Resinflex
Resinflex | |
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Stato | Italia |
Forma societaria | Società per azioni |
Fondazione | 1947 a Torino |
Sede principale | Torino |
Settore | Manifatturiero |
Prodotti | tessuti |
Sito web | www.resinflex.com/ |
Resinflex è un'azienda fondata a Torino nel 1947, con il nome di Manifattura applicazioni sintetiche, per la produzione di tessuti spalmati con resine poliviniliche.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il procedimento di produzione venne ideato dal chimico Amerigo (Imre) Hartstein, già direttore tecnico della Stabilimenti riuniti di Brandizzo A. Neumeyer & C., azienda specializzata in tele cerate[1].
Nel 1954, alla morte di Hartstein, la Manifattura applicazioni sintetiche cambiò denominazione diventando Resinflex S.p.A.[2], assumendo quindi il nome del suo prodotto principale. A partire dai primissimi anni 1960 la produzione si allargò alle carte da parati viniliche (realizzate con procedimenti analoghi a quelli dei tessuti spalmati) e alle resine per pavimenti.
Sin dall'inizio della produzione la ditta divenne fornitrice delle Ferrovie dello Stato[3]. In Resinflex erano realizzati i rivestimenti del treno Settebello. Sempre nel settore trasporti da ricordare, oltre alle forniture per gli interni delle automobili FIAT e dei pullman Gran Turismo dei principali carrozzieri italiani, il rivestimento interno della Lancia Aurelia B24 spider e del camion Lancia Esadelta. Nel campo della nautica la Resinflex fu fornitrice del cantiere Riva (cantiere navale) per tutti i modelli di motoscafi dall'Ariston allo Junior. Inoltre questo particolare tessuto fu usato per le poltrone da ponte del transatlantico Andrea Doria (transatlantico) e per gli interni delle turbonavi Michelangelo (transatlantico) e Raffaello (transatlantico). Il Resinflex a differenza di prodotti similari come la Vipla e la Vinilpelle era prodotto anche con texture e goffrature che non imitavano la pelle. Questa caratteristica ne fece uno dei materiali preferiti da architetti[4] come Gio Ponti che lo impiegò per le sedie pieghevoli prodotte dalla Cagliani e Marazza[5], Carlo Mollino che lo utilizzò per rivestire molti dei suoi mobili[6], Roberto Gabetti e Aimaro Isola che lo adottarono per i rivestimenti interni della Borsa Valori di Torino[7] e per le pareti dell' unità residenziale ovest detta Talponia a Ivrea.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Claudio Anselmo e Simone Gosso, La fatica della libertà - "Brandizzo dalla dichiarazione di guerra alla libertà", comune di Brandizzo, 2005, p. 33-34.
- ^ Resinflex S.p.A., su resinflex.com. URL consultato il 5 maggio 2019.
- ^ Archivio Resinflex, Torino, in corso di riordino.
- ^ Davide Alaimo, voce Resinflex in: Mobili di architetti e progettisti Torinesi Deposito Culturale, 2018, pag. 261.
- ^ Domus 344, luglio 1958, pag. 46.
- ^ Christies.com. URL consultato il 5 maggio 2019.
- ^ Pdf su webthesis.biblio.polito.it
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su resinflex.com.