René Viviani

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René Viviani

Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica francese
Durata mandato13 giugno 1914 –
29 ottobre 1915
PresidenteRaymond Poincaré
PredecessoreAlexandre Ribot
SuccessoreAristide Briand

Ministro della giustizia
Durata mandato29 ottobre 1915 –
7 settembre 1917
PresidenteRaymond Poincaré
Capo del governoAristide Briand
Alexandre Ribot
PredecessoreAristide Briand
SuccessoreRaoul Péret

Dati generali
Partito politicoPartito Repubblicano-Socialista e Sezione Francese dell'Internazionale Operaia

René Raphaël Viviani (Sidi Bel Abbes, 8 novembre 1863Le Plessis-Robinson, 7 settembre 1925) è stato un politico francese.

Jean Raphaël Adrien René Viviani fu un politico francese della Terza Repubblica, Primo Ministro durante il primo anno della prima guerra mondiale.

Biografia

Nacque a Sidi Bel Abbes, nel Nordafrica francese, da una famiglia di italo-algerini. In giovane età si associò al partito socialista, divenendo presto uno dei suoi più importanti oratori e capi prominenti. Quando il partito si riorganizzò nel 1904 nel partito Socialista Unificato, Viviani, come Aristide Briand, ne restò fuori, e da allora si definì un socialista indipendente.

La sua carriera parlamentare iniziò nel 1893, quando fu eletto deputato del quinto dipartimento di Parigi. Tenne questa carica fino al 1902, quando non riuscì ad essere rieletto.

Fu membro della Massoneria, iniziato nel 1894 nella loggia « Droit et justice » del Grande Oriente di Francia[1].

Fu uno dei principali sostenitori della legge sulla libertà di associazione (1901), che consentì la chiusura delle associazioni religiose, in particolare cattoliche, in Francia:

«Noi abbiamo il compito di preservare da ogni attacco il patrimonio della Rivoluzione.... Noi ci presentiamo qui recando in mano, oltre le tradizioni repubblicane, queste tradizioni francesi attestate da secoli di lotta in cui, a poco a poco, lo spirito laico si è svincolato dalle strette della società religiosa... Noi non ci troviamo solamente di fronte alle congregazioni.. ma in faccia alla Chiesa cattolica. Non è egli vero che al di sopra di questo combattimento di un giorno s'incontra ancora una volta di più quel conflitto formidabile, in cui il potere spirituale e il potere temporale si contendono prerogative sovrane, e cercano, disputandosi le coscienze, di conservare sino alla fine la direzione dell'umanità?»

«Com'io diceva da principio, credete voi che questa legge ci conduca all'ultima battaglia? No; essa non è che una scaramuccia in paragone delle battaglie del passato e dell'avvenire! La verità è questa che s'incontrano qui secondo la bella espressione del conte di Mun nel 1878 (o piuttosto nel 22 maggio 1875, chiusura del congresso cattolico di Parigi), la società fondata sulla volontà dell'uomo, e la società fondata sulla volontà di Dio. Trattasi di sapere se, in questa battaglia, una legge sulle Associazioni possa bastare. Le Congregazioni e la Chiesa non vi rinunciano col loro modo di procedere, bensì colla propagazione della fede... Non temete le battaglie che vi saranno offerte, via; e se trovate dinanzi a voi questa religione divina che poetizza il patimento promettendogli le riparazioni future, opponete la ragione dell'umanità, che poetizza anch'essa il patimento, offrendogli, come ricompensa, la felicità delle generazioni.»

«Noi non abbiamo dinanzi solamente le congregazioni, ma siamo di fronte alla Chiesa cattolica, per combatterla, per farle una guerra di sterminio [per] sostituire la religione dell'umanità alla religione cattolica.»

Nel 1907 fu eletto deputato del Dipartimento della Creuse. Lo stesso anno entrò a far parte del governo di Georges Clemenceau. Fu Ministro della Pubblica Istruzione nel governo di Gaston Doumergue.

Nella primavera del 1914 fu eletta una camera eccezionalmente radicale e sembrò che non sarebbero riusciti ad accordarsi sul Premier, ma infine fu nominato Primo Ministro il 3 luglio 1914 dal presidente Raymond Poincaré. Ricevette un voto di fiducia di 370 a 137.

Le istanze principali furono il mantenimento della legge che richiedeva un servizio militare triennale nell'esercito e l'ottenimento di un prestito di 1.800.000.000 franchi ($360,000,000) per i preparativi bellici. Viviani appoggiò entrambe le misure. Durante la Crisi di luglio, fu ampiamente dominato dal Presidente Poincaré. Iniziata la guerra con la Germania, nell'agosto 1914 Viviani riorganizzò il Governo per la guerra. Diede le dimissioni il 27 ottobre 1915, succeduto da Aristide Briand.

È stato il Primo Ministro della Francia due volte: la prima dal 13 giugno al 26 agosto 1914 e la seconda dal 26 agosto 1914 al 29 ottobre 1915.

Note

  1. ^ André Combes , "La massoneria francese e la prima guerra mondiale", in: La Massoneria nella Grande Guerra, a cura di Aldo A. Mola, Bastogi, Roma 2016, p. 122.

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Primo ministro della Repubblica Francese Successore
Alexandre Ribot 1914 - 1915 Aristide Briand
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