IS-P

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IS-P (anche: IS-T. Nome in codice: Uran) era il nome di un satellite artificiale sovietico progettato per funzionare da bersaglio nelle prove dei satelliti ASAT IS-A. Lo sviluppo fu curato dalla Chelomei (che lo designò con la sigla I2M) sulla del satellite ASAT IS-A. Complessivamente, furono effettuati quattro lanci dal cosmodromo di Baikonur tra il 1968 ed il 1970, tramite vettori Tsiklon, che posizionarono i satelliti in orbita terrestre media.

Gli IS-P avevano una massa di 1.400 kg (la medesima degli IS-A, da cui derivava), un'inclinazione di 65,8 gradi ed un'orbita tipica di 778 km per 1.113 km.

Successivamente, i satelliti IS-P furono sostituiti da altri dispositivi bersaglio sviluppati dalla Yangel, più economici, che potevano essere portati in orbita dai più piccoli Kosmos.

Storia operativa

Complessivamente, ne furono costruiti quattro esemplari, tutti lanciati con successo mediante altrettante missioni Cosmos. I lanci di satelliti bersaglio erano di norma seguiti dal lancio di un satellite intercettore IS-A. Tuttavia, se il satellite bersaglio non entrava in orbita, di solito veniva annullato anche il lancio successivo dell'intercettore.

  • 24 aprile 1968: Cosmos 217. Lancio riuscito, ma fallimento della missione a causa del mancato distacco del satellite dal vettore. Gli occidentali non collegarono il lancio al programma ASAT.
  • 19 ottobre 1968: Cosmos 248. Lancio riuscito. Il satellite fu intercettato più volte dal Cosmos 249 il giorno successivo, e distrutto definitivamente dal Cosmos 252 il 1º novembre.
  • 6 agosto 1969: Cosmos 291. Lancio riuscito, ma il satellite non entrò nella giusta orbita per un malfunzionamento dei propulsori. Gli occidentali non collegarono il lancio al programma ASAT.
  • 20 ottobre 1970: Cosmos 373. Fu manovrato in modo tale da fornire un obiettivo a due satelliti IS intercettori, i Cosmos 374 e 375.

Voci correlate

Collegamenti esterni