Cyclamen persicum

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Ciclamen persicum

Varietà ibrida di ciclamino
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Tricolpate basali
(clade)Asteridi
OrdineEricales
FamigliaMyrsinaceae
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineEricales
FamigliaPrimulaceae
TribùCyclamineae
GenereCyclamen
SpecieC. persicum
Nomenclatura binomiale
Cyclamen persicum
Mill.
Nomi comuni

Ciclamino

Cyclamen persicum Mill. è una specie della famiglia delle Primulacee, originaria delle regioni mediterranee orientali.

Morfologia

Fiore di C. persicum

Pianta erbacea munita di tuberi globosi o un po’ compressi di colore rosso-violaceo, con poche radici, dai quali si originano direttamente con lunghi piccioli diverse foglie dall'aspetto ceroso, di forma ovato-cordata, con margine denticolato o intero, di colore verde scuro con variegatura più chiara nella pagina superiore e rossastre sulla pagina inferiore, molto decorative. Raggiunge l'altezza di 15 cm nella varietà spontanea mentre le varietà ibride arrivano anche a 35 – 40 cm.
I fiori sono solitari, portati da un lungo peduncolo che si sviluppa anch'esso dal tubero. La corolla è a cinque petali saldati alla base, che si rovesciano verso l'alto al momento della fioritura; l'ovario è unico, munito di un solo stilo. I fiori sono poco profumati, rossi, rosa, bianchi o sfumati, e sono prodotti a profusione. Le varietà ibride hanno fiori più grandi e possono avere i petali arricciati. I fiori si trasformano in capsule deiscenti di forma sferica, contenenti numerosi semi. Quando questi maturano il picciolo si incurva, la capsula si apre in cinque lembi e libera il proprio contenuto in prossimità del suolo.

Frutto di C. persicum

Coltivazione

La fioritura avviene durante il periodo freddo dell'anno, da settembre a marzo, e le piante vanno in riposo nei mesi caldi dell'estate. Sono delle geofite: la parte aerea secca ogni anno. Per le varietà ibride in commercio è possibile conservare il tubero al riparo della luce diretta e farlo rifiorire per più anni di seguito. Per moltiplicare le piante si ricorre alla semina: si effettua in agosto – settembre, le piantine ottenute si ripicchettano quando hanno almeno due foglie e la prima fioritura si ottiene dopo almeno 15 mesi. Piantato all'aperto, il ciclamino si colloca bene all'ombra degli alberi e non ha bisogno di molte cure. Esistono ciclamini piantati nel XIX secolo che fioriscono ancora e i loro bulbi possono pesare più di 15 kg. In nessun caso si tratta di piante da appartamento, i ciclamini sopportano meglio temperature prossime a 0 °C che quelle elevate. L'intervallo ideale per il loro sviluppo è fra i 6 e i 18 °C.Per quanto riguarda l'irrigazione, bisogna evitare il ristagno d'acqua nel sottovaso e in generale il terreno non deve essere mantenuto eccessivamente umido, per non favorire i marciumi. La tendenza florovivaistica degli ultimi anni è di produrre piante di piccole dimensioni, sebbene quelle di taglia maggiore continuino ad avere un buon mercato.

Storia e curiosità

Nell'antichità il ciclamino era conosciuto soprattutto per le sue virtù terapeutiche (contiene una potente sostanza tossica, la ciclamina, un glucoside dall'effetto purgativo) piuttosto che per le sue qualità ornamentali.
Fu introdotto in Europa nel XVI secolo, e fu coltivato nei giardini botanici della regina Elisabetta I d'Inghilterra. La chiesa cattolica vi vedeva il simbolo del cuore di Maria che sanguina sulla terra, simbolismo ripreso dai pittori fiamminghi. Poco considerato nel XVIII secolo, è tornato in voga a partire dal XIX secolo. In Giappone, il ciclamino è il fiore sacro dell'amore.

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