Abacab
Abacab album in studio | |
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Artista | Genesis |
Pubblicazione | 18 settembre 1981 |
Durata | 46:30 |
Dischi | 1 |
Tracce | 9 |
Genere | Pop rock[1] Art rock[1] |
Etichetta | Charisma Atlantic |
Produttore | Genesis |
Registrazione | maggio–giugno 1981, The Farm, Surrey |
Formati | LP, MC, CD, download digitale |
Certificazioni | |
Dischi d'oro | Francia[2] (vendite: 100 000+) Germania[3] (vendite: 250 000+) Italia[4] (vendite: 50 000+) Regno Unito[5] (vendite: 100 000+) |
Dischi di platino | Stati Uniti (2)[6] (vendite: 2 000 000+) |
Genesis - cronologia | |
Singoli | |
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Recensione | Giudizio |
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AllMusic | [1] |
Ondarock | 5.5/10 |
Q | [7] |
Rolling Stone | [8] |
The Rolling Stone Album Guide | [9] |
Piero Scaruffi | 4/10[10] |
Abacab è l'undicesimo album in studio del gruppo musicale britannico Genesis, pubblicato il 18 settembre 1981 dalla Charisma Records.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'album è il primo registrato nello studio di proprietà dei Genesis: The Farm a Chiddingfold, nel Surrey.
I Genesis con Abacab apportano alcune decisive e radicali modifiche al loro stile musicale, ed optano per sonorità generalmente più minimaliste ed elettroniche rispetto alla loro produzione precedente, assorbendo a loro modo anche l'influenza di sonorità punk e new wave certamente più in linea con il gusto di pubblico e critica all'inizio degli anni ottanta.
I tre membri della band sono sempre stati concordi[11] nel dichiarare che il cambio di direzione musicale, già parzialmente inaugurato con ...And Then There Were Three... e Duke, fosse necessario per la loro sopravvivenza in un'industria musicale segnata da profondi cambiamenti. Abbondano su quest'album brani semplici e concisi come Man on the Corner, Keep It Dark e No Reply at All, tutti pubblicati come singoli così come lo stesso Abacab (a tal fine privata della lunga coda strumentale che, sull'album, porta il brano a durare quasi 7 minuti); piuttosto lineari ed orecchiabili sono anche Like It or Not e Another Record.
Due sole tracce presentano un respiro più ampio, vagamente più vicino al rock progressivo degli anni precedenti: Me And Sarah Jane di Banks e Dodo/Lurker. Completa la lista tracce Who Dunnit?, definito da Phil Collins come «la risposta dei Genesis al punk»:[11] un brano infarcito di suoni dissonanti (generati soprattutto dal sintetizzatore polifonico ARP Quadra di Tony Banks) e con un testo volutamente demenziale; l'inclusione di questo brano nell'album in particolare fu caldeggiata, secondo il racconto degli autori,[11] dal capo della Atlantic Ahmet Ertegün che lo preferì alla più tradizionale You Might Recall.
Dal punto di vista dei crediti, le composizioni attribuite all'intero gruppo prevalgono sui brani scritti dai singoli membri (una sola canzone per ciascuno).
Per la prima (e quasi unica) volta nella loro carriera, i Genesis ospitarono musicisti esterni su un loro disco in studio: Collins, vincendo peraltro l'iniziale opposizione dei suoi compagni,[11] chiamò a suonare sul singolo No Reply at All l'intera sezione fiati degli Earth, Wind & Fire, The Phenix Horns, già apparsi sul suo fortunato esordio solista, Face Value.
Ulteriore novità è rappresentata dal fatto che i Genesis produssero Abacab praticamente da soli, pur con l'ausilio esperto dell'ingegnere del suono Hugh Padgham, che già aveva assistito Collins in Face Value. Padgham è riconosciuto fra i principali responsabili del caratteristico timbro di batteria di Collins, carico di compressione e gate reverb, inaugurato sul terzo album di Peter Gabriel (1980) e distintivo di quest'album e dei successivi lavori sia dei Genesis che dello stesso Collins come solista, nonché destinato a influenzare anche il suono di molti altri dischi pop rock di quel decennio.
Nelle sessioni di registrazione di Abacab i Genesis registrarono altri cinque brani che, esclusi dall'album, furono pubblicati solo in un secondo tempo: Paperlate, You Might Recall e Me And Virgil furono dapprima raccolti in un EP a 45 giri intitolato 3×3 che, trainato dal brano Paperlate (anch'esso con i Phenix Horns), rimase ben dieci settimane in classifica[12] e in seguito inclusi nell'edizione Europa/USA di Three Sides Live; altri due brani strumentali intitolati Naminanu e Submarine finirono invece sul lato B rispettivamente di Keep It Dark e Man On The Corner: entrambi erano originariamente parte di un unico lungo brano la cui sequenza era: Dodo/Lurker/Submarine/Naminanu ma il gruppo alla fine li scartò perché avevano un suono troppo legato al passato.[12]
Titolo
[modifica | modifica wikitesto]Il titolo nacque durante le sedute di arrangiamento della title track: il chitarrista Mike Rutherford, autore anche del testo,[12] ha dichiarato allo show radiofonico statunitense In the Studio with Redbeard: «Ci sono tre parti musicali in Abacab, e ci riferivamo a loro come "sezione A", "B" e "C" [...] e in momenti diversi, erano in ordine diverso. Iniziavamo con la "sezione A" e poi "sezione C" [...] e ad un certo momento, l'ordine delle sezioni formarono la parola "ABACAB". La versione finale comunque non è affatto così, è qualcosa come "Accaabbaac"» [senza fonte].
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]La svolta stilistica si rivelò in generale vantaggiosa per l'album, che vendette diversi milioni di copie in tutto il mondo. Nel Regno Unito fu il secondo disco consecutivo del gruppo a conquistare la vetta della Official Albums Chart. Negli Stati Uniti fu il loro primo lavoro a scalare la top 10 della Billboard 200, fino al settimo posto[13], nonché il primo a ottenere il disco di platino oltreoceano. In Italia raggiunse la seconda posizione in classifica, risultando il 13º disco più venduto nel Paese durante l'anno 1981.[14]
L'album fu seguito da due tournée dal successo poco meno che planetario svoltesi tra settembre e dicembre del 1981. Gli spettacoli di New York e Birmingham furono registrati e in seguito pubblicati nell'album Three Sides Live del 1982.
Tracce
[modifica | modifica wikitesto]- Lato A
- Abacab – 6:56 (Mike Rutherford, Phil Collins, Tony Banks)
- No Reply at All – 4:37 (Tony Banks, Phil Collins, Mike Rutherford)
- Me and Sarah Jane – 5:58 (Tony Banks)
- Keep It Dark – 4:29 (Tony Banks, Phil Collins, Mike Rutherford)
- Lato B
- Dodo/Lurker – 7:27 (Mike Rutherford, Tony Banks, Phil Collins)
- Who Dunnit? – 3:23 (Tony Banks, Phil Collins, Mike Rutherford)
- Man on the Corner – 4:23 (Phil Collins)
- Like It or Not – 4:51 (Mike Rutherford)
- Another Record – 4:20 (Tony Banks, Phil Collins, Mike Rutherford)
Formazione
[modifica | modifica wikitesto]- Gruppo
- Tony Banks – tastiera, cori
- Phil Collins – batteria, voce
- Mike Rutherford – basso, chitarra
- Altri musicisti (traccia 2)
- The Phenix Horns
- Don Myrick – sassofono
- Louis Satterfield – trombone
- Rahmlee Michael Davis – tromba
- Michael Harris – tromba
- Tom Tom 84 – arrangiamento fiati
- Produzione
- Hugh Padgham – ingegneria del suono, missaggio
- Bill Smith – grafica
Classifiche
[modifica | modifica wikitesto]Classifica (1981) | Posizione massima |
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Australia[15] | 18 |
Canada[16] | 3 |
Francia[17] | 1 |
Germania[18] | 6 |
Italia[14] | 2 |
Norvegia[18] | 4 |
Nuova Zelanda[18] | 44 |
Paesi Bassi[18] | 6 |
Regno Unito[19] | 1 |
Stati Uniti[13] | 7 |
Svezia[18] | 11 |
Svizzera[18] | 4 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Stephen Thomas Erlewine, Abacab, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 14 marzo 2015.
- ^ (FR) Les Certifications depuis 1973, su infodisc.fr. URL consultato il 13 maggio 2015. Selezionare "GENESIS" e premere "OK".
- ^ (DE) Genesis – Abacab – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 19 gennaio 2023.
- ^ Fonti multiple:
* TV Sorrisi e Canzoni (25 ottobre 1981)
* Musica e dischi (#424; ottobre 1981) - ^ (EN) BRIT Certified, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. URL consultato il 13 maggio 2015. Digitare "Abacab" in "Search BRIT Certification" e premere Invio.
- ^ (EN) Genesis - Abacab – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 13 maggio 2015.
- ^ Andy Fyfe Q, maggio 2007, n. 250.
- ^ Fricke, David (26 November 1981). Abacab review, Rolling Stone.
- ^ Nathan Brackett e Christian David Hoard, The new Rolling Stone album guide, New York, Simon & Schuster, 2004, p. 328, ISBN 978-0-7432-0169-8.
- ^ Piero Scaruffi, The History of Rock Music. Genesis, su scaruffi.com, www.scaruffi.com. URL consultato il 26 marzo 2021.
- ^ a b c d Interviste ai Genesis per il cofanetto CD/DVD Genesis 1976-1982
- ^ a b c Mario Giammetti, Musical Box - Le canzoni dei Genesis dalla A alla Z, Arcana, Roma 2010, ISBN 978-88-6231-126-7
- ^ a b (EN) Genesis – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 29 dicembre 2016. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.
- ^ a b Gli album più venduti del 1981, su hitparadeitalia.it, Hit Parade Italia. URL consultato il 29 dicembre 2016.
- ^ (EN) David Kent, Australian Chart Book 1970–1992, Australian Chart Book, St Ives, N.S.W, 1993, ISBN 0-646-11917-6.
- ^ (EN) Top Albums/CDs - Volume 35, No. 14 - Oct 31, 1981, su bac-lac.gc.ca, Library and Archives Canada. URL consultato il 29 dicembre 2016.
- ^ (FR) Le Détail des Albums de chaque Artiste, su infodisc.fr, InfoDisc. URL consultato il 29 dicembre 2016. Selezionare "GENESIS" e premere "OK".
- ^ a b c d e f (DE) Genesis - Abacab, su hitparade.ch, Schweizer Hitparade. URL consultato il 29 dicembre 2016.
- ^ (EN) Official Albums Chart Top 100: 20 September 1981 - 26 September 1981, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 29 dicembre 2016.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Genesis, Abacab, "Libretti allegati alle pubblicazioni su cd": Vertigo/phonogram-west Germany 1983, Virgin-Holland 1994 "definitive edition remastered".
- Mario Giammetti, Genesis, il fiume del costante cambiamento, Editori Riuniti, 2004
- Tony Banks, Phil Collins, Mike Rutherford, Peter Gabriel, Steve Hackett a cura di Philip Dodd Genesis revelations, DeAgostini, 2007
- Patrizia Guariento, Massimo Bracco, Gregorio Samsa, Genesis, testi con traduzione a fronte, Arcana Editrice, 1982
- Armando Gallo, Genesis, From one fan to another, Idea Books/Omnibus Press, 1984
- Mario Giammetti, Musical Box - Le canzoni dei Genesis dalla A alla Z, Arcana, Roma 2010
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Stephen Thomas Erlewine, Abacab, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Abacab, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Abacab, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.