Alaa Murabit
Alaa Murabit, arabo:آلاء المرابط; (Saskatoon, 26 ottobre 1989), è un medico canadese-libico, attivista per la pace e i diritti delle donne, nota in particolare per l'organizzazione che ha creato in Libia nel 2011, The Voice of Libyan Women,[1] e per essere stata commissario di alto livello delle Nazioni Unite per la salute, l'occupazione e la crescita economica.
Co-fondatrice di The Omnis Institute,[2] un'organizzazione indipendente senza scopo di lucro che mira a lavorare su questioni globali critiche attraverso l'empowerment dei leader locali emergenti, nel 2019 è stata selezionata come una delle 20 persone più influenti al mondo nelle politiche di genere insieme a Ruth Bader Ginsburg, Melinda Gates e Michelle Obama.[3]
Tra i vari premi ricevuti: nel 2013 il Marisa Bellisario International Humanitarian Award dal Presidente della Repubblica Italiana.[4] È stata inoltre nominata nel 2017 per il Premio Nobel per la pace.[5]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nata nell'ottobre 1986 a Saskatoon, Saskatchewan, Canada, sesta di undici figli della sua famiglia. Suo padre, un medico, e sua madre sono di origine libica.[6] Nelle sue conferenze, cita l'influenza di questa infanzia insieme ai fratelli, sull'apprendimento della vita comunitaria e sulla necessità di stare a tavola.[7]
All'età di 15 anni, mentre finiva il liceo, la sua famiglia si trasferì in Libia nel 2005,[8], precisamente a Zawiyah, città natale dei suoi genitori, situata sulla costa mediterranea, nella parte occidentale del Paese. Ha studiato presso la Facoltà di Medicina dell'Università di Zawiya dal 2006 al 2013.[9] All'inizio della guerra civile libica, suo padre si unì quasi immediatamente dalla parte dei ribelli, fornendo cure mediche ai soldati ribelli (e apparendo in un documentario di Sky News, con il giornalista inglese Alex Crawford sotto il nome di M. M).[10] Lei stessa ha lavorato in varie cliniche durante questo periodo.[9]
Ha fondato l'organizzazione The Voice of Libyan Women (VLW) nell'agosto 2011[11][1][12][13] e ne è stata presidente fino al 2015. Era all'ultimo anno di medicina e credeva che ci fosse un'opportunità per promuovere l'emancipazione delle donne in Libia. Nel 2012 e nel 2013, una campagna di questa organizzazione si è concentrata sui diritti delle donne, sull'uso improprio della religione per negare questi diritti e sul loro ruolo nella pace. The Voice of Libyan Women lavora con una rete di organizzazioni comunitarie e ONG in tutto il paese, tra cui l'ONG Ayadina a Bengasi, le Madri dei Martiri e il Forum delle Donne del Sud. La campagna raggiunge più di 35 città in tutto il paese, da Ghat a sud del confine libico, a Tobruk e El Baida al confine orientale, a Nalut e Ghadames a ovest.
Ha partecipato anche a eventi e assemblee internazionali come Women in the World nel 2013 o l'Oslo Freedom Forum nel maggio 2015.[14]
Nel luglio 2014 è stata convocata dal Comitato consultivo delle Nazioni Unite per il monitoraggio dell'attuazione della risoluzione 1325 del Consiglio di sicurezza su donne, pace e sicurezza. È membro ospite di Ashoka da settembre 2014.[15] Lei è inoltre una delle fondatrici dell'iniziativa Everywoman, Everywhere dell'Università di Harvard.[16]
Nel 2015 ha ospitato TED talks, intitolati: "Cosa dice davvero la mia religione sulle donne", e sottolineando il peso della società e delle tradizioni, e la distorsione del messaggio religioso iniziale, sulla discriminazione contro le donne.[7] Il New York Times ha scelto la sua conferenza tra quelle da seguire a tutti i costi.[17]
Nell'ottobre 2015 è stata invitata a partecipare al dibattito di apertura delle Nazioni Unite dedicato al 15° anniversario della risoluzione 1325 del Consiglio di sicurezza.[18] Nel gennaio 2016 ha fatto parte di un gruppo di 17 eminenti personalità selezionate per assistere il Segretario Generale delle Nazioni Unite in una campagna per promuovere gli "Obiettivi di Sviluppo Sostenibile"[19][20] e nel marzo 2016 è stata nominata commissario per la salute, l'occupazione e la crescita economica.[21]
È diventata membro del consiglio di amministrazione di diverse ONG, tra cui International Alert e Malala Fund. Continua a partecipare in conferenze internazionali, come il World Economic Forum o la Munich Security Conference. Ha lavorato a un dottorato di ricerca presso il King's College di Londra, in Leadership e Sicurezza.[22]
Pubblicazioni
[modifica | modifica wikitesto]Murabit ha scritto articoli per The Boston Globe,[23] Wired, The Carter Center,[24] NewAmerica,[25] Chime for Change,[26] Huffington Post,[27] The Christian Science Monitor[28] e Impakter.[29] È una scrittrice che ha contribuito all'antologia femminista bestseller Feminists Don't Wear Pink (and other lies).[30]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (FR) Johal & Paula Mendez Keil, W4 rencontre Alaa Murabit, Fondatrice de The Voice of Libyan Women, in Women's WorldWide Web, 17 aprile 2014.
- ^ (EN) Team, in Omnis Institute. URL consultato il 28 gennaio 2020.
- ^ (EN) THE MOST INFLUENTIAL PEOPLE IN GLOBAL POLICY 2019, su Apolitical. URL consultato il 1º giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2021).
- ^ (EN) Libyan women's rights activist wins second international award, in Libya Herald, 6 dicembre 2013.
- ^ (EN) #MoreWomenMorePeace: Alaa Murabit |, in Swedish Foreign Policy Stories, 2017.
- ^ (EN) Caitlin Dickson, Alaa Murabit on Fighting for Women in Libya, in The Daily Beast, 5 aprile 2013.
- ^ a b (FR) Alaa Murabit. Ce que dit réellement ma religion sur les femmes, in Conférence TED, 2015.
- ^ (FR) Sébastien Tanguay, Alaa Murabit: les femmes méritent mieux que les miettes de liberté qu’on leur accorde, in Métro, 10 dicembre 2015.
- ^ a b (EN) Giving a Voice to Women in Libya: Five Minutes with Alaa Murabit, in Georgetown Journal of International Affairs, 6 agosto 2014.
- ^ (EN) Alex Crawford, Special Report: Rebel-Held Town Under Siege, in Sky News, 9 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2015).
- ^ (EN) Alaa Murabit: A Voice For Libyan Women, in BBC, 30 ottobre 2014.
- ^ (EN) Saskatchewan woman, Alaa Murabit, was one of Gadhafi's most wanted, in CBC News, 29 novembre 2014.
- ^ (EN) Amanda Lanser, Alaa Murabit, in Women in Politics and Government, ABDO, 2016, pp. 94-95.
- ^ (EN) Alaa Murabit - Arming Women for Peace in Libya, in Oslo Freedom Forum, 1° giugno 2015.
- ^ (EN) Ashoka Fellow, in Ashoka, 2014 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2015).
- ^ (EN) Alaa Murabit, su Oslo Freedom Forum.
- ^ (EN) 4 moving TED Talks you should watch right now. Women share intimate perspectives on abortion, childhood marriage, human trafficking and more, in The New York Times, 23 luglio 2015.
- ^ (EN) Alaa Murabit (NGO Voice of Libyan Women) on Women, Peace and Security - Security Council, 7533rd meeting, in Tv UN Live, 13 ottobre 2015.
- ^ (FR) ONU: un groupe de personnalités pour stimuler la réalisation du programme ODD, in Enjeux (Afnor), n. 365, giugno 2016.
- ^ (FR) Ban Ki-moon constitue un Groupe de 17 personnalités éminentes pour stimuler la réalisation des objectifs de développement durable, in ONU, 19 gennaio 2016.
- ^ (FR) Commission de haut niveau sur l’Emploi en Santé et la Croissance économique. Commissaires, su Organisation mondiale de la santé.
- ^ (EN) Policies fail when they're not inclusive, in Maastricht University, 13 settembre 2017.
- ^ (EN) Alaa Murabit, The secret to inclusive societies: Women's reproductive freedom, in Boston Globe, 11 ottobre 2018.
- ^ (EN) Alaa Murabit, Reclaiming Faith, in Carter Center Forum on Women, 5 febbraio 2015.
- ^ (EN) Alaa Murabit, THE POWER OF LIBYA'S FEMALE ARMS DEALERS, in NewAmerica, 18 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2015).
- ^ (EN) Alaa Murabit, FROM THE GROUND UP, in Chime For Change, 9 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ (EN) Alaa Murabit, The Key to Countering Violent Extremism, su HuffPost, 10 novembre 2014.
- ^ (EN) Alaa Murabit, In Libya, Islam – and a purple hijab – help spurn domestic violence against women, in The Christian Science Monitor, 14 marzo 2013.
- ^ (EN) Alaa Murabit, Gender Equality: The Foundation for Achieving the Global Goals, su Impakter, 23 ottobre 2017. URL consultato il 3 aprile 2019.
- ^ (EN) Scarlett Curtis, Feminists Don't Wear Pink and Other Lies: Amazing Women on What the F-Word Means to Them, Ballantine Books, 2 ottobre 2018, ISBN 9781984819178.
Altri progetti
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