INTERFET

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INTERFET è l'acronimo di International Force for East Timor, un corpo militare multinazionale istituito dalla Nazioni Unite per riportare sicurezza ed aiuto umanitario alla popolazione di Timor Est, in seguito alla crisi politico-militare che colpì il Paese nel 1999. INTERFET fu posta sotto il comando del maggior generale australiano Peter Cosgrove. Rappresentante fu il tailandese Songkitti Jaggabatara.[1]

Storia

Soldati australiani a Dili
Trasferimento del controllo da INTERFET an UNTAET

In occasione della crisi di Timor Est del 1999, le Nazioni Unite decisero il 15 settembre 1999, con la Risoluzione n. 1264, un intervento militare umanitario a Timor Est per liberare la popolazione dal terrore colà instauratosi. Il contingente, composto prevalentemente da militari australiani, statunitensi, tailandesi e neozelandesi, aveva il compito di riportare la pace nel territorio, garantire la sicurezza alla popolazione e ristabilire l'ordine pubblico; inoltre aveva il compito di favorire il rientro in patria dei profughi, che a seguito dei gravi disordini verificatisi con la crisi, avevano lasciato le loro case per fuggire sui monti od all'estero. Insieme a questi scopi INTERFET doveva garantire anche la sicurezza dell'Organizzazione UNAMET, che, sempre come emanazione delle Nazioni Unite, avrebbe temporaneamente provveduto all'amministrazione civile del Paese. La crisi era scoppiata a seguito del referendum sull'indipendenza dall'Indonesia, il cui esercito aveva invaso quattro anni prima Timor Est, non appena questa si era dichiarata indipendente dal Portogallo, del quale Timor Est era stato da secoli colonia. In questo referendum il 78,5% degli abitanti di Timor Est si era espresso per l'indipendenza. Milizie pro-indonesia,[2] dato che l'Indonesia era ovviamente contraria all'indipendenza di Timor Est, cercarono in tutti i modi, specie con la violenza, d'intimidire la popolazione est-timorese. 2000 furono i morti fra la popolazione, ¾ della popolazione autoctona fu costretta a lasciare le proprie case e il 75% dell'infrastruttura fu distrutta.

Il 20 settembre 1999 le prime unità australiane sbarcarono nell'aeroporto di Dili misero sotto controllo, dopo qualche scontro armato con la milizia pro-indonesiana, la regione. Molti abitanti si rifugiarono sui monti o nella parte occidentale dell'isola ed anche le milizie così fecero. Di là le milizie tentarono attacchi sporadici, specialmente nella zona meridionale, controllata dalle forze di pace neozelandesi. Dopo che questi attacchi erano stati respinti e il sostegno dell'Indonesia alle milizie, a seguito della pressione internazionale, cessò, le milizie si sciolsero, non senza tuttavia, durante il loro ritiro, rinunciare ad incendiare numerose case di civili est-timoresi. L'exclave di Oekusse venne liberata dalle forze dell'INTERFET solo nel mese di ottobre.

Alla fine di ottobre l'Indonesia dichiarò illegittima la sua occupazione di Timor Est e con la risoluzione ONU n. 1272 venne deciso un periodo di amministrazione transitoria affidata all'UNTAET (United Nations Transitional Administration in East Timor, cioè Amministrazione Provvisoria di Timor Est da parte della Nazioni Unite), che entrò in azione il 25 ottobre, dal 14 febbraio del 2000 prese in carico la ricostruzione del Paese ed il 28 dello stesso mese INTERFET trasferì il proprio compito all'UNTAET. Però i profughi a Timor Ovest vennero ancora trattenuti nei campi di raccolta per mesi dopo la consegna ufficiale alla missione di pace della Nazioni Unite ed uccisi. Alla conferenza del 17 dicembre 1999 tenutasi a Tokio vennero stanziati aiuti per 417 milioni di Euro.

Il corpo dell'INTERFET terminò i suoi compiti e lasciò la responsabilità alle subentranti Forze di Pace dell'UNTAET il 28 febbraio 2000.

Partecipanti

Mostrina dell'INTERFET
HMAS Jervis Bay a Dili nell'ottobre 1999

In totale furono impgnati nella forza militare INTERFET 9.900 soldati, appartenenti a 17 paesi.[3] Vi presero parte i militari die seguenti paesi: Australia, Brasile Germania, Francia, Irlanda, Italia Malesia, Nuova Zelanda, Norvegia, Filippine, Canada, Kenia, Corea del Sud, Singapore, Regno Unito, Thailand, Stati Uniti, [4] cui si aggiunsero successivamente Portogallo e quattro altri stati.[5]

Esisteva anche una potenziale minaccia alla forza INTERFET da parte delle Forze Armate indonesiane, tanto fu localizzato nelle acque di Timor Est un sommergibile indonesiano. Per fronteggiare l'eventuale minaccia indonesiana, vennero assegnate all'INTERFET le seguenti forze navali: l'incrociatore USS Mobile Bay, il cacciatorpediniere HMS Glasgow, le fregate HMNZS Te Kaha, HMNZS Canterbury, FNS Prairial, FNS Vendemiaire, HMAS Darwin, HMAS ANZAC, HMAS Sydney oltre a non nominati sommergibili.[6]

Successivamente intervennero altre navi militari fra le quali alcune italiane, canadesi, portoghesi, tailandesi e di Singapore.[5]

Rimasero inoltre a disposizione dell' INTERFET negli aeroporti aerei militari della Royal Australian Air Force e della Royal New Zaaland Air Force. Si trattava di McDonnell Douglas F/A-18 Hornet e un General Dynamics F-111 australiano, un neozelandese Douglas A-4 Skyhawk, oltre ad un ricognitore australiano Lockheed P-3 Orion.[6]

Dopo l'Australia con 4.400 soldati[3] il secondo contingente per dimensioni era quello tailandese, forte di 1.600 uomini. Dalle Filippine giunse un contingente con scopi umanitari, che era completato da una squadra medica.[5]

Note

  1. ^ (EN) Thai General Honoured for Service in East Timor, in Sito web del Ministero australiano della Difesa, 6 ottobre 2000. URL consultato il 23 marzo 2012.
  2. ^ I Wanra (dall'indonesiano perlawanan rakyat = per la resistenza) erano milizie sostenute ed armate dall'esercito indonesiano, che avevano il compito istituzionale di mantenere l'ordine e collaborare con la forza pubblica e l'esercito alla difesa dello stato, secondo i dettami della Costituzione indonesiana e della legge di applicazione del 1948. Jakarta Post, 27. Oktober 2007, TNI 'should not deploy Wanra' for internal rows
  3. ^ a b (EN) Statement by the Prime Minister the Hon J W Howard MP on East Timor, 23. November 1999
  4. ^ (EN) INTERFET Sito Web delle Forze Armate Australiane
  5. ^ a b c (EN) David Stevens: Strength through diversity: The combined naval role in Operation Stabilise, Working paper No. 20, Sea Power Centre - Australia
  6. ^ a b Strategic and Military Lessons from East Timor

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