Campionato mondiale di calcio 1994
Campionato mondiale di calcio 1994 1994 FIFA World Cup | |
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Competizione | Campionato mondiale di calcio |
Sport | Calcio |
Edizione | 15ª |
Date | 17 giugno - 17 luglio 1994 |
Luogo | Stati Uniti (9 città) |
Partecipanti | 24 (131 alle qualificazioni) |
Impianto/i | 9 stadi |
Risultati | |
Vincitore | Brasile (4° titolo) |
Secondo | Italia |
Terzo | Svezia |
Quarto | Bulgaria |
Statistiche | |
Miglior giocatore | Romário |
Miglior marcatore | Hristo Stoičkov Oleg Salenko (6) |
Incontri disputati | 52 |
Gol segnati | 141 (2,71 per incontro) |
Pubblico | 3 587 538 (68 991 per incontro) |
Cronologia della competizione | |
Il campionato mondiale di calcio 1994 o Coppa del Mondo FIFA del 1994 (noto anche come USA '94) è stata la quindicesima edizione del campionato mondiale di calcio per squadre nazionali maggiori maschili organizzato dalla FIFA ogni quattro anni.
Si svolse negli Stati Uniti d'America dal 17 giugno al 17 luglio 1994 e fu vinto dal Brasile, dopo aver sconfitto l'Italia in finale ai rigori per 3-2. Il Brasile vinse il suo quarto mondiale di calcio e fu la prima nazionale a raggiungere questo storico traguardo. Per la prima volta nella storia il titolo mondiale veniva assegnato dopo i tiri di rigore, dopo che i tempi regolamentari e supplementari della finale si erano conclusi col risultato di parità (0-0). L'inno ufficiale del torneo era Gloryland di Daryl Hall. Fu il primo Mondiale di calcio della storia in cui vennero assegnati i 3 punti per la vittoria durante la fase a gironi.
Squadre partecipanti
UEFA (13 squadre) |
CONMEBOL (4 squadre) CAF (3 squadre) CONCACAF (2 squadre) AFC (2 squadre) |
Convocazioni
Qualificazioni
Europa
La frammentazione dell'Unione Sovietica (e della sua rappresentativa nazionale) ha comportato un aumento del numero di partecipanti alle qualificazioni (147). La Jugoslavia viene esclusa per motivi bellici, mentre dell'ex URSS si iscrivono gli Stati baltici e la Russia. Grandi assenti furono la Danimarca campione d'Europa, giunta terza nel suo girone, superata dall'Irlanda solo in virtù di un minor numero di gol segnati, l'Inghilterra e la Francia.
Vi sono 5 gruppi da 6 squadre, e uno da 7: alla fase finale accedono le prime due. La Germania è qualificata di diritto poiché campione uscente.
- Gruppo 1: Italia, Svizzera.
- Gruppo 2: Norvegia, Paesi Bassi.
- Gruppo 3: Spagna, Irlanda.
- Gruppo 4: Romania, Belgio.
- Gruppo 5: Grecia, Russia.
- Gruppo 6: Svezia, Bulgaria.
Resto del mondo
- CONMEBOL e OFC (Sud America e Oceania): La Colombia guidata dal futurista Francisco Maturana sorprende a Buenos Aires, dove sconfigge 5-0 l'Argentina e la costringe allo spareggio con l'Australia: a Sydney finisce 1-1 nonostante il ritorno di Maradona, mentre al ritorno prevalgono i biancocelesti con un gol di Batistuta. Il Brasile si qualifica agevolmente malgrado la prima sconfitta nelle qualificazioni mondiali, che subisce 2-0 contro la Bolivia (passa anch'essa alla fase finale).
- CONCACAF (Centro/Nord America e Zona Caraibica): Il Messico e gli Stati Uniti (Paese organizzatore).
- CAF - (Africa): Camerun, Marocco, Nigeria.
- AFC (Asia): Corea del Sud, Arabia Saudita.
Stadi
Gli stadi scelti per ospitare il Campionato mondiale di calcio 1994 furono nove in altrettante città:
Pasadena | Pontiac | Stanford | East Rutherford |
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Rose Bowl | Pontiac Silverdome | Stanford Stadium | Giants Stadium |
34°09′41″N 118°10′03″W | 42°38′45″N 83°15′18″W | 37°25′45″N 122°08′17″W | 40°48′44″N 74°04′37″W |
Capienza: 91 794 | Capienza: 77 557 | Capienza: 80 906 | Capienza: 75 338 |
Orlando | Campionato mondiale di calcio 1994 (Stati Uniti d'America) | ||
Citrus Bowl | |||
28°32′21″N 81°24′10″W | |||
Capienza: 61 219 | |||
Chicago | Dallas | Foxborough | Washington |
Soldier Field | Cotton Bowl | Foxboro Stadium | Robert F. Kennedy Memorial Stadium |
41°51′45″N 87°37′00″W | 32°46′47″N 96°45′35″W | 42°05′33.72″N 71°16′02.79″W | 38°53′23″N 76°58′18″W |
Capienza: 63 117 | Capienza: 63 998 | Capienza: 53 644 | Capienza: 53 142 |
Fase finale
Annunciata il 4 luglio 1988 da Henry Kissinger, l'edizione 1994 dei Mondiali di calcio si tiene negli Stati Uniti, per la prima volta al di fuori di Europa occidentale ed America latina, e per la prima volta con l'assegnazione di tre punti a vittoria nella fase a gironi.[3] Questa è anche l'ultima edizione a 24 squadre, ampliata a 32 dal mondiale successivo.
A causa del fuso orario, per permettere agli europei di assistere alle partite si gioca fra la mattina e il primo pomeriggio, penalizzando la forma fisica dei calciatori a causa degli alti valori di temperatura e umidità. Il sorteggio dei 6 gironi della prima fase viene svolto il 19 dicembre 1993.
A seguito del sorteggio della fase a gironi, gli Stati Uniti padroni di casa sono inseriti nel girone con Svizzera, Colombia e Romania; il Brasile ritrova la Svezia, già affrontata quattro anni prima, il Camerun e la Russia (in quello che viene definito il girone di ferro che non tradirà le aspettative avendo al suo interno due future semifinaliste); la Germania campione in carica arriva negli Stati Uniti con numerosi campioni di Italia '90, nonostante questo renda l'età media della squadra molto alta. Il sorteggio le riserva la Spagna, la Bolivia e la Corea del Sud; gruppo apparentemente facile, ma che non si rivelerà tale. L'Argentina, che incontra Bulgaria, Grecia e Nigeria, ha riposto le sue speranze nel ritorno di Maradona;[3] l'Italia, prima classificata nel girone A di qualificazione della zona UEFA, viene sorteggiata al mondiale nel girone E insieme a Irlanda, Norvegia e Messico; i Paesi Bassi, infine, devono affrontare i confinanti del Belgio (teste di serie del gruppo F), l'Arabia Saudita e il Marocco.
Fase a gruppi
Il 17 giugno, a Chicago, Diana Ross canta l'inno statunitense e una variopinta cerimonia d'apertura dà il via alla quindicesima edizione dei Mondiali. Germania e Bolivia aprono la manifestazione: per la prima volta dal 1974 i campioni in carica debuttano con una vittoria: è 1-0. In serata, la Spagna si fa rimontare due reti in cinque minuti dai sudcoreani: in 10 per l'espulsione di Miguel Ángel Nadal, gli iberici segnano con Julio Salinas e Jon Andoni Goikoetxea, restano in 9 per l'infortunio di Fernando Hierro e si fanno raggiungere al 90°.
Il giorno successivo, dopo il pareggio tra Stati Uniti e Svizzera nello stadio coperto del Silverdome di Detroit, tocca all'Italia opposta all'Irlanda di Jack Charlton, a New York. Arrigo Sacchi manda in campo la coppia d'attacco formata da Roberto Baggio e Giuseppe Signori. Dopo 11 minuti Houghton tenta un tiro dalla lunga distanza, approfittando di un errore di Baresi: Pagliuca battezza la palla fuori, ma questa entra in rete. L'Italia non reagisce e la traversa nega il raddoppio a Sheridan, Pagliuca compie una parata importante sul colpo di testa di Staunton. Gli azzurri perdono per 1-0.
Intanto la Romania di Gheorghe Hagi e Florin Răducioiu, forte della presenza di numerosi giocatori che a differenza del passato militano in diversi campionati europei, esprime un bel calcio e frena le ambizioni dei colombiani, che, dopo la vittoria per 5-0 a Buenos Aires contro l'Argentina nelle qualificazioni, speravano di poter arrivare fino in fondo al torneo.[3] Il risultato è di 3-1 a favore della Romania. Nell'altra gara del girone italiano, tra Norvegia e Messico, la spuntano gli scandinavi, con un gol di Rekdal all'84°, dopo che Hugo Sánchez aveva sfiorato ripetutamente il gol e prima che Alves colpisse palo e traversa con due colpi di testa consecutivi.
Lunedì 20 giugno debutta il Brasile, impostato su canoni europei (e per questo criticato in patria) dal ct Carlos Alberto Parreira. Guidata da Carlos Dunga, la Seleção supera per 2-0 la Russia, che dopo la divisione dell'Unione Sovietica aveva perso gran parte della sua pericolosità. Le reti segnate dal Brasile sono di Romário e Raí su rigore. Il Camerun, che quattro anni prima in Italia era stata la rivelazione del torneo, giungendo ai quarti di finale (prima volta per una squadra africana), pareggia per 2-2 contro la Svezia di Thomas Ravelli ed Henrik Larsson.
Il giorno dopo tocca all'Argentina. Il ct Alfio Basile schiera una squadra sbilanciata in attacco: giocano contemporaneamente Balbo, Caniggia, Batistuta e Maradona, tuttavia non corre alcun pericolo contro la Grecia, tra le compagini più deboli del Mondiale. Finisce 4-0, con una tripletta di Batistuta e una bella rete di Maradona, che supera la difesa ellenica e segna di sinistro, esultando poi con una corsa verso la telecamera. Nell'altra gara del girone si impone la Nigeria, che batte per 3-0 la Bulgaria di Hristo Stoičkov. Infine, nel gruppo F, vittorie di Paesi Bassi (2-1 in rimonta contro la sorprendente Arabia Saudita) e Belgio (1-0 al Marocco, con due traverse dei nordafricani).
Giovedì 23 giugno l'Italia torna in campo ancora a New York, con l'obbligo di vittoria contro la Norvegia. Sacchi dirotta in fascia Signori, e mette Casiraghi al fianco di Baggio. Benarrivo sostituisce nella fascia sinistra Tassotti. L'Italia sfiora la rete del vantaggio più volte in avvio di partita: al 13° il portiere norvegese Thorstvedt salva la sua porta sul colpo di testa ravvicinato di Berti deviando il pallone sul palo. Al 21º Leonhardsen punta verso la porta avversaria, Pagliuca esce sul centrocampista e tocca la palla con la mano fuori area. In osservanza alle nuove regole è espulso. Al 69° Dino Baggio, subito dopo l'ingresso in campo in attacco di Massaro al posto di Pier Luigi Casiraghi, segna il gol del successo per 1-0 degli azzurri con un vincente colpo di testa in area di rigore, sulla precisa punizione battuta da Signori da fuori area. Il secondo portiere azzurro Marchegiani, che era entrato al posto di Roberto Baggio dopo l'espulsione del portiere titolare Pagliuca, salva il risultato parando il potente tiro di Jakobsen. L'Italia tiene molto bene il campo malgrado l'inferiorità numerica e ottiene una vittoria fondamentale. Ad un turno dalla fine tutte le squadre del girone sono a quota tre punti, dopo che il Messico ha battuto l'Irlanda per 2-1 con una doppietta di Luis García.
Nel gruppo A si assiste alla sconfitta della Colombia, battuta anche dagli statunitensi (reti di Earnie Stewart e autogol di Andrés Escobar). Escobar, ritenuto "colpevole" in qualche modo dell'eliminazione della sua nazionale, fu ucciso: i narcotrafficanti del cartello di Medellín lo assassinarono il 2 luglio, all'uscita da un ristorante dove aveva appena cenato con la moglie, con dodici colpi di mitraglietta, probabilmente per le grandi perdite nel Totonero subite a causa di quell'autorete. La sua uccisione rimane ancora oggi avvolta nel mistero.[3] Nell'altra partita del girone la Svizzera sconfigge per 4-1 la Romania e ottiene l'accesso agli ottavi.
Il 25 giugno il Belgio batte di misura (1-0) i Paesi Bassi in una partita combattuta e si assicura il passaggio del turno, mentre gli Orange sono raggiunti dall'Arabia Saudita, che batte per 2-1 il Marocco ed estromette gli africani dagli ottavi. Nel gruppo D l'Argentina batte di misura (2-1) la Nigeria. Gli africani, passati in vantaggio dopo otto minuti con Siasia, vengono raggiunti e superati nel giro di sette minuti da due reti di Caniggia, innescato in entrambe le occasioni da Maradona. Il nome di Maradona, come tre anni prima (cioè nel 1991) durante la sua permanenza a Napoli, viene sorteggiato per i controlli antidoping. Qualche giorno dopo si scoprono tracce di efedrina nelle urine del campione. Maradona protesta, ma il giorno dopo le controanalisi confermano il risultato.[3] "La FIFA pensava che un Maradona ingrassato avrebbe fatto ridere la gente, ma, dopo quello che ho fatto, ha iniziato ad avere paura", aveva detto Maradona ai giornali. Intanto la Bulgaria elimina la Grecia, battendola per 4-0.
Il Brasile si assicura il passaggio del turno battendo il Camerun, mentre la Svezia vince per 3-1 ed elimina la Russia. Nel gruppo C, Germania e Spagna si accontentano di un 1-1 che consente il passaggio del turno ad entrambe, mentre si annullano a vicenda Bolivia e Corea del Sud.
Il 28 giugno, a Washington, l'Italia affronta il Messico. Nel primo tempo Campos para il tiro di Berti e Marchegiani salva il risultato sul tiro potente di Aspe. La partita termina 1-1 dopo il momentaneo gol del vantaggio degli azzurri firmato da Daniele Massaro che segna al 48' su un preciso assist di Albertini a cui risponde il Messico con il pareggio di Bernal al 58' dopo che l'Italia sempre con Massaro aveva sfiorato il raddoppio qualche minuto prima. Tutte le squadre pertanto hanno 4 punti in classifica e con la differenza reti uguale (0) per tutte e quattro le squadre, diventano decisivi i gol segnati: Irlanda-Norvegia infatti finisce 0-0, e messicani ed irlandesi (per il confronto diretto favorevole con l'Italia) passano il turno, la Norvegia resta fuori in quanto quarta e il passaggio del turno per gli italiani è appeso ad un filo: per il ripescaggio come migliori terze, servono due squadre classificate terze con punteggio inferiore. La prima è la Corea del Sud, che ha chiuso il gruppo C terza con 2 punti. Gli occhi sono puntati sulla partita Russia - Camerun del girone B; per l'Italia, la qualificazione è legata ad un risultato utile della Russia.
La sera seguente, mentre Brasile e Svezia chiudono sull'1-1, la Russia, trascinata da Oleg Salenko che segna cinque gol, batte il Camerun, che deve accontentarsi di un solo gol del quarantaduenne Roger Milla. Due record in questa gara: quello del maggior numero di marcature in una sola partita da parte di un singolo calciatore e quello del più anziano goleador in una fase finale dei Mondiali (42 anni, 1 mese e 8 giorni). Permangono, invece, dubbi sui marcatori di Brasile-Polonia 6-5 d.t.s. del 1938, anche se al giocatore polacco Ernest Wilimowski vengono di norma attribute solo 4 delle reti realizzate dalla sua squadra. Grazie alla goleada russa, passa quindi il turno l'Italia, che approda con 4 punti agli ottavi di finale in qualità di terza classificata nel girone E, mentre la vittoria della Russia, la cui qualificazione era già compromessa, elimina di fatto il Camerun.
Nel gruppo F passano, oltre al Belgio, anche i Paesi Bassi (2-1 al Marocco) e soprattutto l'Arabia Saudita, che batte i Diavoli rossi con un gol di Owairan, che corre per 70 metri scartando tutti gli avversari che incontra e segnando nella porta vuota, regalando così ai sauditi una storica qualificazione al turno successivo. Nel gruppo D l'Argentina, già qualificata, cede 2-0 alla Bulgaria, che passa il turno insieme alla Nigeria, la quale batte 2-0 la Grecia. Nel gruppo C, come previsto, supera il turno la Germania, i cui giocatori nell'ultima partita contro la Corea del Sud non fanno i conti con il caldo. In vantaggio di tre gol nel primo tempo, infatti, i tedeschi subiscono la miglior prestanza fisica degli asiatici nella ripresa e rischiano una rimonta (da 3-0 a 3-2). La Spagna, invece, ottiene una facile vittoria (3-1 alla Bolivia) e la conseguente qualificazione. Nel gruppo A, oltre a Svizzera e USA, passano anche i rumeni.
Ottavi di finale
Il 2 luglio, nella fresca Chicago, la Germania supera a fatica il Belgio. Subito sotto 2-1 (Völler, Grun e Klinsmann), i belgi di Vincenzo Scifo si disuniscono e incassano il terzo gol, di Völler.
La Spagna batte la Svizzera con un rotondo 3-0 (Hierro, Luis Enrique, rigore di Aitor Begiristain) che mette in mostra la solidità degli iberici e la fragilità difensiva degli elvetici, comunque pericolosi in avanti (molte le parate di Andoni Zubizarreta).
Il 3 luglio la Svezia pone fine all'avventura dell'Arabia Saudita, battendo gli asiatici per 3-1 con due reti della torre svedese Kennet Andersson.
Molti gol a Los Angeles tra Romania e Argentina. I biancocelesti, orfani di Diego Armando Maradona (rimpiazzato dal giovane Ariel Ortega), soffrono la prestazione di Gheorghe Hagi, che guida la squadra ai quarti di finale. Per i rumeni segnano un gol Hagi e due Dumitrescu, per l'Argentina segnano Batistuta e Balbo; per la squadra di Basile arriva l'eliminazione.
Il 4 luglio, giorno della festa nazionale statunitense, la nazionale a stelle e strisce, allenata da Bora Milutinović, affronta il Brasile. Lo Stanford Stadium è tutto esaurito. Nella nazionale di casa i giocatori più popolari sono il portiere Tony Meola e il difensore Alexi Lalas. A fine primo tempo il brasiliano Leonardo spacca il naso con una gomitata a Ramos e viene espulso. Gli americani tengono in difesa fino a un quarto d'ora dalla fine, quando Romário passa la palla a Bebeto, che supera con un rasoterra Meola. Passano agevolmente il turno i Paesi Bassi, che battono l'Irlanda con due gol di Wim Jonk e Dennis Bergkamp.
Il 5 luglio, a Boston, l'Italia, che si è qualificata agli ottavi fra le quattro migliori terze, affronta la Nigeria. Dopo la prima metà del primo tempo, priva di emozioni nonostante un promettente avvio di partita dell'Italia, al 26º Maldini tocca accidentalmente un pallone proveniente da un corner. La sfera finisce ad Amunike, che batte Marchegiani in uscita. In avvio di secondo tempo Dino Baggio al 47° colpisce il palo per l'Italia sugli sviluppi di uno schema nato da calcio d'angolo. Al 63º debutta Zola al posto di Signori. Dopo appena 12 minuti l'arbitro messicano Arturo Brizio Carter lo espelle per un fallo di reazione, dopo avergli negato un rigore per fallo di Eguavoen. La Nigeria continua a difendersi aspettando il 90º, ma quando mancano 100 secondi al termine Roberto Baggio, dopo aver ricevuto il pallone dal terzino azzurro Mussi, supera Rufai con un preciso piatto destro rasoterra molto angolato che la difesa della Nigeria non riesce ad intercettare per un soffio e l'Italia pareggia portandosi sull'1-1. Nei supplementari la Nigeria, comprensibilmente frustrata e incapace di sfruttare anche la superiorità numerica, viene estromessa da un rigore del 'Divin Codino' realizzato con un tiro molto angolato, che si insacca dopo aver colpito il palo interno, e concesso dall'arbitro Carter al minuto 101 per un fallo di Eguavoen su Benarrivo. Ridotta in 9 per i crampi di Mussi, l'Italia resiste fino al 120º, dopo un salvataggio decisivo quasi sulla linea di porta di Dino Baggio, e vince con il punteggio finale di 2-1. Dopo aver anche sfiorato il 3-1 con Massaro, gli azzurri si qualificano ai quarti di finale.
Nell'ultimo ottavo la Bulgaria la spunta ai rigori sul Messico, in una gara ricca di imprevisti (anche una porta che cade, dopo che Bernal travolge il sostegno del palo) in cui si segnala un apprezzabile gol su tiro in corsa di Stoičkov. Ai rigori Mihajlov neutralizza su Bernal e Rodriguez, Campos para solo su Balakov: balcanici ai quarti.
Quarti di finale
Ai quarti di finale ci sono quasi esclusivamente squadre europee: c'è solo il Brasile a rappresentare il Sudamerica.
All'Italia tocca la Spagna, che ha tre giorni di riposo in più degli azzurri. Gli iberici, disposti con uno schieramento molto prudente dal CT Javier Clemente, affrontano un'Italia ancora cambiata nella formazione: in porta torna Pagliuca dopo l'espulsione, Conte sostituisce Signori e in difesa Tassotti sostituisce Mussi. Al 25º Dino Baggio, con un gran tiro ben angolato, calcia da posizione centrale il pallone da fuori area dopo il preciso assist di Donadoni, portando meritatamente in vantaggio l'Italia dopo un ottimo avvio di partita degli azzurri. Il primo tempo si chiude col punteggio di 1-0. Nella ripresa al 13º la Spagna ottiene il pareggio grazie ad un tiro di Caminero deviato da Benarrivo. Pagliuca salva il risultato sul tiro a botta sicura di Salinas e poco dopo avviene un altro salvataggio sulla linea di porta con Costacurta. All'82° il portiere spagnolo salva la sua porta sul potente e preciso tiro del centrocampista azzurro Nicola Berti. Al 42º del secondo tempo il trequartista azzurro Giuseppe Signori, dopo aver ricevuto il pallone da Berti, serve in profondità Roberto Baggio, che dribbla Zubizarreta e in prossimità della linea di fondo campo mette la palla in rete, riportando in vantaggio gli azzurri con il punteggio di 2-1. Nei minuti di recupero Tassotti colpisce dentro l'area di rigore azzurra lo spagnolo Luis Enrique con una gomitata in faccia: sarebbe calcio di rigore ed espulsione, ma l'arbitro ungherese Sándor Puhl non assume alcun provvedimento.[4] Successivamente, grazie alla prova tv, Tassotti viene squalificato per otto turni, decretando per lui la fine della carriera in azzurro. Il risultato del quarto di finale rimane fermo sul 2-1 fino alla fine della partita e l'Italia approda con merito in semifinale.
Il Brasile incontra, in quella che poi verrà considerata la più bella partita di questa edizione dei mondiali, i Paesi Bassi. Al 52° segna Romário, ma la rete sarebbe stata da annullare per un fuorigioco di partenza dello stesso attaccante. In compenso al 56° il guardalinee sbaglia un fuorigioco dove Bebeto si sarebbe trovato solo davanti al portiere; lo stesso attaccante del Deportivo La Coruña si rifà colpendo al 62°, portando i verdeoro sul 2-0. Il Brasile gioca meglio e sembra avere ottenuto la qualificazione, ma gli avversari pareggiano con Bergkamp e Winter. Intorno al minuto 80, Branco, in campo in sostituzione dello squalificato Leonardo, riceve palla sulla tre quarti sinistra d'attacco da Mazinho e avanza, nel tentativo di tenere lontano Marc Overmars gli rifila una manata in faccia e successivamente spinge Wim Jonk che poi lo atterra con la complicità di Winter; l'arbitro però assegna una punizione ai verdeoro da oltre 25 metri, è lo stesso Branco a battere e trafiggere gli orange con un tiro formidabile a fil di palo sul quale nulla può il portiere olandese Ed de Goeij.[5]Al 90° Romário viene fermato fallosamente in area da Jan Wouters, ma l'arbitro sorvola. Dopo 6 minuti di recupero il Brasile può festeggiare l'accesso in semifinale.
Finisce, dopo tre finali consecutive, l'avventura della Germania di Berti Vogts. I tedeschi, senza centrocampisti (con Klinsmann, Häßler, Völler e Möller contemporaneamente in campo), soffrono in avvio (palo di Balakov), ma poi prendono le misure ai bulgari. Al 47º Matthäus porta in vantaggio su rigore la sua squadra. Verso il finale di partita la Germania si vede annullare un gol per fuorigioco, ed in pochi minuti le sorti della partita si ribaltano. Hristo Stoičkov segna su punizione; tre minuti dopo, cross di Jankov e avvitamento di Lečkov, che porta la Bulgaria in vantaggio. La partita termina 2-1 per la Bulgaria, che ottiene la qualificazione alla semifinale, e si deve risalire al 1978 per vedere i tedeschi, protagonisti di tre finali nelle ultime quattro edizioni, fuori dalle semifinali.
I quarti finale si concludono con l'incontro tra Svezia e Romania, questi ultimi per la prima volta ai quarti di finale. Palo di Ingesson in avvio, poi quasi più nulla fino al 78°, quando Brolin batte il portiere rumeno Prunea. Hagi impegna Ravelli su calcio di punizione e all'88° Răducioiu gira in rete un'altra punizione di Hagi deviata dalla barriera. Ai supplementari ancora Răducioiu realizza il 2-1 per la Romania. La Svezia pareggia al 115°, complice un errore di Prunea, con Kennet Andersson. Ai tiri di rigore Ravelli para su Dan Petrescu e Miodrag Belodedici; Scandinavi in semifinale dopo 36 anni.
Semifinali
In semifinale l'Italia affronta la Bulgaria. Torna titolare Berti per Conte, Casiraghi toglie il posto a Massaro. Albertini guida l'Italia all'assalto nella prima mezz'ora: al 20° rimessa di Donadoni, palla a Roberto Baggio che salta Jankov e Hubčev e spedisce la palla nell'angolo basso alla sinistra di Mikhailov con un tocco raffinato di destro che disegna una parabola precisa e imprendibile per la rete dell'1-0. Questa è una delle reti più belle del mondiale americano in quanto realizzata con una giocata di qualità e di fantasia. L'Italia gioca molto bene nel primo tempo: Albertini prima colpisce un palo in pieno da 25 metri dopo l'assist di Roberto Baggio, poi impegna in angolo Mikhailov con un elegante pallonetto, quindi fornisce un preciso assist a Roberto Baggio, che sembra chiudere i conti con gli avversari portando con una doppietta l'Italia sul 2-0. Il secondo gol Roberto Baggio lo realizza con il destro, di interno pieno, che diventa un tiro in diagonale che si insacca nell'angolo alla destra del portiere Mikhailov. Donadoni e Maldini sprecano alcune nitide occasioni da gol per mettere il terzo sigillo alla vittoria e al 44° Sirakov, atterrato in area da Pagliuca, provoca il rigore che riapre la partita, trasformato da Stoičkov. È 2-1.[3] Nel secondo tempo gli azzurri si difendono con ordine, il risultato di 2-1 non cambia e la partita si conclude così con l'Italia vittoriosa e qualificata alla finale, nonostante l'infortunio di Roberto Baggio, sostituito nella ripresa da Signori. Il difensore centrale azzurro Costacurta viene ammonito durante la partita ed essendo diffidato salterà per squalifica la finale.
A contendere il titolo all'Italia, a Pasadena, sarà il Brasile, che a sua volta in semifinale supera di misura la Svezia per 1-0: Romário spreca due palle-gol nel primo tempo, Zinho viene fermato da Ravelli nella ripresa e, dopo l'espulsione di Thern al 63º, a dieci minuti dalla fine, Romário mette di testa in rete il pallone del successo su un cross di Jorginho.[5]
Italia e Brasile si affrontano nuovamente in finale ai Mondiali 24 anni dopo la gara di Città del Messico vinta dai verdeoro per 4-1.
Finali
A Pasadena la Svezia si aggiudica il terzo posto nel torneo sconfiggendo la Bulgaria per 4-0 e impedendo a Stoičkov di conquistare in solitaria il titolo di capocannoniere, che condividerà con il russo Salenko. Si tratta del miglior piazzamento nella storia degli scandinavi dopo il secondo posto casalingo del 1958. Tutta l'Italia invece è in ansia per le condizioni di Roberto Baggio, determinante per portare la squadra in finale, ma uscito anzitempo contro la Bulgaria per uno stiramento.[3] Sacchi decide di lasciare in panchina uno Zola in grande forma e rischia l'infortunato Baggio per i meriti che quest'ultimo aveva avuto fino a quel momento, nonostante la serietà dell'infortunio; rilancia anche Baresi, recuperato a tempo di record a 25 giorni dall'infortunio al menisco.[5]
La partita della finalissima a Pasadena si gioca alle ore 12:30 in un caldo torrido e in un sostanziale equilibrio, con le due nazionali tatticamente molto ben disposte sul campo. Al 18° del primo tempo sfuma una grande occasione da rete degli azzurri: il centravanti Daniele Massaro cerca di portare in vantaggio la nazionale azzurra, ma il portiere brasiliano Taffarel compie una parata determinante; in seguito Branco mette in difficoltà Pagliuca con una punizione. Il caldo del Rose Bowl di Pasadena (36 gradi, 70% di umidità[5]) rende le squadre fiacche e stremate. Sei minuti dopo Donadoni serve Baggio, che, solo davanti a Taffarel, conclude alto. Mussi deve uscire per infortunio e il ct Sacchi inserisce al suo posto il difensore centrale Apolloni, con Paolo Maldini che ritorna a giocare da terzino. Il primo tempo si chiude sullo 0-0. Nel secondo tempo, dopo una mezz'ora di grande equilibrio, il portiere azzurro Pagliuca para ma non trattiene un insidioso pallone, calciato da fuori area dal brasiliano Mauro Silva. Il pallone si stampa sul palo e il risultato resta sullo 0-0 fino al 90°, così si va avanti a oltranza. I due tempi supplementari riservano poche emozioni: Sacchi non toglie Roberto Baggio, ma mette Evani per Dino Baggio. Il brasiliano Romário sciupa una nitida palla goal per il Brasile calciando fuori il pallone nel secondo tempo supplementare. Il risultato di 0-0 non cambia nemmeno nei tempi supplementari e, per la prima volta nella storia, l'assegnazione della Coppa del Mondo viene decisa ai rigori.
Il primo a tirare è Franco Baresi: il tiro finisce alto. Pagliuca respinge il tiro di Márcio Santos, mantenendo la parità. Albertini segna, Romário colpisce il palo interno e la palla entra, tra la disperazione di Pagliuca; Evani non sbaglia, calciando centralmente sotto la traversa, e Branco calcia nell'angolino spiazzando Pagliuca. Al quarto rigore Massaro tira male e il portiere brasiliano Taffarel respinge il tiro centrale leggermente angolato sulla destra; il capitano brasiliano Dunga non sbaglia, spiazzando Pagliuca. A questo punto il Brasile, a un tiro dalla fine, si trova in vantaggio per 3 a 2 e per vincere basta che il suo ultimo rigorista faccia gol. Non si arriva, però, all'ultimo rigore dei brasiliani, perché Roberto Baggio tira alto il quinto e ultimo rigore degli azzurri. I rigori si chiudono sul 3-2 per i verdeoro. Il Brasile vince il Mondiale, diventa "tetracampeão" (quattro volte campione) e dedica la vittoria al campione automobilistico di Formula Uno Ayrton Senna, morto a Imola il 1º maggio di quello stesso anno.[6]
Le partite
Fase a gruppi
Gruppo A
Classifica
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
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1. | Romania | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 5 | 5 | 0 |
2. | Svizzera | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 5 | 4 | +1 |
3. | Stati Uniti | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 3 | 3 | 0 |
4. | Colombia | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 4 | 5 | −1 |
Risultati
Detroit 18 giugno 1994, ore 11:30 UTC-5 | Stati Uniti | 1 – 1 referto | Svizzera | Pontiac Silverdome (73 425 spett.)
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Pasadena 18 giugno 1994, ore 16:30 UTC-8 | Colombia | 1 – 3 referto | Romania | Rose Bowl (91 856 spett.)
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Detroit 22 giugno 1994, ore 16:00 UTC-5 | Romania | 1 – 4 referto | Svizzera | Pontiac Silverdome (61 428 spett.)
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Pasadena 22 giugno 1994, ore 16:30 UTC-8 | Stati Uniti | 2 – 1 referto | Colombia | Rose Bowl (93 869 spett.)
| ||||||
|
Stanford 26 giugno 1994, ore 13:00 UTC-8 | Svizzera | 0 – 2 referto | Colombia | Stanford Stadium (83 401 spett.)
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Pasadena 26 giugno 1994, ore 13:00 UTC-8 | Stati Uniti | 0 – 1 referto | Romania | Rose Bowl (93 869 spett.)
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Gruppo B
Classifica
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Brasile | 7 | 3 | 2 | 1 | 0 | 6 | 1 | +5 |
2. | Svezia | 5 | 3 | 1 | 2 | 0 | 6 | 4 | +2 |
3. | Russia | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 7 | 6 | +1 |
4. | Camerun | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 3 | 11 | −8 |
Risultati
Pasadena 19 giugno 1994, ore 16:30 UTC-8 | Camerun | 2 – 2 referto | Svezia | Rose Bowl (93 194 spett.)
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Stanford 20 giugno 1994, ore 13:00 UTC-8 | Brasile | 2 – 0 referto | Russia | Stanford Stadium (81 061 spett.)
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Stanford 24 giugno 1994, ore 13:00 UTC-8 | Brasile | 3 – 0 referto | Camerun | Stanford Stadium (83 401 spett.)
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Detroit 24 giugno 1994, ore 19:30 UTC-5 | Svezia | 3 – 1 referto | Russia | Pontiac Silverdome (71 528 spett.)
| ||||||
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Stanford 28 giugno 1994, ore 13:00 UTC-8 | Russia | 6 – 1 referto | Camerun | Stanford Stadium (74 914 spett.)
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Detroit 28 giugno 1994, ore 16:00 UTC-5 | Brasile | 1 – 1 referto | Svezia | Pontiac Silverdome (77 217 spett.)
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Gruppo C
Classifica
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Germania | 7 | 3 | 2 | 1 | 0 | 5 | 3 | +2 |
2. | Spagna | 5 | 3 | 1 | 2 | 0 | 6 | 4 | +2 |
3. | Corea del Sud | 2 | 3 | 0 | 2 | 1 | 4 | 5 | −1 |
4. | Bolivia | 1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 1 | 4 | −3 |
Risultati
Chicago 17 giugno 1994, ore 15:00 UTC-6 | Germania | 1 – 0 referto | Bolivia | Soldier Field (63 117 spett.)
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Dallas 17 giugno 1994, ore 19:30 UTC-6 | Spagna | 2 – 2 referto | Corea del Sud | Cotton Bowl (63 117 spett.)
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Chicago 21 giugno 1994, ore 16:00 UTC-6 | Germania | 1 – 1 referto | Spagna | Soldier Field (63 113 spett.)
| ||||||
|
Boston 23 giugno 1994, ore 19:30 UTC-5 | Corea del Sud | 0 – 0 referto | Bolivia | Foxboro Stadium (54 453 spett.)
|
Chicago 27 giugno 1994, ore 16:00 UTC-6 | Bolivia | 1 – 3 referto | Spagna | Soldier Field (63 089 spett.)
| ||||||
|
Dallas 27 giugno 1994, ore 16:00 UTC-6 | Germania | 3 – 2 referto | Corea del Sud | Cotton Bowl (54 453 spett.)
| ||||||
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Gruppo D
Classifica
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Nigeria | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 6 | 2 | +4 |
2. | Bulgaria | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 6 | 3 | +3 |
3. | Argentina | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 6 | 3 | +3 |
4. | Grecia | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 0 | 10 | −10 |
Risultati
Boston 21 giugno 1994, ore 12:30 UTC-5 | Argentina | 4 – 0 referto | Grecia | Foxboro Stadium (54 456 spett.)
| ||||||
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Dallas 21 giugno 1994, ore 18:30 UTC-6 | Nigeria | 3 – 0 referto | Bulgaria | Cotton Bowl (44 132 spett.)
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Boston 25 giugno 1994, ore 16:00 UTC-5 | Argentina | 2 – 1 referto | Nigeria | Foxboro Stadium (54 453 spett.)
| ||||||
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Chicago 26 giugno 1994, ore 11:30 UTC-6 | Bulgaria | 4 – 0 referto | Grecia | Soldier Field (54 453 spett.)
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Dallas 30 giugno 1994, ore 18:30 UTC-6 | Argentina | 0 – 2 referto | Bulgaria | Cotton Bowl (63 998 spett.)
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Boston 30 giugno 1994, ore 19:30 UTC-5 | Grecia | 0 – 2 referto | Nigeria | Foxboro Stadium (53 001 spett.)
| ||||||
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Gruppo E
Classifica
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Messico | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 3 | 3 | 0 |
2. | Irlanda | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 2 | 2 | 0 |
3. | Italia | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 2 | 2 | 0 |
4. | Norvegia | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 1 | 1 | 0 |
Risultati
New York 18 giugno 1994, ore 16:00 UTC-5 | Italia | 0 – 1 referto | Irlanda | Giants Stadium (75 338 spett.)
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Washington 19 giugno 1994, ore 16:00 UTC-5 | Norvegia | 1 – 0 referto | Messico | RFK Stadium (52 395 spett.)
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New York 23 giugno 1994, ore 16:00 UTC-5 | Italia | 1 – 0 referto | Norvegia | Giants Stadium (74 624 spett.)
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Orlando 24 giugno 1994, ore 12:30 UTC-5 | Messico | 2 – 1 referto | Irlanda | Citrus Bowl (52 395 spett.)
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Washington 28 giugno 1994, ore 12:30 UTC-5 | Italia | 1 – 1 referto | Messico | RFK Stadium (52 535 spett.)
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New York 28 giugno 1994, ore 12:30 UTC-5 | Irlanda | 0 – 0 referto | Norvegia | Giants Stadium (72 404 spett.)
|
Gruppo F
Classifica
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Paesi Bassi | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 4 | 3 | +1 |
2. | Arabia Saudita | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 4 | 3 | +1 |
3. | Belgio | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 2 | 1 | +1 |
4. | Marocco | 0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 2 | 5 | −3 |
Risultati
Orlando 19 giugno 1994, ore 12:30 UTC-5 | Belgio | 1 – 0 referto | Marocco | Citrus Bowl (63 113 spett.)
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Washington 20 giugno 1994, ore 19:30 UTC-5 | Paesi Bassi | 2 – 1 referto | Arabia Saudita | RFK Stadium (50 535 spett.)
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New York 25 giugno 1994, ore 12:30 UTC-5 | Arabia Saudita | 2 – 1 referto | Marocco | Giants Stadium (74 624 spett.)
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Orlando 25 giugno 1994, ore 12:30 UTC-5 | Belgio | 1 – 0 referto | Paesi Bassi | Citrus Bowl (62 387 spett.)
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Washington 29 giugno 1994, ore 12:30 UTC-5 | Belgio | 0 – 1 referto | Arabia Saudita | RFK Stadium (52 959 spett.)
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Orlando 29 giugno 1994, ore 12:30 UTC-5 | Marocco | 1 – 2 referto | Paesi Bassi | Citrus Bowl (60 578 spett.)
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Raffronto delle terze classificate
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Argentina | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 6 | 3 | +3 |
2. | Belgio | 6 | 3 | 2 | 0 | 1 | 2 | 1 | +1 |
3. | Stati Uniti | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 3 | 3 | 0 |
4. | Italia | 4 | 3 | 1 | 1 | 1 | 2 | 2 | 0 |
5. | Russia | 3 | 3 | 1 | 0 | 2 | 7 | 6 | +1 |
6. | Corea del Sud | 2 | 3 | 0 | 2 | 1 | 4 | 5 | −1 |
Fase a eliminazione diretta
Albero della fase a eliminazione diretta
Ottavi di finale | Quarti di finale | Semifinali | Finale | |||||||||||
3 luglio - 13:30 | ||||||||||||||
1A. Romania | 3 | |||||||||||||
10 luglio - 12:30 | ||||||||||||||
3D. Argentina | 2 | |||||||||||||
Romania | 2(4) | |||||||||||||
3 luglio - 12:00 | ||||||||||||||
Svezia | 2(5) | |||||||||||||
2F. Arabia Saudita | 1 | |||||||||||||
13 luglio - 16:30 | ||||||||||||||
2B. Svezia | 3 | |||||||||||||
Svezia | 0 | |||||||||||||
4 luglio - 12:00 | ||||||||||||||
Brasile | 1 | |||||||||||||
1F. Paesi Bassi | 2 | |||||||||||||
9 luglio - 14:30 | ||||||||||||||
2E. Irlanda | 0 | |||||||||||||
Paesi Bassi | 2 | |||||||||||||
4 luglio - 12:30 | ||||||||||||||
Brasile | 3 | |||||||||||||
1B. Brasile | 1 | |||||||||||||
17 luglio - 12:30 | ||||||||||||||
3A. Stati Uniti | 0 | |||||||||||||
Brasile | 0 (3) | |||||||||||||
5 luglio - 16:30 | ||||||||||||||
Italia | 0 (2) | |||||||||||||
1E. Messico | 1(1) | |||||||||||||
10 luglio - 12:00 | ||||||||||||||
2D. Bulgaria | 1(3) | |||||||||||||
Bulgaria | 2 | |||||||||||||
2 luglio - 12:00 | ||||||||||||||
Germania | 1 | |||||||||||||
1C. Germania | 3 | |||||||||||||
13 luglio - 16:00 | ||||||||||||||
3F. Belgio | 2 | |||||||||||||
Bulgaria | 1 | |||||||||||||
5 luglio - 13:00 | ||||||||||||||
Italia | 2 | Finale per il terzo posto | ||||||||||||
1D. Nigeria | 1 | |||||||||||||
9 luglio - 12:00 | 16 luglio - 12:30 | |||||||||||||
3E. Italia | 2 | |||||||||||||
Italia | 2 | Svezia | 4 | |||||||||||
2 luglio - 16:30 | ||||||||||||||
Spagna | 1 | Bulgaria | 0 | |||||||||||
2C. Spagna | 3 | |||||||||||||
2A. Svizzera | 0 | |||||||||||||
Ottavi di finale
Chicago 2 luglio 1994, ore 12:00 UTC-6 | Germania | 3 – 2 referto | Belgio | Soldier Field (60 246 spett.)
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Washington 2 luglio 1994, ore 16:30 UTC-5 | Spagna | 3 – 0 referto | Svizzera | RFK Stadium (53 121 spett.)
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Dallas 3 luglio 1994, ore 12:00 UTC-6 | Arabia Saudita | 1 – 3 referto | Svezia | Cotton Bowl (60 277 spett.)
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Pasadena 3 luglio 1994, ore 13:30 UTC-8 | Romania | 3 – 2 referto | Argentina | Rose Bowl (90 469 spett.)
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|
Orlando 4 luglio 1994, ore 12:00 UTC-5 | Paesi Bassi | 2 – 0 referto | Irlanda | Citrus Bowl (61 355 spett.)
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Stanford 4 luglio 1994, ore 12:30 UTC-8 | Brasile | 1 – 0 referto | Stati Uniti | Stanford Stadium (84 147 spett.)
| ||||||
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Boston 5 luglio 1994, ore 13:00 UTC-5 | Nigeria | 1 – 2 (d.t.s.) referto | Italia | Foxboro Stadium (54 367 spett.)
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|
New York 5 luglio 1994, ore 16:30 UTC-5 | Messico | 1 – 1 (d.t.s.) referto | Bulgaria | Giants Stadium (71 030 spett.)
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|
Quarti di finale
Boston 9 luglio 1994, ore 12:00 UTC-5 | Italia | 2 – 1 referto | Spagna | Foxboro Stadium (53.400 spett.)
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|
Dallas 9 luglio 1994, ore 14:30 UTC-6 | Paesi Bassi | 2 – 3 referto | Brasile | Cotton Bowl (63 500 spett.)
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|
New York 10 luglio 1994, ore 12:00 UTC-5 | Bulgaria | 2 – 1 referto | Germania | Giants Stadium (53 400 spett.)
| ||||||
|
Stanford 10 luglio 1994, ore 12:30 UTC-8 | Romania | 2 – 2 (d.t.s.) referto | Svezia | Stanford Stadium (83 500 spett.)
| |||||||||
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Semifinali
New York 13 luglio 1994, ore 16:00 UTC-5 | Bulgaria | 1 – 2 referto | Italia | Giants Stadium (74 110 spett.)
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|
Pasadena 13 luglio 1994, ore 16:30 UTC-8 | Svezia | 0 – 1 referto | Brasile | Rose Bowl (91 856 spett.)
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Finale 3º- 4º posto
Pasadena 16 luglio 1994, ore 12:30 UTC-8 | Svezia | 4 – 0 referto | Bulgaria | Rose Bowl (91 500 spett.)
| ||||||
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Finale 1º- 2º posto
Pasadena 17 luglio 1994, ore 12:30 UTC-8 | Brasile | 0 – 0 (d.t.s.) referto | Italia | Rose Bowl (91 299 spett.)
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Classifica marcatori
6 reti
5 reti
4 reti
3 reti
2 reti
- Fuad Amin
- Claudio Caniggia
- Philippe Albert
- Jordan Lečkov
- Adolfo Valencia
- Hong Myung-Bo
- Rudi Völler
- Dino Baggio
- Luis García Postigo
- Daniel Amokachi
- Emmanuel Amuneke
- Wim Jonk
- Ilie Dumitrescu
- Jon Andoni Goikoetxea
- Adrian Knup
1 rete
- Fahad Al-Ghesheyan
- Sami Al-Jaber
- Saeed Al-Owairan
- Abel Balbo
- Diego Armando Maradona
- Marc Degryse
- Georges Grün
- Erwin Sánchez
- Branco
- Márcio Santos
- Raí
- Daniel Borimirov
- Nasko Sirakov
- David Embé
- Roger Milla
- François Omam-Biyik
- Hermán Gaviria
- John Lozano
- Hwang Sun-Hong
- Seo Jung-Won
- Lothar Matthäus
- Karl-Heinz Riedle
- John Aldridge
- Ray Houghton
- Daniele Massaro
- Mohammed Chaouch
- Hassan Nader
- Marcelino Bernal
- Alberto García Aspe
- Finidi George
- Samson Siasia
- Rashidi Yekini
- Kjetil Rekdal
- Bryan Roy
- Gaston Taument
- Aron Winter
- Dan Petrescu
- Dmitrij Radčenko
- Aitor Beguiristain
- Josep Guardiola
- Fernando Hierro
- Luis Enrique
- Julio Salinas
- Henrik Larsson
- Roger Ljung
- Håkan Mild
- Georges Bregy
- Stéphane Chapuisat
- Alain Sutter
- Earnie Stewart
- Eric Wynalda
Autoreti
- Andrés Escobar (1, pro Stati Uniti)
Statistiche
Miglior portiere del torneo
Capocannoniere del torneo
- Hristo Stoičkov e Oleg Salenko; 6 reti.
Miglior giocatore del torneo
Reti segnate
141 (2,7/partita)
Gol più veloce
- Gabriel Batistuta (Argentina-Grecia; 2°).
Gol più lento
Durante i tempi regolamentari
- Philippe Albert (Germania-Belgio; 90°).
- Nasko Sirakov (Argentina-Bulgaria; 90°).
- Daniel Amokachi (Grecia-Nigeria; 90°).
Durante i tempi supplementari
- Kennet Andersson (Svezia-Romania; 115°).
Cinquine
- Oleg Salenko (Russia-Camerun)
Triplette
- Gabriel Batistuta (Argentina-Grecia)
Doppiette
- Claudio Caniggia (Argentina-Nigeria)
- Hristo Stoičkov (Bulgaria-Grecia)
- Jürgen Klinsmann (Germania-Corea del Sud)
- Rudi Völler (Germania-Belgio)
- Roberto Baggio (Nigeria-Italia e Bulgaria-Italia)
- Luis García Postigo (Messico-Irlanda)
- Ilie Dumitrescu (Romania-Argentina)
- Florin Răducioiu (Colombia-Romania e Svezia-Romania)
- José Luis Caminero (Bolivia-Spagna)
- Kennet Andersson (Arabia Saudita-Svezia)
- Adrian Knup (Romania-Svizzera)
Primo gol
- Jürgen Klinsmann (Germania-Bolivia, gara inaugurale, 17 giugno, 51°)
Ultimo gol
- Kennet Andersson (Svezia-Bulgaria, finale 3º e 4º posto, 16 luglio, 40°)
Miglior attacco
- Svezia; 15 reti segnate.
Peggior attacco
- Grecia; nessuna rete segnata.
Miglior difesa
- Norvegia; 1 rete subita.
Peggior difesa
- Camerun; 11 reti subite.
Arbitri
UEFA
- Fabio Baldas
- Manuel Díaz Vega
- Philip Don
- Bo Karlsson
- Hellmut Krug
- Leslie Mottram
- Peter Mikkelsen
- Pierluigi Pairetto
- Sándor Puhl
- Joël Quiniou
- Kurt Röthlisberger
- Mario van der Ende
CONMEBOL
CONCACAF
CAF
AFC
Curiosità
- Al fine di incentivare un gioco più offensivo, dopo la bassa media-gol della precedente edizione, la FIFA apportò alcune modifiche al regolamento:
- Il portiere non può prendere con le mani il pallone che un compagno di squadra gli passa con i piedi (regola già introdotta nel 1992) mentre gli è consentito fermare la sfera se il retropassaggio è effettuato di testa oppure con il petto.
- L'espulsione diretta per il fallo commesso da ultimo uomo.
- La possibilità di sostituire il portiere, per espulsione o infortunio, con un altro titolare indipendentemente dai cambi già effettuati.
- In 52 incontri, furono segnati 141 gol (media 2,7): 26 in più rispetto al 1990.
- Dopo la vittoria per 2-1 contro il Marocco (2ª giornata del gruppo F), i giocatori dell'Arabia Saudita furono ricompensati con un'automobile dal Re Fahd, noto tifoso. Avendo raggiunto la fase a eliminazione diretta, al ritorno in patria ricevettero anche un appartamento.
- Il 22 giugno, in USA-Colombia, il terzino colombiano Andrés Escobar realizzò un autogol che comportò la sconfitta per 2-1 della sua Nazionale e l'eliminazione. Dieci giorni più tardi (sabato 2 luglio), il difensore fu ucciso a colpi di pistola fuori da un ristorante di Medellín da alcuni narcotrafficanti locali; prima di sparare, i suoi assassini gli dissero «Grazie per il gol».
- I tifosi camerunensi incendiarono la residenza del portiere Joseph-Antoine Bell, ritenuto responsabile dell'eliminazione dei "Leoni Indomabili": dopo i Mondiali, il giocatore si ritirò dall'attività agonistica.
- Per la prima volta nella storia dei mondiali si incontrarono due squadre di lingua araba. Accadde nella partita del gruppo F tra Marocco e Arabia Saudita, giocata al Giants Stadium di New York.
- In Russia-Camerun, furono stabiliti due primati relativi ai gol: Salenko realizzò una cinquina, mentre Roger Milla divenne il marcatore più anziano (42 anni) nella storia della competizione. La punta africana ha detenuto anche il record di giocatore più longevo ad aver giocato un Mondiale: tale primato è stato superato da Essam El-Hadary nel 2018, con 45 anni e 5 mesi.
- Dopo aver segnato una rete in Brasile-Olanda (quarti di finale), il verdeoro Bebeto celebrò il gol fingendo di cullare un neonato: il gesto era dedicato al figlio, nato il giorno prima e chiamato Matteus in onore di Lothar Matthäus. Un'esultanza simile era stata dedicata a Leonardo, appena diventato padre, dopo un gol contro il Camerun (sconfitto per 3-0 durante la fase a gironi).
- Diego Armando Maradona risultò positivo ad un controllo antidoping successivo all'incontro Argentina-Nigeria (fase a gironi). La positività riguardava efedrina, norefedrina, pseudoefedrina, norpseudoefedrina e metaefedrina. La recidività (nel 1991, quando era in forza al Napoli, era stato squalificato per 15 mesi) gli costò un'ulteriore sospensione di quindici mesi.
- Il russo Sergei Gorlukovich ricevette un cartellino giallo prima del calcio d'inizio di Russia-Svezia; un episodio analogo si era verificato l'8 luglio 1982, quando Giampiero Marini era stato ammonito prima dell'inizio di Italia-Polonia.
- Dopo l'eliminazione della Germania nei quarti di finale, per mano della Bulgaria, il portiere tedesco Bodo Illgner insultò l'allenatore Berti Vogts e il preparatore dei portieri Sepp Maier: tale comportamento gli costò l'esclusione definitiva dalla Nazionale.
- Il centrocampista tedesco Stefan Effenberg, sostituito contro la Corea del Sud rivolse un gesto osceno ai tifosi presenti allo stadio di Dallas. Il suo atteggiamento comportò l'allontanamento dalla delegazione teutonica.
- In Bulgaria-Messico, ottavo di finale, al Giants Stadium di New York si verificò un fatto insolito. Al 20' la Bulgaria batté un calcio d'angolo e la difesa messicana allontanò il pallone: Marcelino Bernal, nel tentativo di colpire di testa, si appoggiò alla rete staccando il palo della porta. La partita fu interrotta per cambiare la porta: dopo alcuni minuti, in cui Luis Roberto Alves aiutò gli organizzatori, la gara riprese.
- Nella Russia ci furono alcune importanti defezioni. Alcuni giocatori decisero infatti di non partecipare al torneo poiché avrebbero percepito uno scarso compenso da parte della Federcalcio russa. Il gruppetto era capeggiato da Igor Shalimov (dell'Inter) e Sergey Kiriakov (del Karlsruhe). Quattro anni dopo Pavel Sadyrin (CT all'epoca del Mondiale) rivelò in un'intervista alla BBC che durante il quadriennio alla guida della Nazionale aveva percepito appena 200 dollari.
Prime e ultime volte
Prime volte
- Oleg Salenko è stato il primo (e finora unico) calciatore, nella storia dei mondiali, a segnare 5 gol in una sola partita, nella gara Russia-Camerun del 28 giugno, conclusasi con la vittoria russa 6-1.
- Gianluca Pagliuca è stato il primo portiere ad essere espulso nel corso di una partita dei mondiali; l'episodio è avvenuto durante l'incontro tra Italia e Norvegia del 23 giugno terminata 1-0 per l'Italia, con il portiere azzurro espulso dopo soli 21 minuti.
- Per la prima volta gli arbitri non indossavano più le classiche uniformi di gara nere, ma divise amaranto, bianche e gialle. A partire dal mondiale successivo il nero tornerà come un'opzione.
- Per la prima volta sulle maglie dei giocatori comparivano i loro cognomi e i numeri sul centro del petto (o sul lato sinistro nel caso della Russia e sul lato destro nel caso del Marocco).
- Per la prima volta ciascuna squadra poteva convocare per le partite tutta la rosa a disposizione (11 titolari più 11 riserve), inaugurando così il fenomeno della "panchina lunga".
- Per la prima volta venne utilizzata la prova televisiva. Tra gli episodi da ricordare la squalifica di 8 giornate a Mauro Tassotti dopo il quarto di finale Italia-Spagna.
- In finale per la prima volta accadde che:
- nessuna delle due squadre riuscì a realizzare una rete.
- l'assegnazione della Coppa del Mondo venne decisa ai calci di rigore.
- Fu il primo mondiale in cui venivano assegnati i 3 punti per la vittoria durante la prima fase.
- Per la prima volta nella storia dei Mondiali vennero giocate delle partite in uno stadio coperto, il Pontiac Silverdome.
- Per la prima volta, all'ingresso delle squadre in campo viene eseguito l'inno della FIFA, composto da Franz Lambert.
Ultime volte
- Fu l'ultima edizione del Campionato mondiale di calcio in cui alla fase finale parteciparono 24 squadre e nella quale erano previsti i ripescaggi delle migliori terze al termine della fase a gruppi; a partire dall'edizione successiva le partecipanti furono 32 e superavano il primo turno solo le prime due di ogni gruppo.
- Fu l'ultima volta che alle qualificazioni mondiali partecipò la nazionale di calcio della Cecoslovacchia, divisasi nel 1993 in Repubblica Ceca e in Slovacchia.
Note
- ^ Qualificata d'ufficio in quanto campione mondiale in carica.
- ^ Qualificata d'ufficio in quanto nazione ospitante.
- ^ a b c d e f g Bortolotti, p. 188.
- ^ Gomitata di Tassotti a Luis Enrique, su youtube.com.
- ^ a b c d Bortolotti, p. 189.
- ^ AA.VV., Enciclopedia dello Sport - Calcio, Roma, Treccani, 2002, p. 343.
Bibliografia
- AA.VV., Atlante dei mondiali '98, Torino, La Stampa, 1998.
- Adalberto Bortolotti, I campionati mondiali, in AA.VV., Enciclopedia dello Sport - Calcio, Roma, Treccani, 2002.
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su campionato mondiale di calcio 1994
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su campionato mondiale di calcio 1994
Collegamenti esterni
- 1994 FIFA World Cup USA - fifa.com, su fifa.com.
- Statistiche, schede e tabellini su TM.it, su transfermarkt.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 150905073 · LCCN (EN) n2014205484 · GND (DE) 2137941-5 |
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