Bioma

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Uno dei tanti sistemi di classificazione dei biomi terrestri

     Calotta polare

     Tundra

     Taiga

     Foresta decidua

     Steppa e prateria

     Foresta pluviale temperata

     Foresta pluviale tropicale

     Foresta e macchia mediterranea

     Giungla

     Deserto sabbioso

     Deserto roccioso

     Deserto semiarido

     Steppa arida

     Savana erbosa

     Savana alberata

     Foresta subtropicale arida

     Tundra alpina

     Vegetazione alpina

Un bioma è un'ampia porzione di biosfera, individuata e classificata in base al tipo di vegetazione dominante, se terrestre, o alla fauna prevalente, se acquatica[1]. Poiché tutti gli esseri viventi vivono influenzandosi reciprocamente, un bioma è costituito da popolazioni e comunità di esseri viventi, sia pluricellulari, sia unicellulari, che interagiscono fra loro in un determinato territorio che si estende su vaste aree della superficie terrestre.

Ad una scala globale, la temperatura e la piovosità sono i fattori ecologici che maggiormente determinano la presenza di un bioma o di un altro. Per ciò che riguarda la temperatura, esiste un gradiente lineare di variazione della temperatura in funzione della latitudine. Questo gradiente è pari a circa 0,6 °C per ogni grado di latitudine dell’emisfero Nord. Gli effetti biogeografici di questa variazione lineare sono la presenza di diversi tipi di vegetazione e, procedendo verso nord, un tipo più caldo viene gradualmente sostituito da un tipo più freddo. La vegetazione del Pianeta Terra può quindi essere classificata in alcuni tipi principali che occupano, con differenze regionali anche importanti, vaste regioni geografiche. Questi tipi di vegetazione predominanti vengono chiamati biomi.

L'approssimazione allo studio di un bioma terrestre consiste nell'osservazione della struttura delle piante (alberi, arbusti ed erbe), dei tipi di foglie (latifoglie e aghifoglie) e della distanza tra le piante (foresta, bosco misto, savana) e nell'analisi del clima. I biomi terrestri sono spesso identificati tramite il concetto di vegetazione climax, quindi con comunità vegetali che hanno raggiunto un elevato grado di adattamento all'ambiente naturale che li ospita.

A differenza delle ecozone i biomi non sono definiti in base a somiglianze genetiche tassonomiche o storiche tra gli organismi che vi vivono. In termini di ecologia del paesaggio, i biomi corrispondono, con i dovuti aggiustamenti, ai paesaggi continentali, cioè a quei paesaggi che caratterizzano vaste zone nei vari continenti. I biomi sono distinti in marini, d'acqua dolce e terrestri ed ogni bioma comprende varie ecoregioni.

Biomi d'acqua dolce e biomi marini

Plancton, a forte ingrandimento, in un fotomontaggio. Fitoplancton (formato principalmente da alghe microscopiche), bacterioplancton (formato da batteri), e zooplancton (formato da microscopici organismi eterotrofi).

I biomi dell'idrosfera sono quelli maggiormente estesi e vengono distinti in due tipologie, a seconda che si tratti di acque interne, solitamente dolci, o di acque aperte, salate.

Le comunità animali che caratterizzano questi ambienti vengono suddivise in base agli stili di vita:

Biomi terrestri

L'identificazione di un bioma terrestre si basa sulle specie vegetali proprie e su caratteristiche climatiche, geografiche, di latitudine e di altitudine dell'ambiente. Nel corso degli anni vari autori hanno proposto vari schemi di classificazione dei biomi. Si riportano di seguito gli schemi principali.

Secondo Leslie Holdridge

Le zone di vita di Holdridge

Nel 1947, il botanico e climatologo statunitense Leslie Holdridge pubblicò uno studio in cui identifica le "zone vitali", corrispondenti a biomi, in base a soli tre indicatori: temperatura media annuale (sono eliminati valori di dati inferiori a 0 °C o superiori a 30 °C), la precipitazione annuale totale e il rapporto tra evapotraspirazione potenziale media annua e precipitazioni totali annue. Con questo sistema inquadrò le "zone di vita"[2] riportate nell'immagine a fianco e nell'elenco sottostante.

Secondo Warder Clyde Allee

Nel 1949, lo zoologo ed ecologo statunitense Warder Clyde Allee propose questo schema[3]:

Secondo Samuel Charles Kendeigh

Nel 1961, l'ecologo statunitense Samuel Charles Kendeigh propose uno schema in cui inserì altri biomi non considerati dai suoi predecessori (savana, macchia mediterranea e bosco) e prese in considerazione anche l'ambiente marino[4]:

Secondo Robert Whittaker

Schema di classificazione dei biomi terrestri di Whittaker

Nel 1962, il biologo statunitense Robert Whittaker propose uno schema molto elaborato, poi rivisto nel 1970 e nel 1975. Esso è basato sul rapporto tra la temperatura media annua e sulle precipitazioni medie annue e, rispetto allo schema precedente, prende in considerazione il deserto freddo e distingue tra foresta pluviale tropicale e foresta pluviale temperata; inoltre riunisce in un'unica categoria il bosco e la macchia. Lo schema di Whittaker è rappresentato nell'immagine a fianco e comprende i seguenti biomi[5]:

Secondo Heinrich Walter

Nel 1976 il botanico ed ecologo russo-tedesco Heinrich Walter elaborò uno schema in cui mette in correlazione nove tipi di clima con altrettanti biomi; rivide poi lo schema nel 2002[6]:

  1. clima equatoriale, sempre umido e senza variazioni di temperatura: foresta pluviale;
  2. clima tropicale, con estate calda e piovosa ed inverno meno caldo e secco: foresta monsonica, savana e foresta stagionale tropicale;
  3. clima desertico (denominato "subtropicale arido"): deserto;
  4. clima mediterraneo: vegetazione mediterranea (denominata "vegetazione di sclerofille");
  5. clima temperato caldo: foresta pluviale temperata (denominata "foresta sempreverde temperata");
  6. clima continentale: prateria e deserto freddo;
  7. clima subartico: taiga;
  8. clima nivale: tundra (denominata "Vegetazione bassa, sempreverde, senza alberi, che cresce su terreni permanentemente congelati")

Secondo la lista "Global 200"

I biomi terrestri secondo la lista "Global 2000"

Nel 1998 il WWF propose uno schema di classificazione dei biomi terrestri, all'interno della lista Global 200, che comprende biomi terrestri, biomi d'acqua dolce e biomi marini[7]. Nel 2002 la classificazione è stata rivista[8].

Biomi terrestri

La maggior parte dei biomi identificati corrisponde a quelli degli schemi precedenti, pur variandone la denominazione. Peculiarità di questo schema sono la riunione in un'unica categoria tutte le foreste pluviali (equatoriale, tropicale e temperata) e l'identificazione di tre biomi tipici di zone ad elevata altitudine: le "foreste di conifere tropicali e subtropicali", le "foreste di conifere temperate" e le "praterie e boscaglie montane".

Infine, tipica di questo schema, è l'introduzione di due biomi di limitata estensione territoriale, ma importanti per la biodiversità: quelli delle "mangrovie" e delle "praterie e savane inondabili". Ne risulta un schema di 14 biomi, illustrati nell'immagine a fianco ed elencati di seguito[9][10][11]:

Biomi marini

Per quanto riguarda i biomi marini, la lista "Global 200" propone il seguente schema:

Questa mappatura, come si vede, copre solo le aree costiere e della piattaforma continentale; gli ecosistemi di acque profonde, ossia le zone pelagiche, le zone abissali, e le fosse oceaniche non sono ancora state delineate.

Biomi d'acqua dolce

Lo schema "Global 200" prende in considerazione anche i biomi d'acqua dolce, proponendo il relativo elenco, che comprende dodici o sette biomi, a seconda delle fonti[12]:

Elenco a dodici biomi

  • Grandi laghi.
  • Grandi delta.
  • Bacini montani - questo bioma comprende i piccoli corsi d'acqua, i fiumi, i laghi e le zone umide di quote elevate, indipendentemente dalla latitudine.
  • Bacini di isole oceaniche.
  • Fiumi delle coste temperate - questo bioma comprende i bacini dei fiumi delle zone temperate, ad eccezione di quelli che scorrono in grandi aree alluvionali e dell'alto corso dei fiumi di una certa lunghezza; inoltre include anche le lagune, i laghi costieri e le altre zone umide costiere delle zone temperate.
  • Fiumi delle coste tropicali e subtropicali - questo bioma comprende i bacini dei fiumi delle zone tropicali e subtropicali, ad eccezione di quelli che scorrono in grandi aree alluvionali e dell'alto corso dei fiumi di una certa lunghezza; inoltre include anche le lagune, i laghi costieri e le altre zone umide costiere delle zone tropicali e subtropicali.
  • Alto corso dei fiumi temperati.
  • Alto corso dei fiumi tropicali e subtropicali.
  • Fiumi di aree alluvionali e zone umide temperate.
  • Fiumi di aree alluvionali e zone umide tropicali e subtropicali.
  • Bacini xerici ed endoreici - questo bioma comprende i sistemi acquatici endoreici e i fiumi che scorrono in ambienti aridi o semi-aridi.
  • Fiumi artici - questo bioma comprende i bacini fluviali che sfociano nel Mar Glaciale Artico e nei mari adiacenti.

Elenco a sette biomi

  • Grandi fiumi.
  • Alto corso dei grandi bacini fluviali.
  • Delta dei grandi fiumi.
  • Fiumi minori.
  • Grandi laghi.
  • Laghi minori.
  • Bacini xerici.

Semplificazioni didattiche

Esistono numerose semplificazioni didattiche, usate nelle scuole e nelle università. A titolo di esempio si fornisce la seguente, che mette in correlazione climi e biomi delle aree terrestri[13]

clima sigla del clima (autore) bioma
clima equatoriale Af (Köppen)
Ar (Köppen-Trewartha)
foresta pluviale
clima della savana Aw (Köppen)
Aw (Köppen-Trewartha)
savana
clima monsonico Am (Köppen)
Am (Köppen-Trewartha)
giungla
clima steppico BS (Köppen)
BS (Köppen-Trewartha)
steppa
prateria
clima desertico BW (Köppen)
BW (Köppen-Trewartha)
deserto caldo
deserto freddo
clima mediterraneo Cs (Köppen)
Cs (Köppen-Trewartha)
foresta mediterranea
macchia mediterranea
clima sinico[14] Cfa (Köppen)
Cf (Köppen-Trewartha)
foresta pluviale temperata
clima temperato fresco[15] Do (Köppen-Trewartha) foresta decidua temperata
clima freddo ad estate calda[16] Dfa-Dfb-Dwa-Dwb (Köppen)
Dc (Köppen-Trewartha)
foresta decidua temperata
clima freddo a inverno prolungato[17] Dfc-Dfd-Dwc-Dwb (Köppen)
E (Köppen-Trewartha)
taiga
clima della tundra ET (Köppen)
Ft (Köppen-Trewartha)
tundra
clima polare EF (Köppen)
Fi (Köppen-Trewartha)
calotta polare

Antromi

Il geografo Erle Ellis considerata la globale manipolazione dell'uomo sui biomi naturali, propone la nuova definizione di antromi ovvero biomi antropogenici.[18]

Note

  1. ^ Enciclopedia Treccani, voce Bioma.
  2. ^ Holdridge, L.R. ) Determination of world plant formations from simple climatic data, in Science, 1947.
  3. ^ Allee, W. C. (1949). Principles of Animal Ecology. W.B. Saunders Co., Philadelphia. ISBN 0-7216-1120-6
  4. ^ Samuel Charles Kendeigh, Animal Ecology, Creative Media Partners, LLC, 2018. ISBN 9781378885680.
  5. ^ Robert H. Whittaker, Classification of Natural Communities, in Botanical Review, Vol. 28, N. 1, Gennaio–Marzo 1962 (pp. 1–239).
  6. ^ Heinrich Walter, Die ökologischen Systeme der Kontinente (Biogeosphäre). Prinzipien ihrer Gliederung mit Beispielen, 1976. Stuttgart; H. Walter, S-W. Breckle, Ökologie der Erde, 1991, Band 1, Grundlagen, Stuttgart.
  7. ^ (EN) Olson, D. M. e E. Dinerstein, The Global 200: A representation approach to conserving the Earth’s most biologically valuable ecoregions (PDF), in Conservation Biology, vol. 12, 1998, pp. 502–515.
  8. ^ (EN) Olson, D. M. e Dinerstein, E., The Global 200: Priority ecoregions for global conservation (PDF), in Annals of the Missouri Botanical Garden, vol. 89, 2002, pp. 199-224.
  9. ^ (EN) Terrestrial Ecoregions, World Wildlife Fund, https://www.worldwildlife.org/biomes. URL consultato il 28 dicembre 2016.
  10. ^ In lingua inglese le denominazioni sono, rispettivamente: Tropical and subtropical moist broadleaf forests;
    • Tropical and subtropical dry broadleaf forests;
    • Tropical and subtropical coniferous forests;
    • Temperate broadleaf and mixed forests;
    • Temperate Coniferous Forest;
    • Boreal forests/Taiga;
    • Tropical and subtropical grasslands, savannas and shrublands;
    • Temperate grasslands, savannas and shrublands;
    • Flooded grasslands and savannas;
    • Montane grasslands and shrublands;
    • Tundra;
    • Mediterranean Forests, woodlands and scrubs;
    • Deserts and xeric shrublands;
    • Mangroves.
  11. ^ Per le denominazioni italiane si sono tenute presente le seguenti fonti: Biodiversity Vision. Un metodo per la tutela della biodiversità nell’Ecoregione Mediterraneo Centrale e Il processo di conservazione ecoregionale e applicazione in Italia - WWF, in cui, in particolare, è utilizzata una traduzione meno letterale e più comprensibile del termine inglese "dry", riferito alle foreste, qui tradotto "arido" e non "secco".
  12. ^ Lo schema a sinistra, che comprende 12 biomi d'acqua dolce, compare in Ecoregioni d'acqua dolce del mondo; lo schema a destra, che comprende soli 7 biomi d'acqua dolce, compare in Conservazione ecoregionale.
  13. ^ Bruno Accordi, Elvidio Lupia Palmieri, Il globo terrestre e la sua evoluzione, Zanichelli, 1987 (terza edizione). Capitolo 14 I climi e la vita sulla Terra.
  14. ^ Corrispondente al clima subtropicale umido di Trewartha e al clima temperato umido di Köppen
  15. ^ Corrispondente al clima oceanico
  16. ^ Corrispondente al clima continentale
  17. ^ Corrispondente al clima subartico
  18. ^ Erle Ellis, Mettere le persone sulle mappe: i biomi antropogenici, 2009

Voci correlate

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