Maria Casimira Luisa de la Grange d'Arquien

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Maria Casimira de La Grange d'Arquien
Ritratto di Maria Casimira de La Grange d'Arquien, regina di Polonia ritratta da Jan Tricius nel 1676 circa, Palazzo di Wilanów, Varsavia
Regina consorte di Polonia
Granduchessa consorte di Lituania
Stemma
Stemma
In carica1676
1696
Incoronazione2 febbraio 1676
PredecessoreEleonora Maria Giuseppina d'Austria
SuccessoreCristiana Eberardina di Brandeburgo-Bayreuth
NascitaNevers, 28 giugno 1641
MorteBlois, 1º gennaio 1716 (74 anni)
Casa realeLa Grange d'Arquien per nascita
Zamoyski e Sobieski per matrimonio
PadreHenri Albert de La Grange d'Arquien
MadreFrançoise de la Châtre
ConiugiJan Zamoyski
Giovanni III di Polonia
Firma

Maria Casimira Luisa de la Grange d'Arquien (conosciuta anche col diminutivo di "Marysieńka"; Nevers, 28 giugno 1641Blois, 1º gennaio 1716), fu Regina consorte di Polonia e Granduchessa consorte di Lituania come moglie di Giovanni III di Polonia, dal 1674 al 1696. Era figlia di Henri Albert de La Grange d'Arquien e di Françoise de La Châtre.

Maria Casimira si recò in Polonia all'età di 5 anni come dama di compagnia di Maria Luisa di Gonzaga-Nevers, regina di Polonia dal 1645 al 1672, consorte di due re polacchi Ladislao IV Vasa e successivamente del fratello (che gli succedette al trono) Giovanni II. A corte, Maria Casimira conobbe Giovanni Sobieski, che era giunto a Cracovia nel 1656, ma ella venne all'epoca fatta sposare con Giovanni "Sobiepan" Zamoyski, nel 1658. Zamoyski, ad ogni modo, morì nei primi mesi del 1665 e la vedova Maria Casimira sposò Sobieski il 14 luglio dello stesso anno. Giovanni Sobieski venne eletto Re di Polonia nel 1672, certamente grazie anche all'influenza della moglie che venne incoronata nella Cattedrale di Cracovia solo il 2 febbraio del 1676. Come Regina di Polonia, Maria Casimira supportò la proposta di un'alleanza tra Polonia e Francia, mentre allo stesso tempo tentava di guadagnare privilegi personali e per la propria famiglia dal Re Luigi XIV di Francia.

La coppia reale divenne famosa per le sue appassionate lettere d'amore, molte delle quali furono scritte tra il 1665 ed il 1683, durante gli anni in cui Giovanni Sobieski fu impegnato nelle guerre contro l'Impero Ottomano o durante i frequenti viaggi di Maria Casimira a Parigi. Le lettere evidenziano ancora oggi l'affiatamento dei due innamorati, ma riportano anche le loro personali riflessioni circa gli eventi a loro contemporanei e le loro difficoltà, come del resto le preoccupazioni, dell'essere Re e Regina di uno stato. Pubblicate molto tempo dopo la morte di entrambi, esse divennero molto popolari e garantirono alla regina il diminutivo affettuoso di "Marysieńka".

Morto nel 1696 il re Sobieski, nel 1697 fu eletto re di Polonia il filoaustriaco Federico Augusto di Sassonia. La Regina vedova scelse allora di ritirarsi a Roma con la sua famiglia e il seguito[1]. Attraversate varie città italiane, tra cui Bologna, Forlì, Rimini, Macerata e Spoleto, vi giunse in incognito il 24 marzo 1699, andando prima ad alloggiare al palazzo Odescalchi al Corso, e stabilendosi poi, dal 1702 al 1714, al Palazzetto Zuccari, dove tenne una sua piccola corte, alla maniera di Cristina di Svezia, della quale era ancor viva in Roma la memoria. A Roma sono sepolti il padre, cardinale de La Grange d'Arquien, in San Luigi dei Francesi, e il figlio Alessandro nella Chiesa della Trinità dei Monti.

Morì a Blois il 1º gennaio 1716 durante uno dei suoi frequenti viaggi nella terra nativa e la sua salma venne quindi traslata sino a Cracovia, dove venne sepolta nella tomba della chiesa del Castello di Wawel.

Matrimonio e discendenza

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La coppia ebbe quattordici figli in tutto, ma solo quattro di loro raggiunsero la maggiore età:

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Charles de La Grange, signore di Montigny François de La Grange, signore di Montigny  
 
Jeanne Anne de La Marche  
Antoine de La Grange, marchese d'Arquien  
Louise de Rochechouart, signora di Boiteaux Guillaume de Rochechouart, signore di Jars  
 
Louise d'Autry  
Henri Albert de La Grange, marchese d'Arquien
(poi cardinale)
 
Louis d'Ancienville, visconte di Souille Louis d'Ancienville  
 
Marguerite de la Haye  
Anne d'Ancienville  
Françoise de la Platiere, baronessa d'Espeisse Françoise de la Platiere, barone d'Espeisse  
 
Catherine Motier de La Fayette  
Marie-Casimire-Louise de la Grange d'Arquien  
Jean de La Châtre, signore di Breuillebaut Hélion de La Châtre, signore di Breuillebaut  
 
Perrette Barton  
Baptiste de La Châtre, signore di Breuillebaut  
Madelene de Cluys Philippe de Cluys, signore di Briante  
 
Charlotte de Poitiers  
Françoise de La Châtre  
Bonaventure Lamy, signore di Loury Charles Lamy  
 
Jacqueline d'Arzac  
Gabrielle Lamy  
Louise de La Marche Philippe de La Marche  
 
Gabrielle de St. Julien  
 
Rosa d'oro - nastrino per uniforme ordinaria
— 1684
  1. ^ Sul viaggio a Roma della regina si veda Francesca de Caprio, Notarelle sul viaggio d'esilio a Roma di Maria Casimira Sobieska regina di Polonia.
  • Antonio Bassani, Viaggio a Roma della Signora Reale Maestà di Maria Casimira, Regina di Polonia vedova dell'Invittissimo Giovanni III per il voto di visitare i Luoghi Santi et il Supremo Pastor della Chiesa Innocenzo XII, Roma 1700.
  • Gaetano Platania, Due dame polacche nella Roma del Sei-Settecento, Salerno, Laveglia, 1980
  • Gaetano Platania, Gli ultimi Sobieski e Roma. Fasti e miserie di una famiglia reale polacca tra Sei e Settecento (1699-1715), Roma, Vecchiarelli editore, 1990.
  • Gaetano Platania, Viaggio in Italia e soggiorno romano di una dama polacca: Maria Casimira Sobieski, in Viaggiatori polacchi in Italia, n, 28, Gèneve, Slatkine, 1986, pp. 165-181.
  • Gaetano Platania, Una pagina inedita del soggiorno romano di Maria Casimira Sobieska, in "Studia Italo-Polonica", III, 1987, pp. 81-113.
  • Gaetano Platania, Maria Casimira Sobieska a Roma. Alcuni episodi del soggiorno romano di una regina polacca, in "Effetto Roma". Il viaggio, Istituto Nazionale di Studi Romani, Roma, Bulzoni editore, 1995, pp. 9-48.
  • Michał Komaszyński, Piękna królowa Maria Kazimiera d'Arquien-Sobieska, Kraków 1995.
  • Michel Komaszyński, Marie Casimire, reine de Pologne, dernière résidente royale du Château de Blois, Katowice 1995.
  • Gaetano Platania, Il viaggio politico di Maria Casimira Sobieska, in Donne in viaggio. Viaggio religioso, politico, metaforico, a cura di M.L. Silvestre e A. Valerio, Roma-Bari, Laterza editore, 1999, pp. 131-142.
  • Gaetano Platania, Viaggio a Roma sede d'esilio. Sovrane alla conquista di Roma, secoli XVII-XVIII, Roma, Istituto Nazionale di Studi Romani, 2002 (il capitolo dedicato a Maria Casimira Sobieska pp. 61-98).
  • Gaetano Platania, Polonia e Curia Romana. Corrispondenza di Maria Kazimiera Sobieska regina di Polonia con Carlo Barberini protettore del regno (1681-1699) e il soggiorno romano di una famiglia polacca in esilio, Viterbo, Acta Barberiniane/4, 2016, pp. 11-268.
  • Gaetano Platania, Maria Casimira Sobieska e Roma, in I Sobieski a Roma. Las famiglia reale polacca nella Città Eterna, a cura di Juliusz A. Chrocśicki, Zuzanna Flisowska, Paweł Migasiewicz, Muzeum Palacu Króla Jan III w Wilanowie, Varsavia 2018, pp. 58-67 - ISBN 978-83-66104-06-8.
  • Gaetano Platania, Una famiglia reale polacca nella Roma del primo Settecento: i Sobieski, in Sermo varius et accommodatus. Scritti per Maria Silvana Celentano, a cura di F. Berardi, L. Bravi e L. Calboli Montefusco, Perugia, Editrice «PLINIANA», 2018, pp.189-196. ISBN 978-88-97830-70-2.
  • Gaetano Platania, Il soggiorno romano di Maria Casimira Sobieska, in “Eastern European History Review”, 1, (2018), pp. 9-16, ISBN 978-88-7853-669-2
  • Alessandro Boccolini, Tra sacro, profano e politica pontificia. Il ruolo e la presenza di Maria Casimira Sobieska nella Roma del 1700, in I Sobieski a Roma. Las famiglia reale polacca nella Città Eterna, a cura di Juliusz A. Chrocśicki, Zuzanna Flisowska, Paweł Migasiewicz, Muzeum Palacu Króla Jan III w Wilanowie, Varsavia 2018, pp. 90-99 - ISBN 978-83-66104-06-8.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Marywil e Marymont, due città che presero il nome dalla Regina Maria Casimira.
Controllo di autoritàVIAF (EN121739093 · ISNI (EN0000 0001 0816 1050 · SBN UTOV496984 · BAV 495/45698 · CERL cnp01322432 · LCCN (ENn84020143 · GND (DE118818449 · BNE (ESXX1016188 (data) · BNF (FRcb12038279t (data) · J9U (ENHE987007276932705171
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