Qian Xiuling
Qian Xiuling[1] (钱秀玲 - Qián Xiùlíng), nota anche con lo pseudonimo di Siou-Ling Tsien de Perlinghi (Yixing, 1912 – 2008), è stata una chimica cinese con cittadinanza belga.
Ha vinto una medaglia per aver salvato quasi 100 vite durante la seconda guerra mondiale in Belgio. A lei è intitolata una strada e dalla sua biografia è stato tratto un dramma televisivo di sedici episodi realizzato per la televisione cinese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Qian è nata nel 1912 a Yixing, nella provincia di Jiangsu, da una famiglia numerosa e particolarmente unita.[2]
Nel 1929 partì per l'Europa per studiare chimica all'Università Cattolica di Lovanio, in Belgio.[3]
Nel 1933 sposò Grégoire de Perlinghi, un medico belga,[4] dopo aver rotto il fidanzamento con il fidanzato cinese,[5] e andò a vivere con lo sposo a Herbeumont.
Nel 1939 una fonte suggerisce che si recò a Parigi nella speranza di studiare nel laboratorio di Marie Curie, ma l'intera struttura era stata spostata negli Stati Uniti a causa della guerra.[3]
Nel giugno del 1940, mentre la città di Herbeumont era occupata dall'esercito tedesco, un giovane belga fece saltare in aria un convoglio militare. Il giovane fu condannato a morte, ma Qian, venuta a conoscenza della notizia, si ricordò di conoscere il generale tedesco che era al comando in Belgio. Aveva infatti conosciuto il generale Alexander von Falkenhausen mentre lavorava in Cina[6] come membro della cooperazione sino-tedesca. Falkenhausen era stato consigliere di Chiang Kai-shek[7] e aveva lavorato a stretto contatto con il cugino più anziano di Qian, il tenente generale Qian Zhuolun. Qian scrisse una lettera e partì in viaggio per incontrare Falkenhausen, che decise di usare la sua autorità per risparmiare il ragazzo.[2][6]
Il 7 giugno 1944 Qian fu nuovamente contattata quando i tedeschi avevano preso 97 prigionieri belgi condannati a morte per vendicare tre ufficiali della Gestapo che erano stati uccisi nella vicina città di Écaussinnes.[3] Nonostante fosse incinta del suo primo figlio, partì di nuovo in viaggio per incontrare Falkenhausen e chiedergli di intervenire.[3] Quest'ultimo esitò inizialmente, ma alla fine accettò di liberare i prigionieri, sebbene sapesse che stesse disobbedendo ad un ordine. Il generale fu convocato a Berlino per spiegare la sua insubordinazione.[3] Non fu processato, ma dopo la fine del conflitto fu arrestato per crimini di guerra e processato in Belgio nel 1951.[7]
Qian partecipò al processo testimoniando a favore di Falkenhausen,[3] che fu condannato a dodici anni per l'esecuzione di ostaggi e la deportazione di ebrei, ma fu rilasciato dopo tre settimane e si ritirò in Germania, dove morì nel 1966.[7]
Premi e riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Qian ricevette la medaglia della gratitudine belga 1940-1945 dal governo belga.[2]
La storia di Qian fu trasformata in un dramma televisivo cinese di sedici episodi, Chinese Woman Facing Gestapo's Gun, con Xu Qing.[6] Le è stata assegnata una medaglia dai belgi dopo la guerra, ma non ha mai raccontato alla sua famiglia in Cina la sua storia.
Nel 2003, la nipote di Qian, Tatiana de Perlinghi, ha realizzato un film documentario intitolato Ma grand-mère, une héroïne? (Mia nonna, un'eroina?).[8]
Nel 2005, è stata ringraziata da Zhang Qiyue, l'ambasciatore cinese in Belgio, che ha visitato la casa di riposo dove viveva.[9] Il marito di Qian morì nel 1966. Una strada fu chiamata "Rue Perlinghi" in suo onore nella città di Écaussinnes.[10] Un romanzo di Zhang Yawen è stato pubblicato nel 2003 con il titolo inglese "Chinese Woman at Gestapo Gunpoint".[11]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Nell'onomastica cinese il cognome precede il nome. "Qian" è il cognome.
- ^ a b c A Story of World War II Heroism Comes Home to China. China.org.cn. Retrieved on 2015-04-23.
- ^ a b c d e f Qian Xiuling: World War II Hero Archiviato il 30 dicembre 2018 in Internet Archive., Frank Zhao, 15 September 2014, Women of China, retrieved 1 April 2015
- ^ (FR) Décès de Siou-Ling Tsien, qui avait sauvé Ecaussinnes des nazis, su 7sur7.be, 7sur7, 1º agosto 2008.
- ^ Bo Qin, The History And Context Of Chinese-Western Intercultural Marriage In Modern And Contemporary China (From 1840 To The 21st Century), in Rozenburg Quarterly - Asia Studies, vol. 3, Chinese-Western Intimacy and Marriage – An Invisible International Hierarchy. URL consultato il 1º aprile 2015.
- ^ a b c A Story of World War II Heroism Comes Home to China, in China.org.cn, April 2002. URL consultato il 1º aprile 2015.
- ^ a b c Alexander von Falkenhausen, spartacus-educational.com, retrieved 1 April 2015
- ^ (FR) Ma grand-mère, une héroïne?, su rtbf.be, RTBF. URL consultato il 2 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2015).
- ^ The "Chinese Schindlers" Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive., 25 July 2005, retrieved 1 April 2015
- ^ Map stamps claim over islands, China Daily, Liao Liqiang,. 27 October 2012, retrieved 1 April 2015
- ^ Written by Zhang Yawen Translated by Chen Haiyan e Li Ziliang, A Chinese Woman at Gestapo Gunpoint, Beijing, Foreign Language Press, 2003, ISBN 7-119-03159-7.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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