Partito del Lavoro (Paesi Bassi)
Partito del Lavoro | |
---|---|
(NL) Partij van de Arbeid | |
Leader | Attje Kuiken |
Presidente | Esther-Mirjam Sent |
Stato | Paesi Bassi |
Sede | Partijbureau PvdA, Herengracht 54 Amsterdam |
Abbreviazione | PvdA |
Fondazione | 9 febbraio 1946 |
Derivato da | |
Ideologia | Socialdemocrazia[1] Terza via[2] |
Collocazione | Centro-sinistra |
Partito europeo | Partito del Socialismo Europeo |
Gruppo parl. europeo | Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici |
Affiliazione internazionale | Alleanza Progressista |
Seggi Tweede Kamer | |
Seggi Eerste Kamer | 7 / 75
(2023) |
Seggi Europarlamento | |
Seggi Provinciali | 46 / 572
(2023) |
Organizzazione giovanile | Jonge Socialisten |
Iscritti | 41.078 (2020)[3] |
Colori | Rosso |
Sito web | www.pvda.nl |
Bandiera del partito | |
Il Partito del Lavoro (in olandese Partij van de Arbeid, PvdA; AFI: [pɑrˈtɛi vɑn də ˈɑrbɛit]) è un partito politico olandese.
Il PvdA è il principale partito politico olandese di centro-sinistra, espressione del pensiero socialdemocratico moderato. È membro dell'Internazionale Socialista e del Partito Socialista Europeo.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le origini
[modifica | modifica wikitesto]Il PvdA nasce nel 1946 dalla fusione tra:
- Partito Socialdemocratico del Lavoro (SDAP), socialdemocratici;
- Lega Libero-Democratica (VDB), socio-liberali;
- Unione Cristiano-Democratica (CDU), cristiano-sociali.
Alle politiche del 1937 lo SDAP aveva conquistato 23 seggi, il VDB 6 e la CDU 2. Alle politiche del 1946 il PvdA ottenne il 28,31% dei voti e 29 seggi, 2 in meno di quelli ottenuti dai partiti fondatori nelle elezioni precedenti. Il dato peggiora ulteriormente nelle politiche del 1948 dove il PvdA cala al 25,60% ed ottiene 27 seggi (2 in meno). Del resto nello stesso anno alcuni liberali abbandonarono il partito, considerandolo troppo "socialista" e formarono, insieme al conservatore "Partito della Liberta", il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (VVD), centrista liberale. Nel 1952 i laburisti prendono il 28,97% ed eleggono 30 deputati. Alle politiche del 1956 il PvdA incrementò i propri consensi salendo al 32,69%. Tra il 1946 ed il 1958 il PvdA governerà in alleanza con il Partito Popolare Cattolico (KVP) (poi confluito nell'CDA) ed espresse il primo ministro Willem Drees, i cui governi si prodigarono per la ricostruzione del paese dopo la Seconda guerra mondiale e l'occupazione nazista.
Alle politiche del 1959 i Laburisti scendono al 30,36% dei voti e vengono superati dai democristiani del KVP, che scelgono di allearsi con i liberali del VVD. Dal 1959 al 1973, i Laburisti sono stati sempre, salvo nell'anno 1966, all'opposizione di governi formati da democristiani (CDA) e liberali (VVD). Del resto alle politiche del 1963 e del 1967, il PvdA perderà ulteriormente consensi, scendendo prima al 28,01% e poi al 23,55% dei consensi. Alle politiche del 1971 il PvdA incrementò i propri consensi dell'1% divenendo primo partito, ma rimanendo comunque all'opposizione.
Dagli anni '70 al 2000
[modifica | modifica wikitesto]Alle politiche del 1972 i Laburisti salgono al 27,34%, eleggono 43 deputati e tornano al governo con Joop den Uyl. Il governo, che durerà l'intera legislatura, sarà formato, oltre che dai laburisti, anche dai democristiani del KVP, del Partito Anti-Rivoluzionario (ARP, conlfuito poi nel CDA), dai cristiano-progressisti del Partito Politico Radicale (PPR, confluiti poi nella Sinistra Verde) e dai Democratici 66, liberali progressisti.
Alle elezioni del 1977, il PvdA balzò al 33,83% dei voti ed elesse 53 deputati, ma si ritrovò all'opposizione. Il nuovo governo, infatti, fu presieduto dal democristiano (CDA) Dries van Agt e composto solo da CDA e VVD. Alle politiche del 1981 il PvdA perse consensi (-5,54%) e seggi (-9), ma entrò a far parte del secondo governo van Agt, insieme a CDA e D66. Il governo, però, durò appena un anno. Alle politiche anticipate del 1982 il PvdA salì al 30,40%, divenendo nuovamente il primo partito, ma fu escluso dal governo, guidato dal democristiano Ruud Lubbers e composto da CDA e VVD. Il PvdA rimase all'opposizione del II governo Lubbers anche dopo le elezioni del 1986, dove perse il primo posto, nonostante l'incremento al 33,27% dei voti. Alle politiche del 1989, il Laburisti persero l'1,39%, ma entrarono a far parte del terzo governo Lubbers, insieme ai democristiani.
Alle elezioni del 1994, il PvdA ebbe un vero e proprio crollo, passando dal 31,88% al 23,97%. Anche questa volta, però, i Laburisti si trovarono a governare il paese dopo aver perso consensi. Wim Kok, laburista, diede vita al nuovo governo, formato insieme al VVD e ai D66. Il governo venne detto "viola", dal rosso dei Laburisti e dal blu dei Liberal-conservatori e Liberal-progressisti. Per la prima volta dal 1918 nessun partito "confessionale" (cattolico o protestante) entrò a far parte del governo. Alle politiche del 1998, il PvdA risalì al 28,98% ed ottenne 45 seggi. Kok fu riconfermato con la stessa coalizione del suo primo governo.
Dal 2000 ad oggi
[modifica | modifica wikitesto]Le politiche del 2002 segnano il risultato più basso nella storia dei Laburisti olandesi. Il partito, infatti, crolla al 15,11% dei voti. Il risultato fu dovuto all'ampio dissenso popolare circa le politiche d'immigrazione ed economiche del governo. A trarne vantaggio fu la Lista Pim Fortuyn (populisti), che prendeva il nome dal proprio fondatore, ucciso durante la campagna elettorale. La LPF ottenne il 17% dei voti, divenne secondo partito ed entrò nel governo del democristiano Jan Peter Balkenende, insieme a CDA e VVD. Il governo, però, durò appena un anno ed alle politiche del 2003 i Laburisti con il 27,26% tornarono ad essere il secondo partito nella Camera bassa, ma rimasero all'opposizione del secondo governo Balkenende, composto da CDA, VVD e D66.
Alle politiche anticipate del 2006, il sistema partitico olandese si complicò ulteriormente. Nelle elezioni si rafforzò, infatti, il Partito Socialista Olandese, la forza più a sinistra, che guadagnò ben 17 seggi, ed ottenne un buon risultato il Partito della Libertà, liberal-conservatore nato da una scissione dei liberali, che conquistò 9 seggi. Persero consensi tutti i partiti maggiori: il CDA (-3), il VVD (-6) la Lista Pim Fortuyn (-8), che ebbe più deputati. Il PVDA scese dal 27,26 al 21,19% (il secondo peggior risultato di sempre), perdendo 9 seggi.
Le politiche 2010 segnarono un ulteriore calo per i laburisti, che scesero al 19,63% ed ottennero 30 seggi alla Camera (3 in meno). A crescere furono i liberali del VVD (+5,8%), i socio-liberali di D66 (+4,9%), gli ecologisti di GL (+2%), ma soprattutto i liberal-populisti del Partito per la Libertà (+9,4%). Sonora sconfitta la subirono i democristiani del CDA (-12,8%) e il Partito Socialista Olandese (-7,7%).
Alle elezioni politiche del 2012, i laburisti riguadagnarono posizioni e ottennero il 24,84% dei voti (+5,21%), ottenendo 38 seggi alla Camera. Le elezioni videro una tenuta del PS (-0,3%) ed un sostanziale calo della Sinistra Verde (-4,3%), oltre che dei democristiani (CDA) (-4,2%).
Alle elezioni del 2017 il partito subisce un fortissimo calo ottenendo il 5,70% dei voti (-19,14%) e 9 seggi alla Camera, il peggior risultato mai ottenuto sin dalla sua fondazione. Inoltre, le stesse elezioni videro una forte ricrescita della Sinistra Verde, che ottenne il 9,1% dei voti (+6,8%), ma anche dell'Appello Cristiano Democratico, che ne uscì con il 12,4% dei voti, in crescita del 3,9%.
Alle elezioni del 2021 il partito si mantiene stabile con il 5,73% dei voti (+0,03) e con lo stesso numero di seggi alla Camera ottenuto alle precedenti elezioni. Le stesse elezioni videro un ulteriore calo della Sinistra Verde, che ottenne il 5,16% (-3,97%), e anche dell'Appello Cristiano Democratico, che ottenne il 9,50% (-2,88%). Ad avere la meglio sono stati i Democratici 66, che se ne escono con un 15,02%, in rialzo del 2,79%, piazzandosi al secondo posto dietro al VVD del premier uscente Mark Rutte.
Struttura
[modifica | modifica wikitesto]Leadership
[modifica | modifica wikitesto]Leader
[modifica | modifica wikitesto]- Willem Drees (9 febbraio 1946 – 22 dicembre 1958)
- Jaap Burger (22 dicembre 1958 – 16 settembre 1962)
- Anne Vondeling (16 settembre 1962 – 13 settembre 1966)
- Joop den Uyl (13 settembre 1966 – 21 luglio 1986)
- Wim Kok (21 luglio 1986 – 15 dicembre 2001)
- Ad Melkert (15 dicembre 2001 – 16 maggio 2002)
- Vacante (16 maggio 2002 – 12 novembre 2002)
- Wouter Bos (12 novembre 2002 – 25 aprile 2010)
- Job Cohen (25 aprile 2010 – 20 febbraio 2012)
- Vacante (20 febbraio 2012 – 16 marzo 2012)
- Diederik Samsom (16 marzo 2012 – 10 dicembre 2016)
- Lodewijk Asscher (10 dicembre 2016 – 14 gennaio 2021)
- Lilianne Ploumen (14 gennaio 2021 – 12 aprile 2022)
- Attje Kuiken (dal 22 aprile 2022)
Presidente
[modifica | modifica wikitesto]- Koos Vorrink (9 febbraio 1946 – 5 giugno 1953)
- Hein Vos (5 giugno 1953 – 23 febbraio 1955)
- Evert Vermeer (23 febbraio 1955 – 10 maggio 1960)
- Hein Vos (10 maggio 1960 – 24 marzo 1961; ad interim)
- Ko Suurhoff (24 marzo 1961 – 14 aprile 1965)
- Vacante (14 aprile 1965 – 12 giugno 1965)
- Sjeng Tans (12 giugno 1965 – 7 marzo 1969)
- Anne Vondeling (7 marzo 1969 – 1º maggio 1971)
- André van der Louw (1º maggio 1971 – 16 novembre 1974)
- Ien van den Heuvel-de Blank (16 novembre 1974 – 26 aprile 1979)
- Max van den Berg (26 aprile 1979 – 1º agosto 1986)
- Stan Poppe (1º agosto 1986 – 2 aprile 1987; ad interim)
- Marjanne Sint (2 aprile 1987 – 1º agosto 1991)
- Frits Castricum (1º agosto 1991 – 13 marzo 1992; ad interim)
- Felix Rottenberg (13 marzo 1992 – 15 febbraio 1997; copresidente)
- Ruud Vreeman (13 marzo 1992 – 15 febbraio 1997; copresidente)
- Karin Adelmund (15 febbraio 1997 – 3 agosto 1998)
- Ruud Vreeman (3 agosto 1998 – 20 febbraio 1999; ad interim)
- Marijke van Hees (20 febbraio 1999 – 5 settembre 2000)
- Mariëtte Hamer (5 settembre 2000 – 16 marzo 2001; ad interim)
- Ruud Koole (16 marzo 2001 – 9 dicembre 2005)
- Michiel van Hulten (9 dicembre 2005 – 25 aprile 2007)
- Ruud Koole (25 aprile 2007 – 6 ottobre 2007; ad interim)
- Lilianne Ploumen (6 ottobre 2007 – 22 gennaio 2012)
- Hans Spekman (22 gennaio 2012 – 7 ottobre 2017)
- Nelleke Vedelaar (7 ottobre 2017 – 1º ottobre 2021)
- Esther-Mirjam Sent (dal 1º ottobre 2021)
Presidenti dei gruppi parlamentari
[modifica | modifica wikitesto]Eerste Kamer
[modifica | modifica wikitesto]- Marius Reinalda (9 febbraio 1946 – 18 marzo 1947)
- Jo van de Kieft (27 marzo 1947 – 15 luglio 1952)
- Kees Woudenberg (15 luglio 1952 – 2 settembre 1952)
- Joris in 't Veld (2 settembre 1952 – 15 novembre 1960)
- Hein Vos (15 novembre 1960 – 16 febbraio 1968)
- Maarten de Niet (5 marzo 1968 – 7 ottobre 1968)
- Jan Broeksz (7 ottobre 1968 – 16 settembre 1975)
- Anne Vermeer (16 settembre 1975 – 23 giugno 1987)
- Ger Schinck (23 giugno 1987 – 13 giugno 1995)
- Joop van den Berg (13 giugno 1995 – 1º agosto 1996)
- Job Cohen (1º agosto 1996 – 3 agosto 1998)
- Ria Jaarsma (3 agosto 1998 – 8 giugno 1999)
- Geertje Lycklama à Nijeholt (8 giugno 1999 – 10 giugno 2003)
- Johan Stekelenburg (10 giugno 2003 – 22 settembre 2003)
- Han Noten (11 novembre 2003 – 7 giugno 2011)
- Marleen Barth (7 giugno 2011 – 8 febbraio 2018)
- André Postema (8 febbraio 2018 – 10 luglio 2018)
- Esther-Mirjam Sent (4 settembre 2018 – 11 giugno 2019)
- Mei Li Vos (11 giugno 2019 – 13 giugno 2023)
Tweede Kamer
[modifica | modifica wikitesto]- Marinus van der Goes van Naters (4 giugno 1946 – 16 gennaio 1951)
- Jaap Burger (16 gennaio 1951 – 18 settembre 1951)
- Leendert Antonie Donker (18 settembre 1951 – 2 settembre 1952)
- Jaap Burger (2 settembre 1952 – 16 settembre 1962)
- Anne Vondeling (16 settembre 1962 – 14 aprile 1965)
- Gerard Nederhorst (14 aprile 1965 – 23 febbraio 1967)
- Joop den Uyl (23 febbraio 1967 – 11 maggio 1973)
- Ed van Thijn (11 maggio 1973 – 8 giugno 1977)
- Joop den Uyl (8 giugno 1977 – 8 settembre 1977)
- Ed van Thijn (8 settembre 1977 – 16 gennaio 1978)
- Joop den Uyl (16 gennaio 1978 – 11 settembre 1981)
- Wim Meijer (11 settembre 1981 – 16 settembre 1982)
- Joop den Uyl (16 settembre 1982 – 21 luglio 1986)
- Wim Kok (21 luglio 1986 – 4 novembre 1989)
- Thijs Wöltgens (4 novembre 1989 – 17 maggio 1994)
- Wim Kok (17 maggio 1994 – 22 agosto 1994)
- Jacques Wallage (22 agosto 1994 – 19 maggio 1998)
- Wim Kok (19 maggio 1998 – 30 maggio 1998)
- Jacques Wallage (30 maggio 1998 – 10 July 1998)
- Ad Melkert (10 luglio 1998 – 16 maggio 2002)
- Jeltje van Nieuwenhoven (16 maggio 2002 – 19 novembre 2002)
- Wouter Bos (19 novembre 2002 – 22 febbraio 2007)
- Jacques Tichelaar (22 febbraio 2007 – 22 gennaio 2008)
- Mariëtte Hamer (22 gennaio 2008 – 17 giugno 2010)
- Job Cohen (17 giugno 2010 – 20 febbraio 2012)
- Jeroen Dijsselbloem (20 febbraio 2012 – 20 marzo 2012)
- Diederik Samsom (20 marzo 2012 – 12 dicembre 2016)
- Attje Kuiken (12 dicembre 2016 – 23 marzo 2017)
- Lodewijk Asscher (23 marzo 2017 – 14 gennaio 2021)
- Lilianne Ploumen (14 gennaio 2021 – 12 aprile 2022)
- Attje Kuiken (dal 22 aprile 2022)
Nelle istituzioni
[modifica | modifica wikitesto]I seguenti membri del PvdA sono stati membri della Commissione europea:
- Sicco Mansholt (1958–1972 agricoltura, 1972–1973 presidente della Commissione europea)
- Henk Vredeling (1977–1981 affari sociali e occupazione)
- Frans Timmermans (2014–2019: primo vicepresidente e migliore regolamentazione, relazioni interistituzionali, stato di diritto e carta dei diritti fondamentali, 2019–2023: vicepresidente esecutivo e Green Deal europeo)
Risultati elettorali
[modifica | modifica wikitesto]Elezione | Voti | % | Seggi |
---|---|---|---|
Legislative 1946 | 1.347.940 | 28,31 | 29 / 100
|
Legislative 1948 | 1.263.058 | 25,60 | 27 / 100
|
Legislative 1952 | 1.545.867 | 28,97 | 30 / 100
|
Legislative 1956 | .1872.209 | 32,69 | 34 / 100
|
Legislative 1959 | 1.821.285 | 30,36 | 48 / 150
|
Legislative 1963 | 1.753.025 | 28,01 | 43 / 150
|
Legislative 1967 | 1.620.112 | 23,55 | 37 / 150
|
Legislative 1971 | 1.554.280 | 24,60 | 39 / 150
|
Legislative 1972 | 2.021.454 | 27,34 | 43 / 150
|
Legislative 1977 | 2.813.793 | 33,83 | 53 / 150
|
Europee 1979 | 1.722.240 | 30,39 | 9 / 25
|
Legislative 1981 | 2.458.452 | 28,29 | 44 / 150
|
Legislative 1982 | 2.503.517 | 30,40 | 47 / 150
|
Europee 1984 | 1.785.165 | 33,70 | 9 / 25
|
Legislative 1986 | 3.051.678 | 33,27 | 52 / 150
|
Legislative 1989 | 2.835.251 | 31,88 | 49 / 150
|
Europee 1989 | 1.609.626 | 30,70 | 8 / 25
|
Legislative 1994 | 2.153.135 | 23,97 | 37 / 150
|
Europee 1994 | 945.869 | 22,88 | 8 / 31
|
Legislative 1998 | 2.494.555 | 28,98 | 45 / 150
|
Europee 1999 | 712.929 | 20,11 | 6 / 31
|
Legislative 2002 | 1.436.023 | 15,11 | 23 / 150
|
Legislative 2003 | 2.631.363 | 27,26 | 42 / 150
|
Europee 2004 | 1.124.549 | 23,60 | 7 / 27
|
Legislative 2006 | 2.085.077 | 21,19 | 33 / 150
|
Europee 2009 | 548.691 | 12,05 | 3 / 25
|
Legislative 2010 | 1.848.805 | 19,63 | 30 / 150
|
Legislative 2012 | 2.340.750 | 24,84 | 38 / 150
|
Europee 2014 | 446.763 | 9,40 | 3 / 26
|
Legislative 2017 | 599.699 | 5,70 | 9 / 150
|
Europee 2019 | 1.045.274 | 19,01 | 6 / 26
|
Legislative 2021 | 597.192 | 5,73 | 9 / 150
|
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Wolfram Nordsieck, Parties and Elections in Europe – NETHERLANDS, su parties-and-elections.eu. URL consultato l'8 febbraio 2017.
- ^ (EN) David Walker, Goodbye, third way, in The Guardian, 3 settembre 2001. URL consultato l'8 febbraio 2017.
- ^ (NL) Forum voor Democratie qua ledental de grootste partij van Nederland (PDF), su Documentatiecentrum Nederlandse Politieke Partijen. URL consultato il 27 gennaio 2020.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Partito Laburista
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (NL) Sito ufficiale, su pvda.nl.
- Partij van de Arbeid (PvdA) (canale), su YouTube.
- (EN) Labour Party, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (NL) Partito del Lavoro, su parlement.com, Parlement & Politiek.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 138976237 · ISNI (EN) 0000 0000 9445 8741 · LCCN (EN) n79046267 · J9U (EN, HE) 987007446502805171 |
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