Antonino Bove

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Antonino Bove, Palazzo Reale, Milano, 2023.

Antonino Bove (Borgetto, 7 dicembre 1945) è un artista italiano, esponente del postumanesimo artistico.[1][2].

Nel 1967 frequenta l’Accademia di belle arti di Firenze dove è allievo di Primo Conti. Nel 1972 si trasferisce a Viareggio e l'anno dopo, a Firenze, fonda la «Società degli onironauti»[3] i cui atti costitutivi sono pubblicati su Paolo Albani, Paolo della Bella, Forse Queneau. Enciclopedia delle scienze anomale, Bologna, Zanichelli, 1999.[4]

La prima personale risale al 1984 presso la galleria Proposte d'Arte Contemporanea di Firenze, curata da Alessandro Vezzosi; due anni dopo partecipa a Firenze capitale della cultura europea presso Palazzo Medici Riccardi di Firenze.

Dal 1988 al 1990 con Claudio Costa, Jakob de Chirico, Angelika Thomas e Igor Sakarov Ross fonda il gruppo Kraftzellen partecipando, tra le altre, alla mostra Ressource Kunst: Die Elemente neu gesehen con Joseph Beuys, Anselm Kiefer, Bill Viola. Col gruppo partecipa inoltre a simposi presso il Franklin Furnace Archive di New York e alla Rutgers University del New Jersey. È co-fondatore, nel 1990, del gruppo italo-austriaco «Osmosi».[5]

In occasione di Irradiazioni curata da Bruno Corà e promossa nel 1998 dal Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato espone Antropolievito nella collettiva Ecce homo a cura di Giandomenico Semeraro con Fabio Mauri, Oliviero Toscani, Jaume Plensa e Andres Serrano.[6]

Con Gianfranco Baruchello, Arrigo Lora Totino, Edoardo Sanguineti ed Emilio Villa partecipa nel 1996 a Geiger 10, in memoria di Adriano Spatola.[7] Nel 2000 espone, assieme a Peter Assmann e altri artisti austriaci e tedeschi, nella collettiva Portfolios presso la galleria Schauraum K3 di Simbach am Inn, Germania[8][9] e nella collettiva Körperkonturen presso la Kunsthaus Langenberg Ev di Langenberg e presso il Palazzo Ducale di Genova. Due anni dopo con Giovanni Anselmo, Gino De Dominicis, Yves Klein e Jannis Kounellis è invitato alla X Biennale di Arte Sacra Contemporanea a cura di Luciano Caramel e Carlo Chenis presso Isola del Gran Sasso d'Italia.[10]

Nel 2007 è invitato alla rassegna Camera 312; promemoria per Pierre Restany, evento collaterale della 52ª Biennale di Venezia[11] e, sempre nello stesso anno, è invitato alla XIII edizione della Biennale di Poesia di Alessandria.

Nel 2008 partecipa con esponenti della poesia visiva e artisti come Eugenio Carmi, Luigi Ontani e Emilio Isgrò alla collettiva Jean Cocteau le joli cœur curata da Mauro Carrera all'Institut français di Milano presso il Palazzo delle Stelline[12][13]

Espone alla mostra toscana del Padiglione Italia, organizzato nell'ambito della 54ª Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia del 2011, presso Villa Bardini di Firenze.[14] Nel 2014 partecipa alla mostra Visual poetry a Pavia[15], mentre l'anno dopo tiene la doppia personale con Lamberto Pignotti presso Il Gabbiano arte contemporanea di La Spezia.[16]

Nel 2016 è invitato alla collettiva antologica Felicità e facilità della poesia visiva italiana Museo della Carale di Ivrea con Nanni Balestrini, Eugenio Miccini, Claudio Parmiggiani, Gianni-Emilio Simonetti e Adriano Spatola[17]

Nel 2017 con Vincenzo Agnetti, Alighiero Boetti, Michelangelo Pistoletto, Mimmo Rotella, Mario Schifano e altri protagonisti dell'arte italiana, partecipa a Viva Italia presso la Galleria Civica di Bratislava in Slovacchia.[18][19]

Antonino Bove e Bruno Corà, Fondazione Burri, Città di Castello, 2019

Nel 2022 pubblica la monografia L'arte più potente della fisica a cura di Bruno Corà (Forma edizioni, Firenze). L'opera viene presentata nel maggio presso la Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea di Roma. Alla presentazione partecipano oltre a Bruno Corà, Alessandro Vezzosi direttore del Museo ideale Leonardo da Vinci e Alessandro Picchiarelli, ingegnere informatico e teologo.[20]

Sempre nel 2022, presso Paola Raffo Arte Contemporanea di Pietrasanta, viene inaugurata la mostra θάνατος αθάνατος - Solo la morte è immortale alla quale partecipa assieme a Jørgen Haugen Sørensen.[21]

Nel 2023 partecipa alla collettiva PataAsemica presso la Stecca 3 di Milano, assieme a Vincenzo Accame, Vincenzo Agnetti, Francesca Biasetton, Luciano Caruso, Giovanni Fontana, Bruno Munari, Enrico Baj e Ugo Nespolo.[22]

Antonino Bove e Arturo Schwarz, Fondazione Mudima, Milano

«Se il sogno è energia cerebrale e mentale, e l'energia è un aspetto della materia, si deduce che il sogno è dotato di massa[23]

Le tematiche principali dell'attività artistica di Antonino Bove sono l'immortalità, la cerebralizzazione, il postumanesimo e il superamento dell'entropia[25]. Sono inoltre ricorrenti simbologie cosmiche, scritture asemiche e ucronie.

  • Telecinesi (1966)
  • Steremniosi (1971)
  • Visualizzazione del sogno di un cactus (1979)
  • Oniroscopio fisicizzatore (1988)(esposto alla prima edizione di Arte Sella, Borgo Valsugana, Trento)[26]
  • Levitazione di pietre oniriche e di un solenoide (1989)
  • Mappe genetiche di un’opera d’arte vivente (1991)
  • Antropolievito (1998)
  • Cerebralizzazioni (1999-2016)[14]
  • Acronos (2017)
  • Gravitazione antientropica (2021)
  • Teleios Téchne (2024)

Antonino Bove ha pubblicato i libri Luminescenze (1985), Onirofanie: sognare fuori di sé (1987), Quotidiane levitazioni (1989), Biologia del trascendente (1992), Singolarità in rivelazione (1995), Lievito (1999), Via Regia in fase REM (2005), Oniroplasmi (2010), Acronos (2016) e gli atti costitutivi dell'Ordine degli Immortali Quantogenetici (2017). Numerosi interventi, racconti e poesie sono usciti su Tèchne, Campanotto Editore[27]; Il Caffè illustrato[28]; Abaco; Antologia Ad Hoc; Offerta Speciale, Carla Bertola Editore; Bricolage, Ixidem; Risk Arte oggi, nell’antologia Racconti nella rete della Newton Compton Editori[29] e Asemica[30]. In campo cinematografico Bove ha scritto soggetto e sceneggiatura del film Acronos[31], selezione ufficiale del Trieste Science+Fiction Festival 2014[32] e partecipato al film asemico AA9MXE00TJOL diretto da Giuseppe Calandriello[33].

Opere in musei e collezioni

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ La mappa di Bruno Corà, CONTINENTE ITALIA.
  2. ^ Archivio del '900 - Antonino Bove, Diario, 2003.
  3. ^ Luigi Mascheroni, il Giornale: I circoli dei perdigiorno, su http://www.ilgiornale.it, SEE S.r.l., Tosinvest, 2009. URL consultato il 25 settembre 2024.
  4. ^ Cinemaitaliano.info - Antonino Bove biografia.
  5. ^ IMDb page of Antonino Bove.
  6. ^ Ecce Homo: Elogio Dell'altro: Un Percorso Nell'arte Del XX Secolo.
  7. ^ Fondazione Bonotto - Geiger 10.
  8. ^ Artfacts - Portofolios.
  9. ^ Schauraum K3: Portofolios.
  10. ^ Undo.net: 19/7/2002 Biennale d'Arte Sacra Contemporanea.
  11. ^ Camera 312 official page.
  12. ^ . JEAN COCTEAU LE JOLI CŒUR – OMAGGIO «ALLA MODA» DI UN SEDUTTORE, Centre Culturel Français de Milan, Palazzo delle Stelline.
  13. ^ REaltano: Jean Cocteau le joli coeur (DOC).
  14. ^ a b Artribune, Antonino Bove – Cerebro.
  15. ^ VISUAL POETRY. L’AVANGUARDIA DELLE NEOAVANGUARDIE, Artisti in mostra (PDF). URL consultato il 20 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2017).
  16. ^ Exibart.com: Lamberto Pignotti / Antonino Bove - Alla ricerca dei sogni perduti.
  17. ^ . Felicità e facilità della poesia visiva italiana.
  18. ^ Slovacchia - “Viva Italia!”: finissage a tempo di musica, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, 29 settembre 2016. URL consultato il 14 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2017).
  19. ^ AMBASCIATA D'ITALIA: SOFIA - VIVA ITALIA! Mostra di Arte Italiana del XX e XXI secolo, 4 Aprile 2017 - 4 Giugno 2017. URL consultato il 14 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2017).
  20. ^ ARTE.it - ANTONINO BOVE. L’ARTE PIÙ POTENTE DELLA FISICA - PRESENTAZIONE.
  21. ^ 7a Collectors Night Paola Raffo Arte Contemporanea presenta “θάνατος αθάνατος” Solo la morte è immortale..
  22. ^ settembre: patafisica & asemic writing a milano.
  23. ^ Paolo Albani - Postfazione al libro Via Regia in fase REM di Antonino Bove.
  24. ^ Paolo Albani, Paolo della Bella - Forse Queneau, Enciclopedia delle scienze anomale.
  25. ^ La mappa di Bruno Corà, CONTINENTE ITALIA.
  26. ^ Arte Sella: ANTONINO BOVE - ONIROSCOPIO.
  27. ^ Tèchne n° 22, 2013 (PDF).
  28. ^ LA SOCIETÀ DEGLI ONIRONAUTI, il Caffè illustrato, 9, novembre/dicembre 2002.
  29. ^ Racconti nella rete, Newton Compton Editori.
  30. ^ slowforward, su slowforward.net.
  31. ^ Acronos (2013) IMDb Page.
  32. ^ Trieste Science+Fiction Festival: ACRONOS. URL consultato il 20 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2017).
  33. ^ AA9MXE00TJOL (2021) IMDb Page.
  34. ^ Antonino Bove at Luciano Benetton Collection.
  35. ^ Libri d’Artista, Libri d’Arte, Libri Oggetto dall'Archivio Carlo Palli a cura di Laura Monaldi (PDF).
  36. ^ MAGI '900 - Museo delle eccellenze artistiche e storiche: artisti in collezione (PDF) (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2016).
  37. ^ Antonino Bove al MACMa. URL consultato il 20 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2017).
  38. ^ Fondazione Bonotto, BARONI, VITTORE / LORA TOTINO, ARRIGO / MICCINI, EUGENIO BOVE, ANTONINO AND OTHERS.
  39. ^ Collezione 2000 - Museattivo Claudio Costa.
  40. ^ MART - Archivio di Nuova Scrittura, artisti: Antonino Bove.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN8295379 · ISNI (EN0000 0000 7864 4472 · LCCN (ENno91004625 · GND (DE123437156