Francis Hong Yong-ho
Francis Hong Yong-ho vescovo della Chiesa cattolica | |
---|---|
Surgite eamus | |
Incarichi ricoperti |
|
Nato | 12 ottobre 1906 a Pyongyang |
Ordinato presbitero | 25 maggio 1933 |
Nominato vescovo | 24 marzo 1944 da papa Pio XII |
Consacrato vescovo | 29 giugno 1944 dal vescovo Bonifatius Sauer, O.S.B. |
Deceduto | ? |
Francis Hong Yong-ho (in coreano 홍용호 프란치스코 hong-yongho peulanchiseuko), (Pyongyang, 12 ottobre 1906 – ...) è stato un vescovo cattolico nordcoreano.
È uno dei 166 sacerdoti e religiosi dei quali non si hanno più notizie dal 1949, quando si instaurò il regime di Kim Il-Sung.
Biografia
Il 25 maggio 1933 è ordinato presbitero.
Il 24 marzo 1944 papa Pio XII lo nomina vescovo titolare di Auzia e vicario apostolico di Heijo. Il 29 giugno successivo riceve l'ordinazione episcopale dal vescovo Bonifatius Sauer, coconsacranti il vescovo Irenaeus Hayasaka e l'arcivescovo Paul Marie Kinam Ro.
Nel 1949 viene imprigionato durante le persecuzioni del regime di Kim Il Sung e da tale data non si hanno più sue notizie.
Il 10 marzo 1962 papa Giovanni XXIII decide di elevare a diocesi il vicariato di Pyongyang, anche in segno di protesta contro la politica del regime nordcoreano, e di nominare come primo vescovo monsignor Hong Yong-ho, che diventa così un simbolo della persecuzione contro i cattolici nella Corea del Nord e in generale nei regimi comunisti. Da allora, e fino al giugno 2013, l'annuario pontificio continua ad indicarlo come vescovo di Pyongyang, sebbene lo consideri "disperso" e gli affianchi l'arcivescovo di Seul in qualità di amministratore apostolico sede plena. In un'intervista del 2006 il cardinale Nicholas Cheong Jin-suk dichiara che:
«Non si hanno notizie di sacerdoti sopravvissuti alle persecuzioni intervenute alla fine degli anni Quaranta, quando 166 tra preti e religiosi furono uccisi o rapiti. L'Annuario Pontificio continua a segnalare come «disperso» quello che all'epoca era il vescovo di Pyong-Yang, monsignor Francis Hong Yong-ho, che oggi avrebbe cento anni. È un gesto della Santa Sede per segnalare il dramma che ha vissuto e ancora vive la Chiesa in Corea[1].»
Nel fascicolo di aggiornamento dell'annuario pontificio del 1º luglio 2013 viene riconosciuta la sede episcopale di Pyongyang come ufficialmente vacante, riconoscendo così, implicitamente, il decesso del prelato. Questa decisione viene presa allo scopo di avviare la sua procedura di beatificazione, su espressa richiesta dei vescovi sudcoreani[2].
Genealogia episcopale
La genealogia episcopale è:
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Marcantonio Colonna
- Cardinale Giacinto Sigismondo Gerdil, B.
- Cardinale Giulio Maria della Somaglia
- Cardinale Carlo Odescalchi, S.I.
- Vescovo Eugène de Mazenod, O.M.I.
- Cardinale Joseph Hippolyte Guibert, O.M.I.
- Cardinale François-Marie-Benjamin Richard de la Vergne
- Arcivescovo Gustave-Charles-Marie Mutel, M.E.P.
- Vescovo Bonifatius Sauer, O.S.B.
- Vescovo Francis Hong Yong-ho
Note
- ^ Gianni Cardinale, Corea, per una riconciliazione tra Nord e Sud, in 30Giorni, marzo 2006. URL consultato il 27 settembre 2019.
- ^ Diario Vaticano / Il primo santo della Corea del Nord, in Chiesa Espresso, 5 agosto 2013. URL consultato il 27 settembre 2019.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Francis Hong Yong-ho
Collegamenti esterni
- (EN) David M. Cheney, Francis Hong Yong-ho, in Catholic Hierarchy.