Santa Martina
Santa Martina Franchini | |
---|---|
Pietro da Cortona, Santa Martina Franchini | |
Vergine e martire | |
Nascita | III secolo |
Morte | III secolo |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 30 gennaio |
Martina (... – III secolo) fu un'esponente del patriziato romano del terzo secolo dell'era volgare la quale, secondo l'agiografia, fu martire cristiana sotto Alessandro Severo, sebbene la storiografia non accrediti tale imperatore di alcuna persecuzione nei confronti dei cristiani. Venerata come santa dalla chiesa cattolica, il suo culto si celebra il 30 gennaio.
Agiografia
Secondo una passio leggendaria la diaconessa Martina durante l'impero di Alessandro Severo fu arrestata per aver professato apertamente la sua fede e fu trascinata davanti a una statua di Apollo e poi davanti a una di Diana, e infine a una di Giove, facendo in ogni caso andare in pezzi la statua e crollare il tempio, per un terremoto o per un fulmine mandato da Dio. Vana anche l'esposizione alle belve, dal momento che il feroce leone scatenato contro di lei miracolosamente parve ammansito e si accucciò ai suoi piedi come un animale domestico. Fu quindi sottoposta a tormenti (in particolare seviziata con uncini, in genere presenti nell'iconografia specifica della santa) e infine decapitata presso il X miglio della via Ostiense dove fu eretta una chiesa poi scomparsa. Da questo luogo furono successivamente traslate le reliquie presso la chiesa di Santa Martina insieme alle reliquie dei martiri Epifanio e Concordio che erano state rinvenute nel medesimo luogo[1].
La storia è molto simile a quella di Taziana (o Tatiana), o di Prisca.
Culto
Le prime notizie storiche risalgono al VI secolo, quando papa Onorio I le dedicò nei pressi del Foro Romano una chiesa (l'attuale chiesa dei santi Luca e Martina, presso l'arco di Settimio Severo rifatta nel XVII secolo per opera di Pietro da Cortona).
La sua festa era celebrata nell'VIII secolo, ma il culto venne rivitalizzato solo dopo che la tomba dei tre martiri venne scoperta in alcuni scavi sotto l'antica chiesa del Foro Romano, nel 1634. La festa fu fissata al 30 gennaio da papa Urbano VIII, che ne fece anche una delle patrone della città di Roma.
Un proverbio lombardo recita: Santa Martina la tra giò gran farina ("Il giorno di Santa Martina dispensa farina").
Il culto di Martina a Martina Franca (Diocesi di Aversa) incomincia nel 1730 quando il cardinale Irido Caracciolo dona alla sua città natale una reliquia della martire, depositata nella Chiesa Matrice (l'attuale Basilica minore-Santuario di San Martino). Subito dopo si realizzò la statua e dopo l'altare in onore della santa nella stessa chiesa (nel primo altare del transetto a destra). Portando lo stesso nome della città, "Martina", sin da subito le è stato conferito il titolo di compatrona, ma con festeggiamenti sobri e culto relativamente limitato. Quest'ultimo è, infatti, poco conosciuto nel territorio e chi porta il nome di Martina festeggia l'onomastico nel giorno di San Martino di Tours l'11 novembre essendo il patrono del comune insieme con santa Comasia.
Note
- ^ Roma sotterranea opera postuma di Antonio Bosio..., Roma 1710, p.225-226.
Bibliografia
La passione di Santa Martina, a cura di Fabio Gasti, Edizioni ETS, Pisa, 2014, ISBN 978-884673943-8
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Martina
Collegamenti esterni
- (EN) Santa Martina, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- Santa Martina, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 102735638 · CERL cnp01203749 · GND (DE) 139902309 |
---|