Eccidio di Malga Zonta

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Eccidio di Malga Zonta
Tipofucilazione
Data12 agosto 1944
LuogoMalga Zonta, Folgaria
StatoItalia (bandiera) Italia
ObiettivoPartigiani
ResponsabiliTruppe tedesche:
Einsatzkommando Bürger;
5ª Compagnia del Corpo di sicurezza trentino (CST)
MotivazioneRastrellamenti contro formazioni partigiane
Conseguenze
Morti18

L'eccidio di Malga Zonta fu un strage nazista compiuta nella notte del 12 agosto 1944, a Malga Zonta, in provincia di Trento, nella quale furono fucilate 18 persone, di cui 15 partigiani e tre malgari.[1]

Storia

Nella notte del 12 agosto 1944 le truppe naziste, tra queste l'Einsatzkommando Bürger, supportate dalla 5ª Compagnia del Corpo di sicurezza trentino, iniziarono l'"Operazione Belvedere" consistente in un rastrellamento nella zona di Folgaria e di Passo Coe al fine di liberare quelle zone dai partigiani rendendo così agevole le comunicazioni fra il Veneto ed il Trentino. I soldati tedeschi giunsero sul luogo di malga Zonta verso le 2:30, dove alcuni partigiani vicentini si erano rifugiati per passare la notte, perché pioveva.

Nello scontro a fuoco, in cui persero la vita 6 o 7 tedeschi, le truppe germaniche ebbero la meglio e alle ore 8:30 fucilarono 18 persone. Un sottufficiale tedesco (Karl Willmann di sentimenti antinazisti) scattò tre foto dei condannati allineati prima della fucilazione e nell'immediato dopoguerra le inviò ad Annetta Rech di Folgaria che aveva conosciuto in quel periodo. Le foto ritraggono anche coloro che successivamente vennero esclusi dalla fucilazione.

Tra i fucilati vi furono anche alcuni malgari estranei alle attività belliche. Uno di questi, che avendo lavorato in Germania conosceva qualche parola di tedesco, all'ultimo momento gridò al comandante tedesco di guardare i loro pantaloni, sporchi di stallatico. L'ufficiale capì e fece togliere otto dei malgari mentre tre invece restarono, in particolare il giovanissimo Dal Maso che, secondo gli altri malgari, disdegnava portare abiti sporchi.

I 18 corpi vennero provvisoriamente sepolti in una vicina buca dovuta allo scoppio di una bomba durante la prima guerra mondiale.

L'episodio è documentato dai malgari sopravvissuti e dalle due fotografie (una terza è andata perduta o distrutta) prese da angolazioni diverse. Dalle foto fu possibile per i familiari identificare i fucilati. Di Bruno Viola "Marinaio" invece, nonostante la riesumazione effettuata a fine maggio 1945, i familiari non riconobbero il corpo.

Anche la questione della lapide, come in altri casi simili, ha dato adito a polemiche. La prima posta sul piccolo monumento eretto nel 1946 portava solo i nomi dei partigiani con alcuni errori e tralasciando totalmente i tre malgari fucilati. Negli anni sessanta l'area fu utilizzata per l'installazione della Base Tuono della NATO e l'edificio fu quindi ricostruito più a valle. In tale occasione, nel 1962, fu murata una seconda lapide nella quale risultavano incisi i nomi dei 15 partigiani e separatamente quelli dei 3 malgari. Questo alimentò nuove polemiche culminate nel 1981 con un atto di vandalismo. Così nell'agosto 1981 le amministrazioni comunali di Folgaria e dei comuni di provenienza delle vittime decisero per la sistemazione della lapide in bronzo con i nomi delle vittime elencati in ordine alfabetico senza alcuna distinzione, salvo il caso di Bruno Viola citato per primo in quanto decorato di medaglia d'oro.

Partigiani fucilati

  • Barbieri Marcello
  • Cocco Antonio
  • Cortiana Romeo
  • Dalla Fontana Ferdinando
  • Dal Medico Angelo
  • De Vicari Giocondo
  • Fortuna Bortolo
  • Gasparoni Gelsomino
  • Marcante Giuseppe
  • Marchet Eupremio
  • Scortegagna Mario
  • Tessaro Giobatta
  • Maistrello Angelo
  • Viola Bruno, Medaglia d'Oro
  • Zordan Domenico

Civili fucilati

  • Dal Maso Dino (non ancora 18nne)
  • De Pretto Gildo
  • Losco Angelo

Note

  1. ^ Euregio, Tirolo Alto Adige Trentino - Uno sguardo storico, Trento 2013, ISBN 9788890786020

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