Coordinate: 41°54′02.51″N 12°27′16.91″E

Aula Paolo VI

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Aula Paolo VI
Veduta dalla cupola della basilica di San Pietro
Ubicazione
StatoCittà del Vaticano (bandiera) Città del Vaticano
LocalitàRoma
IndirizzoPiazza del Sant'Uffizio, Roma
Dati tecnici
TipoSala rettangolare
Capienza12.000 posti
Realizzazione
Costruzione1966-71
ArchitettoPier Luigi Nervi
IngegnerePier Luigi Nervi
Proprietariostemma Santa Sede

L'Aula Paolo VI, nota anche come Aula delle udienze Pontificie o Aula Nervi (dal nome del suo progettista, Pier Luigi Nervi), è un vasto auditorium a servizio della Città del Vaticano. L'edificio si trova a cavallo tra l'Italia e la Città del Vaticano, sorgendo in gran parte in un'area italiana però soggetta ad extraterritorialità a favore della Santa Sede.[1]

Storia

Nel 1964 Paolo VI incaricò Pier Luigi Nervi di realizzare una sala per le udienze papali a margine della Città del Vaticano, in un lotto compreso tra la sacrestia della Basilica vaticana e piazza San Pietro. I lavori furono avviati nel 1966 e diretti dal geometra Arcangelo Losso, l'inaugurazione avvenne il 30 giugno 1971.

Nel 2008 è entrato in funzione l'impianto fotovoltaico, composto di 2 400 moduli fotovoltaici, installato sul tetto dell'edificio, e in grado di coprire almeno un quarto del fabbisogno energetico dell'aula e degli edifici limitrofi. La prima udienza "ecologica" si è tenuta mercoledì 26 novembre 2008.[2]

Nell'Aula Paolo VI si è tenuto dal 1993 al 2005 e poi dal 2017 il concerto di Natale in Vaticano, trasmesso anche televisivamente, e molte volte si tengono concerti in onore del papa.

Descrizione

Arte e architettura

L'aula è situata alla sinistra della basilica di San Pietro, tra la sagrestia della basilica, il Cimitero Teutonico e il palazzo del Sant'Uffizio, sede della Congregazione per la Dottrina della Fede.

L'aula, realizzata facendo ampio ricorso al calcestruzzo armato, è preceduta da un grande atrio ed è capace di ospitare fino a 12 000 persone. L'edificio è caratterizzato dalla particolare volta parabolica che concentra l'attenzione del pubblico verso il palco, per il quale Pericle Fazzini realizzò la scultura bronzea della Resurrezione fra il 1970 e il 1975.[3] L'illuminazione naturale è garantita dalle due grandi finestre ovali, poste sulle pareti laterali; esse sono chiuse da vetrate policrome opera di János Hajnal.

Annesse all'aula principale vi sono altre sale, tra le quali quella del Sinodo dei vescovi e alcune di rappresentanza usate dal papa.

Organo a canne

In una vasta nicchia nella parete di fondo del palco, alle spalle della Resurrezione di Pericle Fazzini, privo di mostra e spesso occultato da tendaggi, si trova l'organo a canne Mascioni opus 932, costruito nel 1972.

Lo strumento è a trasmissione elettronica e la sua console, mobile indipendente, ha cinque tastiere di 61 note ciascuna e pedaliera concavo-radiale di 32 note.

Note

  1. ^ Claudio Rendina, 101 misteri e segreti del Vaticano, su books.google.it. URL consultato il 30 giugno 2016.
  2. ^ Enciclica sociale a dicembre, su La Stampa.it, 26 novembre 2008. URL consultato il 20 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2012).
  3. ^ (EN) Pericle Fazzini, 74, a Sculptor for Vatican, su The New York Times, 5 dicembre 1987. URL consultato il 23 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2009).

Bibliografia

  • Ralf van Bühren, Kunst und Kirche im 20. Jahrhundert. Die Rezeption des Zweiten Vatikanischen Konzils, Paderborn, Ferdinand Schöningh, 2008, pp. 314–317, ill. 58-59. ISBN 35-067-6388-1. ISBN 978-35-067-6388-4.
  • Conny Cossa, Moderne im Schatten. Die Audienzhalle Pier Luigi Nervis im Vatikan, Regensburg, Schnell & Steiner, 2010. ISBN 978-37-954-2344-5. (tr.it. Conny Cossa, Modernismo all'ombra. La Sala delle udienze pontificie di Pier Luigi Nervi, Roma, Libreria Editrice Vaticana, 2010)
  • Emanuela Agnoli, Il Cristo risorto di Fazzini. L'arte del Novecento in Vaticano, in Eikon. La fede e le arti, Anno I, numero 1, inverno 2007, FMR, Bologna 2007, pag. 46.
  • Piero Ostilio Rossi, Roma. Guida all'architettura moderna. 1909-2000, Laterza, 2003 (3ª ed.), p. 298. ISBN 88-420-6072-0.

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