Peucedanum ostruthium

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Imperatoria
Peucedanum ostruthium
Koehler's Medizinal-Pflanzen (1887)
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineApiales
FamigliaApiaceae
SottofamigliaApioideae
TribùSelineae
GenerePeucedanum
SpecieP. ostruthium
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineApiales
FamigliaApiaceae
GenerePeucedanum
SpecieP. ostruthium
Nomenclatura binomiale
Peucedanum ostruthium
(L.) W.D.J.Koch, 1824
Sinonimi

Imperatoria ostruthium
L.
Imperatoria major
Gray

Nomi comuni

Erba Rena

Peucedanum ostruthium

L'imperatoria (Peucedanum ostruthium (L.) W.D.J.Koch, 1824) è una pianta erbacea, perenne, appartenente alla famiglia delle Apiaceae, originaria dell'Europa.[1]

Pianta vivace, glabra a radice tuberosa, con fusto eretto 40–80 cm, fistoloso, striato, cilindrico, scarsamente ramoso sulla parte superiore, con rami alterni ed i più alti opposti.
Le foglie sono di colore verde acceso sulla pagina superiore e di verde pallido sulla pagina inferiore, un po' ruvide sulle nervature, le inferiori lungamente picciolate, tripennate composte, a foglioline ovali o oblunghe, picciolate, spesso lobate, seghettate, le superiori piccole e sessili e portate da una guaina rigonfia.
I fiori bianchi o rosei, sono raccolti in grandi ombrelle di 20-40 raggi gracili e molto disuguali, con invoolucro nullo ed involuncelli di brattee lineari e caduche. Calice di 5 denti minuti, corolla con petali espansi, cuoriformi rovesciati con apice inflesso e depresso. Stami più lunghi della corolla, antere sferoidali, ovario con stilopodio conico, bifido all'apice e stili da prima papilliformi, poi allungati e ricurvi nel frutto.
I frutti sono appiattiti e alati di 3–6 mm (ala compresa), hanno acheni portati da un carpoforo bipartito e con 5 costole, delle quali le tre dorsali poco salienti, le due marginali invece espanse e combacianti fra di loro a formare un largo margine liscio. Hanno 1-3 vitte nelle vallecole, due stili persistenti più lunghi dello stilopodio.

Distribuzione e habitat

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La specie è diffusa in Europa centrale e meridionale[1]. In Italia si trova sulle Alpi o sugli Appennini, sopra i 1000 m di altitudine[2].

Si trova nei prati e nei boschi freschi montani.

Principi attivi

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Il rizoma contiene olio etereo, terpeni, fellandrene, limonene, pinene, e eteri di acido isobutirrico, acido isovalerianico, acido formico, acido acetico e acido palmitico libero di odoro e simile a quello dell'angelica con sapore amaro ed aromatico. Inoltre contiene molti lattoni come ossipeucedamina, ostrutina, ostrolo, ostruttolo, imperatonina, isoimperatorina. Infine sostanze tanniniche, mucillagginose, gomme, olio grasso.[3]

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Viene utilizzato a scopi medicamentosi, contro disturbi gastrici ed intestinali accompagnati da abbondante formazione di catarro e costipazione, inoltre contro catarri bronchiali con forte secrezione, come risolvente e tonico. Inoltre veniva utilizzato contro la leocorrea (Ftp. 1938). In Savoia viene masticato contro l'emicrania. L'essenza, viene utilizzata anche nella preparazione di alcuni liquori e distillati come la Chartreuse e Benedictine.[3]


  1. ^ a b (EN) Peucedanum ostruthium, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 10/8/2024.
  2. ^ Peucedanum ostruthium, su actaplantarum.org. URL consultato il 10/8/2024.
  3. ^ a b Giovanni Negri, Erbario Figurato, p. 223.
  • Giuseppe Lodi, Piante Officinali Italiane, Bologna, Edizioni Agricole Bologna, 1957, p. 791.
  • Giovanni Negri, Erbario Figurato, Milano, Ulrico Hoepli Editore Milano, 1979, p. 459, ISBN 88-203-0279-9.
  • (EN) The British Homoeopathic Society British Homoeopathic Pharmacopoeia, 1876, London WC, The British Homoeopathic Society, p. 362, ISBN 978-1-4255-7966-1.

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