Da sempre legato a Kawasaki, per la quale svolge il ruolo di pilota collaudatore, durante la sua carriera ha ottenuto i maggiori successi nel campionato mondiale Superbike a cui ha partecipato ad un buon livello dal 1997 al 2002, sempre alla guida di una Kawasaki. Durante quegli anni ha partecipato a 121 gare, vincendone 3 e salendo sul podio per 23 volte.
Nel 1998, in gara 1 del gran premio degli Stati Uniti a Laguna Seca, Yanagawa viene trascinato fuori pista dall'americano Chandler (partecipante al gran premio come wild card) che perde il controllo della sua KawasakiZX-7RR nella famosa curva del cavatappi e viene disarcionato malamente dalla moto. A seguito di quanto accaduto e per prestare soccorsi a Yanagawa rimasto privo di sensi, viene temporaneamente sospesa la gara. Nella ripartenza, un nuovo incidente convince i commissari a sospendere definitivamente gara 1 assegnando la metà dei punti, visto che sono stati percorsi meno della metà dei 28 giri previsti, per assurdo vengono classificati anche Yanagawa e Chandler che prima del pericoloso incidente erano secondo e terzo, ma impossibilitati a recarsi alla cerimonia di premiazione sul podio perché trasportati d'urgenza in ospedale. Al termine del fine settimana americano si contano ben 33 cadute, a trarne le conseguenze peggiori proprio il giapponese che a seguito della lesioni riportate viene tenuto in coma farmacologico per alcuni giorni ma salta solo il gran premio di Brands Hatch rientrando nel gran premio d'Austria a Zeltweg.[1][2][3]
Nel 2010 ritorna nel mondiale Superbike per sostituire l'infortunato Chris Vermeulen nel gran premio di Silverstone, non ottiene punti nelle due gare disputate. Terminate le esperienze iridate, negli anni a seguire, gareggia nel campionato giapponese: fino al termine del 2023 è pilota titolare,[4] dalla stagione successiva gareggia solo in alcune prove.[5]