Accademia nazionale di San Luca

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Accademia di S. Luca)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – "Accademia di San Luca" rimanda qui. Se stai cercando il nome primitivo dell'accademia di Firenze, vedi Accademia di belle arti di Firenze.
Accademia nazionale di San Luca
Palazzo Carpegna, sede dell'accademia dal 1934 in poi
Fondazione1577
IndirizzoPiazza dell'Accademia di San Luca, 77 - 00100 Roma, Piazza dell'Accademia di San Luca 77, 00187 Roma e Piazza Accademia Di S. Luca 77, Roma
Sito web e Sito web

L'Accademia nazionale di San Luca è un'associazione di artisti di Roma, fondata nel 1593 da Federico Zuccari, che ne fu anche primo direttore (Principe), con il presupposto di elevare il lavoro degli artisti al di sopra del semplice artigianato.[1]

Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, San Luca evangelista mostra il ritratto della Vergine, 1653. Olio su tela, 220.98 x 180.34 cm. Kansas City (MO), The Nelson-Atkins Museum of Art.

Durante i primi anni di vita, l'associazione finì nell'orbita del patronato papale, che dominò e controllò l'istituzione. L'accademia venne intitolata nei primi del '600 all'evangelista Luca dopo la sua nomina a protettore di tutti i pittori. Secondo la leggenda, infatti, Luca fu l'autore del primo ritratto della Vergine Maria.

Prima di questa istituzione gli artisti facevano riferimento all'antichissima Università dei Pittori, Miniatori e Ricamatori, corporazione di mestiere i cui statuti e privilegi vennero rinnovati sotto Papa Sisto IV il 17 dicembre 1478: tra i fondatori della nuova corporazione va annoverato il celebre Melozzo da Forlì, nella sua qualità di pictor papalis.

Il passaggio da "Universitas" ad "Accademia delle Arti della Pittura, della Scultura e del Disegno" avvenne per iniziativa del pittore Girolamo Muziano e fu sancito ufficialmente nel 1577 da Gregorio XIII, ma l'effettiva trasformazione dalla vecchia alla nuova istituzione fu graduale. Ad esempio, il trasferimento dalla vecchia sede della chiesa di San Luca (demolita nel 1585) ad un palazzetto in Via Bonella,[2] accanto alla chiesa dei Santi Luca e Martina al Foro Romano, fu concesso da Sisto V solo nel 1588. Di fatto, la "fondazione" ufficiale dell'Accademia si ebbe ancora dopo, nel 1593, ad opera di Federico Zuccari, che ne fu formalmente il primo Principe.

Nel 1605, papa Paolo V concesse all'istituzione il giorno della festa di San Luca il diritto di concedere la grazia a tutti i condannati scelti dai membri dell'accademia. Nel 1620, Urbano VIII concesse il diritto all'Accademia di San Luca di stabilire chi poteva esser considerato "artista" a Roma e tredici anni più tardi, nel 1633, le diede la capacità di poter tassare tutti gli artisti ed il monopolio su tutte le commissioni pubbliche dello Stato Pontificio. L'accademia entrò sotto l'alto patronato del nipote del Papa, il cardinal Francesco Barberini, Sr.

Chiesa dei Santi Luca e Martina. Accanto alla chiesa fino al 1934 era situata la storica sede dell'accademia

Nel corso degli anni l'autorità papale prese sempre più il controllo dell'istituzione. L'accademia aveva lo scopo secondo molti critici moderni di dare un'alta educazione agli artisti ma allo stesso tempo di esercitare su di loro il controllo diretto della Chiesa. I Principi dell'Accademia di San Luca, erano eminenti personalità artistiche elette dal corpo accademico, tra coloro che ricoprirono questa carica ci furono personalità illustri del mondo dell'arte come Gian Lorenzo Bernini o Domenichino. Nonostante tutto molti importanti artisti rimasero al di fuori di questa istituzione e non vennero mai ammessi nel circuito dell'accademia. Nel corso degli anni per questo motivo nacquero a Roma scuole di artisti alternative all'accademia, che si opponevano al modo di concepire l'arte da parte di questa istituzione ufficiale, una delle più famose fu la Scuola dei bamboccianti.

Dopo l'elezione a Principe di Antonio Canova, carica che divenne "a vita" con il titolo di Principe perpetuo nel 1814, si abbandonò tale titolo per adottare al suo posto la carica di Presidente.

Nel 1825 l'accademia si trasferì alla Sapienza, dove rimase fino al 1845, quando si trasferì nel palazzo camerale, fatto realizzare appositamente da Gregorio XVI. Nel 1874 tornò nella storica sede di via Bonella.

Dopo l'Unità d'Italia e l'annessione di Roma all'Italia nel 1870, nel 1872 si trasformò in "Accademia Reale di San Luca" e, dopo l'istituzione della Repubblica, nel 1948 divenne "Accademia Nazionale di San Luca".

A causa della costruzione di Via dell'Impero, la storica sede dell'accademia in via Bonella venne demolita e nel 1934 l'istituzione si trasferì a Palazzo Carpegna.[2]

L'emblema dell'Accademia

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1705 venne adottato dall'accademia lo stemma che ancora oggi la caratterizza. È un triangolo equilatero formato da tre strumenti caratteristici delle tre arti principali praticate all'interno dell'istituzione: il pennello per la pittura, lo scalpello per la scultura e il compasso per l'architettura. L'emblema è coronato da un cartiglio in cui compaiono le lettere di un motto di Orazio: aequa potestas, cioè la pari dignità che queste arti hanno fra loro. A partire dal 1934 questo stemma venne affiancato da uno nuovo, rappresentante San Luca mentre ritrae la Vergine.

L'Accademia oggi

[modifica | modifica wikitesto]
Medaglia dell'Accademia Nazionale di San Luca di Rodolfo Siviero.

L'Accademia di San Luca è tuttora in attività. Secondo lo statuto, ogni artista membro è tenuto a donare una sua opera all'istituzione per perpetuare la propria memoria ai posteri. Le opere donate dai vari membri che si sono susseguiti negli anni, fin dalla fondazione, sono conservate nel Museo dell'Accademia, situato all'interno di Palazzo Carpegna, piazza dell'Accademia di San Luca, 77 nei pressi della Fontana di Trevi, e formano una collezione unica di sculture e di dipinti.

Il NAM (Nuovo Archivio Multimediale)

[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal 2012, l'Accademia di San Luca si è dotata dello strumento del NAM (Nuovo Archivio Multimediale), un portale web, attraverso il quale è possibile consultare la documentazione video e fotografica delle attività promosse dall'Accademia.

Opere principali

[modifica | modifica wikitesto]
Agnolo Bronzino
  • San Bartolomeo, 1555
  • Sant'Andrea, 1555
Viviano Codazzi
  • Roma, il Campo Vaccino nei pressi del Capitolino, 1630 circa
Lavinia Fontana
  • Autoritratto con il clavicembalo, 1577
Francesco Hayez
  • Atleta trionfante, 1813
Giovanni Battista Piazzetta
  • Giuditta e Oloferne
Raffaello
  • Putto reggifestone
Peter Paul Rubens
  • Ninfe che incoronano l'Abbondanza
Tiziano
  • Ritratto di Ippolito Riminaldi, 1528 circa

Il Corpo accademico

[modifica | modifica wikitesto]

L'Accademia è strutturata nelle tre classi di:

  • pittura,
  • scultura,
  • architettura.

Il Corpo Accademico è formato da:

  • 90 Accademici Nazionali (30 Pittori, 30 Scultori, 30 Architetti),
  • 30 Accademici Stranieri (10 Pittori, 10 Scultori, 10 Architetti),
  • 36 Accademici Cultori (gli studiosi dell'arte e dell'architettura di ogni nazionalità, venuti in particolare fama),
  • 24 Accademici Benemeriti (persone di ogni nazionalità, che si sono eccezionalmente distinte verso le arti e verso l'Accademia).

Fra i più importanti Principi dell'Accademia di San Luca, si possono ricordare:

Fra i più importanti Presidenti dell'Accademia di San Luca, si possono ricordare:

Critiche e aspetti controversi

[modifica | modifica wikitesto]

Nel febbraio del 2009 un'inchiesta[3] del settimanale l'Espresso ha riferito di una serie di questioni connesse con la gestione dell'Accademia, denunciando in particolare che dalla biblioteca sarebbero sparite alcune opere, fra cui alcuni disegni di Jacopo Palma il Giovane e diversi libri antichi di proprietà del Comune di Roma. Inoltre l'inchiesta ha puntato il dito contro la gestione definita "familista" da parte del segretario generale Giorgio Ciucci e della soprintendente Angela Cipriani del patrimonio immobiliare dell'Accademia e contro alcuni presunti sprechi delle sovvenzioni pubbliche.

L'Accademia Nazionale di San Luca ha inviato al settimanale, tramite l'Accademico Prof. Avv. Fabrizio Lemme, una lettera di precisazioni e smentite sulle sparizioni di libri e disegni, sulla gestione del patrimonio immobiliare e sui presunti sprechi delle sovvenzioni pubbliche. In attesa di far luce sulla faccenda, la responsabile dell'Archivio Storico e Soprintendente della Galleria Angela Cipriani si è dimessa dagli incarichi.

  1. ^ Alberti, 1604.
  2. ^ a b Origini dell'Accademia, su accademiasanluca.it. URL consultato il 10 dicembre 2022.
  3. ^ Accademia di San Luca, che fine hanno fatto quelle opere d'arte? | L'espresso
  • Romano Alberti, Origine e progresso dell'Accademia del disegno, de Pittori, Scultori & Architetti di Roma recitati sotto il reggimento dell'Eccellente Sig. Cavagliero Federico Zuccari, & raccolti da Romano Alberti, Pavia, Pietro Bartoli, 1604.
  • Melchiorre Missirini, Memorie per servire alla storia della Romana Accademia di S. Luca fino alla morte di Antonio Canova compilate da Melchior Missirini, Roma, Nella Stamperia De Romanis, 1823.
  • Nikolaus Pevsner, Le accademie d'arte. Introduzione di Antonio Pinelli, Torino, Einaudi, 1982; ed. orig.: Cambridge 1940.
  • I disegni di figura nell'Archivio Storico dell'Accademia di San Luca, vol. I, Concorsi e Accademie del secolo XVII, a cura di Angela Cipriani e Enrico Valeriani, con un saggio di Olivier Michel, Roma, Casa Editrice Quasar, 1988.
  • Francis Haskell, Mecenati e pittori. L'arte e la società italiane nell'età barocca, Torino, Allemandi, 2000.
  • Isabella Salvagni, I ticinesi a Roma tra corporazione e accademia. Il caso dell'Accademia di San Luca (1550-1610), in Giorgio Mollisi (a cura di), Arte&Storia, Svizzeri a Roma nella storia, nell'arte, nella cultura, nell'economia dal Cinquecento ad oggi, Edizioni Ticino Management, anno 8, numero 35, settembre-ottobre 2007, Lugano 2007, pp. 74–86.
  • Eadem, La crisi degli anni Novanta. L'Accademia di San Luca e gli architetti, in Cosa è architetto. Domenico Fontana tra Melide, Roma e Napoli (1543-1607), atti del convegno internazionale di studi, Mendrisio, Accademia di architettura, 13-14 settembre 2007.
  • Carlo Pietrangeli, Gaetana Scano e Paolo Marconi, L'Accademia nazionale di San Luca, Roma, De Luca editore, 1974.
  • Giovanni Incisa Della Rocchetta, La collezione dei ritratti dell'Accademia di San Luca, vol. 4, Roma, Accademia di San Luca, 1979.
  • Cristiano Marchegiani, Meteore nei cieli d'Arcadia. Marchigiani e accademie d'arte nei secoli XVII e XVIII: studi e concorsi romani, in "Studia Picena. Rivista marchigiana di storia e cultura", Ancona, LXXIII (2008), pp. 169–259.
  • Filippo Anfossi, Maria Frattini e P. Magia, Statuti della Pontificia Accademia romana di belle arti, detta di S. Luca vedute, su archive.org, I (di 3), Roma, Francesco Burliè (tipografia di), 1818, p. 39. URL consultato il 20 ottobre 2018 (archiviato il 20 ottobre 2018).

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN127343943 · ISNI (EN0000 0001 2151 579X · BAV 494/7739 · ULAN (EN500115633 · LCCN (ENn93105433 · GND (DE1000016-1 · BNE (ESXX91211 (data) · BNF (FRcb12174849k (data) · J9U (ENHE987007458891405171