Mandarancio

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Il termine mandarancio si riferisce ad un gruppo di agrumi, e cioè agli ibridi tra il mandarino (Citrus reticulata e Citrus nobilis) e l'arancio (Citrus x sinensis e Citrus x aurantium). E’ un termine che sovente trae in inganno, anche perché molto spesso viene usato impropriamente. Storicamente è stato il primo nome che si volle dare al frutto che volgarmente veniva chiamato mandarino, ma non attecchì. Fu bensì subito accettato per i vari ibridi che si fecero tra il mandarino e gli aranci (sia quello dolce che quello amaro), ed è ciò che in effetti significa tuttora nella letteratura scientifica. In pratica però viene poco usato e si preferiscono le singole denominazioni commerciali.

Descrizione

Le piante dei mandaranci sono dei tipici citrus, alcuni più simili agli aranci, altri più vicini ai mandarini, ma le differenze non sono molto significative, in quanto tutte le varietà hanno ovviamente cercato di far emergere e poi conservare le stesse caratteristiche. Si sono ottenute innanzi tutto piante più robuste e resistenti al freddo. Si è conservata la buccia più sottile e più morbida del mandarino che può essere tolta con più facilità. Anche la divisione in spicchi è facile come nei mandarini e questa è risultata una delle carte vincenti di tutti i mandaranci. L’ascendenza dell’arancio ha conferito loro un gusto deciso ed un perfetto equilibrio tra l’agro ed il dolce. Le caratteristiche che invece si sono perse con l’ibridazione sono soprattutto due. Diversamente dai progenitori, i mandaranci non possono rimanere a lungo maturi sul ramo e non continuano la maturazione una volta colti, per cui i tempi di raccolta devono essere ben sincronizzati. La seconda conseguenza dell’ibridazione è stata un’imprevista differenza di potere calorico, ma alla fine ciò si è dimostrato utile per inserire questi frutti nelle varie diete.

Categorie americane

La categorizzazione dei citrus in generale è tuttora molto controversa e la parte più discussa è forse proprio quella sui mandaranci. Storicamente tutti gli agrumi provengono dall’Asia, ma gli studi asiatici non hanno molto influito sui sistemisti europei che hanno preferito seguire le proprie divisioni botaniche. Analogamente, pure gli statunitensi tendono a prendere in considerazione più le ricerche sul campo che le vecchie scuole di sistema. Ecco perché le categorizzazioni alle volte non combaciano.

In America il mandarancio più richiesto è il tangerino, ma viene considerato un mandarino, per cui le statistiche possono non essere chiare per un europeo. Non è infatti ben distinta la differenza tra i due agrumi. A complicare le cose, anche il satsuma che da sempre è considerato il padre di tutti i mandarini americani, pare sia stato a suo tempo importato dal Giappone ed altro non è che l’unshiu. Se ne deduce che nella categorizzazione statunitense la specie dei mandarini comprende pure tutti i mandaranci.

Pur esistendo varie scuole in merito, oggi si fa strada la divisione americana dei mandarini in quattro gruppi: a) gruppo classico (quello che noi chiamiamo mandarino), b) gruppo americano (satsuma/unshiu), c) gruppo mediterraneo (la varietà spagnola), d) gruppo comune (clementine e tangerini). E’ evidente che questa classificazione accomuna i mandarini con i loro ibridi mandaranci.

Alcune varietà

Il mandarancio più vecchio è certamente l’unshiu (Citrus x Unshiu), ottenuto in Giappone più di quattro secoli fa, ma generalmente ritenuto ancora una varietà di mandarino.

In Italia, il mandarancio che ha conquistato i mercati negli ultimi decenni, è stata senz’altro la clementina (Citrus x clementina) che ormai la maggior parte degli esperti annovera come specie. Le sue caratteristiche sono risultate infatti tanto stabili nel tempo che non si può reputarla solo una varietà. Attualmente viene prodotta in quantitativi massicci, essendo l’agrume più richiesto sul mercato dopo l’arancia.

E’ interessante, infine, il tangor che sembra sia un ibrido che si potrebbe definire di seconda generazione, cioè un incrocio tra l’arancio e l’ibrido mandarino x arancio.

Molti altri mandaranci si trovano sul mercato, ma si tratta di varietà non stabili o cultivar (okitsu, monreal, oroval e altri). Alcuni botanici fanno rientrare tra i mandaranci pure ibridi ottenuti con le fortunelle, ma non è prassi comune.

Collegamenti esterni