I Robot

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I Robot
album in studio
ArtistaThe Alan Parsons Project
Pubblicazione1977
Durata41:05
Dischi1
Tracce10
GenereRock progressivo
Musica elettronica
Art rock
EtichettaArista Records
ProduttoreAlan Parsons
ArrangiamentiOrchestra e cori arrangiati da Andrew Powell
Registrazionedicembre 1976 - marzo 1977,
Abbey Road Studios (Londra)
Certificazioni
Dischi d'oroStati Uniti (bandiera) Stati Uniti (1)[1]
(vendite: 500 000+)

Germania (bandiera) Germania (1)[2]
(vendite: 250 000+)

Spagna (bandiera) Spagna (1)[3]
(vendite: 100 000+)

Canada (bandiera) Canada (1)[4]
(vendite: 40 000+)

Dischi di platinoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti (1)[5]
(vendite: 1 000 000+)

Canada (bandiera) Canada (2)[6]
(vendite: 160 000+)

The Alan Parsons Project - cronologia
Album successivo
(1978)
Singoli
  1. I Wouldn't Want to Be Like You
    Pubblicato: 1977
  2. Don't Let it Show
    Pubblicato: 1977
  3. Day After Day(The Show Must Go On)
    Pubblicato: 1977
  4. I Robot
    Pubblicato: 1978
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
OndarockPietra miliare

I Robot è il secondo album in studio del gruppo progressive rock britannico The Alan Parsons Project, fondato da Alan Parsons ed Eric Woolfson, pubblicato nel 1977 dalla Arista Records[7].

Descrizione

Dopo il successo inaspettato riscosso con il loro primo album Tales of Mystery and Imagination Edgar Allan Poe del 1976, Parsons e Woolfson firmano un ricco contratto con l'Arista Records, e dal dicembre del 1976 al marzo del 1977 registrano, presso gli studi Abbey Road a Londra, per il nuovo album che intitolano I Robot.

L'album viene strutturano come un concept avente quale tema dominante i robot. Originariamente il concept doveva riferirsi alla classica storia di Isaac Asimov Io, Robot, Woolfson aveva incontrato Asimov per esporgli il progetto e questi ne era rimasto entusiasta, ma poiché aveva venduto i diritti alcuni anni prima ad una TV per la realizzazione di un film, il titolo dell'album venne leggermente modificato, eliminando la virgola, e il tema e i testi vengono realizzati per essere più genericamente riferiti ai robot, piuttosto che specifici per l'universo di Asimov. Pertanto il concept finale rappresenta in generale il tema dell'intelligenza umana contro l'intelligenza artificiale[8].

(EN)

«I robot. The story of the rise of the machine and the decline of man, which paradoxically coincided with his discovery of the wheel... and a warning that his brief dominance of this planet will probably end, because man tried to create robot in his own image.»

(IT)

«Io Robot. La storia dell'ascesa della macchina e del declino dell'uomo, che paradossalmente è coinciso con la sua scoperta della ruota... e un avvertimento che il suo breve dominio su questo pianeta probabilmente finirà, perché l'uomo ha cercato di creare un robot a sua immagine.»

L'album viene pubblicato nel giugno del 1977, in contemporanea all'uscita del film di George Lucas Star Wars e pochi mesi prima di Incontri ravvicinati del terzo tipo di Steven Spielberg, raccoglie quindi un immediato successo raggiungendo subito la nona posizione nelle classifiche USA ed aggiudicandosi il disco di platino per aver superato il milione di copie vendute. L'album entra nelle top ten di numerose nazioni toccando il picco del secondo posto in Germania, Spagna e Nuova Zelanda[9]. Sulla scia del successo viene realizzato anche il primo videoclip del Project per il brano I Wouldn't Want to Be Like You[10]. Il successo sarà tale che in diverse nazioni all'uscita dell'album successivo Pyramid, nel maggio del 1978, I Robot sarà ancora in classifica, come in Germania dove vi rimane per 102 settimane.

Lo stile musicale dell'album è fortemente dominato dal progressive rock con influenze dalla musica soul, funk e disco, soprattutto in brani come "I Robot", "I Wouldn't Want To Be Like You" e "The Voice", mescolato con alcune influenze elettroniche e synth pop.

Copertina e grafica

La veste grafica dell'album viene affidata, per il secondo album consecutivo, all'agenzia di graphic design britannica Hipgnosis di Storm Thorgerson. In copertina vi è un robot con sullo sfondo una serie di scale mobili a rappresentare la semplificazione delle abitudini di vita apportate dal supporto robotico agli umani e che può rappresentare anche una limitazione alla libertà degli umani stessi, infatti le scale mobili rappresentate sono di quelle a tubo.

Tracce

I Robot - Album originale (1977)[11]

Testi e musiche di Eric Woolfson e Alan Parsons; edizioni musicali Arista Records.

  1. I Robot (Strumentale) – 6:02 – Voce soprano: Hilary Western • Projectron e Synthi-A programmazione del sequenziatore: Alan ParsonsClavinet: Eric Woolfson • Sintetizzatore Yamaha CS10: Duncan Mackay • Chitarra: Ian Bairnson • Basso: David Paton • Batteria: Stuart ToshCimbalom e kantele: John Leach • The English Chorale: diretto da Bob Howes • Coro: arrangiato e diretto da Andrew Powell
  2. I Wouldn't Want To Be Like You – 3:22 – Voce: Lenny ZakatekFender Rhodes e pianoforte elettrico Wurlitzer: Eric Woolfson • Chitarre: Ian Bairnson • Basso: David Paton • Batteria: Stuart Tosh
  3. Some Other Time – 4:06 – Voci: Peter Straker e Jaki Whitren • Pianoforte e clavinet: Eric Woolfson • Projectron: Alan Parsons • Chitarra elettrica e acustica: Ian Bairnson • Basso e chitarra acustica: David Paton • Batteria: Stuart ToshCimbalom e kantele: John Leach • Cori: Tony Rivers, John Perry e Stuart Calver • Orchestra: Arrangiata e diretta da Andrew Powell
    Allan Clarke nel 1974. Session-man per il Project solamente in I Robot, dove canta il brano Breakdown.
  4. Breakdown – 3:50 – Voce: Allan Clarke • Pianoforte elettrico Wurlitzer: Eric Woolfson • Projectron e chitarra acustica: Alan Parsons • Chitarra elettrica e acustica: Ian Bairnson • Basso: David Paton • Batteria: Stuart Tosh • Sintetizzatore: Duncan Mackay • The New Philarmonia Chorus: diretto da Bob Howes • Orchestra e coro: Arrangiati e diretti da Andrew Powell
  5. Don’t Let It Show – 4:24 – Voce: Dave Townsend • Organo e pianoforte: Eric Woolfson • Piccola tromba: John Wallace • Chitarra: Ian Bairnson • Basso: David Paton • Batteria e percussioni: Stuart Tosh • Orchestra: Arrangiata e diretta da Andrew Powell
    Steve Harley nel 2004. Session-man per il Project solamente in I Robot, dove canta il brano The Voice.
  6. The Voice – 5:24 – Voce: Steve Harley • Projectron e voce al vocoder: Alan Parsons • Pianoforte elettrico Wurlitzer: Eric Woolfson • Chitarra: Ian Bairnson • Basso: David Paton • Batteria e percussioni: Stuart Tosh • Orchestra: Arrangiata e diretta da Andrew Powell
  7. Nucleus (Strumentale) – 3:31 – Loop ai nastri, projectron ed effetti: Alan Parsons • Tastiere: Eric Woolfson e Duncan Mackay • Chitarra: Ian Bairnson • Basso: David Paton • Batteria e gong d'acqua: Stuart ToshCimbalom e kantele: John Leach • The English Chorale: Diretto da Bob Howes
    Il chitarrista B.J.Cole. Alan Parsons lo convoca come session-man per suonare la Pedal Steel Guitar nel brano Day After Day.
  8. Day After Day (The Show Must Go On) – 3:49 – Voce e cori: Jack Harris • Synthi-A programmazione del sequenziatore e cori: Alan Parsons • Pianoforte Jangle e cori: Eric Woolfson • Organo Hammond: Andrew Powell • Pedal Steel Guitar: B. J. Cole • Chitarra e cori: Ian Bairnson • Basso e cori: David Paton • Batteria: Stuart Tosh
  9. Total Eclipse (Strumentale) – 3:09 – The English Chorale: diretto da Bob Howes • Orchestra: Arrangiata e diretta da Andrew Powell
  10. Genesis Ch.1. V.32 (Strumentale) – 3:28 – Tastiere: Eric Woolfson e Duncan Mackay • Chitarra elettrica e acustica: Ian Bairnson • Basso e chitarra acustica: David Paton • Batteria: Stuart Tosh • Cori: Tony Rivers, John Perry e Stuart Calver • The New Philarmonia Chorus: diretto da Bob Howes • Orchestra e coro: Arrangiati e diretti da Andrew Powell

Durata totale: 41:05

I Robot - 30º Anniversary, Extended Edition (2007)[12]

Testi e musiche di Eric Woolfson e Alan Parsons; edizioni musicali Sony BMG, Legacy, Arista Records.

  1. I Robot (Strumentale) – 6:02 – Voce soprano: Hilary Western • Projectron e Synthi-A programmazione del sequenziatore: Alan ParsonsClavinet: Eric Woolfson • Sintetizzatore Yamaha CS10: Duncan Mackay • Chitarra: Ian Bairnson • Basso: David Paton • Batteria: Stuart ToshCimbalom e kantele: John Leach • The English Chorale: diretto da Bob Howes • Coro: arrangiato e diretto da Andrew Powell
  2. I Wouldn't Want To Be Like You – 3:22 – Voce: Lenny ZakatekFender Rhodes e pianoforte elettrico Wurlitzer: Eric Woolfson • Chitarre: Ian Bairnson • Basso: David Paton • Batteria: Stuart Tosh
  3. Some Other Time – 4:06 – Voci: Peter Straker e Jaki Whitren • Pianoforte e clavinet: Eric Woolfson • Projectron: Alan Parsons • Chitarra elettrica e acustica: Ian Bairnson • Basso e chitarra acustica: David Paton • Batteria: Stuart ToshCimbalom e kantele: John Leach • Cori: Tony Rivers, John Perry e Stuart Calver • Orchestra: Arrangiata e diretta da Andrew Powell
  4. Breakdown – 3:52 – Voce: Allan Clarke • Pianoforte elettrico Wurlitzer: Eric Woolfson • Projectron e chitarra acustica: Alan Parsons • Chitarra elettrica e acustica: Ian Bairnson • Basso: David Paton • Batteria: Stuart Tosh • Sintetizzatore: Duncan Mackay • The New Philarmonia Chorus: diretto da Bob Howes • Orchestra e coro: Arrangiati e diretti da Andrew Powell
  5. Don’t Let It Show – 4:24 – Voce: Dave Townsend • Organo e pianoforte: Eric Woolfson • Piccola tromba: John Wallace • Chitarra: Ian Bairnson • Basso: David Paton • Batteria e percussioni: Stuart Tosh • Orchestra: Arrangiata e diretta da Andrew Powell
  6. The Voice – 5:23 – Voce: Steve Harley • Projectron e voce al vocoder: Alan Parsons • Pianoforte elettrico Wurlitzer: Eric Woolfson • Chitarra: Ian Bairnson • Basso: David Paton • Batteria e percussioni: Stuart Tosh • Orchestra: Arrangiata e diretta da Andrew Powell
  7. Nucleus (Strumentale) – 3:22 – Loop ai nastri, projectron ed effetti: Alan Parsons • Tastiere: Eric Woolfson e Duncan Mackay • Chitarra: Ian Bairnson • Basso: David Paton • Batteria e gong d'acqua: Stuart ToshCimbalom e kantele: John Leach • The English Chorale: Diretto da Bob Howes
  8. Day After Day (The Show Must Go On) – 3:57 – Voce e cori: Jack Harris • Synthi-A programmazione del sequenziatore e cori: Alan Parsons • Pianoforte Jangle e cori: Eric Woolfson • Organo Hammond: Andrew Powell • Pedal Steel Guitar: B. J. Cole • Chitarra e cori: Ian Bairnson • Basso e cori: David Paton • Batteria: Stuart Tosh
  9. Total Eclipse (Strumentale) – 3:12 – The English Chorale: diretto da Bob Howes • Orchestra: Arrangiata e diretta da Andrew Powell
  10. Genesis Ch.1. V.32 (Strumentale) – 3:29 – Tastiere: Eric Woolfson e Duncan Mackay • Chitarra elettrica e acustica: Ian Bairnson • Basso e chitarra acustica: David Paton • Batteria: Stuart Tosh • Cori: Tony Rivers, John Perry e Stuart Calver • The New Philarmonia Chorus: diretto da Bob Howes • Orchestra e coro: Arrangiati e diretti da Andrew Powell
  11. Boules (I Robot Experiment) – 1:59
  12. Breakdown (Early Demo of Backing Riff) – 2:09
  13. I Wouldn't Want To Be Like You (Backing Track Rough Mix) – 3:28
  14. Day After Day (Early Stage Rough Mix) – 3:40
  15. The Naked Robot – 10:19

Durata totale: 62:44

I Robot - 35º Anniversary, Legacy Edition (2013)[13]

Disco 1

Testi e musiche di Eric Woolfson e Alan Parsons; edizioni musicali Sony BMG, Legacy, Arista Records.

  1. I Robot (Strumentale) – 6:02 – Voce soprano: Hilary Western • Projectron e Synthi-A programmazione del sequenziatore: Alan ParsonsClavinet: Eric Woolfson • Sintetizzatore Yamaha CS10: Duncan Mackay • Chitarra: Ian Bairnson • Basso: David Paton • Batteria: Stuart ToshCimbalom e kantele: John Leach • The English Chorale: diretto da Bob Howes • Coro: arrangiato e diretto da Andrew Powell
  2. I Wouldn't Want To Be Like You – 3:22 – Voce: Lenny ZakatekFender Rhodes e pianoforte elettrico Wurlitzer: Eric Woolfson • Chitarre: Ian Bairnson • Basso: David Paton • Batteria: Stuart Tosh
  3. Some Other Time – 4:06 – Voci: Peter Straker e Jaki Whitren • Pianoforte e clavinet: Eric Woolfson • Projectron: Alan Parsons • Chitarra elettrica e acustica: Ian Bairnson • Basso e chitarra acustica: David Paton • Batteria: Stuart ToshCimbalom e kantele: John Leach • Cori: Tony Rivers, John Perry e Stuart Calver • Orchestra: Arrangiata e diretta da Andrew Powell
  4. Breakdown – 3:52 – Voce: Allan Clarke • Pianoforte elettrico Wurlitzer: Eric Woolfson • Projectron e chitarra acustica: Alan Parsons • Chitarra elettrica e acustica: Ian Bairnson • Basso: David Paton • Batteria: Stuart Tosh • Sintetizzatore: Duncan Mackay • The New Philarmonia Chorus: diretto da Bob Howes • Orchestra e coro: Arrangiati e diretti da Andrew Powell
  5. Don’t Let It Show – 4:24 – Voce: Dave Townsend • Organo e pianoforte: Eric Woolfson • Piccola tromba: John Wallace • Chitarra: Ian Bairnson • Basso: David Paton • Batteria e percussioni: Stuart Tosh • Orchestra: Arrangiata e diretta da Andrew Powell
  6. The Voice – 5:23 – Voce: Steve Harley • Projectron e voce al vocoder: Alan Parsons • Pianoforte elettrico Wurlitzer: Eric Woolfson • Chitarra: Ian Bairnson • Basso: David Paton • Batteria e percussioni: Stuart Tosh • Orchestra: Arrangiata e diretta da Andrew Powell
  7. Nucleus (Strumentale) – 3:22 – Loop ai nastri, projectron ed effetti: Alan Parsons • Tastiere: Eric Woolfson e Duncan Mackay • Chitarra: Ian Bairnson • Basso: David Paton • Batteria e gong d'acqua: Stuart ToshCimbalom e kantele: John Leach • The English Chorale: Diretto da Bob Howes
  8. Day After Day (The Show Must Go On) – 3:57 – Voce e cori: Jack Harris • Synthi-A programmazione del sequenziatore e cori: Alan Parsons • Pianoforte Jangle e cori: Eric Woolfson • Organo Hammond: Andrew Powell • Pedal Steel Guitar: B. J. Cole • Chitarra e cori: Ian Bairnson • Basso e cori: David Paton • Batteria: Stuart Tosh
  9. Total Eclipse (Strumentale) – 3:12 – The English Chorale: diretto da Bob Howes • Orchestra: Arrangiata e diretta da Andrew Powell
  10. Genesis Ch.1. V.32 (Strumentale) – 3:29 – Tastiere: Eric Woolfson e Duncan Mackay • Chitarra elettrica e acustica: Ian Bairnson • Basso e chitarra acustica: David Paton • Batteria: Stuart Tosh • Cori: Tony Rivers, John Perry e Stuart Calver • The New Philarmonia Chorus: diretto da Bob Howes • Orchestra e coro: Arrangiati e diretti da Andrew Powell

Durata totale: 41:09

Disco 2

Testi e musiche di Eric Woolfson e Alan Parsons; edizioni musicali Sony BMG, Legacy, Arista Records.

  1. U.S. Radio Commercial (For I Robot) – 1:01
  2. Boules (I Robot Experiment) – 1:59
  3. I Robot (Hilary Western Soprno Vocal Rehearsal) – 1:33
  4. Extract 1 (From The Alan Parsons Project Audio Guide) – 1:04
  5. Extract 2 (From The Alan Parsons Project Audio Guide) – 0:57
  6. I Wouldn't Want To Be Like You (Backing Track Rough Mix) – 3:29
  7. Some Other Time (Complete Vocal By Jaki Whitren) – 3:43
  8. Breakdown (Early Demo of Backing Riff) – 2:09
  9. Extract 3 (From The Alan Parsons Project Audio Guide) – 0:31
  10. Breakdown (The Choir) – 1:51
  11. Don't Let It Show (Eric Woolfson Demo) – 3:26
  12. Day After Day (Early Stage Rough Mix) – 3:38
  13. Genesis Ch.1 V.32 (Choir Session) – 2:18
  14. The Naked Robot (Early Instrumental Mixes) – 10:20

Durata totale: 37:59

Analisi

Genesis ch.1 V.32
Il titolo del brano che chiude l'album, "Genesis Ch.1 V.32", vuole rappresentare la continuazione del racconto della Creazione, in quanto il primo capitolo della Genesi ha solo 31 versi.
Don't Let It Show
Il brano cantato da Dave Townsend è stato oggetto di cover da Pat Benatar nel suo album In Heat of the Night.

Formazione[14]

Leader

Un Vocoder. Alan Parsons lo utilizza nel brano The Voice per modificare la propria voce.
  • Alan Parsons – Projectron (traccia 1,3,4,6,7), loop ai nastri (traccia 7), effetti (traccia 7), chitarra acustica (traccia 4), voce al vocoder (traccia 6), Synthi-A programmazione del sequenziatore (traccia 1,8), coro (traccia 8), autore testi e musiche (tracce 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10), programming, ingegnere, produttore
  • Eric Woolfson – clavinet (traccia 1,3), pianoforte (traccia 3,5), pianoforte elettrico Wurlitzer (traccia 2,4,6), tastiere (traccia 7,10), Fender Rhodes (traccia 2), organo (traccia 5), pianoforte Jangle (traccia 8), coro (traccia 8), autore testi e musiche (tracce 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10), produttore esecutivo

Session Man

Cantanti
  • Lenny Zakatek – voce (traccia 2)
  • Jack Harris - voce (traccia 8), coro (traccia 8)
  • Steve Harley - voce (traccia 6)
  • Dave Townsend - voce (traccia 5)
  • Allan Clarke - voce (traccia 4)
  • Peter Straker - voce (traccia 3)
  • Jaki Whitren - voce (traccia 3)
  • Hilary Western - voce (traccia 1)
  • Tony Rivers - coro (traccia 3,10)
  • John Perry - coro (traccia 3,10)
  • Stuart Calver - coro (traccia 3,10)
Musicisti
  • Ian Bairnson – chitarra elettrica (traccia 1,2,3,4,5,6,7,8,10), chitarra acustica (traccia 2,3,4,10), coro (traccia 8)
  • David Paton - basso (traccia 1,2,3,4,5,6,7,8,10), chitarra acustica (traccia 3,10), coro (traccia 8)
  • Stuart Tosh – batteria (traccia 1,2,3,4,5,6,8,10), percussioni (traccia 5,6), gong d'acqua (traccia 7)
  • Duncan Mackay - sintetizzatore Yamaha CS10 (traccia 1), sintetizzatore (traccia 4), tastiere (traccia 7,10)
Un Kantele. Strumento tipico dei paesi scandinavi, viene utilizzato da John Leach nei brani I Robot, Some Other Time e Nucleus.
  • John Leach - cimbalom (traccia 1,3,7), kantele (traccia 1,3,7)
  • B. J. Cole - pedal steel guitar (traccia 8)
  • John Wallace - piccola tromba (traccia 5)
  • Andrew Powell - organo Hammond (traccia 8)
Orchestra
  • The London Philharmonia Orchestra - (traccia 3,4,5,6,9,10)
  • Andrew Powell - direttore e arrangiamento orchestra (traccia 3,4,5,6,9,10), direttore e arrangiamento coro (traccia 1,4,10)
  • The English Chorale - (traccia 1,7,9)
  • The New Philarmonia Chorus - (traccia 4,10)
  • Bob Howes - direttore del coro (traccia 1,4,7,9,10)

Edizioni

I Robot - 30º Anniversary Edition, Expanded Edition (2008)
Il 20 marzo del 2007 viene pubblicata la versione rimasterizzata dell'album originale con l'aggiunta di cinque bonus track. Questa edizione diventerà la base per tutte le future riedizioni.
I Robot - 35º Anniversary, Legacy Edition (2013)
Il 17 settembre del 2013 viene pubblicata l'edizione rimasterizzata, in doppio cd, in occasione del 35º Anniversario. Nel primo cd vi sono i brani dell'album originario, nel secondo cd, in ordine sparso, vi sono le bonus track dell'edizione del 2007 più altre bonus track inedite, per un totale di quattordici brani. La confezione contiene inoltre un booklet di venti pagine con foto inedite e nuovi commenti di Alan Parsons.

Classifiche

Nazione Miglior posizione in classifica Settimane di permanenza
Germania (bandiera) Germania [15] 102
Spagna (bandiera) Spagna [16]
Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda [17] 53
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti [18] 54
Australia (bandiera) Australia [19] 10º
Canada (bandiera) Canada [20] 11º
Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi [21] 13º 10
Austria (bandiera) Austria [22] 23º 4
Svezia (bandiera) Svezia [23] 24º 5
Regno Unito (bandiera) Regno Unito [24] 26º 8

Note

  1. ^ Gold&Platinum, su riaa.com, RIIA. URL consultato il 10 aprile 2021.
  2. ^ Datebank: BVMI, su musikindustrie.de, BVMI. URL consultato il 10 aprile 2021.
  3. ^ Gold/Platinum Promusicae, su mediafire.com, Promusicae. URL consultato l'8 maggio 2021.
  4. ^ Gold/Platinum, su musiccanada.com, Music Canada. URL consultato il 10 aprile 2021.
  5. ^ Gold&Platinum, su riaa.com, RIIA. URL consultato il 10 aprile 2021.
  6. ^ Gold/Platinum, su musiccanada.com, Music Canada. URL consultato il 10 aprile 2021.
  7. ^ Claudio Fabretti, Pietre miliari - I Robot, su ondarock.it, 24 aprile 2010.
  8. ^ The Alan Parsons Project, I Robot., su the-alan-parsons-project.com, 2021. URL consultato il 17 giugno 2021.
  9. ^ Charts.org., su charts.nz. URL consultato il 3 aprile 2021 (archiviato il 30 novembre 2020).
  10. ^ The Alan Parsons Project - I Wouldn't Want to Be Like You., su youtube.com, 14 novembre 2013. URL consultato il 14 febbraio 2021.
  11. ^ Booklet I Robot 1977
  12. ^ Booklet I Robot Extended Edition 2007
  13. ^ Booklet 35º Anniversary, Legacy Edition 2013
  14. ^ Booklet album 1977
  15. ^ (DE) Diskographie Alan Parsons Project, su charts-surfer.de, Classifica Tedesca. URL consultato il 6 giugno 2021.
  16. ^ (ES) El Portal De Musica, su elportaldemusica.es, Classifica Spagna. URL consultato il 6 giugno 2021.
  17. ^ (EN) New Zealand Chart, DISCOGRAPHY THE ALAN PARSONS PROJECT, su charts.nz, Classifica Nuova Zelanda. URL consultato il 6 giugno 2021.
  18. ^ (EN) Billboard Chart History, The Alan Parsons Project, su billboard.com, Classifica USA Billboard. URL consultato il 6 giugno 2021.
  19. ^ David Kent, Australian Chart Book 1970-1992, Milano, Australian Chart Book, 1993, p. 229.
  20. ^ (EN) Music Canada, su musiccanada.com, Classifica Canada. URL consultato il 6 giugno 2021.
  21. ^ (EN) Dutch Chart, DISCOGRAPHY THE ALAN PARSONS PROJECT, su dutchcharts.nl, Classifica Paesi Bassi. URL consultato il 6 giugno 2021.
  22. ^ (DE) Diskographie Alan Parsons Project, su austriancharts.at, Classifica Austriaca. URL consultato il 6 giugno 2021.
  23. ^ (SV) Diskografi Alan Parsons Project, su swedishcharts.com, Classifica Svedese. URL consultato il 6 giugno 2021.
  24. ^ (EN) Official Charts Alan Parsons Project, su officialcharts.com, Classifica Inglese. URL consultato il 6 giugno 2021.

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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