Ambient techno

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Ambient techno
Origini stilisticheMusica d'ambiente, techno
Origini culturalianni novanta, Europa
Strumenti tipiciDrum machine, sintetizzatore
Popolaritàbassa
Generi correlati
Chillout - IDM - Ambient dub - Experimental dub

Per ambient techno (anche nota come intelligent techno)[1] si intende uno stile musicale nato negli anni novanta e in Europa. Esso incrocia le sonorità pacate della musica ambient alle melodie e i ritmi della techno e dell'electro.[1]

Caratteristiche

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Definita dal critico Simon Reynolds come un "genere post-rave",[2] l'ambient techno si è distinta dalla musica dei rave, decisamente più mirata al ballo, e si è fatta notare come "musica elettronica da ascolto".[2] Secondo Reynolds:[2]

«Con i suoi campionamenti di canti di uccelli e di acqua gocciolante, l'ambient techno è un aggiornamento della musica a programma del diciottesimo secolo - la Sinfonia pastorale che imita la natura così come il misticismo acquatico e gli idilli della foresta di Claude Debussy quali La mer, Jardins sous la pluie e il Prélude à l'après-midi d'un faune

Gli artisti che la suonano adottano apparecchiature un tempo adoperate per suonare Detroit techno e Chicago house quali sintetizzatori analogici, drum machine Roland 303 e TR-909.[1]

I musicisti che hanno inaugurato lo stile includono B12, Aphex Twin, The Black Dog, Higher Intelligence Agency e Biosphere.[1] Altri esponenti che vengono associati al genere includono Gas,[3] e The Sight Below, rispettivamente i progetti di Wolfgang Voigt e Rafael Anton Irisarri.

Fra le etichette discografiche associate all'ambient techno vi sono la Warp Records, la Apollo, la GPR e la Beyond,[1] mentre un'importante antologia che contribuì alla diffusione dello stile è Artificial Intelligence, pubblicata dalla Warp nel 1992.[2]

  1. ^ a b c d e (EN) Ambient techno, su AllMusic, All Media Network.
  2. ^ a b c d (EN) Simon Reynolds, Energy Flash: A Journey Through Rave Music and Dance Culture, Soft Skull, 2012, pp. 156-7.
  3. ^ (EN) Joanna Demers, Listening through the Noise: The Aesthetics of Experimental Electronic Music, Oxford University, 2010, p. 98.
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