Rosa camuna
La rosa camuna è una delle più famose incisioni su roccia della Val Camonica.
Risale alla civiltà dei Camuni, la popolazione che visse nella valle durante l'età del Ferro (periodo tra il II e il I millennio a.C.).
È formata da una linea che si sviluppa come una girandola o croce ansata a quattro bracci, inserita tra 9 pallini o coppelle allineati con angoli di 90°.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Questo simbolo è stato ritrovato 92 volte tra le 300.000 incisioni rupestri della Valcamonica (primo sito italiano tutelato dall'UNESCO, dal 1979, come patrimonio dell'umanità);[1] è stata raffigurata principalmente in tre modi differenti, anche perché ha avuto una evoluzione nel tempo.[2]
La rosa camuna è spesso associata a guerrieri che sembrano danzare attorno a essa e a difenderla dall'aggressione di nemici armati ma il suo significato è tuttora fonte di dibattito tra gli studiosi. Simboli analoghi sono stati ritrovati in Mesopotamia[2] e hanno portato gli studiosi a pensare che tale simbolo sia stato diffuso da questa terra, attraverso il contatto tra popolazioni, fino ad arrivare in Valle Camonica.[2] Ritrovamenti di simili figure incise sono avvenuti anche in Portogallo, Svezia e Gran Bretagna (famosa in particolare la Swastika Stone di Ilkley Moore nello Yorkshire, Inghilterra) e fanno pensare a un simbolo usato dai guerrieri preistorici[senza fonte].
In Val Camonica questo motivo risale all'età del Ferro,[3] in particolare dal VII al I secolo a.C. C'è una sola figura di Rosa Camuna che può essere datata dubitativamente alla fine dell'età del Bronzo, cioè all'inizio del I millennio a.C. Le figure di Rosa Camuna sono situate per la maggior parte lungo la Media Valle Camonica (Capo di Ponte, Foppe di Nadro, Sellero, Ceto e Paspardo); se ne trovano anche nella Bassa Valle (Darfo Boario Terme, Esine).
Il motivo della rosa camuna è stato studiato a fondo da Paola Farina, che ha compilato un corpus di tutte le figure conosciute in Val Camonica: sono state contate nel suo studio 84 "rose" – 92 con le scoperte successive – incise su 27 rocce, classificabili in tre tipi principali:[4]
- a svastica: 9 punti, di cui uno centrale, si distribuiscono alternativamente dentro e fuori dai quattro bracci della "rosa", piegati a 90°; ci sono 16 “rose” di questo tipo;
- a svastica asimmetrica: i 9 punti sono disposti come nel tipo precedente, ma il contorno è differente, in quanto solo due bracci sono piegati a 90°, mentre gli altri due sono uniti; si contano 12 “rose” di questo tipo;
- quadrilobata: i 9 punti sono allineati in 3 colonne e 3 righe; il contorno si sviluppa in quattro bracci ortogonali e simmetrici, ognuno dei quali include un punto; è il tipo più diffuso – è quello scelto dalla Regione Lombardia come suo simbolo –, se ne contano 56 esemplari.
Per quanto riguarda l'interpretazione, che non è facile per un segno che appartiene a una cultura passata e ormai perduta, si suggerisce che la "Rosa Camuna" avesse in origine un significato legato al sole, sviluppatosi poi in un simbolo più ampio di portafortuna.[5]
Il simbolo della Regione Lombardia
[modifica | modifica wikitesto]Su proposta dell'allora assessore alla cultura della Regione, Alessandro Fontana,[6] la stilizzazione della rosa camuna, realizzata da Pino Tovaglia, Bob Noorda, Roberto Sambonet e Bruno Munari nel 1975,[7] è diventata il simbolo della Lombardia che ne è depositaria del marchio e ne regola l'utilizzo.[8]
La stessa Regione nel 1996 ha istituito un premio annuale nominato "Rosa Camuna" e dedicato alle donne che, con il loro contributo di eccellenza, rappresentano l'importanza decisiva della presenza femminile nella vita sociale, economica e culturale della regione.[9]
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Simbolo della Regione Lombardia
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Trasposizione geometrica
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Scheda Unesco, su whc.unesco.org. URL consultato l'11 maggio 2009.
- ^ a b c La Rosa Camuna, su lombardiainrete.it. URL consultato il 15 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2014).
- ^ Farina, Paola (1998). La “rosa camuna” nell'arte rupestre della Valcamonica, NAB, 6, pp. 185-205
- ^ Farina, Paola (1997). The motif of the “Camunnian Rose” in the Rock Art of Valcamonica (Italy)*, TRACCE Online Rock Art Bulletin 7, May 1997
- ^ Farina, Paola (1998). The motif of the “Camunnian Rose” in the Rock Art of Valcamonica (Italy)**, TRACCE Online Rock Art Bulletin 10, May 1998
- ^ Giuseppe Spatola, La Rosa Camuna? In Regione la «impose» Sandro Fontana, su bresciaoggi.it, 30 gennaio 2019. URL consultato il 30 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2019).
- ^ Giorgio Fioravanti. Il dizionario del grafico. Bologna, Zanichelli, 1993, p. 468. ISBN 88-08-14116-0.
- ^ Il marchio regionale, su regione.lombardia.it. URL consultato il 15 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
- ^ Premio Rosa Camuna e Premio Lombardia per il Lavoro, su regione.lombardia.it. URL consultato il 15 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Antonio Fappani (a cura di), Rosa Camuna o dei Camuni, in Enciclopedia bresciana, vol. 15, Brescia, La Voce del Popolo, 1999, OCLC 163181665, SBN BVE0156851.
- Barbella, Gaetano, La costellazione del Cigno riflessa nella svastica della Rosa Camuna (PDF), 2018.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Camuni
- Incisioni rupestri della Valcamonica
- Rosa Camuna (premio cinematografico)
- Rosa Camuna (premio regionale)
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla rosa camuna