Sedum acre
Borracina acre | |
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Sedum acre | |
Classificazione APG IV | |
Regno | Plantae |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Core Eudicots |
Ordine | Saxifragales |
Famiglia | Crassulaceae |
Classificazione Cronquist | |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Rosidae |
Ordine | Rosales |
Famiglia | Crassulaceae |
Genere | Sedum |
Specie | S. acre |
Nomenclatura binomiale | |
Sedum acre L. | |
Sinonimi | |
Nomi comuni | |
Borracina gialla |
La Borracina acre (nome scientifico Sedum acre L.) è una piccola pianta carnoso - succulenta di aspetto erbaceo, strisciante, perenne e sempreverde appartenente alla famiglia delle Crassulaceae.
Sistematica
La sistemazione del genere Sedum non è concorde in tutti gli autori. Infatti il Sistema Cronquist assegna la famiglia delle Crassulaceae all'ordine Rosales mentre la moderna classificazione APG la colloca nell'ordine Saxifragales. E rimane controversa anche la sistemazione dello stesso genere nella classe delle Crassulaceae.
Il numero di specie del genere Sedum è abbastanza ampio : circa 140 elementi; un po’ sparsi per tutto l’emisfero boreale. In Italia se ne contano 34 le specie spontanee di questo genere.
Varietà
A volte si trovano popolazioni senza sapore (non acre) oppure con fusti più alti (oltre 15 cm); i petali possono essere colorati di giallo pallido e lunghi fino a tre volte i sepali. Queste molteplici varietà sono sempre dovute a popolazioni citogeneticamente varie (popolazioni diploidi 2n=40 oppure popolazioni tetraploidi 2n=80). Come documentazione di quanto detto elenchiamo alcune sottospecie e/o varianti :
- Sedum acre L. subsp. dostalii (Domin) Dostal
- Sedum acre L. subsp. majus (Mast.) R.T. Clausen, (1975)
- Sedum acre L. subsp. neglectum (Ten.) Rouy & E.G.Camus
- Sedum acre L. subsp. sexangulare (L.) O. Schwarz
- Sedum acre L. subsp. tetramerum (Trautv.) Breistroffer
- Sedum acre L. var. almadii Priszter, (1968)
- Sedum acre L. var. aureum Mast. (1878)
- Sedum acre L. var. elegans Mast.
- Sedum acre L. var. glaciale (Clarion ex DC.) Duby
- Sedum acre L. var. glaciale P.Fourn.
- Sedum acre L. var. majus Mast. (1878)
- Sedum acre L. var. spirale (Haw.) Rouy & E.G.Camus
Specie affini
- Sedum sexangulare L. – Borracina inspida o Erba pignola gialla: si differenzia per le foglie verticillate (o sparse) lineari – cilindriche lunghe fino a 6 mm e spesse 1 mm con breve sperone alla base. Si confonde spesso con la nostra pianta in quanto l’habitat delle due specie è lo stesso però non ha lo stesso sapore acre.
- Sedum alpestre Vill – Borracina alpestre : anche questa specie è spesso confusa con la nostra; si differenzia per i petali più piccoli.
Etimologia
Il nome del genere (“Sedum”) definito come molti altri da Linneo potrebbe derivare dal verbo di radice latina “sedeo” = “io mi siedo” per il tipo di fusto prostrato oppure anche (secondo altre dizioni) da “sedare”, “calmare” in riferimento ad alcune proprietà della pianta.
Il nome della specie (“Acre”) deriva dal sapore che è appunto acre.
Morfologia
La forma biologica è camefita succulenta (Ch succ) : sono piante che frequentano ambienti piuttosto aridi, con gemme perennanti radenti il suolo (disposte ad una altezza non maggiore di 20 cm) e con organi (fusti, foglie e fiori) adatti a conservare l’acqua.
Il Sedun acre è una pianta a foglie succulente quindi caratterizzata da una grande abbondanza di tessuti acquiferi e da un basso numero di stomi (per ridurre al minimo l’evaporazione dei liquidi) e una spessa cuticola fogliare: riesce così ad ottimizzare il consumo di acqua e a farne copiosa riserva nei suoi organi interni.
Le radici sono superficiali e sottili prodotte da stoloni. La pianta si strappa facilmente dal terreno.
Il fusto è esile a volte prostrato (se porta solo foglie) e a volte ascendente (se all’apice porta l’infiorescenza). Se il fusto è sterile allora è fittamente foglioso (con struttura embricata) ed è persistente, mentre se è fertile (con fiori) le foglie sono distanziate e si secca durante la stagione fredda (o generalmente dopo l’ antesi). Spesso la pianta forma un esteso tappeto (o cuscinetto) in quanto i fusti possono essere anche direttamente radicati. Altezza : da 5 a 15 cm.
Le foglie sono glabre, carnose e sessili. Sono disposte a spirale embricata molto regolarmente e in modo alterno sul fusto. La forma è ovale (pagina superiore piana, quella inferiore convessa), arrotondata alla base (parzialmente amplessicaule) e ottusa all’apice. Larghezza : 2 mm; lunghezza : 3 - 6 mm. Il sapore è lievemente pepato.
I fiori sono raccolti in corte spighe cimose composta da 1 – 3 fiori quasi sessili (subsessili).
I fiori sono pentameri, ermafroditi, attinomorfi e dialipetali.
- Calice : i sepali sono ovato – lanceolati (ottusi all’apice) e lunghi circa 2 - 3 mm, molto simili alle foglie. La base dei sepali si prolunga in una piccola appendice.
- Corolla : è formata da 5 petali disposti a stella di colore giallo oro intenso, eretto – patenti, lanceolati e acuti all’apice. Larghezza : 2 mm; lunghezza 7 - 10 mm (quindi il doppio del calice).
- Androceo : il numero degli stami è 10 e sono lunghi 4 mm. Di norma sono il doppio dei petali e disposti su due verticilli.
- Gineceo : stili lunghi 3,5 mm.
- Fioritura : maggio – luglio
- Impollinazione : tramite api e mosche.
Il frutto consiste in 5 follicoli eretti (lunghezza 3-5 mm) e sono disposti a stella le cui punte a maturità si aprono per far uscire i semi di forma ovale.
Questo perché l’ovario durante la crescita forma una stella.
Diffusione e habitat
L’origine della pianta è Europea- Caucasica. Si trova anche in Africa settentrionale e in Asia. In Italia vegeta in prevalenza nelle regioni settentrionali. Meno frequente nel Meridione e isole. Facilmente cresce sui muri, greti, rupi e luoghi rocciosi. Diffusione altitudinale : 0 – 2000 m s.l.m..
Usi
Farmacia
Le parti che si usano sono i fiori e le foglie.
- Componenti : resine, mucillagini e alcaloidi.
- Proprietà : sedativa, diuretica, abbassa la pressione sanguinea, sonnifera, ipotensive, lassativa.
Cucina
Per il contenuto di alcaloidi tossici si sconsiglia l’uso in cucina.
Giardinaggio
Spesso è coltivata nei giardini rocciosi come pianta mellifera.
Galleria di foto
Bibliografia
- Maria Teresa della Beffa, Fiori di montagna, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2001.
- Wolfgang Lippert Dieter Podlech, Fiori, TN Tuttonatura, 1980.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta. Volume terzo, Milano, Federico Motta Editore, 1960, pag. 683.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume primo, Bologna, Edagricole, 1982, pag.499, ISBN 88-506-2449-2.
Collegamenti esterni
- Flora delle Alpi Marittime, su floramarittime.it. URL consultato il 14-12-2007.
- Fungoceva.it. URL consultato il 14-12-2007.
- Catalogazione floristica - Università di Udine, su flora.uniud.it. URL consultato il 14-12-2007.
- Flora Italica, su piccoloweb.com. URL consultato il 14-12-2007.
Altri progetti
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