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UNESCO

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UNESCO
(FR) L'Organisation des Nations unies pour l'éducation, la science et la culture; (EN) United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization[N 1]
Palazzo dell'UNESCO a Parigi
AbbreviazioneUNESCO
Tipoagenzia specializzata dell'Organizzazione delle Nazioni Unite
Fondazione16 novembre 1945
Scopotutela del patrimonio culturale esistente, promozione dell'educazione, delle scienze e della cultura
Sede centraleFrancia (bandiera) Parigi
Indirizzo7, place de Fontenoy 75007 Paris
Area di azione195 Paesi
Direttore generaleFrancia (bandiera) Audrey Azoulay
Lingue ufficialiarabo, cinese, francese, inglese, russo, spagnolo
Motto(FR) Construire la paix dans l'esprit des hommes;[1] (EN) Building peace in the minds of men;[1] (IT) Costruire la pace nelle menti degli uomini
Sito web, Sito web, Sito web, Sito web, Sito web e Sito web

«Poiché le guerre hanno origine nella mente degli uomini, è nello spirito degli uomini che si debbono innalzare le difese della pace.»

L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (in francese L'Organisation des Nations unies pour l'éducation, la science et la culture;[3] in inglese United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization,[3] da cui l'acronimo UNESCO;[N 1] AFI: /uˈnɛsko/ o /uˈnesko/[5]) è un'agenzia specializzata delle Nazioni Unite creata con lo scopo[6] di promuovere la pace e la comprensione tra le nazioni con l'istruzione, la scienza, la cultura, l'educazione e l'informazione per promuovere "il rispetto universale per la giustizia, per lo stato di diritto e per i diritti umani e le libertà fondamentali"[7] quali sono definite e affermate dalla Dichiarazione universale dei diritti umani.

Fondata durante la Conferenza dei Ministri Alleati dell'Educazione (CAME), la sua Costituzione è stata firmata il 16 novembre 1945 ed entrata in vigore il 4 novembre 1946,[8] dopo la ratifica da parte di venti Stati. Ha sede a Parigi, in Francia, presso il palazzo dell'UNESCO.

Storia

L'Unesco venne messo a punto durante i lavori preparatori che si ebbero tra il 16 novembre 1945 e il 24 novembre 1946, nell'ambito della Conferenza dei Ministri Alleati dell'Educazione (CAME). Questo gruppo di Ministri dell'Educazione dei Paesi Alleati contro il Nazismo si riunì la prima volta a Londra nel 1942, in piena seconda guerra mondiale.

Già a partire dal 1942 si manifestò tra i ministri europei, e per iniziativa della Gran Bretagna, l'esigenza della creazione di un organismo sovranazionale in grado di diffondere la cultura della pace, della democrazia e dell'uguaglianza degli uomini che si sarebbe dovuto occupare delle questioni intellettuali nel dopoguerra. Quasi immediatamente si sviluppò l'idea di costituire una organizzazione internazionale che avesse un impatto globale[9]. Durante la Conferenza del 1943 venne redatto il testo[10] dell'Atto Costitutivo dell'Unesco, la Costituzione dell'Unesco, che è stato firmato il 16 novembre 1945 ed è entrato in vigore il 4 novembre del 1946, dopo la ratifica da parte di venti Stati: Arabia Saudita, Australia, Brasile, Canada, Cecoslovacchia, Cina, Danimarca, Egitto, Francia, Grecia, India, Libano, Messico, Norvegia, Nuova Zelanda, Regno Unito, Repubblica Dominicana, Stati Uniti d'America, Sudafrica e Turchia.

L'Italia è stata ammessa l'8 novembre 1947 all'unanimità durante la seconda sessione della Conferenza Generale che si svolse a Città del Messico. "Ammissione che fu perfezionata subito dopo, il 27 gennaio 1948, con il deposito a Londra dello strumento di ratifica dell'Atto costitutivo dell'Organizzazione da parte del Governo italiano. Questo riconoscimento ebbe il valore morale di un primo passo verso l'ammissione dell'Italia all'ONU, che stava incontrando proprio in quel periodo notevoli difficoltà. In Italia, a ogni modo, una volta resa esecutiva con il Decreto presidenziale del 12 luglio 1949 la Convenzione di Londra sull'Unesco, fu istituita la Commissione Nazionale per l'Educazione, la Scienza e la Cultura con il Decreto Interministeriale dell'11 febbraio 1950"[11].

Dopo la fine della seconda guerra mondiale molti Stati hanno deciso, per questioni collegate alla storia politica interna e alle vicende internazionali, di non partecipare più all'Unesco ma sono poi tornate sui loro passi e attualmente l'Agenzia Specializzata delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e lo Sviluppo conta 194 Stati Membri e 12 Membri Associati[12].

Il 16 novembre 1972, fu la data in cui venne adottata la Convenzione sul patrimonio dell'umanità, istituendo di fatto la famosa e conosciuta lista del patrimonio dell'umanità .[13]

Descrizione

Sono membri dell'Unesco, dall'aprile 2016, 193 Paesi più 12 Membri Associati. Il quartier generale dell'Unesco è a Parigi presso il palazzo dell'UNESCO e opera programmi di scambio educativo, scientifico e culturale da Uffici Regionali che svolgono la propria attività su quasi la totalità del pianeta. I progetti sponsorizzati dall'Unesco comprendono programmi scientifici internazionali; programmi tecnici e di formazione degli insegnanti; progetti regionali e di storia culturale; e per conservare il patrimonio culturale e naturale del pianeta e per preservare i diritti umani.

Una delle missioni dell'Unesco è quella di mantenere una lista di patrimoni dell'umanità, questi sono siti che vengono selezionati dal Comitato del Patrimonio mondiale, i criteri di selezione sono specificati dall'ente menzionato, in sostanza siti che sono importanti dal punto di vista culturale o naturalistico che rappresentano delle qualità di eccezionale importanza e la cui conservazione e sicurezza è ritenuta fondamentale per l'intera comunità mondiale.[14] Responsabile della fondazione dell'OANA, fornisce fondi al Consiglio Internazionale per la Scienza, è rappresentata da propri ambasciatori e promuove il Forum Universale delle Culture. Dal 2004 promuove anche la Rete delle Città creative.

Direttori

Audrey Azoulay, direttrice generale dell'Unesco
  1. Regno Unito (bandiera) Julian Huxley (1946 - 1948)
  2. Messico (bandiera) Jaime Torres Bodet (1948 - 1952)
  3. Stati Uniti (bandiera) Luther Evans (1952 - 1958)
  4. Italia (bandiera) Vittorino Veronese (1958 - 1961)
  5. Francia (bandiera) René Maheu (1961 - 1974)
  6. Senegal (bandiera) Amadou-Mahtar M'Bow (1974 - 1987)
  7. Spagna (bandiera) Federico Mayor (1987 - 1999)
  8. Giappone (bandiera) Kōichirō Matsuura (1999 - 2009)
  9. Bulgaria (bandiera) Irina Bokova (2009 - 2017)
  10. Francia (bandiera) Audrey Azoulay (2017 - attuale)

Controversie

Bandiera dell'Unesco

L'Unesco è stata a volte al centro di controversie. Durante gli anni settanta e ottanta le nazioni occidentali, specialmente gli Stati Uniti e il Regno Unito, ritenevano che venisse usato dai paesi comunisti e dal terzo mondo come forum per attaccare l'occidente. L'Unesco sviluppò un piano chiamato Nuovo Ordine Internazionale dell'Informazione, per fermare le presunte bugie e la disinformazione che veniva diffusa nelle nazioni in via di sviluppo. L'occidente lo respinse come un tentativo del terzo mondo e di alcuni regimi comunisti di distruggere la libertà di stampa; gli Stati Uniti si ritirarono dall'organizzazione in segno di protesta nel 1984 e il Regno Unito nel 1985 (il Regno Unito ha nuovamente aderito nel 1997 e gli Stati Uniti nel 2003).

Il 31 ottobre 2011 l'Assemblea generale dell'Unesco ha accettato l'adesione della Palestina, con una votazione che ha visto 107 voti a favore, tra i quali quelli di Francia, Cina e India, e l'astensione di 52 altri Paesi, tra cui il Regno Unito. L'ammissione della Palestina ha creato un attrito politico con gli Stati Uniti e altri stati contrari, con un arresto dei finanziamenti a favore dell'organizzazione da parte di Stati Uniti e Israele[15][16]. Il 12 ottobre 2017 gli Stati Uniti dichiarano la loro uscita dall'Unesco. Il Dipartimento di Stato motiva la decisione sostenendo che negli ultimi anni la posizione dell'Unesco ha assunto "persistenti pregiudizi anti-Israele"[17]. Il 31 dicembre 2018, gli Stati Uniti e Israele si sono ufficialmente ritirati dall'Unesco[18]. Il 30 giugno 2023 gli Stati Uniti tornano a farne parte.

Nel febbraio 2012 l'Unesco ha organizzato una conferenza su WikiLeaks non ammettendo ai lavori l'organizzazione di Julian Assange[19].

Note

Annotazioni
  1. ^ a b I nomi nelle altre quattro lingue ufficiali sono: in spagnolo Organización de las Naciones Unidas para la Educación, la Ciencia y la Cultura[3]; in russo Организация Объединенных Наций по вопросам образования, науки и культуры?, in sigla ЮНЕСКО[4]; in arabo منظمة الأمم المتحدة للتربية والعلم والثقافة?; in cinese standard 联合国教育、科学及文化组织S
Fonti
  1. ^ a b (FRENPTESARZH) Construire la paix dans l'esprit des hommes: UNESCO, su UNESCO. URL consultato il 22 agosto 2024.
  2. ^ Pagina informativa in italiano della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO Archiviato il 28 ottobre 2014 in Internet Archive..
  3. ^ a b c (ENFRESRUARZH) L'UNESCO en bref - Mission et Mandat, su UNESCO. URL consultato il 22 agosto 2024.
  4. ^ (RU) Организация Объединенных Наций по вопросам образования, науки и культуры, su Ministero degli Affari Esteri della Bielorussia. URL consultato il 22 agosto 2024.
  5. ^ Luciano Canepari, UNESCO, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
  6. ^ UNESCO at a glance sul sito dell'UNESCO
  7. ^ L'Atto Costitutivo dell'UNESCO in inglese, su portal.unesco.org. URL consultato il 15 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2019).
  8. ^ Il 16 novembre del 1946 nasceva l'Unesco, storia dell'organizzazione | Sky TG24, su tg24.sky.it. URL consultato il 26 maggio 2019.
  9. ^ Archivio dell'UNESCO in inglese
  10. ^ Il testo, su portal.unesco.org. URL consultato il 15 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2019).
  11. ^ Sintesi Storica Archiviato il 28 ottobre 2014 in Internet Archive. sul sito della CNI UNESCO
  12. ^ Stati Membri sul Sito dell'UNESCO
  13. ^ (EN) UNESCO World Heritage Centre, Convention Concerning the Protection of the World Cultural and Natural Heritage, su UNESCO World Heritage Centre. URL consultato il 15 maggio 2024.
  14. ^ (EN) UNESCO World Heritage Centre, The World Heritage Committee, su UNESCO World Heritage Centre. URL consultato il 15 maggio 2024.
  15. ^ Palestina entra nell'Unesco. Usa: "Non lo accettiamo", su repubblica.it, 31 ottobre 2011. URL consultato il 31 ottobre 2011.
  16. ^ Israele annuncia congelamento fondi. "Ingresso Palestina ostacolo a pace", su repubblica.it, 3 novembre 2011. URL consultato il 3 novembre 2011.
  17. ^ Gli Usa lasciano l'Unesco. "Nell'organizzazione pregiudizi anti-Israele", in Repubblica.it, 12 ottobre 2017. URL consultato il 12 ottobre 2017.
  18. ^ Usa e Israele si ritirano ufficialmente dall'Unesco, in IlGiornale.it, 2 gennaio 2019.
  19. ^ L'Unesco non invita Wikileaks al convegno sui media dopo i cablo, La Repubblica.it

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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