Scandalo italiano del calcioscommesse del 2011

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Lo scandalo del calcio italiano del 2011 colpì il calcio italiano (ed il calcio a 5) alla fine della stagione agonistica 2010-2011, vedendo coinvolti giocatori, dirigenti e società di Serie A, Serie B, Lega Pro e Lega Nazionale Dilettanti. L'accusa principale nei confronti degli indagati era quella di truccare le partite per favorire guadagni illeciti attraverso le scommesse sportive.

Cronologia degli eventi

Lo scandalo venne alla luce il 1° giugno 2011 quando, a seguito di indagini condotte dalla Procura di Cremona nell'ambito dell'inchiesta denominata Last bet[1], furono eseguiti numerosi provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di varie persone legate al mondo del calcio e a quello delle scommesse sportive. La Procura di Cremona si avvalse sin dall'inizio delle informazioni fornite ai media, e denunciate alle autorità competenti, dall'operatore austriaco SKS365 Group. Fra i nomi più noti, spiccavano quelli del capitano dell'Atalanta Cristiano Doni e degli ex calciatori Stefano Bettarini e Giuseppe Signori. Nell'indagine sportiva, condotta dal Procuratore Federale Stefano Palazzi, furono deferiti alla Commissione Disciplinare della Federcalcio 26 tesserati e 18 società, con accuse che spaziavano dall'illecito sportivo alla semplice violazione del divieto di scommettere per i tesserati. I processi sportivi svoltisi nell'agosto 2011 videro gli organi giudicanti della FIGC accogliere sostanzialmente l'impianto accusatorio di Palazzi: furono irrogate pesanti squalifiche nei confronti di molti tesserati, ritenuti colpevoli di illecito sportivo, e diversi punti di penalizzazione nei confronti delle società coinvolte per responsabilità oggettiva o presunta. Due società (Alessandria e Ravenna) furono ritenute direttamente responsabili e pertanto furono retrocesse di categoria.

Il 19 dicembre 2011 furono eseguiti nuovi arresti nell'ambito della seconda tranche dell'inchiesta della procura di Cremona. Fra gli altri furono arrestati l'ex calciatore Luigi Sartor e l'ex capitano dell'Atalanta Doni, già squalificato per tre anni e mezzo dalla giustizia sportiva. Doni, che cercò di sottrarsi all'arresto con un tentativo di fuga, fu accusato di tentato inquinamento delle prove. Finirono sotto inchiesta diverse partite (anche di Serie A e di Coppa Italia) non solo della stagione 2010-2011, ma anche di quella precedente (2009-2010) e di quella in corso (2011-2012). Il 4 febbraio 2012 fu arrestato il portiere del Piacenza Mario Cassano, mentre il 2 aprile 2012 finì agli arresti, nell'ambito di un'inchiesta parallela condotta dalla Procura di Bari, l'ex difensore barese Andrea Masiello (nel frattempo trasferitosi all'Atalanta). Le inchieste della magistratura penale (a Cremona, Bari e Napoli) sono tuttora in corso e quindi non ci sono ancora rinvii a giudizio a carico degli indagati.

Durante la seconda fase la Procura di Cremona ha rivelato che si è giunti all'arresto dei nuovi indagati in seguito ad una inchiesta transnazionale sul calcio scommesse che parte da Singapore, in particolare grazie alle dichiarazioni di Wilson Raj Perumal, cittadino di Singapore arrestato in Finlandia. L'organizzazione sarebbe stata gestita da Eng See Tan detto "Dan". L'organizzazione aveva poi delle diramazioni in tutto il mondo e in particolare in Italia tramite il gruppo dei "bolognesi", riconducibile a Signori, e quello degli "zingari" riconducibile a Gegic e Gervasoni. La forza economica e corruttiva del "Dan" sarebbe stata tale da arrivare a ipotizzare l'acquisto dell'Albinoleffe al fine di truccare le partite [2].

Il 9 maggio 2012 il Procuratore Federale Palazzi ha deferito 69 tesserati e 22 società di calcio (dalla Serie A alla Serie D) in relazione al secondo filone dell'inchiesta di Cremona. Alcuni dei deferiti erano già stati giudicati e sanzionati nel primo filone di indagini. Le partite sotto inchiesta riguardano principalmente la Serie B 2010-2011, ma vi sono anche incontri di Coppa Italia delle edizioni 2010-11 e 2011-12 ed un incontro della Coppa Italia Lega Pro 2010-2011. Le società sarebbero coinvolte principalmente per responsabilità oggettiva e quindi rischiano penalizzazioni in classifica o ammende pecuniarie. Nell'attesa che si svolga il processo sportivo per questo secondo filone di indagini, Palazzi ha avviato contatti anche con la Procura di Bari per quello che probabilmente diventerà il terzo filone dell'inchiesta sulle scommesse e che potrebbe coinvolgere in maniera più pesante anche la Serie A.

Primo filone di indagini

Il primo filone di indagini è quello relativo alla prima tranche dell'inchiesta della Procura di Cremona, per la quale il Procuratore Federale Stefano Palazzi deferì alla Commissione Disciplinare Nazionale della FIGC 18 società sportive (16 di calcio e 2 di calcio a 5) e 26 tesserati.

Processo sportivo di primo grado

Il procedimento sportivo di primo grado si svolse dal 3 al 9 agosto 2011 presso la Commissione Disciplinare Nazionale della FIGC. I primi due giorni del dibattimento furono caratterizzati dalle richieste di condanna del Procuratore federale Stefano Palazzi e da alcune richieste di patteggiamento.

Richieste dell'accusa

Richieste dell'accusa

Patteggiamenti

Una sola società e 9 tesserati concordarono la pena col Procuratore Federale Stefano Palazzi, evitando sanzioni presumibilmente più pesanti. Con l'eccezione di Deoma (per il quale Palazzi aveva richiesto 1 anno e 9 mesi di squalifica), tutti i patteggiamenti arrivarono prima ancora delle richieste della procura. Furlan e Zaccanti avevano presentato una prima richiesta più lieve respinta da Palazzi perché giudicata non congrua.

Società
Deferito Stagione 2010-2011 Sanzione Note
Chievo Serie A Ammenda di 80.000 euro
Tesserati
Deferito Sanzione Note
Stefano Bettarini (ex calciatore, tesserato Chievo) 1 anno e 2 mesi di squalifica
Daniele Deoma (allenatore di base) 1 anno e 20 giorni di squalifica
Claudio Furlan (calciatore, Portogruaro Summaga) 6 mesi di squalifica
Mauro Gibellini (direttore sportivo Hellas Verona) 5 mesi di inibizione più ammenda di 10.000 euro
Vittorio Micolucci (calciatore, Ascoli) 1 anno e 2 mesi di squalifica
Gianfranco Parlato (allenatore di base) 3 anni di squalifica
Ivan Tisci (ex calciatore) 1 anno di squalifica
Gianluca Tuccella (calciatore, CUS Chieti) 3 anni di squalifica
Federico Zaccanti (calciatore, Virtus Entella) 1 anno di squalifica

La sentenza di primo grado

Il procedimento di primo grado si concluse il 9 agosto 2011 con l'emissione della sentenza[3].

Società
Deferito Stagione 2010-2011 Sanzione Note
Alessandria Prima Divisione Retrocessione all'ultimo posto della classifica nel Girone A di Prima Divisione 2010-2011
Ascoli Serie B 6 punti di penalizzazione in Serie B 2011-2012 più ammenda di 50.000 euro
Atalanta Promossa dalla Serie B alla Serie A 6 punti di penalizzazione in Serie A 2011-2012
Benevento Prima Divisione 9 punti di penalizzazione in Prima Divisione 2011-2012 più ammenda di 30.000 euro
Cremonese Prima Divisione 6 punti di penalizzazione in Prima Divisione 2011-2012 più ammenda di 30.000 euro
Piacenza Retrocesso dalla Serie B alla Prima Divisione 4 punti di penalizzazione in Prima Divisione 2011-2012 più ammenda di 50.000 euro
Portogruaro Retrocesso dalla Serie B alla Prima Divisione Ammenda di 20.000 euro
Ravenna Prima Divisione, già escluso per inadempienze finanziarie Esclusione dal campionato di competenza ed assegnazione ad una categoria inferiore, più ammenda di 50.000 euro Sanzione definitiva poiché non presenta ricorso alla CGF
Reggiana Prima Divisione 2 punti di penalizzazione in Prima Divisione 2011-2012
Sassuolo Serie B Ammenda di 20.000 euro
Spezia Prima Divisione 1 punto di penalizzazione in Prima Divisione 2011-2012
Taranto Prima Divisione 1 punto di penalizzazione nel Girone A di Prima Divisione 2011-2012 Sanzione definitiva poiché non presenta ricorso alla CGF
Verona Promossa dalla Prima Divisione alla Serie B Ammenda di 20.000 euro
Viareggio Prima Divisione 1 punto di penalizzazione in Prima Divisione 2011-2012
Virtus Entella Seconda Divisione Ammenda di 15.000 euro
Template:Calcio a 5 Chieti Serie A2 di calcio a 5 1 punto di penalizzazione in Serie A2 2011-2012 più ammenda di 4.500 euro
Pino di Matteo Retrocesso dalla Serie B alla Serie C1 di calcio a 5 8 punti di penalizzazione in Serie C1 2011-2012 più ammenda di 1.000 euro Sanzione definitiva poiché non presenta ricorso alla CGF
Tesserati
Deferito Sanzione Note
Antonio Bellavista (ex calciatore) 5 anni di squalifica, più preclusione
Mauro Bressan (ex calciatore) 3 anni e 6 mesi di squalifica Sanzione definitiva poiché non presenta ricorso alla CGF
Giorgio Buffone (dirigente, Ravenna) 5 anni di inibizione, più preclusione
Antonio Ciriello (dirigente, Ravenna) 1 anno di inibizione Sanzione definitiva poiché non presenta ricorso alla CGF
Cristiano Doni (calciatore, Atalanta) 3 anni e 6 mesi di squalifica
Massimo Erodiani (calciatore, Pino di Matteo) 5 anni di squalifica, più preclusione Sanzione definitiva poiché non presenta ricorso alla CGF
Gianni Fabbri (presidente del Ravenna) 5 anni di inibizione
Carlo Gervasoni (calciatore, Cremonese/Piacenza) 5 anni di squalifica, più preclusione
Thomas Manfredini (calciatore, Atalanta) 3 anni di squalifica
Marco Paoloni (calciatore, Cremonese/Benevento) 5 anni di squalifica, più preclusione
Daniele Quadrini (calciatore, Sassuolo) 1 anno di squalifica
Leonardo Rossi (allenatore, Ravenna) 1 anno di squalifica Sanzione definitiva poiché non presenta ricorso alla CGF
Nicola Santoni (preparatore dei portieri, Ravenna) 4 anni di squalifica
Davide Saverino (calciatore, Reggiana) 3 anni di squalifica
Giuseppe Signori (ex calciatore) 5 anni di squalifica, più preclusione
Vincenzo Sommese (calciatore, Ascoli) 5 anni di squalifica, più preclusione
Giorgio Veltroni (presidente dell'Alessandria) 4 anni di inibizione

Processo sportivo di secondo grado

Il procedimento d'appello si svolse tra il 18 ed il 19 agosto 2011 presso la Corte di Giustizia Federale della FIGC. Quattro tesserati, precisamente Bressan, Ciriello, Erodiani e Rossi, e tre società, cioè Ravenna, Taranto e Pino di Matteo, non presentarono alcun ricorso accettando di fatto il giudizio di prima istanza. Per i rimanenti 13 tesserati e 14 società il verdetto[4] riformò parzialmente la sentenza di primo grado: per le società fu ridotta da 9 a 6 punti la penalizzazione al Benevento, fu tolto il punto di penalizzazione allo Spezia e furono ridotte le ammende a Portogruaro, Virtus Entella e CUS Chieti; per i tesserati furono completamente cancellate le sanzioni inflitte a Fabbri e Manfredini.

La sentenza d'appello

Società
Deferito Stagione 2010-2011 Sanzione Note
Alessandria Prima Divisione Retrocessione all'ultimo posto in classifica nel girone A di Prima Divisione 2010-2011
Ascoli Serie B 6 punti di penalizzazione in Serie B 2011-2012 più ammenda di 50.000 euro
Atalanta Promossa dalla Serie B alla Serie A 6 punti di penalizzazione in Serie A 2011-2012
Benevento Prima Divisione 6 punti di penalizzazione in Prima Divisione 2011-2012 più ammenda di 30.000 euro
Cremonese Prima Divisione 6 punti di penalizzazione in Prima Divisione 2011-2012 più ammenda di 30.000 euro
Piacenza Retrocesso dalla Serie B alla Prima Divisione 4 punti di penalizzazione nel girone B di Prima Divisione 2011-2012 più ammenda di 50.000 euro Sanzione definitiva poiché ritira il ricorso inizialmente presentato al TNAS
Portogruaro Retrocesso dalla Serie B alla Prima Divisione Ammenda di 10.000 euro Sanzione definitiva poiché non presenta ricorso al TNAS
Reggiana Prima Divisione 2 punti di penalizzazione nel girone A di Prima Divisione 2011-2012 Sanzione definitiva poiché non presenta ricorso al TNAS
Sassuolo Serie B Ammenda di 20.000 euro Sanzione definitiva poiché non presenta ricorso al TNAS
Spezia Prima Divisione Prosciolto
Verona Promossa dalla Prima Divisione alla Serie B Ammenda di 20.000 euro Sanzione definitiva poiché non presenta ricorso al TNAS
Viareggio Prima Divisione 1 punto di penalizzazione in Prima Divisione 2011-2012
Virtus Entella Seconda Divisione Ammenda di 10.000 euro Sanzione definitiva poiché non presenta ricorso al TNAS
Template:Calcio a 5 Chieti Serie A2 di calcio a 5 1 punto di penalizzazione nel girone A di Serie A2 2011-2012 più ammenda di 500 euro Sanzione definitiva poiché non presenta ricorso al TNAS
Tesserati
Deferito Sanzione Note
Antonio Bellavista (ex calciatore) 5 anni di squalifica, più preclusione Sanzione definitiva poiché non presenta ricorso al TNAS
Giorgio Buffone (dirigente, Ravenna) 5 anni di inibizione, più preclusione Sanzione definitiva poiché non presenta ricorso al TNAS
Cristiano Doni (calciatore, Atalanta) 3 anni e 6 mesi di squalifica
Gianni Fabbri (presidente del Ravenna) Prosciolto
Carlo Gervasoni (calciatore, Cremonese/Piacenza) 5 anni di squalifica, più preclusione
Thomas Manfredini (calciatore, Atalanta) Prosciolto
Marco Paoloni (calciatore, Cremonese/Benevento) 5 anni di squalifica, più preclusione
Daniele Quadrini (calciatore, Sassuolo) 1 anno di squalifica
Nicola Santoni (preparatore dei portieri del Ravenna) 4 anni di squalifica Sanzione definitiva poiché non presenta ricorso al TNAS
Davide Saverino (calciatore, Reggiana) 3 anni di squalifica
Giuseppe Signori (ex calciatore) 5 anni di squalifica, più preclusione
Vincenzo Sommese (calciatore, Ascoli) 5 anni di squalifica, più preclusione
Giorgio Veltroni (presidente dell'Alessandria) 4 anni di inibizione Sanzione definitiva poiché non presenta ricorso al TNAS

Ricorsi al TNAS

Oltre allo Spezia, prosciolto dalla CGF, altre sei società accettarono la sentenza d'appello: nessun ricorso ulteriore fu presentato da Reggiana e CUS Chieti, oltre che da Portogruaro Summaga, Sassuolo, Hellas Verona e Virtus Entella che erano state colpite esclusivamente da ammende pecuniarie. Fra i tesserati non presentarono ulteriori ricorsi, oltre i prosciolti Fabbri e Manfredini, anche Bellavista, Buffone, Santoni e Veltroni.

Hanno invece presentato reclamo al Tribunale Nazionale d'Arbitrato per lo Sport, istituito presso il CONI, le rimanenti sette società, fra le quali il Piacenza ha successivamente rinunciato, ed i rimanenti sette tesserati condannati in secondo grado. Il pronunciamento del TNAS è quello definitivo, inappellabile nell'ambito della giustizia sportiva. I collegi arbitrali hanno respinto tutte le istanze cautelari sospensive ed hanno esperito, con esito negativo, i tentativi di conciliazione tra le parti. Nei lodi arbitrali già emessi sono stati accolti, almeno parzialmente, quattro ricorsi, quello del tesserato Quadrini e quelli delle società Ascoli, Benevento ed Esperia Viareggio. Restano ancora da risolvere le controversie legate a Doni e Gervasoni.

Società

Deferito Stagione 2010-2011 Sanzione Data lodo Note
Alessandria Prima Divisione Retrocessione all'ultimo posto in classifica nel girone A di Prima Divisione 2010-2011 11 novembre 2011
Ascoli Serie B 3 punti di penalizzazione in Serie B 2011-2012 6 dicembre 2011
Atalanta Promossa dalla Serie B alla Serie A 6 punti di penalizzazione in Serie A 2011-2012 30 marzo 2012
Benevento Prima Divisione 2 punti di penalizzazione nel girone A di Prima Divisione 2011-2012 più ammenda di 30.000 euro 30 gennaio 2012
Cremonese Prima Divisione 6 punti di penalizzazione nel girone B di Prima Divisione 2011-2012 più ammenda di 30.000 euro 30 gennaio 2012 Dopo il rigetto del reclamo la Cremonese ricusa il collegio arbitrale del TNAS rivolgendosi nuovamente alla Corte di Giustizia Federale che dichiara inammissibile la richiesta
Viareggio Prima Divisione Prosciolto 9 marzo 2012

Tesserati

Deferito Sanzione Data lodo Note
Cristiano Doni (calciatore, Atalanta) Prossima udienza 13 giugno 2012
Carlo Gervasoni (calciatore, Cremonese/Piacenza) Prossima udienza 12 ottobre 2012
Marco Paoloni (calciatore, Cremonese/Benevento) 5 anni di squalifica, più preclusione 29 febbraio 2012
Daniele Quadrini (calciatore, Sassuolo) 6 mesi di inibizione 19 dicembre 2011
Davide Saverino (calciatore, Reggiana) 3 anni di squalifica 31 gennaio 2012
Giuseppe Signori (ex calciatore) 5 anni di squalifica, più preclusione 26 aprile 2012
Vincenzo Sommese (calciatore, Ascoli) 5 anni di squalifica, più preclusione 21 dicembre 2011

Conseguenze delle sanzioni sportive relative al primo filone

  • L'Alessandria (che per il piazzamento sul campo aveva disputato i play-off) è stata retrocessa al 18º ed ultimo posto nel Girone A di Prima Divisione 2010-2011 ed è così retrocessa in Seconda Divisione. Tutte le squadre che sul campo erano giunte dietro ai piemontesi sono quindi avanzate di una posizione in classifica. In particolare il Monza (terzultimo e sconfitto nei play-out) ha ottenuto la salvezza al posto dell'Alessandria.
  • Al Ravenna non è stata inflitta alcuna sanzione relativa alla propria posizione nella classifica del Girone A di Prima Divisione 2010-2011 (nel quale, a causa di una precedente penalizzazione, aveva conquistato la salvezza solo ai play-out), ma ne è stata sancita direttamente l'esclusione dal torneo della stagione successiva e l'assegnazione (da parte del Consiglio Federale) ad un campionato inferiore. D'altra parte la società, in precedenza, si era già vista negare l'iscrizione ai campionati professionistici per inadempienze finanziarie, venendo iscritta in sovrannumero alla Serie D 2011-2012. Di fatto, quindi, la sentenza della Commissione Disciplinare sulle scommesse non ha prodotto ulteriori effetti per il club romagnolo (che infatti ha rinunciato al ricorso alla CGF).
  • Tutte le altre penalizzazioni in classifica sono state scontate nei campionati 2011-2012 in applicazione del principio di afflittività (anche se durante il procedimento di primo grado il Procuratore federale aveva richiesto per il Piacenza e l'Esperia Viareggio di applicare le penalizzazioni nel 2010-2011, richiesta non accolta proprio in base al suddetto principio). In Prima Divisione sono risultate decisive le penalizzazioni inflitte al Benevento (che ha mancato i playoff nel Girone A a vantaggio della Pro Vercelli) ed al Piacenza (costretto ai playout nel Girone B), mentre la Cremonese è riuscita ugualmente a centrare i playoff nel Girone B ma in quinta posizione anziché in quarta.

Secondo filone di indagini

Il 28 maggio, in seguito alle prove di colpevolezza saturite dalle indagini, vengono arrestati con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva il capitano della Lazio, Stefano Mauri, ed il giocatore ex-Genoa Omar Milanetto. Vengono altresì perquisite le abitazioni e sequestrati pc e iPad di Antonio Conte (all'epoca dei fatti l'allenatore del Siena), di Sergio Pellissier, capitano del Chievo, e di Andrea Soncin, attaccante dell'Ascoli. L'accusa è la medesima di quella di Stefano Mauri e Omar Milanetto. Con le medesime accuse è indagato Giuseppe Signori, con l'aggravante del riciclaggio di denaro sporco.

ll Gip del tribunale di Cremona Guido Salvini ha emesso complessivamente 19 provvedimenti. Dei 19 provvedimenti, 14 sono ordinanze di custodia cautelare in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 2 provvedimenti di obbligo di presentazione all'autorità giudiziaria. I destinatari sono cinque cittadini ungheresi, undici tra calciatori ed ex giocatori, e tre soggetti legati a dei calciatori. Stefano Mauri (giocatore della Lazio - custodia cautelare in carcere) Omar Milanetto (ex giocatore Genoa, attualmente al Padova - custodia cautelare in carcere); Kewullay Conteh (ex giocatore del Piacenza - obbligo di presentazione); Inácio José Joelson (giocatore del Pergocrema - arresti domiciliari); Alessandro Pellicori (ex giocatore del Queen's Park Rangers - custodia cautelare in carcere); Paolo Acerbis (giocatore del Vicenza - custodia cautelare in carcere); Ivan Tisci (ex calciatore - custodia cautelare in carcere); Francesco Ruopolo (calciatore del Padova - obbligo di presentazione); Marco Turati (giocatore del Modena; custodia cautelare in carcere); Cristian Bertani (ex giocatore del Novara, attualmente alla Sampdoria - custodia cautelare in carcere); Vittorio Gatti (custodia cautelare in carcere); Luca Burini (arresti domiciliari); Daniele Ragone (arresti domiciliari); Matteo Gritti (giocatore dell'Albinoleffe). I cittadini ungheresi: Zoltan Kenesei, Matyas Lazar, Lazlo Schultz, Laslo Strasser, Istvan Borgulya.

Il processo sportivo di primo grado relativo al secondo filone dell'inchiesta di Cremona avrà inizio il 31 maggio 2012 presso la Commissione Disciplinare Nazionale della FIGC e coinvolgerà 22 società e 61 tesserati deferiti dal Procuratore Palazzi.

Voci correlate

Note

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