Responsabilità di comando

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Versione del 30 set 2024 alle 19:33 di Botcrux (discussione | contributi) (Bot: Aggiungo controllo di autorità (ref))
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Palazzo della Pace a L'Aia

Responsabilità di comando, qualche volta denominata anche Norma Yamashita o Norma Medina, è una dottrina sulla responsabilità gerarchica nei casi di crimini di guerra.[1][2][3]

La dottrina della “Responsabilità di comando” fu stabilita nelle Convenzioni dell'Aia IV (1907) e X (1907) e fu applicata per la prima volta dalla Corte Suprema Tedesca a Lipsia dopo la prima guerra mondiale nel processo di Emil Muller.[4][5][6]

La "Norma Yamashita" si basa sul precedente costituito dalla Corte Suprema degli Stati Uniti nel caso del Generale Giapponese Tomoyuki Yamashita. Egli fu perseguito, in un processo ancora controverso, per le atrocità commesse dalle truppe sotto il suo comando nelle Filippine. Yamashita fu accusato di "Violazione della legge a seguito della mancanza nell'adempiere al suo dovere di comandante di controllare gli atti dei membri sotto il suo comando, permettendo loro di commettere crimini di guerra."[7][8]

La "Norma Medina" di basa sul perseguimento del Capitano dell'Esercito US Ernest Medina in relazione al Massacro di My Lai durante la Guerra del Vietnam.[9] Essa ritiene che un ufficiale in comando, essendo a conoscenza di violazioni dei diritti umani o di crimini di guerra è passibile penalmente nel caso in cui non agisca. (Medina fu, tuttavia, prosciolto da tutte le accuse.)[7][10][11]

Diritto internazionale

[modifica | modifica wikitesto]

L'articolo 28 dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale prevede che un comandante militare - o persona facente effettivamente funzione di comandante militare - è penalmente responsabile dei crimini di competenza della Corte commessi da forze poste sotto il suo effettivo comando o controllo (o sotto la sua effettiva autorità e controllo, a seconda dei casi), quando non abbia esercitato un opportuno controllo su queste forze nei seguenti casi:

  • sapeva o, date le circostanze, avrebbe dovuto sapere che le forze commettevano o stavano per commettere tali crimini;
  • non ha preso tutte le misure necessarie e ragionevoli in suo potere per impedire o reprimere l'esecuzione o per sottoporre la questione alle autorità competenti a fini d'inchiesta e di azioni giudiziarie.

Il superiore gerarchico è penalmente responsabile per i reati di competenza della Corte - commessi da sottoposti sotto la sua effettiva autorità o controllo - anche qualora egli non abbia esercitato un opportuno controllo su tali sottoposti nelle seguenti circostanze:

  • essendo a conoscenza, o trascurando deliberatamente di tenere conto di informazioni che indicavano chiaramente che tali subordinati commettevano o stavano per commettere tali crimini;
  • i crimini erano inerenti ad attività sotto la sua effettiva autorità e responsabilità;
  • non ha preso tutte le misure necessarie e ragionevoli in suo potere per impedirne o reprimerne l'esecuzione o per sottoporre la questione alle autorità competenti ai fini d'inchiesta e di esercizio dell'azione penale.

La giurisprudenza significativa si è consolidata, sul punto, con la sentenza definitiva della Corte penale internazionale nel caso Bosco Ntaganda[12].

  1. ^ Guilty Associations: Joint Criminal Enterprise, Command Responsibility, and the Development of International Criminal Law HTML version by Allison Marston Danner and Jenny S. Martinez, September 15, 2004
  2. ^ Command Responsibility - An International Focus by Anne E. Mahle, PBS
  3. ^ Command, superior and ministerial responsibility by Robin Rowland, CBC News Online, May 6, 2004
  4. ^ Command Responsibility: The Contemporary Law Archiviato il 9 marzo 2007 in Internet Archive. by Iavor Rangelov and Jovan Nicic, Humanitarian Law Center, February 23, 2004
  5. ^ The Contemporary Law of Superior Responsibility Archiviato il 23 febbraio 2006 in Internet Archive. by Ilias Bantekas American Journal of International Law, No 3 July 1999
  6. ^ Joint Criminal Enterprise and Command Responsibility Archiviato il 10 giugno 2007 in Internet Archive. by Kai Ambos, Professor of Criminal Law, Criminal Procedure, Comparative Law and International Criminal Law at the University of Göttingen; Judge at the State Court (Landgericht) Göttingen, Journal of International Criminal Justice, originally published online on January 25, 2007
  7. ^ a b Command Responsibility and Superior Orders in the Twentieth Century - A Century of Evolution by, Stuart E Hendin, Murdoch University Electronic Journal of Law
  8. ^ The Yamashita standard
  9. ^ Excerpt of the Prosecution Brief on the Law of Principals in United States v. Captain Ernest L. Medina Archiviato il 4 agosto 2007 in Internet Archive.
  10. ^ The Medina standard
  11. ^ http://www.upi.com/Audio/Year_in_Review/Events-of-1971/12295509436546-1/#title "1971 Year in Review, UPI.com"
  12. ^ Prosecutor v Ntaganda case, ICC Judgment 30 March 2021 (Appeals Chamber).

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàLCCN (ENsh2011000538