Alessandro La Marmora

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Alessandro La Marmora
Dati militari
Paese servitoRegno di Sardegna (bandiera) Regno di Sardegna
Forza armata Esercito piemontese
ArmaFanteria
CorpoBersaglieri
GradoMaggior generale
GuerrePrima guerra d'indipendenza italiana
Guerra di Crimea
BattaglieBattaglia di Goito
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Alessandro Ferrero della Marmora (o Alessandro della Marmora o Alessandro La Marmora) (Torino, 27 marzo 1799Kodykoj, 7 giugno 1855) è stato un generale e patriota italiano.

Grande figura del Risorgimento italiano, fu l'ispiratore della creazione del Corpo dei Bersaglieri. Era originario di una nobile famiglia, quella dei Ferrero della Marmora.

Biografia

Ottavo nato e terzo dei maschi, nacque dal marchese Celestino Ferrero della Marmora, capitano nel Reggimento d'Ivrea, e dalla contessa Raffaella Argentero di Bersezio che insieme ebbero sedici figli. Ebbe altri tre fratelli generali durante il Risorgimento: i senatori Carlo Emanuele e Alberto e il Presidente del Consiglio del Regno di Sardegna e poi del Regno d'Italia Alfonso.

Diligente negli studi e particolarmente portato per le discipline scientifiche (studiò un nuovo tipo di fucile a retrocarica), dopo aver ricevuto promozioni militari e onorificenze da parte del re Carlo Felice di Savoia, studiò a lungo nelle valli del Biellese alla ricerca di nuovi metodi di difesa dei confini.

In quel periodo intraprese viaggi in Francia, Inghilterra, Baviera, Sassonia, Svizzera e Tirolo al fine di studiare armi, ordini e istituzioni dei vari eserciti.

Il Corpo dei Bersaglieri

Lo stesso argomento in dettaglio: Bersaglieri.

Nel 1831 Alessandro La Marmora formulò una prima Proposizione per la formazione di truppe leggere della terza specie sotto la denominazione di Bersaglieri.

Il progetto avrebbe visto la luce però solo cinque anni dopo: nel 1835, infatti, il capitano La Marmora presentava, al re Carlo Alberto di Savoia la sua Proposizione per la formazione di una compagnia di Bersaglieri e modello di uno schioppo per suo uso, insieme al luogotenente Giuseppe Vayra che vestì per primo la divisa del nuovo corpo e verrà quindi ricordato come il primo bersagliere. Per il suo ruolo nella creazione dello storico corpo militare Alessandro viene ricordato come un grande riformatore dell'esercito sabaudo a cui i Bersaglieri stessi daranno un enorme apporto sia nella prima che nella seconda e nella terza delle guerre d'indipendenza del Risorgimento.

Statua di La Marmora a Torino

L'anno seguente furono create le compagnie di fanteria dette dei Bersaglieri, con lo scopo di compiere una guerra minuta e di disturbo. Il 18 giugno 1836 il re istituiva nell'Armata un Corpo di Bersaglieri.

Lapide a Goito per la battaglia 8 aprile 1848

Durante la convalescenza per la grave ferita al viso riportata nella battaglia di Goito del 1848, La Marmora scrisse le Istruzioni provvisorie per i Bersaglieri ed un Trattato di tiro ad uso dei Volontari. A Genova per curarsi da una caduta da cavallo, nel 1852 conobbe Rosa Roccatagliata, che sposò due anni dopo.

Nell'autunno del 1854 nel capoluogo ligure scoppiò un'epidemia di colera e Alessandro si dedicò all'assistenza negli ospedali; sulla malattia scrisse anche un opuscolo intitolato Cholera Morbus.

Nonostante il fisico debilitato, il 22 marzo 1855, incoraggiato dal fratello Alfonso, più giovane di cinque anni, il generale Alessandro La Marmora assunse il comando della seconda divisione del corpo di Crimea, per quella che sarebbe stata la sua ultima spedizione.

Come molti bersaglieri, morì a causa del colera il 7 giugno 1855 in Crimea, dove era sbarcato a Balaklava, odierno quartiere di Sebastopoli alla testa dei suoi uomini, all'età di 56 anni. Le sue spoglie, rimaste a lungo in Crimea, riposano dal 1911 nella cripta di famiglia della basilica di San Sebastiano a Biella.

Un monumento e un giardino circostante lo ricordano a Torino, sua città natale.

Onorificenze

Cavaliere di Gran Croce decorato con Gran Cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'Argento al Valor Militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia piemontese della guerra di Crimea - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere d'onore e devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta - nastrino per uniforme ordinaria

Ascendenza

Alessandro Ferrero La Marmora Padre:
Celestino Ferrero La Marmora
Nonno paterno:
Ignazio Ferrero La Marmora
Bisnonno paterno:
Celestino Francesco Ferrero La Marmora
Trisnonno paterno:
Francesco Antonio Ferrero La Marmora
Trisnonna paterna:
Barbara Sfondrati
Bisnonna paterna:
Maddalena Gontery
Trisnonno paterno:
Filippo Giacinto Gontery
Trisnonna paterna:
Maria Brulard de Sillerì Giugali di Cavaglià
Nonna paterna:
Costanza Teresa Cristina San Martino di Agliè
Bisnonno paterno:
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Trisnonno paterno:
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Trisnonna paterna:
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Bisnonna paterna:
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Trisnonno paterno:
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Trisnonna paterna:
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Madre:
Raffaella Argentero di Bersezio
Nonno materno:
Niccolò Amedeo Argentero di Bersezio
Bisnonno materno:
Gaetano Argentero di Bersezio
Trisnonno materno:
Romualdo Argentero di Bagnasco
Trisnonna materna:
Paola Vittoria Maria Doria
Bisnonna materna:
Chiara Teresa Saluzzo
Trisnonno materno:
Gabriele Filippo Saluzzo
Trisnonna materna:
Maria Madalena Asinari
Nonna materna:
Maria Teresa Ludovica Morozzo Della Rocca[1]
Bisnonno materno:
Giuseppe Francesco Morozzo Della Rocca
Trisnonno materno:
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Trisnonna materna:
?
Bisnonna materna:
Ludovica Cristina Balbis Bertone di Sambuy[2]
Trisnonno materno:
Giulio Cesare Balbis Bertone di Sambuy
Trisnonna materna:
Beatrice Saluzzo

Note

  1. ^ Sorella del cardinale Giuseppe Morozzo Della Rocca
  2. ^ Sorella del vescovo Marco Aurelio Balbis Bertone

Voci correlate

Altri progetti

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