Alagona

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Gli Alagona, detti anche d'Alagona o Alagón, furono una famiglia molto potente di origine aragonese del secolo XIV. Il cognome, infatti, deriva da Alagón, piccolo paese presso Saragozza. Capostipite della casata fu Llope Garcès el Peregrino (1085-1133), cui il re Sancho Ramirez di Aragona concesse il feudo del suddetto borgo nel 1091. Dalla moglie Maria de Pallars ebbe una figlia, Jimena, sposa di Gonzalo Perez de Azagra, progenitori della stirpe,[1]

Lo stemma degli Alagona di Sicilia

Gli Alagona in Sicilia

Il primo barone in Sicilia fu Blasco I il Vecchio che giunse in Sicilia al seguito di Pietro III d'Aragona. Fu insignito del titolo di conte di Naso da Federico III nel 1299. Molto legati alla casa d'Aragona, da questa loro fedeltà riusciranno ad ottenere diversi privilegi, fra cui la carica di Capitano del Regno e di Maestro Giustiziere che si tramanderanno ereditariamente per diverse generazioni e vasti possedimenti, specialmente a Catania. Questa loro potenza farà degli Alagona una delle famiglie più influenti a Catania e nella Sicilia orientale del XIV secolo. Risiederanno inizialmente nei pressi del castello Ursino, allora sede della Corte aragonese di Sicilia. A Blasco il Vecchio succedette il figlio Blasco II (più propriamente Blasco II il Giovane). Entrambi gli esponenti della casata saranno citati da Tommaso Fazello, insigne storico siciliano del XVI secolo. Nel 1355, con l'avvento di Artale I, tutore di Maria di Sicilia e vicario del regno insieme a Francesco Ventimiglia conte di Geraci, Manfredi Chiaramonte conte di Modica e Guglielmo Peralta conte di Caltabellotta. Dopo il rapimento di Maria e l'intervento militare di Martino I di Sicilia, si troveranno insieme ai Chiaramonte contrapposti alla corona, ed il discendente Artale II fu costretto all'esilio a Malta. La casata d'Alagona si estinguerà nel 1518 con Francesco.

Genealogia (ramo siciliano)

Alagón di Sardegna

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Storia del marchesato di Villasor

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Leonardo Alagon, ultimo marchese di Oristano (1470-1478)
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Il castello di Villasor

Un ramo degli Alagón partì sotto le insegne del principe Alfonso d'Aragona alla conquista della Sardegna; come altre famiglie nobili catalane vennero investiti di un titolo feudale come ricompensa per i servigi resi alla Corona. Imparentati con i più illustri casati nobiliari aragonesi, come i Carroz, i de Serra Bas, giudici di Arborea, e i Centelles, gli Alagón detennero per oltre tre secoli, unitamente alle suddette famiglie, tutte le ricchezze della Sardegna. Salvatore fu il capostipite del ramo di Villasor, coinvolto con il fratello Leonardo nelle lotte contro Giovanni II re d'Aragona, venne arrestato, come ribelle, nel 1478 per poi essere dichiarato innocente nel 1493. Dal matrimonio di Salvatore Alagon e Isabella Besora nacquero sei figli, tra i quali Giacomo, cui sua madre, ormai rimasta vedova, fece ampia donazione dei propri beni.[2] Giacomo Alagon, distintosi nelle guerre delle Fiandre e di Granada, ebbe l'investitura il 30 giugno 1497 e il 30 settembre 1537, come gratifica dei servizi offerti al re da suo figlio Biagio, gli fu concesso il titolo di conte, elevando così il feudo di Villasor a contea. Biagio Alagon, nato verso il 1495, ebbe la qualifica comitale nel 1548. prima militò con onore nell'esercito dell'imperatore Carlo V, si segnalò per valore nella guerra contro Solimano il Magnifico e nella spedizione di Tunisi. Nel 1544 fu incaricato, con successo, dal re di proteggere le coste della Sardegna dalle continue scorrerie degli ottomani, capitanati dal famoso Barbarossa. Gli succedette nei feudi il figlio Giacomo, 3º conte di Villasor; per i servizi resi al sovrano Filippo II, ricevette l'investitura di cavaliere dell'ordine di Santiago nel 1567. Con diploma del 19 novembre 1594, Filippo II elevò la contea di Villasor a marchesato, ma Giacomo Alagon morì prima che gli venisse notificata questa nomina. Martino Alagon fu il 2º marchese di Villasor e il 1º conte di Montesanto, nato a Cagliari nel 1575, ricevette l'investitura del feudo nel 1595.[3] Anche lui, come il padre. fu insignito del rango di cavaliere dell'ordine di Santiago (1601). Martino Alagon morì giovanissimo, all'età di 28 anni, lasciando come erede dei feudi il figlio Ilario (o Ilarione), nato a Cagliari nel 1601. Ilario Alagon, come i progenitori, venne ordinato cavaliere di Santiago e nel 1628 ricevette l'investitura del feudo di Cabu Abbas. Nel 1634 o nel 1641 (la data è incerta) gli succedette il figlio, Biagio Alagon, 4° marchese di Villasor e 2º conte di Montesanto. Si distinse nella carriera militare, nel 1640, in occasione della rivolta catalana, armò a proprie spese una compagnia di fanti composta da 3000 uomini e unitala alle compagnie regie contribuì a sedare la rivolta, tanta generosità e coraggio gli aprirono la strada ad onori e a gradi militari maggiori. Biagio Alagon fondò nel suo marchesato i villaggi di Villa Hermosa (poi Vallermosa) e di Villarios. L'importanza e il prestigio raggiunti da Biagio e dalla sua famiglia sono provati dal fatto che, nel 1645, gli stamenti del regno di Sardegna chiesero al re di Spagna Filippo IV la concessione del Grandato e del titolo di duca per il marchese di Villasor. Il consiglio d'Aragona si espresse favorevolmente, ma il marchese morì prima che venissero presi i suddetti provvedimenti, gli stamenti rinnovarono la richiesta nel 1655 a favore del figlio Artaldo, ma gli Alagon non riuscirono ad ottenere l'ambita condizione. Artaldo, ultimo maschio della famiglia Alagon di Villasor, al pari dei suoi predecessori, acquisì dal re di Spagna Filippo V, dignità e privilegi: fu anche appagato del tanto ambito Grandato di Spagna, ma al contrario degli altri membri della famiglia non fu fedele alla corona, parteggiò per l'arciduca Carlo d'Austria contro il re Filippo V e congiurò per dare la Sardegna in mano agli Asburgo. Nel 1708 l'isola fu occupata dagli austriaci e fu nominato viceré Fernando Meneses de Sylva, conte di Cifuentes e fratello di Giuseppe de Sylva che aveva sposato Emanuela Alagon, figlia di Artaldo. Artaldo, ebbe una notevole influenza nelle "cose sarde", ma nel 1717, con la Sardegna riconquistata dagli spagnoli, fu costretto a rifugiarsi in Francia. I feudi passarono per linea femminile ai de Sylva-Bazan, famiglia spagnola alla quale furono riscattati nel 1836-1840.[4]

Note

  1. ^ Giunta, p.35
  2. ^ Serra, p. 15
  3. ^ Serra, p.30
  4. ^ Serra, p.50

Bibliografia

  • F. Giunta, Alagona (Artale, Blasco il vecchio, Blasco il giovane), in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 3, Roma, 1961.
  • S. Raccuglia, Storia di Aci, ristampa, edito dalla Accademia degli Zelanti e dei Dafnici, Acireale 1987.
  • Giovanni Serra, "Villasor", Grafica del Parteolla, Dolianova 1995.

Voci correlate

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