Supereroe

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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Supereroe (disambigua) o Supereroi (disambigua).
Batman in una scena tratta dal film Batman Begins

Caratterizzazione

Silver Age e la comparsa di molteplicità di genere e di etnia

Nel 1956 la DC Comics introdusse una nuova versione di Flash[1], che ottenne un immediato successo. Questo indusse la compagnia a rinverdire Hawkman, Lanterna Verde, e molti altri - normalmente con un taglio più moderno e attento alla psicologia dei personaggi - e a lanciare il team di supereroi della Justice League of America, che avrebbe rinverdito i fasti del primo supergruppo della storia del fumetto, la Justice Society of America. Principale fautore di questo rinnovamento fu il redattore Julius Schwartz, a cui si deve l'idea di rilanciare i personaggi a fumetti degli anni quaranta e cinquanta. Come collaboratori principali si annoverano Gardner Fox, Joe Orlando, John Broome, Curt Swan, Joe Kubert e Carmine Infantino, uno dei simboli di questa nuova età: la Silver Age (età d'argento).

Con il ritorno al supereroe della DC Stan Lee vice-redattore/autore della Atlas Comics di Goodman, e gli artisti/coautori Jack Kirby e Steve Ditko e altri illustratori lanciarono una linea di supereroi (che prese il nome Marvel Comics), iniziando con i Fantastici Quattro nel 1961, che sottolineavano i conflitti personali e lo sviluppo del carattere allo stesso modo dell'azione e dell'avventura. Questo nuovo modo di intendere i supereroi ebbe come conseguenza che molti di loro differivano parecchio dagli standard creati nel 1940. Alcuni esempi:

  • La Cosa, membro dei Fantastici Quattro, era una fortissima, ma mostruosa creatura con la pelle simile alla roccia e la sua apparenza spesso lo portava ad autocommiserarsi.
  • L'Uomo Ragno era un giovane costretto spesso ad arrangiarsi per sopravvivere e a districarsi per mantenere la sua vita sociale.
  • Hulk conviveva con il suo alter ego Bruce Banner così come il Dr. Jekyll e Mr. Hyde ed era soggetto a scatti di ira e di collera con estreme conseguenze.
  • Gli X-Men erano mutanti che possedevano poteri dovuti all'evoluzione genetica che li rendevano odiati e temuti dalla società.

Alla fine degli anni sessanta e agli inizi dei settanta supereroi di altri gruppi razziali incominciarono ad apparire nella Marvel Comics, tra cui Pantera Nera, monarca di un'immaginaria nazione africana, il Wakanda, Luke Cage, un afro-americano eroe in affitto e Shang-Chi, un eroe asiatico esperto in arti marziali. Le case editrici di fumetti erano ai primi stadi di espansione culturale e parecchi di questi personaggi seguivano uno specifico stereotipo. Per esempio Cage impiegava spesso un gergo simile ai film della blaxploitation e gli asiatici erano spesso rappresentati come maestri di arti marziali. I creatori riconobbero questo problema e svilupparono caratteri più sofisticati come l'afro-americano Cyborg e il gruppo di adolescenti dei Teen Titans.

Ebbero maggior risalto anche personaggi femminili. Un esempio è Susan Storm, la Donna invisibile dei Fantastici Quattro, o Jean Grey, alias Fenice (detta anche Marvel Girl) degli X-Men: questi personaggi erano, però, fisicamente deboli ed erano spinti soprattutto da interessi romantici verso altri membri del gruppo (Reed per Susan, Ciclope per Jean). Tuttavia negli anni settanta questo genere di personaggi divenne più aggressivo con l'introduzione di nuove eroine come la Donna Ragno (Jessica Drew) e Tempesta dei nuovi X-Men o la nuova Black Canary, figlia della Black Canary della golden age, mentre vecchi personaggi come Fenice e Power Girl (a lungo sidecick di Wonder Woman) diventavano stereotipi di femminismo radicale, per adeguarli maggiormente ai cambiamenti in atto nella società.

Anche la Disney non si fece trovare impreparata: nel 1966 aveva fatto la sua comparsa Superpippo, la versione con superpoteri di Pippo, e nel 1969 venne creato Paperinik, che non è altri che Paolino Paperino.




Narrativa

  • Super - L'ultimo eroe, romanzo di Robert Mayer del 1977, esamina le convenzioni e i cliché dei fumetti supereroistici da un punto di vista più "letterario", avviando una decostruzione del genere supereroistico.

Supereroi nella vita reale

Lo stesso argomento in dettaglio: Supereroe nella vita reale.
Phoenix Jones e altri autodichiarati supereroi chiedono ai passanti informazioni su un criminale scomparso

In più parti del mondo sono apparsi degli autodichiarati supereroi che, pur non potendo ovviamente disporre di veri e propri superpoteri, offrono sostegno alla comunità e combattono il crimine sfruttando le proprie abilità in combattimento, questo indossando abiti ispirati ai personaggi dei fumetti.[2][3][4][5] Fra essi vi sono lo statunitense Phoenix Jones, noto campione di arti marziali miste,[6] e il messicano Superbarrio, che opera a Città del Messico.[7]

Note

  1. ^ Showcase (Vol.1) n.4,Editore DC Comics, settembre 1956
  2. ^ (EN) Superheroes: Interview with Michael Barnett, su hbo.com. URL consultato il 23 marzo 2018.
  3. ^ (EN) Head to Head: Is vigilante justice acceptable outside of comic books?, su lsureveille.com. URL consultato il 23 marzo 2018 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2012).
  4. ^ (EN) 'Superhero' Phoenix Jones: 'I'll keep Seattle safe', su bbc.com. URL consultato il 23 marzo 2018.
  5. ^ «Noi, supereroi della vita reale», su vanityfair.it. URL consultato il 22 marzo 2018.
  6. ^ (EN) Real-life crimefighter 'Phoenix Jones' returns to MMA, su usatoday.com. URL consultato il 22 marzo 2018.
  7. ^ (EN) Defender of justice Superbarrio roams Mexico City, su edition.cnn.com. URL consultato il 23 marzo 2018.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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