Borgo Castello (Calitri)

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Borgo Castello di Calitri (AV), sede del Museo della ceramica (Calitri). Situato su una collina a 713 metri di altezza lm.

Complesso di comparto edilizio,visto da Est

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STORIA

L’esistenza del castello di Aletrium è documentata proprio nel XIII secolo dal programma federiciano nel demanio imperiale, riguardando a degli interventi massicci di riparazione e adeguamento delle strutture difensive. Dall'occupazione Angioina il Castrum di Aletrium rientrava tra i castelli esistenti nel giustizierato del Principato e Terra Beneventana. Ne detennero il possesso per 3 secoli la famiglia dei Gesualdo, il quale lo acquistarono nel 1304 e cedettero ai Ludovisi nel XVII secolo, passò infine ai Mirelli nel 1676 terminando il loro dominio del feudo nel 1806.

Torri e Bastioni

Con il susseguirsi di innumerevoli eventi sismici, nell'arco di un'intero millennio, il sito ha subito continue e ripetuti crolli e trasformazioni, fino al 1694 con l'intero abbandono dei ruderi dalla cima della collina, lasciando così l'intera area in uso di cava (tegole coppi mattoni e piastrelle, terrecotte e materiali laterizi comunemente usati, ma anche pietre lavorate di arenarie o conglomeratiche, calcaree o basaltiche come colonne, gradoni, archi, basoli o blocchi, o ancora colonne lesene, ornie davanzali portali ecc.), e poi in spazio edile urbano popolare (riutilizzando le parti murarie persistenti con recuperi strutturali di parti di muri, o delle volte delle vecchie fabbriche). Perdendo così tra quell'agglomerato il palatium cinquecentesco e i resti della roccaforte medievale, e tutti i diversi ampliamenti stratificati che vanno dalla roccaforte a palazzo signorile. Ecco così poi divenne un borgo dal tessuto edilizio intrinseco e complesso.

Dopo l'unità d'Italia la storia si confonde con quella di tanti altri centri dell'Italia meridionale. IL brigantaggio, emigrazione, latifondismo baronale, lotte per la spartizione delle terre.Infatti nel 1861 fu conquista del brigante lucano Carmine Crocco e i suoi uomini.

Ultimo e significativo evento catastrofico è stato il sisma del 23 Novembre 1980. Portando ad una politica gestionale errata, il quale portò alla totale Incuria e all'abbandono della zona, il quale dichiarata inagibile o zona rossa, provocandone diversi e devastanti crolli durante le gelidi notti dell'ungo inverno tra il 1988 e 1989, con la perdita totale di interi costoni collinari e complessi comparti edili.[[File:Borgo Castello di Calitri Cominciati i lavori di restauro nei primi anni 90, con interventi di salvataggio e ancoraggio del muraglione nord del terrapieno ai piedi del castrum (li dove sorgeva il giardino con cappella e pozzo,il quale attingeva l'acqua dall'enorme cisterna) e proseguiti a singhiozzo sul'lato nord-ovest, per la creazione del museo della ceramica. I lavori per l'ampliamento ed esecuzione del progetto di recupero a nuova destinazione d'uso del borgo, sono stati ripresi nel 2005 e parzialmente terminati nel 2008. Tali lavori sono stati effettuati da una sinergica collaborazione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Salerno-Avellino e il Comune. Dando vita e spazio alla valorizzazione della cultura, e tutte le sue forme di approccio e studio, l'area è divenuta di interesse pubblico, ospita spazi per eventi, presentazioni, mostre o d'esposizione, in oltre a visite guidate e gite, anche grazie alla operosità dei suoi volontari.


Negli ultimi anni al suo interno il Borgo Castello nei suoi comparti ha inaugurato e ospitato spazi di interesse comune, di gestione della MiBAC, come: "L'archeologica" (vasi fittili, epigrafi sepolcrali; rinvenuti nel territorio) ; "Il trapetum"(Suggestioni di un antico luogo di lavoro); "Il lapidarium" (il fascino discreto delle pietre).

Panorama Notturno, visto da nord-est