Tetraidroalluminato di litio
Tetraidroalluminato di litio | |
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Nome IUPAC | |
tetraidroalluminato di litio | |
Abbreviazioni | |
LAH | |
Nomi alternativi | |
litio alluminio idruro, idruro di litio e alluminio, alanato di litio | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | LiAlH4 |
Peso formula (u) | 37,95 |
Aspetto | cristalli bianchi (puro) polvere grigia (prodotto commerciale) igroscopico |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 240-877-9 |
PubChem | 28112 |
SMILES | [Li+].[AlH4-] |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 0,917 |
Solubilità in acqua | reagisce violentemente |
Temperatura di fusione | 423 (150 °C) decomposizione |
Proprietà termochimiche | |
ΔfH0 (kJ·mol−1) | -191 |
Indicazioni di sicurezza | |
Punto di fiamma | 398 (125 °C) |
Simboli di rischio chimico | |
Frasi R | 15, 35 |
Frasi S | 7/8, 26, 36/37/39, 43, 45 |
Il tetraidroalluminato di litio o litio alluminio idruro, comunemente abbreviato come LAH, è il composto inorganico di formula LiAlH4. Fu preparato per la prima volta da Finholt, Bond e Schlesinger nel 1947.[1] Il composto è usato come riducente in sintesi organica, specie per ridurre esteri, acidi carbossilici e ammidi. È un solido che reagisce pericolosamente con l'acqua liberando idrogeno gassoso (H2). Alcuni suoi derivati sono stati studiati al fine di immagazzinare idrogeno.
Proprietà
LAH è un solido bianco, ma i campioni commerciali sono in genere grigi per la presenza di impurezze.[2] Può essere purificato per ricristallizzazione da etere dietilico; per operazioni su larga scala si usa un estrattore Soxhlet. Nelle sintesi si usa comunemente il composto impuro grigio, dato che le impurezze sono innocue e possono essere facilmente separate dai prodotti organici. LAH in polvere è piroforico, mentre non lo è in cristalli più grossi.[3] Alcuni campioni commerciali contengono olio minerale per inibire la reazione con l'umidità atmosferica, ma in genere il prodotto è chiuso in sacchi di plastica a prova di umidità.[4]
LAH reagisce con l'umidità atmosferica, e violentemente con l'acqua, sviluppando idrogeno:[2]
- LiAlH4 + 4H2O → LiOH + Al(OH)3 + 4H2
La reazione è un metodo utile per produrre idrogeno in laboratorio. Vecchi campioni di LAH rimasti esposti all'aria sono spesso di colore bianco perché hanno assorbito abbastanza acqua da produrre una miscela di idrossido di litio e idrossido di alluminio, che sono entrambi bianchi.[5]
Stabilità
LAH è stabile a temperatura ambiente in aria secca, ma si decompone rapidamente in presenza di umidità. Oltre i 100 °C si decompone, formando Li3AlH6 e altri prodotti. Lo studio del meccanismo di decomposizione ha evidenziato un processo a tre stadi:[6][7][8]
- 3LiAlH4 → Li3AlH6 + 2Al + 3H2 (R1)
- 2Li3AlH → 6LiH + 2Al + 3H2 (R2)
- 2LiH + 2Al → 2LiAl + H2 (R3)
La reazione R1 inizia con la fusione di LAH nell'intervallo di temperature 150−170 °C,[9][10][4] subito seguita dalla decomposizione con formazione del solido Li3AlH6, anche se è noto che la reazione R1 può avvenire anche a temperatura minore del punto di fusione di LiAlH4.[4] A circa 200 °C Li3AlH6 si decompone formando LiH (R2) e Al,[6][8][4] che poi si convertono in LiAl sopra i 400 °C (R3).[8] R1 è una reazione irreversibile. R3 è reversibile, con una pressione di equilibrio di circa 0,25 bar a 500 °C. R1 e R2 possono avvenire a temperatura ambiente con catalizzatori adatti.[11]
Solubilità
LAH è solubile in molti eteri, ma tende a decomporsi spontaneamente a causa della presenza di impurezze presenti anche in quantità catalitica. In THF è meno solubile, ma più stabile, e di conseguenza in genere si preferisce usare THF anziché eteri.[12]
Struttura
LAH cristallizza nel gruppo spaziale monoclino P21c. La cella elementare è definita dai parametri a = 4,82, b = 7,81, c = 7,92 Å, α = γ = 90° e β = 112°. Nel solido i centri Li+ sono attorniati da cinque tetraedri AlH4−. I centri Li+ sono legati ad un atomo di idrogeno di ciascuno dei tetraedri formando una disposizione a bipiramide. A pressione molto elevata (>2,2 GPa) si può avere una transizione di fase ottenendo la forma β-LAH.[13]
Sintesi
LiAlH4 fu originariamente preparato facendo reagire idruro di litio e cloruro di alluminio:[1][2]
- 4LiH + AlCl3 → LiAlH4 + 3LiCl
Oltre a questo metodo, la sintesi industriale[14] prevede di sintetizzare dapprima il sodio alluminio idruro a partire dagli elementi a temperatura e pressione elevata:
- Na + Al + 2H2 → NaAlH4
LiAlH4 è quindi ottenuto per metatesi con LiCl:
- NaAlH4 + LiCl → LiAlH4 + NaCl
Applicazioni
In chimica organica
LiAlH4 è molto usato in chimica organica, dato che può reagire come riducente con più di 60 gruppi funzionali.[2] Nonostante questa versatilità, l'uso di LiAlH4 è in declino, spesso sostituito da reagenti più selettivi e più economici come i boroidruri e altri idruri di alluminio come Na[AlEt2H2] e Na[Al(OCH2CH2OMe)2H2].[15] LiAlH4 è più potente del boroidruro di sodio, NaBH4, perché il legame Al−H è più debole del legame B−H.[16] In genere viene usato in soluzione di etere dietilico, con successivo trattamento acido. Converte esteri, acidi carbossilici, aldeidi e chetoni nei corrispondenti alcoli. Analogamente converte ammidi, nitroderivati, nitrili, immine, ossime e azidi nelle rispettive ammine. Riduce i cationi di ammonio quaternario nelle corrispondenti ammine terziarie.
LiAlH4 è usato soprattutto per ridurre esteri[17][18] e acidi carbossilici[19] ad alcoli primari; prima dell'avvento di LiAlH4 questa conversione era difficile e richiedeva l'uso di sodio metallico in etanolo bollente (riduzione di Bouveault-Blanc). Anche aldeidi e chetoni[20] possono essere ridotti ad alcoli con LiAlH4, ma di solito si opera con reagenti più blandi come NaBH4; chetoni α,β-insaturi sono ridotti ad alcoli allilici.[21] Quando si usa LiAlH4 per ridurre epossidi, il reagente attacca l'estremità dell'epossido con meno ingombro sterico, e in genere si ottiene un alcol secondario o terziario.
La riduzione parziale di cloruri acilici per ottenere le corrispondenti aldeidi non si può effettuare con LiAlH4 perché quest'ultimo riduce direttamente all'alcole primario. Bisogna usare invece il litio alluminio tri(t-butossi)idruro, che reagisce più velocemente con il cloruro acilico che con l'aldeide.
Usando LiAlH4 si possono preparare ammine per riduzione di ammidi,[22][23] ossime,[24] nitrili, nitrocomposti o azidi alchiliche.
LiAlH4 riduce anche gli alogenuri alchilici ad alcani, ma questa reazione viene usata raramente.[25][26] Gli ioduri alchilici reagiscono più velocemente, i bromuri alchilici sono meno veloci, e i cloruri alchilici ancora meno. Gli alogenuri primari sono più reattivi di quelli secondari. Gli alogenuri terziari reagiscono solo in alcuni casi.[27]
LiAlH4 non riduce alcheni e areni semplici. Gli alchini sono ridotti solo se vicini ad un gruppo alcolico.[28]
In chimica inorganica
LiAlH4 è molto usato per preparare idruri degli elementi dei gruppi principali e dei metalli di transizione, a partire da alogenuri metallici. Ad esempio si può preparare idruro di sodio, NaH, usando il cloruro di sodio, NaCl, con la seguente reazione:[29]
- LiAlH4 + 4NaCl → 4NaH + LiCl + AlCl3
LiAlH4 reagisce con leganti inorganici tipo NH3, PH3 e AsH3 riducendoli e coordinandoli.[29] Ad esempio
- LiAlH4 + NH3 → Li[Al(NH2)4]
Immagazzinamento di idrogeno
LiAlH4 contiene il 10,6% in peso di idrogeno ed è quindi un materiale su cui si sta speculando per immagazzinare idrogeno su futuri veicoli alimentati con pile a combustibile. Questi studi si sono intensificati da quando si è trovato che NaAlH4 drogato con titanio assorbe reversibilmente idrogeno.[30] Un notevole sforzo di ricerca è stato rivolto ad accelerare la cinetica di decomposizione drogando il materiale con un catalizzatore e usando un mulino a biglie.[31] Per sfruttare totalmente la quantità di idrogeno presente occorre deidrogenare anche l'intermedio LIH. Data la sua elevata stabilità termodinamica, questa reazione si può ottenere solo ad una temperatura oltre 400 °C, che non è considerata praticabile su un veicolo. Se ci si accontenta di arrivare a LiH + Al come prodotti finali, la capacità di immagazzinare idrogeno si riduce al 7,96% in peso. Un altro problema da risolvere per chiudere il ciclo è riformare LiAlH4; questo processo richiede pressioni di idrogeno molto elevate, oltre 10000 bar,[31] perché LiAlH4 è un composto relativamente poco stabile. Basando un ciclo sulla sola reazione R2 (vedi sopra), cioè usando Li3AlH6 come materiale di partenza, si otterrebbe un immagazzinamento del 5,6% in peso di idrogeno in un singolo processo. Sinora i vari tentativi in tal senso non hanno avuto successo.
Sicurezza
Come tutti gli idruri dei metalli alcalini e alcalino terrosi, anche LiAlH4 è pericoloso perché è corrosivo e infiammabile. A contatto con la pelle provoca gravi ustioni. La reazione con l'acqua è violenta e fortemente esotermica, così che l'idrogeno gassoso liberato può infiammarsi spontaneamente.[32]
Note
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