Ettore Rosato

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Ettore Rosato
Ettore Rosato nel 2018

Presidente nazionale di Italia Viva
Durata mandato30 settembre 2019 –
23 dicembre 2022
ContitolareTeresa Bellanova
PredecessoreCarica creata
SuccessoreMatteo Renzi

Sottosegretario di Stato al Ministero dell'interno
Durata mandato17 maggio 2006 –
5 maggio 2008
Capo del governoRomano Prodi
PredecessoreMaurizio Balocchi
SuccessoreMichelino Davico

Deputato della Repubblica Italiana
In carica
Inizio mandato29 aprile 2008

Durata mandato29 ottobre 2003 –
27 aprile 2006
LegislaturaXIV, XVI, XVII, XVIII, XIX
Gruppo
parlamentare
XIV: DL-L'Ulivo
XVI-XVIII:
- Partito Democratico
(fino al 19/09/2019)
- Italia Viva (dal 19/09/2019)
XIX: Azione - Popolari europeisti riformisti - Renew Europe
CircoscrizioneXIV; XVI-XVIII: Friuli-Venezia Giulia
XIX: Campania 1
Incarichi parlamentari
XVII legislatura:

XVIII legislatura:

  • Vicepresidente della Camera dei Deputati
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPopolari Europeisti Riformatori (dal 2023)[1]
In precedenza:
DC (1987-1994)
PPI (1994-2002)
DL (2002-2007)
PD (2007-2019)
IV (2019-2023)
Titolo di studioDiploma di ragioneria
ProfessioneFunzionario

Ettore Rosato (Trieste, 28 luglio 1968) è un politico italiano, vicepresidente della Camera dei deputati dal 29 marzo 2018 al 12 ottobre 2022 e coordinatore nazionale di Italia Viva dal 30 settembre 2019 al 23 dicembre 2022.

Biografia

Nato il 28 luglio del 1968 a Trieste, nel 1987 si diploma in ragioneria all'Istituto TC Gian Rinaldo Carli di Trieste, e poco dopo viene assunto dalla Banca Commerciale Italiana e poi dalle Assicurazioni Generali[2][3]. In quello stesso periodo viene eletto consigliere circoscrizionale a Trieste con la Democrazia Cristiana (DC).[3]

Dopo la crisi di tangentopoli, richiamato alla politica dall'allora commissario della DC Elettra Dorigo, viene eletto in consiglio comunale con una coalizione di centro-sinistra facente capo all'imprenditore Riccardo Illy, diventando il più giovane presidente del consiglio comunale dei comuni italiani.[3]

Nel 1994, con lo scioglimento della DC e la trasformazione in Partito Popolare Italiano (PPI) di Mino Martinazzoli, aderisce al PPI.[3]

Corsa alla presidenza della Provincia

Alle elezioni amministrative del 2001 si candida a presidente della Provincia di Trieste, appoggiato da una coalizione di centro-sinistra formata dalle liste: L'Ulivo, "Con Illy" (collegata al sindaco uscente di Trieste Riccardo Illy) e Federazione dei Verdi. Al primo turno del 10 giugno arriva secondo classificato, ottenendo il 41,21% dei voti, accedendo al ballottaggio con il candidato primo classificato del centro-destra Fabio Scoccimarro, fermo al 48,04% dei voti. Al ballottaggio del 24 giugno viene sconfitto da Scoccimarro, con il 51,77% dei voti contro il 48,23% di Rosato. Viene comunque eletto consigliere provinciale di Trieste in qualità di secondo classificato.

Consigliere Regionale e Deputato

Nel 2003 si candida alle elezioni regionali in Friuli-Venezia Giulia tra le liste de La Margherita, a sostegno dell'ex sindaco di Trieste Riccardo Illy, ottenendo il più alto numero di preferenze e venendo eletto in consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia.

Inoltre, sempre nel 2003 viene eletto alla Camera dei deputati grazie alla vittoria nell'elezione suppletiva convocata proprio per il seggio lasciato vacante da Illy, sostenuto dalla coalizione Intesa Democratica.[3]

Corsa a sindaco di Trieste e sottosegretario all'interno

Lo stesso argomento in dettaglio: Elezioni amministrative italiane del 2006 § Trieste.
Rosato con Romano Prodi (centro) e Francesco Russo (destra) nel 2005

Nel 2005 annuncia la sua intenzione di candidarsi a sindaco di Trieste: vince con un amplissimo margine le elezioni primarie dell'Unione contro il candidato sostenuto dai Democratici di Sinistra e dal Movimento Repubblicani Europei, Claudio Boniciolli, ma l'anno seguente venne sconfitto al ballottaggio, seppur per pochi voti, dal sindaco uscente Roberto Dipiazza, candidato della Casa delle Libertà.[2][3]

In seguito alla nascita del secondo governo Prodi, il 17 maggio 2006 viene nominato dal Consiglio dei Ministri sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno, affiancando il ministro Giuliano Amato, insediandosi il 18 maggio 2006 e mantenendo la carica verso la fine dell'esecutivo, l'8 maggio 2008[2]. In qualità di sottosegretario agli interni si è occupato in particolare di vigili del fuoco, difesa civile, contrasto al racket e all'usura.[3]

Ritorno alla Camera

Alle elezioni politiche del 2008 viene ricandidato alla Camera dei deputati, dov'è stato confermato con il Partito Democratico, diventando membro dell'ufficio di presidenza del gruppo parlamentare del PD alla Camera in qualità di Tesoriere. Nel corso della XVI legislatura ha fatto parte della 4ª Commissione Difesa e del comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR).[2][3]

Dopo aver vinto le elezioni primarie "Parlamentarie" indette dal PD per la scelta dei candidati alle successive elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, è stato candidato e rieletto alla Camera dei deputati nel 2013.[2] Diventa segretario del gruppo PD (con delega d'Aula) dal 19 marzo 2013 venendo confermato nell'ufficio di presidenza del gruppo pd alla camera e diviene membro della commissione Affari Costituzionali.[2]

Alle elezioni primarie del Partito Democratico del 2013 sostiene la mozione, assieme ad "AreaDem" (corrente interna del PD), del sindaco di Firenze Matteo Renzi alla segreteria del PD.[3]

Vice-capogruppo e Capogruppo PD alla Camera

Rosato come Capogruppo alla Camera a Bologna nel 2015

Il 28 novembre 2014 diventa il vice-capogruppo vicario del PD alla Camera, sostituendo la lettiana Paola De Micheli, nominata sottosegretario di stato all'economia e le finanze nel governo Renzi.

In seguito alle dimissioni di Roberto Speranza da capogruppo PD alla Camera dei deputati, il 16 giugno 2015, dopo l'esito deludente del PD alle elezioni regionali di quell'anno, viene eletto capogruppo del Partito Democratico alla Camera, su proposta del segretario del PD e Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ottenendo 239 voti su 291 presenti del gruppo di deputati PD composto da 309 in tutto.[4][5]

È stato l'ideatore della legge elettorale italiana del 2017, soprannominata per questo Rosatellum, simile alla legge elettorale Mattarellum applicata in Italia dal 1993 al 2005.[6][7]

Vicepresidente della Camera e coordinatore di Italia Viva

Alle elezioni politiche del 2018 viene ricandidato alla Camera, come capolista del PD nella circoscrizione Friuli-Venezia Giulia, venendo eletto deputato. Il 29 marzo 2018 viene eletto vicepresidente della Camera dei deputati con 145 voti.[8]

In seguito alla scissione del PD da parte del gruppo dei parlamentari renziani, nel 2019 aderisce a Italia Viva, il partito fondato da Matteo Renzi di stampo liberale e centrista. Diventa successivamente coordinatore nazionale del nuovo partito insieme a Teresa Bellanova, carica che si trasforma in presidente.

Durante l'elezione del Presidente della Repubblica del 2022 ottiene 6 voti al primo scrutinio e 14 voti al secondo scrutinio.[9][10][11]

Segretario del COPASIR e addio a Italia Viva

Alle elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022 viene ricandidato alla Camera, come capolista della lista elettorale Azione - Italia Viva nei collegi plurinominali Campania 1 - 01, Campania 1 - 02, e Friuli-Venezia Giulia - 01[12], risultando rieletto in Campania 1 - 02. Nella XIX legislatura della Repubblica è stato componente della 3ª Commissione Affari esteri e comunitari, del provvisorio Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR) e successivamente segretario del COPASIR.[13][14]

Il 23 dicembre 2022 viene succeduto da Matteo Renzi come presidente del partito, dopo alcune modifiche «statutarie che valorizzino anche un maggior impegno, in prima persona, di Matteo Renzi».[15]

Il 1º ottobre 2023, dopo un periodo di contrasti con Renzi, annuncia l'addio ad Italia Viva, dichiarando di voler riprendere il confronto con Azione senza però iscriversi al partito.[16] Successivamente fonda con Elena Bonetti il movimento Popolari Europeisti Riformatori, che collaborerà con il partito di Calenda in vista delle elezioni europee del 2024.[17]

Note

  1. ^ Rosato: Associazione PER, riformisti e popolari insieme per affrontare questioni centrali Paese, su agenparl.eu, 12 ottobre 2023. URL consultato il 14 ottobre 2023.
  2. ^ a b c d e f Ettore Rosato - Ultime notizie su Ettore Rosato - Argomenti del Sole 24 Ore, su Argomenti Argomenti del Sole 24 Ore. URL consultato il 30 settembre 2021.
  3. ^ a b c d e f g h i Quotidiano Nazionale, Ecco chi è Rosato, nuovo capogruppo Pd alla Camera, su Quotidiano Nazionale, 16 giugno 2015. URL consultato il 30 settembre 2021.
  4. ^ Renzi: "Legislatura da brividi, è il momento più difficile". Rosato nuovo capogruppo a Montecitorio, su Il Fatto Quotidiano, 16 giugno 2015. URL consultato il 30 settembre 2021.
  5. ^ Pd, Rosato nuovo capogruppo Camera. Renzi: "Legislatura arriverà a 2018", in La Repubblica. URL consultato il 16 giugno 2015.
  6. ^ Rosatellum day, la legge spiegata in 8 punti, su adnkronos.com, adnkronos, 25 ottobre 2017. URL consultato il 14 gennaio 2018.
  7. ^ Arriva il "Rosatellum", Renzi: a giugno la nuova legge elettorale, su rainews, 17 maggio 2017. URL consultato il 10 luglio 2023.
  8. ^ Uffici di presidenza, travaso di voti da Forza Italia al Pd e dalla Lega ai 5 stelle. Di Maio: "Così vitalizi senza scampo", su Il Fatto Quotidiano, 29 marzo 2018. URL consultato il 9 novembre 2022.
  9. ^ Quirinale, parte la corsa al Colle: fumata nera, alla Camera prevale la scheda bianca - Politica, su Agenzia ANSA, 24 gennaio 2022. URL consultato il 20 gennaio 2023.
  10. ^ Elezione presidente della Repubblica, terminato il primo scrutinio: 672 schede bianche, è fumata nera. Incontro Letta-Salvini: "Si è aperto dialogo", su la Repubblica, 24 gennaio 2022. URL consultato il 20 gennaio 2023.
  11. ^ Antonio Emilio Caggiano, L'allegro voto dei grandi elettori: da Claudio Baglioni a Christian De Sica, da Frassica ad Al Bano, su RaiNews, 25 gennaio 2022. URL consultato il 20 gennaio 2023.
  12. ^ Candidati alle elezioni politiche: tutti i nomi, su la Repubblica, 23 agosto 2022. URL consultato il 20 gennaio 2023.
  13. ^ XIX Legislatura - Deputati e Organi - Scheda deputato - ROSATO Ettore, su camera.it. URL consultato il 20 gennaio 2023.
  14. ^ Copasir, Guerini (Pd) eletto presidente. Donzelli (Fdi) vice, su ilsole24ore.com. URL consultato il 12 dicembre 2022.
  15. ^ Redazione, Matteo Renzi ritorna alla presidenza di Italia Viva, su Stylo24 - Ultime Notizie su Napoli e la Campania, 22 dicembre 2022. URL consultato il 20 gennaio 2023.
  16. ^ Adnkronos, Italia Viva, Ettore Rosato lascia partito di Renzi, su Adnkronos, 1º ottobre 2023. URL consultato il 1º ottobre 2023.
  17. ^ Bonetti nasce il movimento PER, su repubblica.it, 7 ottobre 2023. URL consultato il 7 ottobre 2023.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno Successore
Maurizio Balocchi 17 maggio 2006 – 5 maggio 2008 Francesco Nitto Palma

Predecessore Capogruppo del Partito Democratico
alla Camera dei deputati
Successore
Roberto Speranza 16 giugno 2015 – 22 marzo 2018 Graziano Delrio