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Arturo Nathan

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Arturo Nathan (Trieste, 17 dicembre 1891Biberach an der Riß, 25 novembre 1944) è stato un pittore italiano di origine ebraica.

Il ghiaccio del mare, 1928

Iniziò come autodidatta, ma la sua formazione come pittore si colloca nel clima romano degli anni '20, in contatto con il substrato mitteleuropeo della pittura di Giorgio de Chirico e Alfredo Savini; di questo periodo sono i suoi primi autoritratti e i manichini. L'elemento metafisico sarà la base dello sviluppo artistico di Nathan, dove conviveranno atmosfere magiche tra elementi naturali e visioni museali.

Fu inviato al confino prima a Offida (AP), poi a Falerone (AP) dove fu arrestato. Quindi fu internato nel settembre 1943 nel campo di prigionia di Carpi e l'anno seguente fu deportato in Germania, prima nel campo di concentramento di Bergen-Belsen poi in quello di Biberach an der Riss, dove morì il 25 novembre 1944.

  • AA. VV., Dizionario della pittura e dei pittori, diretto da Michel Laclotte con la collaborazione di Jean-Pierre Cuzin; edizione italiana diretta da Enrico Castelnuovo e Bruno Toscano, con la collaborazione di Liliana Barroero e Giovanna Sapori, vol. 1-6, Torino, Einaudi, 1989-1994, ad vocem, SBN CFI0114992.
  • Enrico Lucchese, Arturo Nathan, Fondazione CRTrieste, 2009.
  • Vittorio Sgarbi (a cura di), Arturo Nathan: illusione e destino: una esposizione, Milano, Fabbri, 1992.

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