Disciplinatha
Disciplinatha | |
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Paese d'origine | Italia |
Genere | Post-hardcore Industrial rock Rock alternativo |
Periodo di attività musicale | 1987 – 1997 |
Etichetta | Attack Punk Records, Virgin Dischi, I dischi del mulo, Black Fading |
I Disciplinatha sono stati un gruppo punk rock formatosi nel 1987 a Bentivoglio (provincia di Bologna).
I Disciplinatha si sono imposti con un repertorio di testi sferzanti innestati su un rock energico che fondeva industrial, elettronica e post punk, ma sono rimasti famigerati soprattutto per la loro iconografia aggressiva e provocatoria.[1][2][3]
Storia dei Disciplinatha
1987: Origini e contesto
Nel 1987, la Bologna del Partito Comunista di Renzo Imbeni portava avanti la linea del suo predecessore Renato Zangheri, dando ampio spazio al sistema di Welfare state nel pieno spirito di una vera sinistra sociale. Sul lato della gestione culturale veniva poi portato avanti quel Piano Giovani che aveva portato Carmelo Bene sulla Torre degli Asinelli o i Clash in Piazza Maggiore, nel tentativo di ricucire con la generazione del '77, le cui proteste avevano portato ai fatti di Bologna dell'11 marzo 1977 ed alla morte di Francesco Lorusso, ed all'atto del Ministro dell'Interno, Francesco Cossiga, che mandò l'esercito nella città[4][1]. Negli anni successivi molti furono gli attriti con le nuove generazioni, dalla protesta degli anarcho punk vicini alla Attack Punk Records al concerto dei Clash, alla formazione di esperienza di aggregazione come il Casalone (che poi divenne Il Covo) all'occupazione dell’Isola nel Kantiere. In questo contesto, un gruppo di ragazzi di Bentivoglio, guardavano con sospetto, sia le esperienze governative che il movimentismo alternativo, e negli anni in cui ormai si affermava sempre più il punk is dead!, iniziarono ad assumere un'estetica dai chiari riferimenti militareschi, anticonformisti ed iconoclasti, rifiutando in partenza ogni modello di riferimento, sia locale che d'importazione[1][5].
Fu da queste premesse che Cristiano Santini (voce), Marco Maiani (basso) e Daniele Albertazzi (batteria) fondarono i Blood, che auto-produssero una propria cassetta omonima, affiancati, in pieno spirito DIY, dall'attività della fanzine Fiamma Nera di Dario Parisini[6], che poi entrerà in pianta stabile nella band come chitarrista. Fu poi dopo un concerto dei CCCP - Fedeli alla linea che decisero di impostare un concerto che comprendesse anche performance art, videoproiezioni ed altre forme espressive[1].
1988-1990: Abbiamo pazientato 40 anni. Ora basta!
La band cambiò presto il nome in Disciplinatha, con chiaro riferimento alla disciplina militare, ed in tono con l'iconografia provocatoriamente fascista utilizzata dalla band in questa prima fase[7][8].
I Disciplinatha entrarono poi in contatto con la label Attack Punk Records di Jumpy Velena, la stessa dei primi CCCP Fedeli alla linea, con cui produssero il loro primo lavoro, un mini-LP intitolato Abbiamo pazientato 40 anni. Ora basta! (1988). L'album vedeva fin dalla copertina due Piccole italiane all'aria seriosa e nel retro-copretina due Figli della lupa divertirsi in posa da saluto romano[1]. All'interno dell'album vi era poi un volantino in stile collage, con immagini e riferimenti disparati, tra i quali molti palesemente fascisti: Public Enemy, Louis-Ferdinand Céline, Ezra Pound, Lucio Battisti, Francesca Mambro, Franco Freda, Gianfranco Faina[6], costruendosi così un immaginario che opera una strategia della sovra-identificazione che può assomigliare a quello dei Laibach ed all'interpretazione che di loro ne fa Slavoj Žižek. Il disco stesso si apre con il brano Addis Abeba che inizia con il discorso di Benito Mussolini che dichiara guerra all'Etiopia. Le sonorità oscillano tra un post-hardcore di matrice industrial rock e post-punk con coloriture chitarristiche psichedeliche. L'album vedeva poi le tastiere suonate da Gaudi[9]. In un periodo in cui, nel dopo-hardcore punk le band tentavano strade nuove ed originali, i Disciplinatha trovarono decisamente una strada nuova e del tutto personale uscendo dalle stantie convenzioni dei generi[10]. L'album creò un certo scompiglio[11], tanto che Rai 2 fece un servizio che metteva all'indice la band, e li riprendeva mentre da un balcone diffondevano arie e discorsi del periodo fascista[7]. Inoltre la band trovò molta difficoltà, in questo periodo, sia nella distribuzione del disco, sia nella ricerca di date e concerti. Un esempio fu quello di un concerto di Verona, in cui la band si trovò a dover fronteggiare un gruppo di attivisti di sinistra da un lato ed un gruppo di attivisti di destra dall'altro, entrambi arrivati al concerto con intenzioni violente nei loro confronti, impedendo così lo svolgersi della serata[12]. Nonostante i grandi problemi, in questo periodo gli spettacoli dal vivo sono di grande impatto e la band fa largo uso di costumi , scenografie e videoproiezioni, creando quindi un autentico spettacolo multimediale[13].
Purtroppo questa situazione scaturì, negli anni successivi in un periodo di crisi, con i Disciplinatha isolati dalla critica musicale e con i concerti sempre a rischio rissa, senza un'etichetta e con un progressivo distacco della forma del concerto "multimediale", che portò ad un temporaneo abbandono di Cristiano Santini ed all'ingresso della bassista Roberta Vicinelli[14]. Fu di questo periodo la loro partecipazione alla compilazione su triplo LP Centofiori Compilation 1989 (Rose Rosse Records, 1989), curata da Agostino Baiesi, Alvarez Gomez D'Arza, Germano Piani, Giuliano Gurrieri e Luigi Conti che li vedeva presenti con il brano Lo Stato Delle Cose[15].
1991-1995: Da Crisi di valori ad Un mondo nuovo
Fu in questo periodo che i Disciplinatha entrarono finalmente in contatto con l'etichetta I dischi del mulo di Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni, compiendo anche un percorso di rinnovamento estetico/iconografico della band. Il secondo EP intitolato Crisi di valori compariva la dichiarazione polemica "Non siamo di destra, anzi, siamo buoni", e nella title track viene campionata la voce di papa Giovanni Paolo II. I Disciplinatha utilizzavano ora toni più sarcastici, in un mondo che appare totalmente trasformato rispetto agli anni in cui avevano iniziato il loro percorso. Nel dopo caduta del muro di Berlino e durante la prima Guerra del Golfo[1], i Disciplinatha anticipano con il brano Nazioni il loro suono futuro, fatto di sonorità elettronico-industriali e chitarre decisamente più rock e meno punkeggianti[16].
Il18 settembre del 1992, fu la volta di Maciste contro tutti, un concerto ospitato dal Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato[17], che vedeva le prime band messe sotto contratto da I Dischi del Mulo suonare assieme. Con loro gli Ustmamò ed i CSI inaugurarono così uno dei periodi discografici più fortunati del rock italiano[18]. Dal concerto, venne pubblicato l'omonimo disco, che rappresentò allora il "manifesto programmatico" dell'etichetta.
Intanto in Italia i processi di Mani Pulite avevano spazzato via un'intera classe politica coinvolta nella tangentopoli nazionale, e fu proprio su queste tematiche che fu incentrato il disco del 1994 intitolato Un mondo nuovo, che segnò un'ulteriore evoluzione del sound verso una veste ancora più tecnologica ed elettronica con influenze EBM, da cui fuoriescono i riff di chitarra e l'alternanza di voce maschile/femminile[19] con liriche fortemente incentrate su una visione pessimistica delle sorti della Seconda Repubblica e sull'omologazione delle generazioni presenti e future[1]. La copertina del disco era un'opera di Diego Cuoghi, basata su una grafica di una rivista di Testimoni di Geova (che, come tale, non fu poi più utilizzata per le edizioni successive[20]). Tra i brani vi erano poi una cover in stile industrial di Up Patriots to Arms di Franco Battiato, di cui fu fatto un videoclip che divenne video pin-up per una settimana su Videomusic, per poi essere messo in heavy rotation per tutto il mese successivo, e una rilettura di Vi ricordate quel 18 aprile 1948, di Giovanna Daffini, che fu scritto l’indomani della sconfitta del Fronte Popolare alle elezioni. Fu proprio quest'ultimo brano ad essere inserito nella compilation Materiale resistente[21]. In breve tempo la band passò così da poche date, ad oltre cento date all'anno, con la partecipazione anche al Concerto del Primo Maggio di Roma.
A-Raccolta, dell'anno successivo, ripropone il primo e ormai introvabile disco integrandolo con rarità e inediti[22].
1996-1998: Primigenia
Nel 1996 il loro brano Ultima Fatica fu inserito nella colonna sonora di Jack Frusciante è uscito dal gruppo di Enza Negroni e nel 1997 Lontano Scintillante e Quanto mi ami? furono inseriti nella colonna sonora Tutti giù per terra di Davide Ferrario.
Nel 1996 viene dato alle stampe quello che sarà il loro ultimo lavoro, Primigenia, un disco che abbandona del tutto le sonorità e le tematiche degli esordi per abbracciare l'alternative rock e il post-rock[23]. L'album sembra aprire a nuove possibilità commerciali, anche se già allora i Disciplinatha avevano avuto ottimi riscontri nel panorama del rock italiano. Fu di questo periodo la partecipazione alla trasmissione televisiva di videomusic Segnali di fumo[24][25], ma l'album fin dalla sua composizione aveva generato polemiche all'interno della band tra chi tendeva ad un ritorno a sonorità più ricercate e chi voleva invece fare un salto verso la possibilità di maggior successo. Fu così che, dopo aver contribuito con la traccia Soffia Piano alla compilation Matrilineare, i Disciplinatha decidono di sciogliersi.[23][26]
Il gruppo emiliano Offlaga Disco Pax nel brano Sensibile, tratto dall'album del 2008 Bachelite, riserva ai Disciplinatha una citazione al vetriolo: «Francesca Mambro è citata nei ringraziamenti di un disco intitolato: “Abbiamo pazientato 40 anni, ora basta!”. Sensibili anche loro…».[27][28] Il 14 dicembre 2013 il frontman degli Offlaga, Max Collini, viene aggredito proprio da Dario Parisini all'Estragon di Bologna, nel backstage di un concerto dei Massimo Volume (nei quali Parisini ha militato dal 1999 al 2001[29]). Non è da escludersi che le motivazioni di questo altrimenti inspiegabile gesto possano essere connesse con la frecciatina avvelenata che il gruppo di Reggio Emilia dedicò cinque anni prima ai Disciplinatha.[30]
Il 2012 ed il ritorno dei Disciplinatha
Dei Disciplinatha si torna a parlare nel 2012 in occasione dell'uscita del cofanetto celebrativo Tesori della patria[31], contenente, oltre all'intera discografia del gruppo, la raccolta di inediti e remix Foiba e il documentario di Alessandro Cavazza intitolato Questa non è un'esercitazione[32], con interviste ai membri del gruppo e a personaggi del calibro di Jello Biafra, Helena Velena, Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Emidio Clementi, Mercy, Manuel Agnelli e Paolo Barnard[32][33]. In particolare Jello Biafra è sempre stato un grande estimatore della band, al punto da definirli "l'unico gruppo italiano che vale la pena ascoltare".[3][33][27][19]
Il 9 novembre dello stesso anno il gruppo ha tenuto un concerto Bologna durante il Moonlight Festival.[34][35] Sul palco era presente non solo l'ultima formazione (a eccezione del batterista Daniele Albertazzi) ma anche alcuni ex-componenti del gruppo (Marco Maiani e Simone Bellotti), nonché due cori popolari: il Coro Alpino di Monte Calisio di 32 elementi, ed il coro delle Mondine di Bentivoglio di 13 elementi.[2]
Il dopo dei Disciplinatha
Nel dicembre 2017 la formazione originaria (ad eccezione del batterista Daniele Albertazzi) annuncia di avere pronto un nuovo Ep sotto la dicitura "Dish-Is-Nein",[5] che verrà pubblicato dalla Contempo Records a gennaio 2018.[36]
Formazione
Prima formazione (1987)
- Dario Parisini: chitarra
- Cristiano Santini: voce e chitarra
- Daniele Albertazzi: batteria
- Marco Maiani: basso
sono poi subentrate:
- Valeria Cevolani e Francesca Calderara: corista
dal 1990 al 1991:
- Simone Bellotti: batteria
- Vanessa Vignini: corista (sostituisce Francesca Calderara)
Seconda formazione (dal 1992 al 1993)
- Dario Parisini: chitarra
- Cristiano Santini: voce e chitarra
- Simone Bellotti: batteria
- Valeria Cevolani: voce
- Karin Tingay: coro
- Roberta Vicinelli: basso e tastiera
Ultima formazione (dal 1993 al 1997)
- Dario Parisini: chitarra
- Cristiano Santini: voce e chitarra
- Daniele Albertazzi: batteria
- Valeria Cevolani: voce
- Roberta Vicinelli: basso, tastiera, coro
Discografia
EP
- 1988 - Abbiamo pazientato 40 anni. Ora basta! (Attack Punk Records, APR 16, EP) Ristampa 2018 Contempo Records
- 1991 - Crisi di valori (I dischi del mulo, DDM 002, 12")
Album in studio
- 1994 - Un mondo nuovo (I dischi del mulo, 300 002-2, CD) Vinile Ristampa 2019 Contempo Records
- 1996 - Primigenia (I dischi del mulo, 300 012-1 e 300 012-2, LP, CD)
Raccolte
- 1995 - A-Raccolta (I dischi del mulo, DDM 011/95, CD)
- 2012 - Tesori della patria (Black Fading Records, BFAC21)
Partecipazioni
- 1989 - Centofiori 89 (Rose Rosse Records, doppio LP)
- 1990 - Centofiori 90 (Rose Rosse Records, ROSE 5032/5033, triplo LP)
- 1993 - Maciste contro tutti (Virgin Dischi, 7 85589 2, CD)
- 1994 - Compilation CPI Vol. I (CPI Records, MC)
- 1995 - Jack Frusciante è uscito dal gruppo (I dischi del mulo, 535 573-2, CD) Colonna sonora
- 1995 - Materiale resistente (Mercury Records, 300 008-2, LP, CD)
- 1996 - Battiato non Battiato (Cyclope Records, 529 206-2, CD)
- 1996 - Matrilineare (Compilation Tematica C.P.I)
- 1997 - Tutti giù per terra (Mercury Records, 300 023-2, CD) Colonna sonora
Note
- ^ a b c d e f g Disciplinatha - biografia, recensioni, streaming, discografia, foto :: OndaRock, in OndaRock. URL consultato il 26 marzo 2018.
- ^ a b Copia archiviata, su rollingstonemagazine.it. URL consultato l'8 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2013).
- ^ a b La Rivoluzione Disciplinatha – Li avete sentiti questi?: I Disciplinatha | Musicastrada
- ^ Oderso Rubini, Andrea Tinti (a cura di), Non disperdetevi. 1977-1982 San Francisco, New York, Bologna. Le città libere del mondo, Milano, Shake edizioni, 2009, ISBN 978-88-88865-89-8.
- ^ a b Matteo Sacchi, Oggi si scrive Dish-Is-Nein ma si legge Disciplinatha. Torna l'ala "destra" del Punk, in Il Giornale, 3 dicembre 2017. URL consultato il 1º febbraio 2019.
- ^ a b Donato Novellini, Artefatti. Una vita Disciplinatha per combattere la noia paesana dei moralisti, su barbadillo.it, 24 marzo 2017. URL consultato il 1º febbraio 2019.
- ^ a b Alessandro Bolli, 1998
- ^ Alessandro Cavazza, Doc in Tour 2015 - Questa non è una esercitazione - Regia: Alessandro Cavazza, su Youtube, 2012, a 9 min 45 s. URL consultato il 1º febbraio 2019.
- ^ Disciplinatha - Abbiamo Pazientato 40 Anni: Ora Basta!, su Discogs. URL consultato il 14 gennaio 2018.
- ^ Alessandro Cavazza, Doc in Tour 2015 - Questa non è una esercitazione - Regia: Alessandro Cavazza, su Youtube, 2012, a 18 min 18 s. URL consultato il 1º febbraio 2019.
- ^ Gianluca Testani, 2006
- ^ Alessandro Cavazza, Doc in Tour 2015 - Questa non è una esercitazione - Regia: Alessandro Cavazza, su Youtube, 2012, a 31 min 10 s. URL consultato il 1º febbraio 2019.
- ^ DISCIPLINATHA "Addis Abeba" live Centofiori,Bologna 1989, su Youtube, 1989, a 0 min 00 s. URL consultato il 1º febbraio 2019.
- ^ Alessandro Cavazza, Doc in Tour 2015 - Questa non è una esercitazione - Regia: Alessandro Cavazza, su Youtube, 2012, a 39 min 00 s. URL consultato il 1º febbraio 2019.
- ^ Cesare Rizzi, 1993
- ^ RM, Disciplinatha - Disciplinatha (12" ep) #1991 (recensione), su radiomolotov.blogspot.it, 9 marzo 2012. URL consultato il 1º febbraio 2019.
- ^ margherita g. di fiore, Prato celebra i 25 anni di Maciste Contro Tutti, l'evento che segnò la fine dei CCCP e la nascita dei CSI, su rockit.it, 26 giugno 2017. URL consultato il 1º febbraio 2019.
- ^ Ezio Guaitamacchi, 1000 concerti che ci hanno cambiato la vita, Milano, Rizzoli, 2010, ISBN 978-88-586-0927-9.
- ^ a b Mario Falchi, DISCIPLINATHA, su undergroundexperiment.it, 24 Luglio 2015. URL consultato il 13 dicembre 2017.
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- ^ MC, Questa non è un'esercitazione, su bastonate.com, 29 luglio 2014. URL consultato il 1º febbraio 2019.
- ^ https://www.discogs.com/Disciplinatha-A-Raccolta/release/825510
- ^ a b Enzo Gentile e Alberto Tonti, 2002 - pg 326
- ^ Videomusic, DISCIPLINATHA Lingua lusinga, su Youtube, 2012, a 0 min 0 s. URL consultato il 1º febbraio 2019.
- ^ Italia '90: la TOP 10 dei brani indie-rock italiani pubblicati nei nineties (parte 2: "outsiders"), su IndieForBunnies, 22 gennaio 2018. URL consultato il 1º marzo 2020.
- ^ ecn.org, http://www.ecn.org/urto/discip.htm .
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- ^ http://www.testimania.com/testi/testi_offlaga_disco_pax_16240/testi_bachelite_77072/testo_sensibile_764868.html
- ^ Max Collini, Condividiamo la nota scritta da Max Collini, voce degli Offlaga Disco Pax, aggredito dall’ex chitarrista dei Disciplinatha, Dario Parisini, su xl.repubblica.it, 19 dicembre 2013. URL consultato il 2 Febbraio 2019.
- ^ Perché Dario Parisini dei Disciplinatha ha aggredito Max Collini degli Offlaga Disco Pax? | Radiomusik musica e programmi radio live
- ^ Disciplinatha
- ^ a b Disciplinatha - Il documentario, su rockit.it, 22 luglio 2014. URL consultato il 1º febbraio 2019.
- ^ a b Disciplinatha, allarmi, eran fascisti ma il loro punk rimane il migliore - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 13 dicembre 2017.
- ^ I Disciplinatha al Moonlight Festival
- ^ Disciplinatha - Tesori della patria - Servizio TV - YouTube
- ^ Dish-Is-Nein - Dish-Is-Nein :: Le Recensioni di OndaRock, su OndaRock. URL consultato il 1º marzo 2020.
Bibliografia
- Cesare Rizzi (a cura di), Enciclopedia del rock italiano, Milano, Arcana, 1993, ISBN 88-7966-022-5. pagg. 447
- Alessandro Bolli, Dizionario dei Nomi Rock, Padova, Arcana editrice, 1998, ISBN 978-88-7966-172-0.
- Enzo Gentile, Alberto Tonti (a cura di), Dizionario del pop-rock, Milano, Baldini&Castoldi editrice, 2002, ISBN 88-8490-221-5
- Gianluca Testani (a cura di), Enciclopedia del rock italiano, Arcana Editrice, 2006, ISBN 88-7966-422-0.
- Giovanni Rossi Tu meriti il posto che occupi, (la storia dei Disciplinatha) Tsunami Edizioni 2018, Biografia autorizzata, 600m Pagine 147 Foto/32 a colori.
Filmografia
- 2012 - Questa non è un'esercitazione, (film documentario), regia di Alessandro Cavazza
Collegamenti esterni
- (EN) Disciplinatha, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Disciplinatha, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- Sito dei Dish-Is-Nein