Desmostachya bipinnata

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Desmostachya bipinnata
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Monocotiledoni
(clade)Commelinidi
OrdinePoales
FamigliaPoaceae
SottofamigliaChloridoideae
TribùCynodonteae
SottotribùTripogoninae
GenereDesmostachya
(Stapf) Stapf, 1900
SpecieD. bipinnata
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
OrdineCyperales
FamigliaPoaceae
GenereDesmostachya
SpecieD. bipinnata
Nomenclatura binomiale
Desmostachya bipinnata
(L.) Stapf, 1900
Sinonimi
  • Briza bipinnata
    L.

Eragrostis bipinnata
(L.) K. Schum.
Eragrostis cynosuriodes
(Retz.) P. Beauv.
Poa cynosuriodes
Retz.
Stapfiola bipinnata
(L.) O. Ktze.
Uniola bipinnata[2]

Desmostachya bipinnata (L.) Stapf, 1900 è un'erba perenne appartenente alla famiglia delle Poaceae (o Graminacee, nom. cons.). È l'unica specie nota del genere Desmostachya.[3]

È una pianta erbacea perenne con culmo eretto, alto sino a 1 m. L'infiorescenza è una spighetta racemosa terminale oblunga. Il frutto è una cariosside ovoidale senza solco.[4]

Distribuzione e habitat

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La specie è diffusa in Africa (Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Mauritania, Ciad, Eritrea, Etiopia, Somalia e Sudan) e in Asia (Medio Oriente, penisola arabica, subcontinente indiano, Cina, Indocina e Malaysia).[1][4][5]

Indicata con il nome sanscrito (maschile) Kuśa (anche Darbha), viene tradizionalmente considerata come l'erba più sacra in Oriente ed è utilizzata in numerosi riti e pratiche religiose.

  • La pianta è stata anche richiamata nel Ṛgveda per il suo utilizzo in cerimonie sacre e anche come giaciglio per sacerdoti e Dei.[6]
  • Secondo la religione buddhista, il Buddha la usò per sedervisi sopra, durante la meditazione con cui raggiunse l'illuminazione sotto l'albero della Bodhi[7].
  • nell'Induismo viene indicata da Krishna, nel poema Bhagavad Gita, come materiale ideale da utilizzate per la sede di meditazione[8].
  1. ^ a b (EN) Lansdown, R.V. 2013, Desmostachya bipinnata, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 20 settembre 2024.
  2. ^ Desmostachya bipinnata, su Flora of Pakistan, eFloras. URL consultato il 2 maggio 2011.
  3. ^ (EN) Desmostachya bipinnata, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 20 settembre 2024.
  4. ^ a b W.D. Clayton, M.S. Vorontsova, K.T. Harman & H. Williamson, Desmostachya bipinnata, su GrassBase - The Online World Grass Flora, The Board of Trustees, Royal Botanic Gardens, Kew.
  5. ^ Desmostachya bipinnata, su Germplasm Resources Information Network, United States Department of Agriculture. URL consultato il 2 maggio 2011 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2012).
  6. ^ Ralph T. H. Griffith, The Hymns of the Rigveda, Volume 1[collegamento interrotto], 1896, p. 4.
  7. ^ Paul Williams, Buddhism: Critical Concepts in Religious Studies (Critical Concepts in Religious Studies S.), New York, Routledge, 2006, p. 262, ISBN 0-415-33226-5.
  8. ^ Smith, Huston; Chapple, Christopher; Sargeant, Winthrop, The Bhagavad Gita (Excelsior Editions), Excelsior Editions/State University of New Yo, 2009, p. 282, ISBN 1-4384-2842-1.
  • S. Mahdihassan, Three Important Vedic Grasses (PDF), in Indian Journal of History and Science, vol. 22, n. 4, 1887, pp. 286-291. URL consultato il 2 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2012).

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