Guido Iuculano

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Guido Iuculano (Napoli, 10 ottobre 1977) è uno sceneggiatore italiano.

Biografia

Laureato in filosofia e in teologia, tra il 2002 e il 2004 ha studiato sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia. In quegli anni ha scritto il suo primo film, Lascia perdere, Johnny!, insieme a Filippo Gravino e Umberto Contarello per la regia di Fabrizio Bentivoglio. Da allora ha continuato a scrivere per il cinema e la televisione e nel 2011 è stato candidato al Premio David di Donatello[1] per la sceneggiatura del film Una vita tranquilla, diretto da Claudio Cupellini. Ha collaborato tra gli altri con Francesca Archibugi[2], Lucio Pellegrini[3], Luca Ribuoli[4] e Matteo Rovere[5].

Filmografia parziale

Cinema

Televisione

Riconoscimenti

Note

  1. ^ Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello, su daviddidonatello.it. URL consultato il 3 settembre 2020.
  2. ^ Mo-Net s r l Milano-Firenze, Questione di cuore (2008), su mymovies.it. URL consultato il 3 settembre 2020.
  3. ^ Cast tecnico - I Liceali - stagione 1 - Fiction, su fiction.mediaset.it. URL consultato il 3 settembre 2020.
  4. ^ Luca Ribuoli, Vite in Fuga (2020), su CinemaItaliano.info. URL consultato il 3 settembre 2020.
  5. ^ SemiColonWeb, Dopo 'Il primo re', in arrivo la serie 'Romulus', su news.cinecitta.com. URL consultato il 3 settembre 2020.
  6. ^ Indyca, Guido Iuculano, "Butterfly" e la drammatizzazione della realtà., su Indyca Film | 2019, 23 febbraio 2019. URL consultato il 3 settembre 2020.
  7. ^ Premio Solinas - Albo d'oro, su premiosolinas.it. URL consultato il 14 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2016). Motivazione dell'assegnazione del premio: "Un progetto di respiro Internazionale, visuale, originale, ben scritto. Parte dalla guerra dimenticata del Sudan, che fa da sfondo, e racconta l'universo dei rifugiati politici in Italia e a Londra attraverso una coinvolgente storia di fuga. È un film sull'identità e sul suo scambio esplorando con efficacia il senso di spaesamento e disagio, i sentimenti di paura, di speranza e riscatto. Descrive efficacemente la scelta di un uomo che, pur rifiutando il ruolo di dirigente del suo popolo in lotta, esprime il suo coraggio e la sua caparbietà conservando dignità e speranza da trasmettere al figlio, per un futuro migliore. Asciutto ed efficace il plot, dialoghi adeguati. Protagonisti non scontati."

Collegamenti esterni