BancoPosta

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Voce principale: Poste Italiane.

La Divisione Bancoposta (nel logo BancoPosta) è la struttura di Poste Italiane che si occupa della raccolta del risparmio (anche postale o tramite conti correnti postali) tra il pubblico, dell'emissione, gestione e vendita di carte prepagate e di altri mezzi di pagamento, dei servizi di pagamento (erogazione pensioni, bollettini postali, assegni postali, vaglia ecc.) del servizio di intermediazione in cambi, della promozione e del collocamento presso il pubblico di finanziamenti concessi da banche ed intermediari finanziari e della prestazione di servizi di investimento e assicurativi.

Non essendo una banca, e dunque non possedendo licenza bancaria, non può direttamente emettere prestiti a favore di terzi.

Storia

Le amministrazioni postali italiane hanno svolto la funzione di raccolta del risparmio postale fin dal 1875, mentre i conti correnti postali sono nati nel 1917. Bancoposta nasce formalmente nel 1999 a seguito della ristrutturazione di Poste Italiane voluta dall'allora amministratore delegato Corrado Passera sotto la dipendenza della Divisione Servizi Finanziari della società, responsabile degli incassi e pagamenti, della raccolta del risparmio e dei prodotti assicurativi e della loro offerta al pubblico[1]. I servizi finanziari venivano chiamati anche servizi a danaro e il termine "bancoposta" era già utilizzato dall'Amministrazione autonoma delle poste e delle telecomunicazioni e dal successivo ente pubblico economico Poste italiane in base al DPR 156/1973.

Nel 2000 vengono lanciati il Conto BancoPosta, la carta di debito Postamat e la carta di credito BancoPosta MasterCard[2], con annessa campagna pubblicitaria, passando dai 175 000 conti correnti del dicembre 1999 a 1,68 milioni di rapporti nel dicembre 2001.

Il successo del conto e il conseguente risanamento di Poste si ritene principalmente dovuto all' informatizzazione dei 14 000 uffici postali ed alla relativa creazione di una nuova infrastruttura tecnologica (per un impegno finanziario di 670 miliardi di lire[3]) che ha permesso di migliorare la qualità e la semplicità dei servizi finanziari resi[4].

Dal 2001, da mero gestore del risparmio, diventa anche un intermediario finanziario e creditizio, in quanto viene autorizzata dal DPR 144/01 a proporre al pubblico titoli azionari, obbligazioni, quote di fondi di investimento ma anche mutui e finanziamenti, anche se con le restrizioni di cui sopra: fino ad allora i 14 000 uffici postali potevano vendere solo titoli di Stato e quelli delle privatizzazioni pubbliche[5].

2012

Nel 2012 BancoPosta ha ottenuto 5,31 miliardi di ricavi, dovuti principalmente a:

  • 1,77 miliardi dai proventi degli impieghi della raccolta di risparmio su conti correnti postali
  • 1,64 miliardi da commissioni per la tenuta di libretti e buoni postali
  • 0,57 miliardi dalle commissioni per i pagamenti dei bollettini postali
  • 0,48 miliardi da commissioni su conti correnti e carte prepagate

Ebit di 565 milioni di euro.

Gestisce 41,45 miliardi di euro di conti correnti, 98,77 miliardi di euro di libretti postali e 213,7 miliardi di buoni postali.

Ha 5,88 milioni di correntisti, 6,62 milioni di titolari di Postamat/carte di debito e 9,55 milioni di titolari Postepay/carte prepagate.

È fisicamente presente in tutti gli uffici postali italiani.

Note

Fonti

  • D.P.R. 14 marzo 2001, n. 144 - Regolamento recante norme sui servizi di bancoposta (PDF) [collegamento interrotto], su bancaditalia.it.
  • cetif.it (PDF)[collegamento interrotto].
  • Il circuito Bancoposta, di Giuseppina Chesini - Giuffrè Editore pagg. 51, 54
  • Bilancio Poste Italiane S.p.A. al 31.12.12 (PDF), su poste.it. URL consultato il 17 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2013).