Dom Bairo

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Dom Bairo "l'Uvamaro" è uno storico amaro italiano a base di vino, noto negli anni settanta ma da tempo non più in produzione.[1].

Cenni storici

La sede della distilleria era a originariamente a Bairo, in Canavese. La ricetta originale è del medico (archiatra) Pietro Michaeli, più noto come Pietro Bairo, e risale al Quattrocento. La ricetta fu ripresa dalla ditta Buton e l'amaro venne prodotto su scala industriale.[2]

Caratteristiche

L'amaro era a base di vino aromatizzato con diverse erbe e radici aromatiche.[3]

Degustazione

I consigli per la degustazione riportati sulla bottiglia dell'amaro recitavano testualmente:

Lo moderato usaggio donerà vieppiù sana consolazione et buonumore. Pigliato avanti e dopo 'l pasto et etiam a tute ore de la giornata.[3]

Pubblicità

L'amaro fu pubblicizzato da una nota serie di spot di Carosello, Le avventure di Cimabue. Il protagonista era un fraticello di nome Cimabue che veniva canzonato dai confratelli, per i molti errori commessi, con le parole Cimabue, Cimabue, fai una cosa, ne sbagli due. La sua consueta replica, anch'essa al tempo passata nel parlare comune, era: Ma che cagnara, sbagliando si impara!.[4]

Lo spot andò in onda tra il 1972 e il 1976 ed era basato su una animazione realizzata graficamente da Paolo Piffarerio per la Gamma Film.

Note

  1. ^ Liquori estinti o quasi, raccolta a cura di Il Caballero sul sito www.sitomemoria.altervista.org (ultimo accesso nel Febbraio 2010)
  2. ^ Bernard Sallé, Jacques Sallé, Dizionario Larousse degli alcolici e dei cocktails, Gremese Editore, 2004, p. 77.
  3. ^ a b Dall'etichetta sul retro della bottiglia dell'amaro
  4. ^ Dom Bairo l'Uvamaro, su il-fantamondo.com. URL consultato il febbraio 2010.
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