Giovanni Klaus Koenig

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Giovanni Klaus Koenig

Giovanni Klaus Koenig (Torino, 1924Firenze, 13 dicembre 1989[1]) è stato un architetto, designer e storico dell'architettura italiano.

Biografia

La sua molteplice attività spicca nel panorama culturale fiorentino tra gli anni sessanta e gli anni ottanta. Laureato nel 1950 a Firenze, fu professore alla Facoltà di Architettura di Venezia e di Firenze, nonché fondatore e promotore dell'ISIA di Firenze; fu autore di numerosi saggi sull'architettura e sul design in cui, in anticipo sui tempi, abbandonava una visione ortodossa del Razionalismo, recuperando movimenti d'avanguardia come l'espressionismo; fu condirettore di Casabella, vicedirettore di Parametro e collaboratore di numerosi quotidiani e riviste.

La sua attività progettuale fu dedicata soprattutto alla progettazione di veicoli, insieme a Roberto Segoni: ("Jumbotram" di Milano, elettromotrici MA.100 per la metropolitana di Roma, treni pendolari in lega leggera delle FS, carrozze Socimi per le Ferrovie Nord Milano).

Nel 1993, è nato il Centro Studi Koenig, un'associazione culturale che ha lo scopo di sviluppare i temi critici dell'opera di Koenig.

Architetture

Passata in secondo piano rispetto all'attività di critico e storico, la sua produzione architettonica è ancora, in parte, da studiare e rivalutare all'interno di quella "scuola toscana" che Koenig stesso contribuì a definire criticamente in Architettura in Toscana 1931-1968 del 1968.

Tra le sue opere:

Saggi

  • L'invecchiamento dell'architettura moderna (Firenze, 1963)
  • Architettura e comunicazione (Firenze, 1970), applicazione sistematica della semiotica allo studio dell'architettura
  • L'invecchiamento dell'architettura moderna, 1962
  • Analisi del linguaggio architettonico, 1964
  • Architettura dell'Espressionismo, 1967
  • L'officina Radiotelevisiva di Firenze, a cura di Pica A., Giovanni Klaus Koenig, 1969
  • Storia del design, 1982
  • Oltre il pendolino, 1988

Note

  1. ^ Giovanni Klaus Koenig, biografia di un architetto irregolare, su riforma.it. URL consultato l'11 maggio 2021.

Collegamenti esterni

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