Banco Giro

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Il Banco Giro fu una banca pubblica istituita dalla Repubblica di Venezia nel 1524 ed esistita sino al 1806, sopravvivendo di poco alla stessa caduta della Repubblica. Era retta da un magistrato detto Depositario.

Storia e funzionamento

A seguito di numerosi fallimenti occorsi tra i banchieri privati e alla perdurante difficoltà dei commerci d'oltremare conseguenti all'apertura delle nuove rotte portoghesi per le Indie, la Repubblica decise di fondare una banca a capitale pubblico che fosse in grado di garantire la necessaria liquidità al mercato di Rialto. Fondato in via sperimentale nel 1524, il Banco Giro divenne, a partire dal 3 maggio 1619 un'istituzione permanente dello Stato, la cui amministrazione venne affidata al Senato, il quale nominava tra i suoi membri il Depositario.

Il Banco Giro garantiva che i depositi iscritti nei suoi libri fossero privi di costo, oltre ad essere tutelati dalla legge, la quale garantiva che essi non potessero per nessuna ragione essere posti sotto sequestro dalle altre magistrature della Repubblica.
Il nome di Giro venne dato al Banco, in quanto esso garantiva inoltre di poter effettuare pagamenti tra i suoi creditori con una semplice partita di giro in moneta di Banco, in moneta cioè non contante, ma semplicemente registrata sui libri contabili del Banco.

Salvo le interruzioni (chiusure della cassa) del 1630-1666, quando in un periodo di crisi vennero nominati degli Inquisitori al Banco Giro, e 1713-1739, il banco perse d'importanza con la caduta della Repubblica, cessando l'attività nel 1800, quando ne cominciò l'ammortizzazione e venendo liquidato nel 1806.

Bibliografia

  • L'Archivio di Stato di Venezia. Indice generale, storico, descrittivo ed analitico. Tomo I - Archivi dell'amministrazione centrale della Repubblica Veneta e archivi notarili, 1937.
  • Samuele Romanin, Storia documentata di Venezia, Volume VIII.