Alindao
Alindao subprefettura | |
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Localizzazione | |
Stato | Rep. Centrafricana |
Prefettura | Basse-Kotto |
Territorio | |
Coordinate | 5°02′N 21°13′E |
Altitudine | 474 m s.l.m. |
Abitanti | 52 527[1] (2003) |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Alindao è una subprefettura della Prefettura di Basse-Kotto, nella Repubblica Centrafricana. È situata all'incrocio della Strada Nazionale 2 con la 22. Alindao aveva 14 401 abitanti al censimento del 2003; si stimavano 15 213 abitanti nel 2013.[2] È sede vescovile cattolica. Possiede un piccolo aeroporto.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1912 il capo della tribù Banda-Ngbugu di Alindao, Aju, giurò fedeltà ai colonizzatori francesi. Ciononostante nel 1925 guidò una ribellione, fu catturato e giustiziato l'anno successivo.[3]
Una missione cattolica raggiunse Alindao durante il periodo coloniale francese.[4]
Nel 1927, il missionario norvegese Oscar Cesar Berntz-Lanz fondò la missione luterana di Elim a Boybinga. Si trattava della prima missione protestante in tutta la colonia e comprendeva un piccolo dispensario e una scuola. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale nel 1939, la famiglia del missionario si trasferì in Sudafrica.[3]
Il 5 gennaio 2013 i ribelli séléka presero il controllo di Alindao.[5] Il 9 maggio 2017 la cittadina fu attaccata dagli anti-balaka, gli scontri provocarono almeno 136 morti e numerosi stupri[6] l'attacco fu respinto dall'Unione per la pace nella Repubblica Centrafricana.[7] Alcuni cadaveri furono gettati nei pozzi per inquinarli.[8] 14 382 persone trovarono riparo nella missione cattolica. 329 case furono incendiate.[9]
Un nuovo massacro seguì il 15 novembre 2018 con 112 persone uccise e 27 ferite: il campo dei rifugiati fu preso di mira dai musulmani dell'Unione per la pace nella Repubblica Centrafricana che accusavano i rifugiati di sostenere gli anti-balaka.[10] Il 18 marzo 2021 Alindao è stata riconquistata dalle forze governative sostenute dai paramilitari russi.[11]
Economia
[modifica | modifica wikitesto]L'economia è basata sull'agricoltura, sia di sussistenza sia di mercato (soprattutto caffè) e sul trattamento dei prodotti agricoli. La pesca,[12] la caccia, il commercio e l'artigianato sono diffusi a livello locale, la maggioranza della popolazione vive in povertà. Gli abitanti vivono in caso con tetto di paglia e pareti di fango colorate.[13]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Dato fornito da statoids.com, su statoids.com. URL consultato il 31 dicembre 2013.
- ^ (EN) Central African Republic: largest cities and towns and statistics of their population, su world-gazetteer.com, World Gazetteer. URL consultato il 30 marzo 2013 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2013).
- ^ a b (EN) Richard Bradshaw e Juan Fandos-Rius, Historical Dictionary of the Central African Republic, Lanham, Maryland, Rowman & Littlefield, 2016, pp. 66, 116, 543, ISBN 9780810879911.
- ^ (EN) Virginia McLean Thompson e Richard Adloff, The emerging States of French Equatorial Africa, Stanford University Press, 1960, p. 419, ISBN 978-0-8047-0051-1. URL consultato il 30 marzo 2013.
- ^ (EN) Rebels in Central African Republic seize another town
- ^ (EN) "They Said We Are Their Slaves". Sexual Violence by Armed Groups in the Central African Republic, su justice.gov, Human Rights Watch, ottobre 2017. URL consultato il 14 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2021).
- ^ (EN) Central African Republic. Operational Update (PDF), su reliefweb.int, maggio 2017.
- ^ (EN) CAR: Scores Dead and Thousands Displaced as Conflict Erupts in Alindao, su doctorswithoutborders.org, 8 giugno 2017.
- ^ (EN) Central African Republic 01-31 May 2017 (PDF), su reporting.unhcr.org, UNHCR.
- ^ (EN) Attack on the Displaced Persons’ Camp in Alindao, Basse-Kotto Prefecture, on 15 November 2018: Breaches of International Humanitarian Law and Atrocity Crimes Committed by the UPC and anti-Balaka associated militias (PDF), su minusca.unmissions.org, MINUSCA.
- ^ (FR) RCA : détonations d’armes à Alindao, les mercenaires russes affrontent les rebelles de la CPC, 18 marzo 2021
- ^ (FR) Valère Deceuninck, Du poisson en Centrafrique, Harmattan, luglio 2006, p. 143, ISBN 978-2-296-14803-1. URL consultato il 30 marzo 2013.
- ^ (FR) Dominique Auzias e Jean-Paul Labourdette, République Centrafricaine 2013-14 (avec cartes et avis des lecteurs), Collectif, Petit Futé, 27 settembre 2012, p. 156, ISBN 978-2-7469-5970-5. URL consultato il 30 marzo 2013.
Altri progetti
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