Andrea da Barberino
Andrea da Barberino, o Andrea Mengabotti o Andrea de' Mengabotti (Barberino Val d'Elsa, 1370 circa – 1432 circa), è stato uno scrittore italiano di epoca medioevale[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Andrea era figlio di Jacopo di Tieni de' Magnabotti o Mangiabotti, originario di Barberino Val d'Elsa; tuttavia non è certo se Andrea sia nato a Barberino o a Firenze, dove sicuramente visse in via della Pergola.
Era proprietario di alcuni terreni agricoli della Pieve a Settimo, coltivati a vigne e grano.
Ebbe due mogli, come si ricava dalle portate catastali del 1427, dove risulta sposato con una certa Gostanza, di 26 anni più anziana di lui, e del 1430, dove risulta sposato con una donna chiamata Ricca. Tuttavia non ebbe alcun figlio e nel testamento, redatto il 14 agosto 1431, è indicato come unico erede il nipote Andrea di Giovanni di Francesco, di professione materassaio.
Fu un popolare maestro di canto, cantastorie e compositore di romanzi cavallereschi in volgare fiorentino. È noto che Andrea leggesse le sue opere sulle piazze, come canterino comunale o giullare, e quella di San Martino al Vescovo era la sua favorita.
Andrea morì presumibilmente a Firenze: si ignora la data esatta del decesso, ma è noto che il testamento fu reso pubblico tra il 1431 e il 1433.[2]
Stile
[modifica | modifica wikitesto]Gli scritti sono per lo più stilati in lingua volgare fiorentina, nella quale l'autore è solito inserire alcune espressioni francesi. Lo stile è vario a seconda della narrazione: registro comico e realistico nei racconti delle battaglie, aulico nella descrizione della vita di corte, mediano nella rappresentazione del mondo fatato e fantastico dell'immaginario medievale, fortemente presente nei suoi romanzi.
Nei racconti sono spesso inseriti detti proverbiali, sentenze e massime, solitamente riferiti alle donne e agli ecclesiastici.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Andrea fu cultore della letteratura cavalleresca, trascrittore della lettura epica italiana del basso medioevo e prolifico traduttore delle chanson de geste francesi[3]. Le sue opere e i suoi romanzi cavallereschi si innestano sulle austere narrazioni del ciclo carolingio e quelle frizzanti della materia di Bretagna, che egli rielabora, reinterpreta ed estende nell'ambito della cultura borghese del tempo. Importante dal punto di vista storico-letterario questa sua opera di trasposizione che ha tramandato nel tempo queste tradizioni.[4] Le sue opere più importanti (I Reali di Francia e Il Guerrin Meschino) furono ristampate fino al XIX secolo, ed influenzarono gli autori successivi del rinascimento: Luigi Pulci, Matteo Maria Boiardo e Ludovico Ariosto.
Tra le sue opere vanno annoverate:
- I Reali di Francia[5] (con inserita la vicenda di Buovo d'Antona[6]; in questo romanzo l'autore usa l'artificio letterario del manoscritto ritrovato: una presunta cronaca di Urmano da Parigi)
- Guerrino detto il Meschino (o Il Meschino da Durazzo)
- Storie nerbonesi
- Storia dell'Ugone di Alvernia
- Storia di Ajolfo del Barbicone e di altri valorosi cavalieri[7]
- Aspramonte (ispirata alla Canzone d'Aspromonte)
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Guerrin meschino, Nella inclyta citta de Millano, Impresso per li discreti impressori magistro Leonardo Pachel et Ulderico Scincenczeler compagni, nelli anni del signore MCCCCLXXXII a di XIII mensis aprilis.
- Reali di Francia, Opera impressa in Venetia, per Christophalo de Pensis da Mandello, nel anno del nostro signore MCCCCLXXXXVIIII adi XXVII de marzo.
- Aspramonte
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Fonte: It.encarta.msn.com (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2005).
- ^ Andrea da Barberino, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ Approfondimento.
- ^ "Le muse", De Agostini, Novara, 1964, Vol.I, pag.216
- ^ E-text de I Reali di Francia (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2008). su Liber Liber
- ^ Vedi capitolo in e-text su Classicitaliani.it (archiviato dall'url originale il 29 agosto 2009).
- ^ Vedi: Books.google.it.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Andrea da Barberino
- Wikiquote contiene citazioni di o su Andrea da Barberino
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Andrea da Barberino
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Andrèa da Barberino, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Giulio Dolci, ANDREA da Barberino, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1929.
- Andrèa da Barberino, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Andrea da Barberino, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Opere di Andrea da Barberino, su Liber Liber.
- Opere di Andrea da Barberino, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Andrea da Barberino, su Open Library, Internet Archive.
- (FR) Bibliografia su Andrea da Barberino, su Les Archives de littérature du Moyen Âge.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 32023507 · ISNI (EN) 0000 0001 0884 7845 · SBN RAVV052174 · BAV 495/13747 · CERL cnp00405451 · LCCN (EN) n97025851 · GND (DE) 119323699 · BNE (ES) XX1405723 (data) · BNF (FR) cb12090900s (data) · CONOR.SI (SL) 165807715 |
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