Le rossignol

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Le Rossignol (L'usignolo) è la prima opera teatrale scritta da Igor Stravinskij ed è indubbiamente uno dei suoi lavori più affascinanti. Il libretto si basa su una favola di Hans Christian Andersen, L'usignolo dell'imperatore ed è stato scritto da Stepan Mitussov.

È stata allestita presso la compagnia dei Balletti Russi di Sergej Diaghilev e andò in scena all'Opéra di Parigi nel 1914.

Composizione

Aveva già completato il primo dei 3 atti che compongono l'opera, quando, nel 1910, ricevette una commissione da parte di Sergej Diaghilev. L'impresario, che aveva già potuto apprezzare la bravura del compositore russo ne lo Scherzo fantastique e Feu d'Artifice, gli affidò la partitura de L'uccello di fuoco per i Balletti russi, incarico che Stravinskij accettò immediatamente. Le Rossignol venne così abbandonato.

Nel 1914 però, Stravinskij ricevette, dal Teatro Libero di Mosca, l'incarico di completare la partitura de Le Rossignol. Egli era un po' titubante e non sapeva se accettare o no tale commissione. Quattro anni, dal punto di vista musicale non sono molti, ma Stravinskij era consapevole che, dopo i suoi grandi successi de L'uccello di fuoco, Petrushka e Le Sacre du Printemps, il suo stile era cambiato notevolmente e con una rapidità impressionante, e quindi, se avesse continuato la partitura direttamente dal secondo atto, l'opera avrebbe sicuramente peccato di omogeneità. D'altra parte però, non voleva nemmeno riscriverla ex novo.

Dopo un po' di tempo, si lasciò comunque persuadere e completò, nel giro di un anno, il secondo e terzo atto, lasciando intatto il primo. Quando essa fu ultimata, il compositore russo seppe che nel frattempo il Teatro Libero di Mosca aveva chiuso. Chiese allora a Sergej Diaghilev di includere Le Rossignol nel repertorio dei Balletti Russi di allora. L'impresario stava infatti allestendo in quel periodo il Gallo d'Oro di Rimskij-Korsakov. Più tardi, nel 1917, Stravinskij creò,usando la musica dell'opera, un poema sinfonico intitolato Le chant du Rossignol (il canto dell'usignolo),

Trama

L'opera è ambientata nell'antica Cina. Il Pescatore agisce come commentatore degli eventi storici.

Primo atto

In una spiaggia, poco prima dell'alba, un pescatore ode il canto di un usignolo, la cui melodia gli permette di dimenticare i suoi problemi. Un cuoco, che ha anche udito tale melodia, va raccontando in giro la bellezza dei suoni emessi dall'usignolo. L'imperatore cinese, desideroso anch'egli di udire questo bel canto, manda il cuoco e il ciambellano a chiedere all'usignolo di esibirsi nella sua corte. L'uccellino accetta l'invito dell'imperatore, ma afferma che il suo suono può risiedere solo nella foresta.

Secondo atto

Il secondo atto si apre con una processione che denota l'arrivo dell'Imperatore, che ordina all'usignolo di cantare. Il suono della sua melodia, commuove profondamente l'imperatore e fa piangere gli altri ascoltatori. Il canto dell'usignolo è interrotto dall'arrivo di tre ambasciatori dell'imperatore giapponese. Questi infatti ha portato in dono all'imperatore della Cina un usignolo meccanico, che comincia a cantare. Il sovrano mostra subito un grande entusiasmo per questi suoni nuovi, molto diversi ed artificiali rispetto alle dolci melodie udite prima. L'usignolo, indignato, abbandona il palazzo, causando le ire dell'Imperatore che lo bandisce dal regno e nomina l'usignolo meccanico "primo cantante".

Terzo atto

L'imperatore della Cina è molto malato e vicino alla morte. Accanto al capezzale del sovrano, si erge la figura della Morte. L'imperatore invoca allora l'usignolo, riconoscendo che solo il bel canto di quest'ultimo potrà guarirlo. L'usignolo arriva allora a corte e inizia a cantare. La sua melodia fa commuovere persino la morte, che si allontana lentamente dalla scena. L'imperatore riconquista lentamente le sue forze, e nomina il vero usignolo "primo cantante" della corte. L'usignolo è soddisfatto delle lascrime dell'imperatore e gli promette di cantare per lui ogni sera, dal crepuscolo fino al tramonto.