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Danza

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La danza[1] è una disciplina che si esprime nel movimento secondo un piano prestabilito, detto coreografia, o attraverso l'improvvisazione. Si trova in tutte le culture umane. Nella cultura occidentale è documentata fin dalla più profonda preistoria insieme ad altre arti quali il teatro e la musica vocale e/o strumentale. Spesso è accompagnata da musiche o composizioni sonore. La danza nel linguaggio e nella tradizione della danza popolare può essere chiamata anche danza etnica.

Sin dall'antichità, la danza è parte dei rituali come momento di aggregazione della collettività, sia nelle cerimonie che nelle feste popolari, ha sempre rappresentato un'occasione di aggregazione tra le persone di una comunità.

La lezione di danza (1871-1874), uno dei più noti dipinti di Edgar Degas sul tema delle danzatrici classiche

Storia ed etimologia

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Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della danza.

La danza è una disciplina vastissima, non solo perché esistono molte forme di danza, ma, anche, perché è un'arte del corpo in movimento. Per quanto riguarda la storia della danza come forma d'arte dello spettacolo, ha da sempre costituito uno dei livelli espressivi del teatro. Nella tragedia e nella commedia dell'antica Grecia, il "coro" si esprimeva principalmente danzando nello spazio antistante l'edificio scenico (in greco σχηνή, schené) denominato ορχήστρα, (orchḗstra). Il fatto che, in quello spazio, il coro danzasse, non solo spiega l'etimologia della parola "orchestra", che deriva, appunto, dal verbo ορχήομαι (orchḗomai, danzare), ma è, anche, il motivo per cui, in molte lingue moderne, i termini che si riferiscono alla danza (italiano: coreografia, coreutica; francese: chorégraphie, choreutique; inglese: choreography, choreutic) portano in sé l'etimo greco χόρος, (chóros). Il termine italiano danzare, invece, deriva dal francese antico danser, da cui il francese odierno danse e l'inglese dance; l'origine di danser è discussa: c'è chi pensa a una derivazione dal franco *dintjan[2] (dalla medesima forma deriverebbe il tedesco Tanz con la seconda rotazione consonantica) o, meno probabilmente, da un latino *deantiāre, "andare avanti".[3]

Nelle civiltà antiche indiane, cinesi ed egiziane, la danza voleva raffigurare il corso armonioso degli astri. I greci posero la danza sotto la protezione della musa Tersicore, facendone così un simbolo della propria cultura. Per i romani, invece, assunse la forma di pantomimo = attore che danza[non chiaro]. In seguito all'avvento del Cristianesimo, anche se inizialmente fu accolta nei riti all'interno delle chiese, in seguito fu condannata dalla Chiesa e nel corso del Medioevo scomparve dalla liturgia,[4] mentre sopravvisse nella forma di danza popolare. Nel seguente sviluppo della musica strumentale, la danza si espanse soprattutto nelle corti italiane e durante il XVII secolo soprattutto in Francia, dove veniva praticata in particolare nei palazzi reali come arte raffinata. La danza divenne così una vera e propria Arte e nel corso dei secoli nacquero numerose coreografie, che nell'Ottocento venivano rappresentate in teatri prestigiosi come l'Opèra di Parigi e la Scala di Milano.

Generi di danza

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La danza, sia nel tempo che nello spazio, si è sviluppata in numerose forme. Le denominazioni che seguono riguardano per lo più la sua evoluzione come arte dello spettacolo. Se ne possono trovare diversi generi, come la danza classica, la danza moderna, quella contemporanea e l'hip hop e il latino Americano

Danza medievale

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Lo stesso argomento in dettaglio: Danza medievale.

Se ne conoscono vari generi:

  • la ballata, ovvero una danza in linea o a gruppi;
  • la ronda, ovvero una danza in tondo;
  • la virelai (dal verbo virer che sta per “torcere”), ovvero una danza con torsione;
  • la carola, ovvero una danza in cerchio.

Danza classica

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Lo stesso argomento in dettaglio: Danza accademica.

La danza classica o danza accademica si basa sulla cosiddetta "tecnica accademica", che si è sviluppata a partire dal 1661, quando il re di Francia Luigi XIV fondò a Parigi l'Académie Royale de Danse (accademia reale di danza), con l'intento di organizzare, codificare, diffondere e sviluppare i principi fondamentali di quest'arte.

A dirigere questa accademia, Luigi XIV designò il suo maestro di ballo: il ballerino e coreografo Pierre Louis de Beauchamps. Questi ha codificato le cinque posizioni classiche (già stabilite in precedenza dai maestri di ballo del Quattrocento e del Cinquecento), assumendole a regola per iniziare e terminare i passi, ed ha fissato le regole per l'esecuzione dei principali passi di danza allora conosciuti, stabilendone anche la terminologia. Per questo motivo, i passi della danza accademica sono nominati in lingua francese.

Nella danza classica, a partire dagli 11 anni di età, si utilizzano delle apposite scarpette chiamate "scarpe da punta" con punta rinforzata con gesso apposito, (proteggendo i piedi da eventuali vesciche e ferite con nastro carta, carta assorbente o se si vuole essere più accurati i salvapunta in silicone o in stoffa),ovviamente le scarpe da punta si possono utilizzare dopo aver studiato per alcuni anni con scarpe da mezza punta, perché i muscoli che sostengono la colonna vertebrale devono essere ben formati.

Danza moderna

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Lo stesso argomento in dettaglio: Danza moderna.

La danza moderna si è sviluppata all'inizio del Novecento nel Nord Europa grazie a Rudolf Laban e Mary Wigman e negli Stati Uniti d'America con le espressioni libere iniziate da Isadora Duncan e Ruth St. Denis. Si è poi definita con varie tecniche grazie a Martha Graham, Doris Humphrey, Charles Weidman e José Limón.

Danza neoclassica

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Lo stesso argomento in dettaglio: Danza neoclassica.

Pur richiamandosi alla tecnica accademica, la danza neoclassica si avvale del linguaggio della danza classica, ma utilizza forme vicine a quelle della danza moderna. La Danza neoclassica è uno stile della danza classica, o danza accademica, che nasce intorno agli anni trenta del Novecento negli Stati Uniti d'America, anche grazie al coreografo americano di origine russa George Balanchine.

Si tratta di una forma che si sviluppa in senso opposto sia alla "Danza libera" di Isadora Duncan e di Ruth Saint-Denis, che alla Danza moderna o Modern Dance avviata sempre negli USA da Martha Graham, Doris Humphrey e Charles Weidman.

La danza neoclassica, al contrario delle nuove forme di danza, si avvale del tradizionale bagaglio tecnico del linguaggio coreografico accademico (prese, posizioni rigidamente definite, bilanciamento, movimenti geometrici, etc.), ma le utilizza tentando una maggiore libertà di scrittura e introducendo nuovi passi e nuove figure.

Fra l'altro la danza neoclassica si avvale delle cosiddette scarpe da punta, ovvero di scarpe particolari con la punta rinforzata specifiche della danza classica.

Danza contemporanea

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Lo stesso argomento in dettaglio: Danza contemporanea.

La danza contemporanea prosegue la rivoluzione attuata dalla danza moderna a favore di nuove espressioni corporee, che, talvolta, comprendono anche la recitazione di testi. Dalla danza classica alle Urban Dances (breaking e hip-hop), la danza contemporanea, il teatrodanza, il performing media, pongono il principio del superamento dei generi e delle forme artistiche performative convenzionali. La danza contemporanea rientra pienamente nelle nuove Arti sceniche contemporanee. La danza contemporanea nasce in Europa e negli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale.

Danza sportiva

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Lo stesso argomento in dettaglio: Danza sportiva.

La danza sportiva ha una lunga storia nel campo delle danze di coppia, che comprendono i principali balli delle diverse parti del mondo eseguiti secondo modelli stereotipati. Recentemente, l'ideale di danza quale sport olimpico ha coinvolto le discipline di danza individuale e per gruppi coreografici. Rimane, comunque, una netta separazione tra lo sport e la danza concepita come sola manifestazione artistica.

La danza sportiva rappresenta la trasposizione del ballo - individuale, di coppia o in squadra - da disciplina artistica in disciplina sportiva, con proprie regole, competizioni e gare agonistiche, il cui livello varia dall'amatoriale al professionistico suddiviso in varie classi. La Federazione Italiana Danza Sportiva (FIDS), è stata riconosciuta dal CONI dal 1997; organizza lo sport in Italia, definendone le normative e aggiudica ufficialmente i titoli ai campioni delle varie specialità. Altri enti e associazioni sportive, che non possono definirsi federazione, si occupano di ballo sportivo a carattere puramente amatoriale. Le discipline di Danza sportiva sono suddivide in Danze di coppia (standard, latine, caraibiche, jazz, argentine, nazionali) e Danze artistiche (hip hop, modern, classica, belly dance, tap, disco, synchro, show, choreographic).

Teatroterapia

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Lo stesso argomento in dettaglio: Teatrodanza e Biodanza.

La teatroterapia è una forma di arteterapia di gruppo sempre più diffusa e conosciuta anche dal grande pubblico. Da parte di alcuni psicologi e teatranti, in Italia come all'estero, è stato sviluppato, negli ultimi anni, un approccio originale che coniuga le teorie psicologiche e le prassi artigianali dell'allestimento scenico. Si definisce teatroterapia la messa in scena dei propri vissuti, all'interno di un gruppo, con il supporto di alcuni principi di presenza scenica derivati dall'arte dell'attore.

Essa implica l'educazione alla sensorialità e alla percezione del proprio movimento corporeo e vocale; agisce attraverso la rappresentazione di personaggi extraquotidiani (principalmente improvvisati), ma implica un minuzioso lavoro pre-espressivo. L'obiettivo della seduta di teatroterapia è quello di rendere armonico il rapporto tra corpo, voce e mente nella relazione con l'altro, gli altri, sé stesso e la propria creatività interpretativa.

Gli effetti delle sedute di gruppo continuano a produrre risultati sul singolo anche dopo la seduta stessa, in quanto gli stimoli ricevuti entrano a far parte di un'esperienza profonda che la persona può integrare nella vita di tutti i giorni. La Teatroterapia non produce diagnosi, né interpretazioni psicologiche, ma rafforza nuove visioni di sé, pertanto, non può sostituire cure psicoterapeutiche, ma le affianca.

L'espressione "danza urbana" si riferisce a eventi, performance e creazioni coreografiche in spazi pubblici e indaga il rapporto tra danza, corpo danzante e architettura. Secondo queste premesse in questo contesto possono essere, quindi, considerate vicine esperienze di ricerca degli anni settanta come quelle di Trisha Brown e Joan Jonas, così come le pratiche di danza urbana come la break dance, la danza con lo skateboard, o quella saltata del city jumping.

Il termine "danza urbana" si afferma in Italia a partire dal 1997, anno della prima edizione di Danza Urbana - Festival internazionale di danza nei paesaggi urbani, la prima manifestazione in Italia specificamente dedicata alla danza in spazi non-teatrali. Danza Urbana è tra i più importanti e innovativi festival di danza contemporanea in Italia e si svolge a Bologna nel mese di settembre. Questo Festival ha contribuito a promuovere la ricerca coreografica e la programmazione di spettacoli di danza in spazi pubblici o in luoghi non-teatrali in Italia e ha determinato la diffusione della locuzione "danza urbana" per definire tutte le performance e le creazioni coreografiche in spazi pubblici o in luoghi non teatrali.

Lo stesso argomento in dettaglio: Break dance.

Vero nome B-boying o Breaking, questa danza non-accademica nasce nelle strade del Bronx (nelle periferie americane di New York) intorno al 1975 a opera di giovani afroamericani che avevano avuto problemi con la società, influenzati dalle innovazioni musicali di Dj Kool Herc. Unica forma di danza che svolge la propria ricerca artistica in ambienti popolari e grazie a essi propone una modalità estetica che entra in pieno contatto con lo spettatore. A partire dagli anni ottanta il B-boying si è diffuso in tutto il mondo, evolvendo la sua tecnica con mosse sempre più spettacolari, e associando la sua pratica a un vero e proprio stile di vita, di stampo hip hop.

Danze popolari e tradizionali

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Lo stesso argomento in dettaglio: Danza popolare.

Le danze popolari sono l'espressione delle diverse comunità locali, un tempo agricole o montanare. Nei Paesi dove sono sopravvissute alla modernizzazione, assieme al repertorio musicale a loro necessario, sono danzate con molta vivacità e, ultimamente, sono tornate a diffondersi, anche, al di fuori dei confini locali e tradizionali.

Lo stesso argomento in dettaglio: Danza jazz.

La danza jazz è l'insieme di vari stili e tecniche di danza non facili da etichettare. In principio questo termine indicava una tradizionale danza della comunità afro-americana ma ha preso spunto anche da altre civiltà: ha ereditato il movimento europeo che ha affinato e contribuito all'eleganza nel movimento, e quello africano che ha dato l'impulso ritmico e il fascino primitivo. Il termine "danza jazz" viene usato per descrivere un tipo di movimento in continua evoluzione proprio perché legato ai cambiamenti della cultura: dalle danze sociali degli anni venti allo sviluppo delle danze teatrali, fino ad arrivare a oggi con l'hip hop e il funky jazz.

I ballerini professionisti sono solitamente assunti a contratto o per particolari spettacoli o produzioni. La vita professionale di un ballerino è generalmente caratterizzata da situazioni lavorative in costante cambiamento, forte pressione competitiva e salari bassi. Di conseguenza, i ballerini professionisti spesso devono integrare i loro redditi per raggiungere la stabilità finanziaria. Negli Stati Uniti molti ballerini professionisti appartengono a sindacati (come l'American Guild of Musical Artists, la Screen Actors Guild e la Actors' Equity Association) che stabiliscono condizioni di lavoro e retribuzioni minime per i loro membri. I ballerini professionisti devono possedere grandi quantità di atletismo. Per condurre una carriera di successo, è vantaggioso essere versatili in molti stili di danza, avere un forte background tecnico e utilizzare altre forme di allenamento fisico per rimanere in forma e in salute[5].

Gli insegnanti di danza in genere si concentrano sull'insegnamento della performance di danza o sull'allenamento di ballerini competitivi o su entrambi. In genere hanno esperienza di performance nei tipi di danza che insegnano o allenano. Ad esempio, gli insegnanti e gli allenatori di danza sportiva sono spesso ballerini di tornei o ex artisti di danza sportiva. Gli insegnanti di danza possono essere lavoratori autonomi o impiegati da scuole di danza o istituti di istruzione generale con programmi di danza. Alcuni lavorano per programmi universitari o altre scuole associate a compagnie professionali di danza classica (ad es. balletto) o di danza moderna. Altri sono impiegati da scuole di danza private più piccole che offrono corsi di danza e performance coaching per vari tipi di danza[6].

I coreografi sono coloro che progettano i movimenti di danza all'interno di una coreografia , spesso hanno una formazione universitaria e sono tipicamente impiegati per progetti particolari o, più raramente possono lavorare a contratto come coreografi residenti per una specifica compagnia di danza[7][8].

Una competizione di ballo è un evento organizzato in cui i concorrenti eseguono danze davanti a uno o più giudici per premi e, in alcuni casi, premi in denaro. Esistono diversi tipi principali di gare di ballo, che si distinguono principalmente per lo stile o gli stili dei balli eseguiti. Le competizioni di danza sono un ambiente eccellente per costruire connessioni con membri di facoltà, giudici, coreografi e altri ballerini leader del settore provenienti da studi concorrenti. Una tipica competizione di danza per ballerini pre-professionisti più giovani può durare da due a quattro giorni, a seconda che si tratti di una competizione regionale o nazionale[9].

Competizioni televisive di danza

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Ci sono numerosi spettacoli di gare di ballo presentati in televisione e altri mezzi di comunicazione di massa tra cui Ballando con le stelle su Rai 1, World Of Dance della NBC, Dancing With Myself della NBC, Dancing With The Stars, ecc.

Nella maggior parte delle forme di danza il piede è la fonte del movimento e in alcuni casi sono necessarie scarpe specifiche per favorire la salute e la capacità di sicurezza del ballerino, a seconda del tipo di danza, dell'intensità dei movimenti e della superficie su cui avviene l'esibizione.

Le calzature da ballo possono essere potenzialmente sia di supporto che restrittive al movimento del ballerino[10]. L'efficacia della scarpa è legata alla sua capacità di aiutare il piede a fare qualcosa che non è destinato a fare, o di rendere più facile un movimento difficile. Tali effetti riguardano la salute e la sicurezza a causa della funzione dell'apparecchiatura in quanto innaturale rispetto alla mobilità abituale del corpo.

Il balletto si distingue per i rischi di infortunio dovuti alla biomeccanica della caviglia e delle dita dei piedi come supporto principale per il resto dei movimenti. Con la scarpa da punta, il design riunisce specificamente tutte le dita dei piedi per consentire alle dita dei piedi di assumere certe posizioni per periodi di tempo più lunghi[11].

Ci sono accessori associati alle scarpe da punta che aiutano a mitigare le lesioni e lenire il dolore durante la danza, inclusi oggetti come puntali, nastro adesivo e cuscini[12].

Immagine del corpo

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Si ritiene pubblicamente che i ballerini siano molto preoccupati della loro immagine corporea per adattarsi a un certo stampo nel settore. La ricerca indica che i ballerini hanno maggiori difficoltà a controllare le proprie abitudini alimentari poiché una grande quantità lotta per la massa corporea ideale della forma d'arte. Alcuni ballerini ricorrono a tattiche abusive per mantenere una certa immagine. Scenari comuni includono ballerini che abusano di lassativi per il controllo del peso e finiscono per cadere in malsani disturbi alimentari. Proprio per queste ragioni, molti di loro finiscono col lasciare gli studi di danza e dedicarsi ad altre attività sportive, come il karate ad esempio. Purtroppo dovranno fare i conti con le conseguenze dovute all'abuso di lassativi per il resto della loro vita. Gli studi dimostrano che una grande quantità di ballerini utilizza almeno un metodo di controllo del peso, incluso l'esercizio eccessivo e la restrizione alimentare. La pressione per i ballerini di mantenere un peso inferiore alla media influenza i loro comportamenti alimentari e di controllo del peso e il loro stile di vita[13]. A causa della sua natura artistica, i ballerini tendono ad avere molte tendenze autocritiche ostili. Comunemente visto negli artisti, è probabile che una varietà di individui possa essere resistente ai concetti di auto-compassione[14].

Problemi alimentari

I disturbi alimentari nei ballerini sono generalmente molto comuni[15][16]. Attraverso l'analisi dei dati e gli studi pubblicati, sono stati estratti dati sufficienti riguardanti la percentuale e l'accuratezza che i ballerini hanno di cadere realisticamente in abitudini alimentari disordinate malsane o lo sviluppo di un disturbo alimentare. I ballerini, in generale, hanno un rischio maggiore di sviluppare disturbi alimentari rispetto al pubblico in generale, cadendo principalmente nell'anoressia nervosa e nell'EDNOS (eating disorder not otherwise specified), chiamata in seguito OSFED (Other specified feeding or eating disorder)[17][18]. La ricerca deve ancora distinguere una correlazione diretta per quanto riguarda i ballerini che hanno un rischio maggiore di sviluppare la bulimia nervosa. Gli studi hanno concluso che i ballerini in generale hanno un rischio tre volte maggiore di sviluppare disturbi alimentari, in particolare anoressia nervosa ed OSFED[19].

La danza è diventata un aspetto fondamentale dell'app popolare e una categoria primaria che influenza la cultura dei giovani nell'era digitale. Le sfide di danza sono diventate una forma popolare di contenuto su molte piattaforme di social media, incluso TikTok. Durante il 2020, i balli di TikTok hanno offerto una via di fuga a individui isolati per giocare e connettersi tra loro attraverso il formato virtuale[20]. Con la facile accessibilità di TikTok a una varietà di diversi filtri ed effetti speciali, l'app ha reso le riprese mentre balli al ritmo della musica un passatempo facile e divertente. Dal suo debutto nel 2017, l'app ha attirato un pubblico ristretto ma in crescita di ballerini professionisti tra i 20 ei 30 anni. Sebbene la maggior parte di questa fascia demografica sia più abituata a esibirsi sul palco, questa app ha introdotto una nuova era del ballo sullo schermo[21].

Galleria d'immagini

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  1. ^ danza in Vocabolario - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 21 marzo 2023.
  2. ^ Giacomo Devoto, Avviamento all'etimologia italiana, Milano, Mondadori, 1979.
  3. ^ Carlo Battisti, Giovanni Alessio, Dizionario etimologico italiano, Firenze, Barbera, 1950-57.
  4. ^ Giulio Angioni, La danza non è cristiana, in Fare dire sentire: l'identico e il diverso nelle culture, il Maestrale 2011, 304-315
  5. ^ Lisa Sagolla, (untitled), in International Bibliography of Theatre & Dance, vol. 15, n. 17, 24 aprile 2008, p. 1.
  6. ^ (EN) Dance Teacher | Berklee, su berklee.edu. URL consultato il 4 ottobre 2022.
  7. ^ Doug Risner, Making Dance, Making Sense: Epistemology and choreography, in Research in Dance Education, vol. 1, n. 2, dicembre 2000, pp. 155–172, DOI:10.1080/713694259, ISSN 1464-7893 (WC · ACNP).
  8. ^ (EN) dance - Choreography | Britannica, su britannica.com. URL consultato il 4 ottobre 2022.
  9. ^ (EN) Karen Schupp, Dance Competition Culture and Commercial Dance: Intertwined Aesthetics, Values, and Practices, in Journal of Dance Education, vol. 19, n. 2, 3 aprile 2019, pp. 58–67, DOI:10.1080/15290824.2018.1437622, ISSN 1529-0824 (WC · ACNP).
  10. ^ Jeffrey A. Russell, Preventing dance injuries: current perspectives, in Open Access Journal of Sports Medicine, vol. 4, 30 settembre 2013, pp. 199–210, DOI:10.2147/OAJSM.S36529, ISSN 1179-1543 (WC · ACNP), PMC 3871955, PMID 24379726.
  11. ^ Fengfeng Li, Ntwali Adrien e Yuhuan He, Biomechanical Risks Associated with Foot and Ankle Injuries in Ballet Dancers: A Systematic Review, in International Journal of Environmental Research and Public Health, vol. 19, n. 8, 18 aprile 2022, pp. 4916, DOI:10.3390/ijerph19084916, ISSN 1660-4601 (WC · ACNP), PMC 9029463, PMID 35457783.
  12. ^ (EN) Smithsonian Lemelson Center, A Better Pointe Shoe Is Sorely Needed, su Lemelson Center for the Study of Invention and Innovation, 28 maggio 2020. URL consultato il 13 dicembre 2022.
  13. ^ (EN) Suzanne Abraham, Eating and Weight Controlling Behaviours of Young Ballet Dancers, in Psychopathology, vol. 29, n. 4, 1996, pp. 218–222, DOI:10.1159/000284996, ISSN 1423-033X (WC · ACNP), PMID 8865352.
  14. ^ (EN) Courtney C. Walton, Margaret S. Osborne, Paul Gilbert e James Kirby, Nurturing self-compassionate performers, in Australian Psychologist, vol. 57, n. 2, 4 marzo 2022, pp. 77–85, DOI:10.1080/00050067.2022.2033952, ISSN 0005-0067 (WC · ACNP).
  15. ^ In punta sull’orlo del baratro: i disturbi alimentari ovvero il lato nascosto della danza classica, su Ohga!. URL consultato il 21 marzo 2023.
  16. ^ Redattori, Il perfezionismo del danzatore e la trappola del disturbo alimentare, su Giornale della Danza, 8 luglio 2020. URL consultato il 21 marzo 2023.
  17. ^ Carla Marzani, Psicopatologia e clinica dei disturbi mentali, Springer-Verlag, pp. 217–229, ISBN 88-470-0307-5. URL consultato il 21 marzo 2023.
  18. ^ DISTURBI ALIMENTARI CON ALTRA SPECIFICAZIONE (OSFED), su Centro DCA. URL consultato il 21 marzo 2023.
  19. ^ Jon Arcelus, Gemma L. Witcomb e Alex Mitchell, Prevalence of Eating Disorders amongst Dancers: A Systemic Review and Meta-Analysis, in European Eating Disorders Review, vol. 22, n. 2, 26 novembre 2013, pp. 92–101, DOI:10.1002/erv.2271, ISSN 1072-4133 (WC · ACNP), PMID 24277724.
  20. ^ TikTok cultures in the United States, su worldcat.org.
  21. ^ Edward C. Warburton, TikTok challenge: dance education futures in the creator economy, in Arts Education Policy Review, vol. 0, n. 0, 1º luglio 2022, pp. 1–11, DOI:10.1080/10632913.2022.2095068, ISSN 1063-2913 (WC · ACNP). URL consultato il 21 marzo 2023.

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