahrweiler | titolo = Recherches sur l'administration de l'empire byzantin aux IX-XIème siècles | rivista = Bulletin de correspondance hellénique | anno = 1960 | volume = 84 | numero = 1 | pp = 1–111}}
* {{Cita libro |titolo=The Imperial Administrative System of the Ninth Century - With a Revised Text of the Kletorologion of Philotheos |cognome=Bury |nome=John B. |wkautore=J. B. Bury |anno=1911 |editore=Oxford University Publishing }}
* McCotter, Stephen: ''Byzantine army'', edited by Richard Holmes, published in ''The Oxford Companion to Military History.'' (Oxford University Press, 2001)
* {{Cita libro | nome = Mark C. | cognome = Bartusis | titolo = The Late Byzantine Army: Arms and Society 1204–1453 | url = https://archive.org/details/latebyzantinearm0000mark | editore = University of Pennsylvania Press | anno = 1997 | isbn = 0-8122-1620-2 }}
* {{Cita libro |titolo=Byzantine Praetorians. An Administrative, Institutional and Social Survey of the Opsikion and Tagmata, c. 580-900 |cognome=Haldon |nome=John F. |anno=1984 |editore=R. Habelt |isbn=3-7749-2004-4 }}
* {{Cita libro |titolo=Warfare, state and society in the Byzantine world, 565-1204 |cognome=Haldon |nome=John F. |anno=1999 |editore=Routledge |isbn=1-85728-494-1 }}
* {{Cita libro |cognome=Haldon |nome=John F. |titolo=Strategies of Defence, Problems of Security: the Garrisons of Constantinople in the Middle Byzantine Period |pubblicazione=Constantinople and its Hinterland: Papers from the Twenty-Seventh Spring Symposium of Byzantine Studies, Oxford, April 1993 |curatore-nome=Cyril |curatore-cognome=Mango |curatore-nome2=Gilbert |curatore-cognome2=Dagron |editore=Ashgate Publishing |anno=1995 |url=http://www.deremilitari.org/resources/articles/haldon2.htm |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090826233714/http://www.deremilitari.org/resources/articles/haldon2.htm }}
* {{Cita libro|curatore-nome=Alexander|curatore=[[Alexander Kazhdan|Kazhdan]]|titolo=[[Oxford Dictionary of Byzantium]]|editore=Oxford University Press|anno=1991|isbn=978-0-19-504652-6}}
* {{Cita libro|titolo=Byzantium and Its Army, 284-1081|cognome=Treadgold|wkautore=Warren Treadgold|nome=Warren T.|anno=1995|editore=Stanford University Press|isbn=0-8047-3163-2}}
* Treadgold, Warren T.: Notes on the Numbers and Organisation of the Ninth-Century Byzantine Army, published in ''Greek, Roman and Byzantine Studies'' 21 (Oxford, 1980)
* Treadgold, Warren T.: ''The Struggle for Survival'', edited by Cyril Mango, published in ''The Oxford History of Byzantium.'' (Oxford University Press, 2002)

{{Portale|Bisanzio}}

[[Categoria:Esercito bizantino]]