Finta pelle

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Passaggi di produzione similpelle in poliuretano:
1) Tessuto in cotone
2) Fissione su tessuto di poliuretano aromatico in DMF
3) Trasferimento di rivestimento
4) Finitura con la formulazione poliuretanica solvente

La finta pelle o similpelle e a volte vinilpelle[1] è una pelle sintetica e può essere un tessuto impregnato/spalmato con resine poliuretaniche (chiamata commercialmente pelle PU[2]) o completamente sintetico (senza supporto in tessuto), che può avere un aspetto simile alla pelle naturale o al cuoio, un aspetto tecnico, una fantasia e si presta molto alle personalizzazioni.[3]

Non va confusa con l'ecopelle, che è un cuoio a ridotto impatto ambientale.

Esistono diverse tipologie di finta pelle, con finiture lisce e generalmente molto lucenti o ruvide (simili a gomma) e di solito più opache.
Inoltre possono essere impresse venature o caratteristiche superficiali, simili alle pelli naturali: rispetto alla queste ultime, infatti, la finta pelle presenta una trama omogenea e, anche in caso di trama doppia, presenta un andamento omogeneo che non è tipico delle pelle naturale. Inoltre, la finta pelle non presenta le anomalie che possono essere presenti in quella naturale, come le lesioni lasciate dalle ferite.
I colori vanno dall'imitazione del naturale, sia in tinta unita sia con sfumature e macchie a imitazione del vero, o in colori e disegni che seguono i dettami della moda.

Presenta le seguenti caratteristiche:

  • facile pulizia
  • facile cucitura
  • formato a rotolo
  • idrorepellenza
  • leggerezza
  • resistenza all'usura

La finta pelle è utilizzata nel settore calzaturiero, per la pelletteria di borse, custodie e valigie, nell'abbigliamento, in tappezzeria, per rivestimenti di poltrone e sedie, nel mondo della legatoria e del packaging.

A partire dal secondo dopoguerra, la finta pelle ebbe larghissimo utilizzo per sostituire il tradizionale cuoio nella copertura delle selle motociclistiche e dei sedili e interni delle automobili. Per tali usi era molto diffusa la denominazione "sky" (pronunciato "scai") derivante dal marchio "Skai" con il quale l'azienda tedesca Konrad Hornschuch AG di Weißbach fu tra le prime a commercializzare questo tipo di prodotto. In Italia, un prodotto analogo ma frequentemente utilizzato con goffratura geometrica al posto della texture pelle è il Resinflex prodotto dalla omonima ditta Torinese.

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