Sh2-310
Sh2-310 Regione H II | |
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Dati osservativi (epoca J2000) | |
Costellazione | Cane Maggiore |
Ascensione retta | 07h 24m :[1] |
Declinazione | -25° :[1] |
Coordinate galattiche | 239° ; -4°[1] |
Distanza | 4900 a.l. [2] (1502 pc) |
Magnitudine apparente (V) | - |
Dimensione apparente (V) | 4° |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Regione H II |
Galassia di appartenenza | Via Lattea |
Dimensioni | 680 a.l. [3] (208 pc) |
Altre designazioni | |
LBN 1059 | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di regioni H II |
Sh2- 310 è una delle regioni H II più estese conosciute all'interno della Via Lattea; possiede una massa diverse decine di migliaia di volte superiore a quella del Sole ed è legata ad alcuni giovani ammassi aperti.
Osservazione e caratteristiche
La nebulosa si osserva, con un telescopio potente e nelle foto a lunga posa, in direzione della parte sud-orientale del Cane Maggiore; la sua luminosità è dovuta all'eccitazione del gas causato da due stelle molto massicce, note come τ Canis Majoris e UW Canis Majoris, il cui vento stellare ha causato una sorta di cavità al centro della stessa nebulosa. Nella regione sono presenti diverse stelle di classe spettrale O e B, delle gupergiganti azzurre raggruppate in parte nel brillante ammasso aperto NGC 2362. Oltre alle stelle suindicate, alla ionizzazione della nebulosa concorre anche HD 58011, più la giovane supergigante rossa VY Canis Majoris, situata nel bordo della nebulosa; τ Canis Majoris e UW Canis Majoris sono invece situate vicino al suo centro.[4]
Note
- ^ a b c Simbad query result, in result for Sh-2 310. URL consultato il 7 marzo 2009.
- ^ Blitz, L.; Fich, M.; Stark, A. A., Catalog of CO radial velocities toward galactic H II regions, in Astrophysical Journal Supplement Series, vol. 49, giugno 1982, pp. 183-206, DOI:10.1086/190795. URL consultato il 7 marzo 2009.
- ^ Galaxy Map, in Result for Sh-2 310. URL consultato il 7 marzo 2009.
- ^ Lada, C. J.; Reid, M. J., CO observations of a molecular cloud complex associated with the bright rim near VY Canis Majoris, in Astrophysical Journal, vol. 219, gennaio 1978, pp. 95-97, 99-104, DOI:10.1086/155758\accesso=[[7 marzo]] [[2009]] .