Alessandro Blasetti

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Alessandro Blasetti (Roma, 3 luglio 1900Roma, 1 febbraio 1987) è stato un regista italiano fra i più celebri e significativi del suo tempo..

Viene considerato, insieme a Mario Camerini, il massimo regista italiano del cinema fascista, del quale fu anche, in qualche caso, apologeta. Sole, suo film d'esordio, è un'epica esaltazione delle bonifiche del regime e piacque molto a Benito Mussolini; Vecchia guardia del 1934 è un'apologia della marcia su Roma.

Carriera

Iniziò la sua carriera come aiuto-regista di Mario Camerini, dirigendo nei primi anni trenta, subito dopo Sole, anche Nerone e Resurrectio (1931). Nel 1934 girò quello che alcuni critici considerano il suo capolavoro: 1860, una commossa rievocazione della spedizione dei Mille fatta senza eccessiva retorica.

A cavallo fra gli anni trenta e quaranta, Blasetti diresse una serie di film memorabili, altrettanti felici e spettacolari affreschi storici quali: Ettore Fieramosca, Un'avventura di Salvator Rosa, La corona di ferro e La cena delle beffe). Va inoltre dato merito a Blasetti di aver saputo perfettamente rappresentare il piccolo borghese provinciale e svirilizzato dal fascismo, in La tavola dei poveri (1932) e Quattro passi fra le nuvole (1943). Quest'ultimo film sembrò in qualche modo anticipare un nuovo tipo di cinema che poi confluirà nel neo-realismo.

Del 1949 è la pellicola Fabiola, trasposizione cinematografica del libro Fabiola o la Chiesa delle catacombe di Nicholas Wiseman, mentre nel 1952 girerà Altri tempi e Tempi nostri. Due anni più tardi scoprirà Sofia Loren lanciandola come prima donna in Peccato che sia una canaglia e La fortuna di essere donna.

Con Europa di notte (1959) il regista dette vita ad un filone di reportages sexy che in seguito divenne molto popolare.

Interpretò se stesso in Bellissima di Luchino Visconti (1951) e in Una vita difficile di Dino Risi (1961).

Curiosità

  • Vecchia Guardia uscì nel 1934 per celebrare i dodici anni dalla Marcia su Roma: Mario Cardini, nel ruolo di Brambilla, il protagonista, aveva dodici anni sia nel film che nella vita. Si dice che il lungometraggio non piacque a Luigi Freddi, perché esaltava eccessivamente la violenza squadrista, grazie alla quale il fascismo era arrivato al potere. Il film mostrava inoltre il forte legame esistente fra fascismo e borghesia, in antitesi con l'ideale connubio Fascismo-Italia, secondo il quale si doveva mettere in evidenza il sostegno al P.N.F. di tutte le classi sociali italiane. Al contrario pare che a Mussolini il film piacque: si dice che se lo fece proiettare in visione privata e che, nel vederlo, pianse. Anche Adolf Hitler apprezzò Vecchia Guardia, tanto da invitare in Germania sia Mario Cardini, il piccolo protagonista, che il regista Blasetti.

Filmografia

Regia

Supervisioni

Interpretazioni

Regie televisive

Regie teatrali

Onorificenze

Cavaliere di Gran Croce - nastrino per uniforme ordinaria

Altri progetti

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